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Autore: zenzero    25/06/2011    1 recensioni
La storia inizia come in tante altre storie: due giovani uomini si ritrovano su di un'isola. Ma essa non è affatto deserta. Oltre ad un grosso cane, infatti, vi abita anche una ragazza decisamente diversa dalle altre...
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Non è come sembra Daniel guardò la creatura in volto per la prima volta, e dovette un poco ricredersi. In effetti,  a parte la sua altezza incredibile, non aveva nulla di mostruoso.
Anche se i capelli folti gli coprivano quasi interamente la faccia, vide che i suoi lineamenti appartenevano a un comune essere umano, di età piuttosto giovane. Il corpo era snello, flessuoso e..curvilineo.
Una ragazza. Non era altro che una ragazza gigante.
Lei notò il suo sguardo indagatore.
 - Allora?
 - Beh..ecco..,-mormorò Daniel, rimasto senza parole, -Ma come fai ad essere..così…
 - Così alta, dici? Sono solo due metri e novantacinque centimetri. Non è molto, per quelli della mia razza.
 - Razza?- chiese Daniel.
 - Sì, sono una gigantessa. Immagino che ne abbiate sentito parlare.
In effetti, i due uomini ne avevano sentito parlare, come esseri provenienti da terre lontane. Non credevano che esistessero veramente.

- Comunque, ne parleremo con calma una volta raggiunto il mio rifugio, -disse la gigantessa, -Immagino che abbiate sete.
Si chinò per far alzare Ivan, ma questi, per tutta risposta rifiutò l’aiuto ed estrasse un coltello dalla cintura.
 - Non ci fidiamo degli sconosciuti. Dopotutto, mi hai rapito e buttato in acqua.
 - Sembravi un pesce essiccato, e così per rinfrescarti ti ho buttato nella sorgente. Volevo aiutarti.
 - E perché lo avresti fatto?
 - Perché su quest’isola siete miei ospiti, ed io rispetto l’ospitalità.
 - C’era un altro gigante che disse così, tempo fa. Un certo Polifemo, e poi non si è dimostrato molto..ospitale. Certo, tu hai un occhio in più, ma probabilmente, visto che appartenete alla stessa razza, le vostre usanze saranno simili.
La ragazza portò lo sguardo al cielo e sbuffò, incredula.
 -Cosa? Pensate veramente che io..voglia mangiarvi?
I due uomini non risposero, ma si capiva benissimo che la pensavano così.
- Oh, cielo. E’ incredibile che sopravvivano ancora queste vecchie credenze. E’ molto offensivo, da parte vostra.
Guardò i due giovani e sorrise. - In quest’isola ho tutto ciò che mi serve. Il clima è sempre mite, e cresce una gran varietà di alberi da frutta. E qui vivono anche molti piccoli animali che non sono difficili da cacciare.
Quindi direi che la mia scelta difficilmente cadrebbe su voi due.
Anche perché, ad essere sinceri, non avete un bell’aspetto. Siete rinsecchiti e dovreste darvi una lavata.
Ehi, non prendetevela, stavo scherzando! Comunque, posso offrirvi cibo e bev..
 -Se quest’isola è un paradiso come dici, non sarà difficile procacciarci ciò che ci serve, - ribatté Ivan, stizzito, - Andiamo, Daniel, -disse poi, indicando la strada per la spiaggia al suo compagno.
Questi, però, non sembrava affatto d’accordo.
- Signorino,-ribatté infatti,- se la ragazza ci ha invitati per cortesia dovremmo almeno..
 -La chiami una ragazza, quella? Non mi fido di lei. E comunque, siamo in grado di badare a noi stessi.
Daniel capì che il giovane era stizzito per essere stato salvato da una ragazza.
 -La prego, metta da parte l’orgoglio, solo per un istante, e..
- Sta zitto, Daniel, - gridò questi, serrando i pugni, - Faremo rifornimento di cibo e acqua, e poi ce ne andremo da quest’isola dannata.
-Allora vi consiglio di stare attenti, - s’intromise la giovane, - Questo luogo può riservare anche delle sorprese spiacevoli per chi non lo conosco bene. Ci sono anche piante velenose, insetti fastidiosi, animali car…
 - Sappiamo quello che facciamo, gigantessa, - ribatté Ivan, senza nemmeno girarsi o smettere di camminare.
 -Mi chiamo Gilda, - disse lei, cominciando ad accigliarsi.
 - Non ha alcuna importanza, - disse il giovane, e scomparve tra le fronde assieme al suo compagno.
-Io li ho avvertiti, - mormorò Gilda, - che facciano come vogliano.

   
 
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