Capitolo 22°: Komedìa
Per
arrivare a casa di Amelos dovevano passare davanti al
carcere.
:-Non
ti fermi?-:
Chiese
Aioros.
:-Fermarmi?
E perché?-:
:-Bè, non vuoi passare da Kanon?-:
Saga
si fece scuro in faccia come una nuvola di temporale.
:-Kanon non è in villeggiatura. E comunque credo che
preferirebbe dormire sulle ortiche piuttosto che farsi vedere da me in cella-:
All’improvviso
Saga sterzò in una via laterale.
:-Hei! Non è questa la strada per andare da Amelos!-:
:-Lo
so, infatti non ci andiamo-:
:-CHE
COSA?!-:
:-Ci
ho riflettuto, sai? Anche se preleviamo Amelos adesso
non abbiamo uno straccio di prova contro di lui e saremo costretti a
rilasciarlo, e lui non si farà certo più trovare quando avremo la prova
definitiva per condannarlo! Figurati se a Kevines mancano i mezzi per farlo
temporaneamente sparire! No, dobbiamo fregarli come loro hanno cercato di
fregare noi!-:
Aioros
lo guardò sperando che Saga non intendesse davvero quello che Aioros credeva
che intendesse.
:-Una
komedìa?-:
:-Esatto.
Torniamo alla SAINT!-:
Le komedìai, nel linguaggio dei SAINT erano “interpretazioni”.
Quando
avevano l’assoluta certezza della colpevolezza di una persona ma c’erano solo
prove indiziarie non sufficienti per procedere all’arresto l’unica soluzione
era una confessione, che si poteva ottenere esibendo davanti al sospettato una
falsa prova, magari creata ad arte in laboratorio.
L’ultima volta che Saga aveva interpretato una komedìa era stato cinque anni prima, durante l’operazione Sea Dragon che aveva portato all’arresto di Kanon, ed il
motivo per cui le komedìai erano così rare era che,
proprio come in teatro, potevano andar bene o male, però se andavano male le
conseguenze erano molto più serie.
Appena
arrivarono alla sede centrale Saga si fiondò nel laboratorio di Milo.
:-Mi
serve del sangue!-:
Dichiarò
piantato davanti al chimico.
:-Per
carità, non farti sentire da Death Mask o sarebbe capace di sventrarmi per
accontentarti!-:
:-No,
mi serve del sangue finto per una komedìa!-:
:-Ah,
ora ho capito! Ok, credo di avere quello che fa per te, però devi darmi mezz’ora
di tempo-:
Saga
annuì.
:-Va
bene, nel frattempo anche io ho una cosa da fare-:
Stava
per uscire dal laboratorio quando Milo lanciò un ululato terrificante.
:-NOOO!!!-:
:-Oddio,
Milo, che succede?-:
:-È
un disastro! Non ne ho! E non posso fare niente senza!-:
Aioros
e Saga si guardarono.
:-Scusa,
Milo… cos’è che ti manca esattamente?-:
:-Il
carbonato di calcio! A meno che… ma certo! Però uno
di voi due mi deve aiutare!-:
:-Resto
io-:
Disse
Aioros.
:-Va
bene, io cercherò di tornare prima possibile-:
E
detto questo Saga uscì dal laboratorio.
:-Allora,
che devo fare? Spero che tu non abbia intenzione di sciogliermi nella soda
caustica!-:
:-No,
anche perché Saga non approverebbe credo. No, tu devi andare da Klèistos, l’emporio dei prodotti chimici e comprarmi cento
grammi di carbonato di calcio. No, Klèistos è troppo
lontano e credo che Saga abbia urgente bisogno del suo “sangue”. Va bene, Aioros… vai alla bottega della signora Kalàthi
e comprarmi delle uova!-:
:-Delle… uova? Bah, io eseguo, ma poi devi spiegarmi com’è
che sei passato dal carbonato di quello che è alle uova!-:
25 grammi di cloruro ferrico, 100 ml di acqua, 10 gr di
carbonato di calcio. Si dializza la soluzione per quattro giorni attraverso una
membrana per eliminare il cloruro ferrico non entrato nella reazione e il
cloruro di calcio formatosi. Alla fine si aggiunge un pizzico di sale da
cucina.
