Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Atelo_Phobia    25/06/2011    3 recensioni
(Si schiarisce la voce arricciando le labbra in perfetto stile Rachel Berry - tanto amore per quella donna -)... Adoro Rachel - in caso non si fosse capito - alla FOLLIA. Lei è la ragione numero uno (e due e tre, almeno fino al dieci) per cui guardo Glee. Tra le altre ricorderei il Brittana [Santana = (unholy) love] e... rullo di tamburi... Quinn Fabray! Ok. Ho passato due anni a mandarla a quel paese non appena compariva sullo schermo, ma poi ho aperto gli occhi: il Brittana non si può toccare perchè è sacro, ma essendo Rachel e Quinn entrambe libere (No, Finn non lo considero. Può fare l'attaccapanni, se gli va)... Perchè non tentare una Faberry?? Anche perchè il nome spacca e io quelle due le adoro insieme...
Ok questa introduzione fa più schifo di tutte le mie altre messe insieme, il che è un bel risultato visto l'orrore considerevole delle altre. Ma oggi mi supero, perciò...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Auditorium








 

Rachel la individuò alla ricerca di qualche libro nel suo armadietto, tra Brittany e Santana, e si diresse subito da lei, pronta per illustrarle il piano di lavoro che aveva appena messo a punto.
<< Oh Santo Cielo, Berry >> esclamò Santana con un’espressione che tutto lasciava trasparire eccetto gioia << Ti prego dimmi che hai un pessimo senso dell’orientamento o che sei diventata cieca, tra l’altro solo questo potrebbe giustificare quel maglioncino, e che è soltanto un errore se ti trovi qui, ad una distanza inferiore ai cento metri da me... Perché, credimi, mi risulta già insopportabile non assumere un sarto per cucirti quel forno immenso durante il glee, e credo che non potrei sopportare ulteriormente la tua vista... >>
<< Non sono venuta qui per te, Satana, ma per... >>
<< Guarda che lei si chiama Santana >> la interruppe Brittany << con la “n”>>
Rachel le restituì uno sguardo vacuo.
<< La “n”... >> insistette Brittany convinta << di... Montana... no, quella è la “m”... la “n” di... mah non lo so, però è una vocale importante >>
<< Ok ok lasciamo perdere >> disse Rachel << comunque sia, non sono qui per te e Santana >> Brittany le fece l’occhiolino << ma per parlare con Quinn >>
Santana ridacchiò sotto i baffi. << Oh, be’, divertiti Q. Vorrei rimanere, ma il dovere mi chiama... con un po’ di fortuna, anche tu, come Gargamella, ti sveglierai scoprendo che è stato tutto un sogno e che i puffi non esistono... >> la salutò allontanandosi con Brittany.
<< Come non esistono? >> esclamò Brittany preoccupata...

<< Allora, che vuoi Berry? >> chiese Quinn
<< Penso che ci dovremmo organizzare per le prove... sai, per il duetto di beneficenza... >> rispose Rachel
<< Oh, sì, l’avevo dimenticato... >>
<< Oggi sei libera per... facciamo alle due e mezza? >>
<< Credo di sì, ma da me non possiamo >> disse Quinn evasiva
<< Oh, allora penso che ci dovremo trovare in auditorium, perché i miei vicini hanno giurato sulla testa della loro figlia che se mi sentono un’altra volta cantare mi denunciano per inquinamento acustico >>
<< Ah, davvero? >> la guardò Quinn << allora potrei passare da te... >> continuò sorridendole.
Rachel rimase per un istante interdetta, senza sapere se fosse un insulto del genere che le rivolgeva Santana o se stesse solo scherzando.
<< Che c’è? >> domandò Quinn << era soltanto una battuta. Comunque ci vediamo in auditorium per le due e mezza. E mi raccomando >> aggiunse prima di allontanarsi << acqua in bocca, perché se Santana scopre che non ho sfruttato la possibilità di farti denunciare, credo potrebbe uccidermi a mani nude >>
<< Ok >> mormorò Rachel debolmente osservandola avviarsi a lezione.

