Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Dreaming_Archer    25/06/2011    1 recensioni
Le antiche leggende narrano che fin dall’inizio dei tempi, il mondo era governato da due entità: lo Splendente, il creatore; e l’Oscuro, il devastatore. Un tempo, il Regno era governato da re Mohran, un re né migliore né peggiore di altri, ma che aveva un oscuro e profondo desiderio: l’onnipotenza.
La magia entrò a far parte del mondo degli umani, ma fu usata per il male.
Da questo punto nasce la storia di Kay, un cavaliere obbligato a tradire la propria patria per salvare la sua famiglia. Ma ha la magia dalla sua parte, e cercherà di usarla nel modo migliore.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L'Oscura Parvenza - prologo - il potere che conduce al male

L’Oscura Parvenza

-Capitolo 7-

Due Forestieri

Kay tornò dopo due ore, con tante cose tra le mani, ma un grande sorriso sul viso. Si avvicinò alla grotta dove si era nascosto Reydhan, e trasalì quando scoprì che lui non c’era. Aveva lasciato la faretra e l’arco accanto alla barca, ma di lui non c’era traccia. Kay abbandonò frettolosamente gli acquisti sulla sabbia e si mise a cercarlo urlando il suo nome.

-Avevi detto che facevi in fretta.- Disse una voce alle sue spalle.

Kay si voltò con il cuore in gola, per trovarsi di fronte un Rivelato, ma vestito nello stesso modo esotico di Reydhan, e il suo stesso colore di occhi, solo che erano molto più piccoli; della misura normale. La sua pelle non aveva il pallore dei Celati, anzi era abbronzata come quella di Kay. Il codino aveva lasciato spazio ad un taglio spettinato e corto, come si usava tra i Rivelati, e ora che sorrideva, il ragazzo mostrava una chiostra di denti prefetti e quadrati. –Reydhan?!- Lo chiamò il Guerriero con un filo di voce.

Lo sconosciuto tornò nella zona d’ombra. –Non mi riconosci?- Domandò. La sua voce lo tradiva: era proprio Reydhan.

-Sei tu?!- Si stupì Kay. –Ma mi somigli!-

Reydhan lo guardò comprensivo. –Sei l’unico Rivelato che conosco. Non sapevo a chi “ispirarmi”, altrimenti.-

Kay cercò di trovare qualcosa su cui ridere. Era l’unico modo che conosceva per non pensare male. –Bhè, sembri mio figlio.-

Reydhan decise che era giusto spiegargli. –Sono un mezzo mago.-

Kay spalancò gli occhi, e lo guardò affascinato. Avrebbe dovuto capirlo da come aveva guarito la sua gamba, ma non era riuscito a metabolizzare la cosa.

-So fare alcune magie. L’ho imparato tra il mio Popolo.-

-E … e ora resterai così per quanto?-

Reydhan alzò le spalle. –L’incantesimo dura un paio di giorni. Dopo devo farlo di nuovo, ma ci vogliono delle energie … Almeno non mi guarderanno come un aborigeno.-

Kay ritrovò un po’ di sicurezza con quella spiegazione. Perché erano comunque in territorio nemico, e viaggiare con un Celato non era proprio la cosa migliore per passare inosservati.

-Cosa hai preso?- Ruppe il silenzio Reydhan buttandosi curioso a guardare tra gli acquisti di Kay. –Principalmente provviste. E una mappa. Poi dei vestiti per te, e un mantello.- Gli occhi di Reydhan persero un poco del loro luccichio.

-Purtroppo niente armi, mi spiace.- Disse Kay. –Ma dobbiamo andare in direzione del Grande Affluente, attraverso quelle montagne che vedi laggiù.- Le indicò con un dito, alla loro sinistra. –E lungo il fiume ci sono due città. Troveremo ad Esilhon l’armeria che cerchiamo.-

Reydhan si rialzò, dopo essersi infilato il paio di pantaloni di tela che Kay gli aveva preso.

-Spiegami la strada.- Chiese, visto che non sapeva nulla di quel luogo.