Questo era l’appunto di Milo che Aioros si rigirava tra le
dita da dieci minuti. Mentre Milo pestava i gusci delle uova.
:-Allora, mago delle reazioni chimiche…
spiegami di nuovo com’è che funziona questa storia-:
:-Non è nulla di miracoloso, anzi direi che è abbastanza
banale. Vedi, mio caro ed ignorante amico, adesso noi, mescolando questi
ingredienti, otterremo una sostanza in tutto e per tutto identica a sangue in
parte coagulato.
I gusci d’uovo servono perché sono composti da carbonato
di calcio per il 94% e sono un’eccellente surrogato del carbonato di calcio industriale,
inoltre, per mantenere il tutto leggermente liquido, eviteremo la filtrazione,
anche perché non ne abbiamo il tempo-:
Nello stesso momento, in un negozio di accessori per motociclisti,
Saga stava passando in rassegna tutti i guanti dell’espositore per trovarne un
paio il più possibile identici a quelli che aveva visto indossare ad Amelos il giorno che aveva fatto raccogliere il coltello a
Kanon.
Con il sangue finto fornito da Milo, quei guanti ed un po’
di fortuna sarebbe riuscito a fargli credere che la polizia aveva trovato una
prova della sua colpevolezza, sperando in questo modo che Amelos
confessasse.
*
:-Lei è il signor Dareios Amelos?-:
Chiese Saga in sala interrogatori.
:-Sì, se siete venuti a prendermi a casa lo sapete che
sono io!-:
:-Abbia pazienza, era solo una domanda formale. Le
spiegherò la situazione: un testimone l’ha vista allontanarsi dal luogo
dell’omicidio di Petros Mytè
intorno all’ora del delitto quindi adesso verrà interrogato come persona
informata dei fatti. A proposito, sa che mi sembra di averla già vista prima?
Mah, sarà solo una mia impressione-:
L’interrogatorio continuò ancora lungo.
Saga fece un sacco di domande inutili con un occhio
all’orologio e l’altro ad Amelos.
Il suo obiettivo
era stancarlo, o ancora meglio esasperarlo in attesa di rifilargli il
colpo di grazia.
Il ragazzo, in apparenza sprezzante, era in realtà molto
teso ed attingeva spesso alla bottiglia d’acqua da un litro e mezzo
premurosamente posta davanti a lui.
Dopo quasi un’ora Saga uscì dalla stanza.
:-Allora? Come sta andando?-:
Gli chiese Aioros appostato fuori.
:-Benissimo! L’ho innervosito parecchio e tra un’altra ora
potremo procedere con la nostra komedìa. A proposito,
ricordami di ringraziare Aioria per averci suggerito il trucco dell’acqua!-:
Al posto di Saga entrò Aioros e la scena si ripeté
un’altra volta: domande meticolose ed inutili, risposte sempre più incerte ed
il livello nella bottiglia sempre più vicino al fondo.
Ma Aioros non era bravo come il compagno nella sua opera
di demolizione psicologica e dopo poco lasciò di nuovo terreno libero a Saga, che
al suo rientro notò con piacere che la bottiglia era finita: sotto effetto
della tensione nervosa Amelos aveva involontariamente
aumentato la pressione sanguigna e la frequenza del battito cardiaco, cose che
avrebbero presto trasformato quel litro e mezzo di acqua in altrettanta urina
ed in un nuovo disagio.
:-Scusi… non è che potrei andare
in bagno?-:
Chiese infatti Amelos.