*

<< Eccomi >> disse Quinn non appena varcò la soglia dell’auditorium.
Le bastò rivolgere uno sguardo al palco, per scoprire che Rachel e quel suo terribile maglioncino (Santana aveva proprio ragione) erano già arrivati.
<< Ehi >> la salutò appoggiando la borsa ad una sedia e salendo sul palco.
<< Mmmh >> rispose l’altra ignorandola e continuando a leggere con estrema attenzione un pacco di fogli...
<< Rachel? Ci sei? >> Silenzio totale.
Per almeno altri cinque minuti Rachel continuò a fissare come un’ossessa un foglio dopo l’altro canticchiando sottovoce una canzone che a Quinn sembrava di conoscere. Poi, con fare eccessivamente melodrammatico chiuse gli occhi, inspirò, batté le mani << Ma che stai facendo? >> strillò Quinn, riaprì gli occhi, la fissò come un’invasata, e poi si schiarì la voce: << Allora Quinn >> esordì solennemente << prima di iniziare credo di doverti illustrare ciò che ho scoperto riguardo alle altre coppie >>
<< Eh? >>
<< Senti Quinn >> Rachel appariva vagamente minacciosa << tu canti piuttosto bene, te ne devo dare atto, e io... be’, sappiamo tutti che sono impareggiabile >> Ma che ci aveva fatto con la modestia quella ragazza??? L’aveva presa a mazzate??
<< Ma per quanto l’essere in coppia con me generalmente sia una garanzia di vittoria, non dobbiamo assolutamente prendere questa competizione sotto gamba... >>
<< Rachel ma è per beneficenza >> le ricordò Quinn
<< Senti, per una come me ogni occasione può essere quella decisiva, perciò non ho intenzione di rinunciare alla vittoria... Broadway è dietro l’angolo, chiaro? >>
Dietro l’angolo? Ma l’aveva mai vista una cartina geografica?
<< Cristallino >> rispose Quinn vagamente impaurita.
<< Ottimo. Perciò, ho assunto una persona, di cui non ti potrò svelare l’identità... >>
<< Eh? >> la interruppe Quinn. Doveva essersi persa un pezzo del discorso. Doveva.
<< Che chiameremo agente X >> continuò Rachel imperterrita << che nel corso di questi giorni ha osservato con estrema attenzione i membri del glee al fine di scoprire come procede il loro lavoro. E qui >> sollevò il pacco di fogli << ha riportato le informazioni più interessanti... >>
<< Oh Santo Cielo, Santana ha ragione, tu hai un problema serio >>
<< Allora >> annunciò Rachel schiarendosi la voce << Su Mike e Lauren non c’è poi molto da dire; nessuno dei due un cantante provetto, e parlandoci chiaro, non sarebbe comunque abbastanza, non se devono battere me... Comunque lasciamo stare e andiamo avanti... Tina e Kurt sono un mistero... >> Quinn la osservava sconvolta << Kurt mi conosce troppo bene, perciò sospetta di me... >> le spiegò Rachel << ogni informazione sul suo conto va verificata prima, potrebbe essere un tentativo di depistaggio, ma tranquilla, il mio agente X ci sta lavorando. Poi, vediamo un po’ >> rilesse velocemente i fogli << Ah, giusto... Allora, per quanto riguarda Puck e Brittany sono un po’ confusa; mi sembra che stiano prendendo la competizione un po’ troppo alla leggera... >>
<< Sì, Rachel, perchè è per beneficenza >>
ripetè Quinn << per B-E-N-E-F-I-C-E-N-Z-A >>
<< Comunque l’agente X dice che non si sono ancora incontrati al di fuori dell’orario scolastico per lavorare insieme; in compenso pare che la casa di Puck sia parecchio frequentata da numerosi gruppi di ragazze; mentre Brittany passa un sacco di tempo con Santana, ma... >> Quinn ridacchiò sotto i baffi << non mi stupisce, del resto sono amiche.Che c’è? >> chiese poi notando il sorrisetto di Quinn
<< Niente >> disse l’altra evasiva << vai avanti, dai >>
<< Giusto. Allora, riguardo a Santana... non c’è di che preoccuparsi...lei e Artie si sono incontrati una sola volta e non credo sia andata molto bene. L’agente X era appostato fuori casa di Santana e dice che ha sentito un tonfo poco rassicurante provenire dalla stanza dove stavano lavorando. In più il giorno successivo Artie è rimasto a casa da scuola, e quando è tornato esibiva dei lividi enormi. E ha confessato di aver chiesto alla madre di poter cambiare scuola >>
<< Davvero??? Cavoli, non lo sapevo. In effetti deve essere piuttosto bravo questo tuo misterioso agente, no Rachel >> aggiunse notando la sua smorfia << mi rifiuto di chiamarlo X, è semplicemente troppo. Comunque cavoli, come ha fatto a scoprirlo?? >>
<< Oh, veramente questo è merito mio. Artie ne stava parlando con Puck nel bagno dei ragazzi l’altro giorno e sono riuscita a cogliere il succo del discorso >>
Quinn la fissava con gli occhi spalancati. Dal terrore, probabilmente.
<< Ok Berry, sarò sincera. Sì, mi fai paura, e no, non sono armata, a mio rischio e pericolo, ma visto che devo lavorare con te... rendiamolo il meno doloroso possibile e cominciamo >>
<< Va bene >> disse Rachel mettendo da parte tutti i fogli, tranne uno << qua ho scritto una lista di canzoni che credo potrebbero andare bene. Dacci un’occhiata >>
Quinn osservò la liista. Ma la sua attenzione fu immediatamente catturata da una canzone.
<< Questa non possiamo cantarla >> disse seria.
<< Quale? >> chiese Rachel distratta.
<< I Feel Pretty/Unpretty >>
<< Qual è il problema? >>
<< Nessun problema >> rispose secca. << Non la voglio cantare. Non mi piace. >>
<< Ok >> disse Rachel a bassa voce << se non ti va... >>
<< Grazie >> sussurrò Quinn debolmente sospirando di sollievo
<< Ma >> continuò Rachel << la canti benissimo >>
Lo sguardo di Quinn era fisso a terra. L’auditorium era immerso nella quasi totale oscurità, ma forse proprio per questo Rachel riuscì a vedere una piccola goccia macchiare il palco, dopo aver scintillato per un istante sotto l’unica luce che invadeva la stanza.
<< Devo andare >> disse Quinn all'improvviso. la sua voce si era fatta rauca. E tremava, anche. Appena appena.