–E’ meglio seguire il corso del Grande Affluente, e poi attraversare la Foresta Centrale.- Gli spiegò seguendo il percorso sulla mappa. –E poi dovremmo raggiungere un Valico, che ci porterà dritti davanti al palazzo.-

-Quanto ci vorrà?-

-Se partiamo subito, domani a quest’ora potremmo essere ad Esilhon. Poi un altro giorno per Fhar, l’altra città sul corso del fiume. Per attraversare la foresta ci servirà almeno una settimana per essere in vista del palazzo almeno un altro giorno.-

–Forza, partiamo.- Disse Reydhan alla fine. -La tua famiglia non ha molto tempo. E’ già da molti giorni che hai rubato il Pugnale, e non sei ancora tornato al palazzo di Hira. Prima partiamo, e prima potrai usare quell’arma.-

-Hai perfettamente ragione.- Annuì Kay. –Non vedo l’ora di colpirla dritta al cuore. Però mettiti questo.- E gli porse un lungo mantello di lana nera.

 *

Come Kay aveva promesso, il giorno dopo erano ad Esilhon. La città era poco più di un villaggio, perché la guerra con il Regno aveva molto impoverito quella Terra, e si estendeva sulle due sponde del fiume, ma nella parte a sud del Grande Affluente era praticamente disabitata, e molti degli abitanti erano andati a vivere a Fhar, dove la vita costava meno.

Per Kay, comunque, fu come tornare finalmente alla civiltà. Le case di legno con i tetti di paglia gli ricordavano la sua, e il mercato che si allungava nella via principale era per lui incredibilmente familiare.

Per Reydhan invece era tutto nuovo: dai pantaloni che indossava, alle nuvole che si muovevano veloci nel cielo azzurro. Seguiva Kay distrattamente, continuando a guardare da una parte all’altra, curioso ed affascinato.

Il Guerriero lo guidò lungo la via del mercato, l’unica dove sembrava esserci un po’ di vita, verso un’armeria, posta all’angolo tra la via principale e un vicolo secondario. Si fermarono sotto l’insegna, che mostrava un’incudine e un martello molto sbiaditi.

-Facciamo così …- Decise Kay. –Io sono un mercante di stoffe, e sono in queste terre per vedere se trovo degli acquirenti.- Reydhan annuì. –Tu invece sei mio figlio. E stiamo cercano delle armi per te, d’accordo?-

Reydhan annuì ancora.

-Non dire mai il mio nome, però. Ho i miei motivi per pensare che l’Oscura mi stia cercando.- Indicò con il mento un gruppo di guardie che marciavano dall’altra parte della via.

Anche Reydhan le aveva notate, e istintivamente alzò il cappuccio del mantello, come aveva fatto prima Kay. –Non possono controllare ogni singola persona che entra o esce dalla città. E noi staremo attenti.- Disse il Celato con sicurezza.

Kay non rispose ed entrò nell’armeria. Il proprietario li accolse cordialmente, e Kay se ne stupì. Non si aspettava di certo quell’allegria da parte di un armaiolo di un paese in guerra. –Benvenuti, forestieri. Come posso aiutarvi?-

Kay sorrise cordialmente, e spinse avanti Reydhan. –Cerchiamo delle frecce per il mio ragazzo, qui.- Lo indicò. –E anche una spada, di quelle a due mani.- Spiegò, osservando con occhi critico ed esperto le armi che il proprietario gli faceva vedere. Alla fine scelse una semplice spada che costava poco, e se la legò in vita.

-E ora vediamo un po’ queste frecce.- Disse l’armaiolo estraendone un paio dalla faretra di Reydhan. –Ma queste non sono adatte a te!- disse, senza accorgersi della loro strana fattura.

Prese un paio di frecce, e ne poggiò una, dalla parte della cocca, sul petto di Reydhan. –Allunga le mani.- Disse, e Reydhan eseguì, ma la freccia era troppo corta per lui. Lo stesso gesto si ripeté con altre due misure di frecce, ma poi trovarono quelle giuste.

Ne riempirono la faretra poi, soddisfatti, ripresero la strada per Fhar.

* * *
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Dreaming_Archer