:-Adesso? Ma è proprio necessario? Non si offenda, ma se
abbiamo impiegato tanto tempo è stato a causa sua che ha dimostrato scarsa
collaborazione. In ogni caso devo chiederle di pazientare ancora per un po’-:
Amelos sbuffò contrariato.
:-Ma perché mi tenete qui? Vi ho già detto che non so
niente! Io non ero dove è stato assassinato Mytè!-:
:-Potrebbe anche essere come dice lei, ma sta di fatto che
lei non è riuscito a portarci una testimonianza di dove si trovava, invece noi
ne abbiamo una che prova la sua presenza nel luogo e all’ora del delitto. E
poi, mi scusi, va bene la riservatezza, ma il fatto che lei non voglia dirci quale
dottore di quale ospedale le ha diagnosticato la distorsione al polso sembra
sospetto. Trovare questo medico mi aiuterebbe a credere alla sua versione dei
fatti, sa?-:
Saga si riaccomodò contro lo schienale della sedia ad
osservare la reazione di Amelos.
Delle goccioline di sudore erano gli erano comparse sulla
fronte ed aveva cominciato a fare movimenti nervosi.
:-Ma chi è questa persona? Chi mi ha visto?-:
:-Allora ammette di essere stato sul luogo dell’omicidio-:
:-No!-:
:_Signor Amelos!-:
E Saga batté pesantemente una mano sulla scrivania.
Era il segnale concordato con Aioros per presentare la
falsa prova, infatti poco dopo Aioros bussò alla porta e chiamò fuori Saga.
:-Secondo te ci siamo?-:
:-Sì, decisamente!-:
Tornò dentro con il suo miglior sguardo severo.
:-Signor Amelos, mi dispiace
dirle che la sua posizione si è notevolmente aggravata. Per l’ultima volta,
vuole decidersi a collaborare?-:
:-Io non so niente!-:
Saga sospirò con fare teatrale.
:-Allora non mi lascia altra scelta. Dottor Lavoie, entri, la prego-:
Camus fece il suo ingresso serio e professionale con il
camice bianco ed un kit per il rilievo delle tracce ematiche che non serviva a
nulla se non fare scena.
:-Devo prelevare un campione del suo DNA. Apra la bocca-:
Amelos eseguì e Camus gli raschiò l’interno della guancia con un
tamponcino di cotone.
:-Ecco fatto, tra tre quarti d’ora avremo i risultati-:
Camus si ritirò ed anche Saga uscì dalla stanza.
Tutti e tre si ritirarono nel laboratorio di Camus ed
aspettarono.
:-Bene, credo che sia il momento-:
Saga si alzò deciso ed afferrò il sacchetto con la finta
prova.
Arrivato davanti alla stanza degli interrogatori Saga fece
un bel respiro: se tutto fosse andato secondo i piani avrebbe ottenuto una
confessione valida da portare in tribunale per scagionare Kanon, se invece
qualcosa fosse andato storto… bè,
non voleva neanche pensarci.
Probabilmente sarebbe stato denunciato per abuso d’ufficio
e coercizione, nonché per falsificazione di prove e calunnia, come anche i
SAINT che lo avevano aiutato.
“Bè,
non importa… The Show Must Go On!”
Entrò nella stanza sbattendo la porta e guardò Amelos con cipiglio severo.
Gli mostrò il guanto con la finta macchia di sangue e gli
spiegò che dentro il guanto era stato trovato il suo DNA, quindi la mano che
impugnava il coltello che aveva ucciso Mytè era
sicuramente la sua.
A quel punto Amelos crollò e
confessò tutto ed a Saga non rimase altro da fare che chiamare i colleghi della
statale.
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Angolino
di Makochan :
Visto,
siamo di nuovo qua!
Anche
gli appunti di Milo sono blu, e non sono inventati: quella ricetta è la
spiegazione scientifica del “miracolo” di San Gennaro, cercare sul web per
credere!
Bene,
per ora ho finito, lascio il PC alla so(r)cia che
così la smette di saltellare qua intorno XD