Rachel annuì e la osservò scendere dal palco e prendere la borsa.
<< Quinn >> urlò << mi servirebbe il tuo numero di cellulare, sai... per le emergenze >>
Lei annuì e le scrisse il numero su un pezzo di carta, poi se ne andò.
Rachel rimase in silenzio per un po’, guardandosi intorno come alla ricerca di qualcosa, seminascosto nell’oscurità, che non riusciva che a sfiorare. Poi afferrò un foglio, e cominciò a leggere.

♫I wish I could tie you up in my shoes
Make you feel unpretty too
I was told I was beautiful
But what does that mean to you
Look into the mirror who’s inside there
The one with the long hair
Same old me again today

My outsides are cool
My insides are blue
Everytime I think I’m through
It’s because of you
I’ve tried different ways
But it’s all the same
At the end of the day
I have myself to blame
I’m just trippin’

You can buy your hair if it won’t grow
You can fix your nose if he says so
You can buy all the make-up that mac can make
But if you can’t look inside you
Find out who am i to
Be in a position to make me feel so damn unpretty

I feel pretty
Oh so pretty
I feel pretty and witty and bright

Never insecure until I met you
Now I’m being stupid
I used to be so cute to me
Just a little bit skinny
Why do I look to all these things
To keep you happy
Maybe get rid of you
And then I’ll get back to me(hey)


Ora capiva.
Era più facile nascondersi dietro ad un naso perfetto, a due occhi capaci solo di vedere, ma terrorizzati dall’idea di guardare. Era più facile continuare a ridere, che piangere, anche se quello sulle sue labbra non era il suo sorriso, e forse non lo era mai stato. Sarebbe riuscito a diventarlo con il tempo? Era più facile rimanere immobile, che iniziare a camminare rischiando di inciampare e cadere. Era più facile chiudere gli occhi, che guardarsi ad uno specchio, senza possibilità di cancellare tutti i difetti.
Ma se solo l’avesse fatto pensò Rachel, si sarebbe accorta che dietro ai suoi occhi, c’era soltanto il bisogno di essere presa per mano e salvata. Forseun giorno si sarebbe ricordata del suono di una risata, che dura nel tempo e non smette mai di risuonare da qualche parte, in fondo al cuore. Si sarebbe accorta che lungo quella strada che temeva di percorrere, l’avrebbe sempre accompagnata qualcuno pronto a tenerla per mano, se ce ne fosse stato bisogno, a mostrale il cammino, a cadere con lei, per poi rialzarsi, di nuovo al suo fianco. Se si fosse guardata allo specchio, pensò Rachel, senza possibilità di cancellare tutti i difetti, avrebbe visto Lucy Quinn Fabray che la osservava. E l’avrebbe amata.

*

Quinn stava guardando un film, quella sera. Niente di eccezionale, la solita commedia che a stento strappa due risate con un happy ending a regola d’arte e intuibile dai primi cinque minuti. La stanza era immersa nell’oscurità, fino a quando il suo cellulare si illuminò.
Leggendo il nome del mittente del messaggio sullo schermo, prese davvero in considerazione l’idea di buttare il cellulare giù dalla finestra.
Di nuovo lei: Rachel Logorroica Berry.

Questa è un’emergenza.
Non avere paura Quinn, Lucy non ne ha più.
Perché è bellissima.


E per la prima volta Quinn sorrise.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Atelo_Phobia