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Autore: __Wrath__    26/06/2011    2 recensioni
La visione di un mondo in scadenza interpretato con gli occhi di un'adolescente che tra una batosta e l'altra tira avanti come tutti...e come tutte le donne bisogna cercare una chiave di lettura alternativa, un po' contorta. Auguro a chi si voglia soffermare una piacevole lettura.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cartastraccia

 

 

Cartastraccia.

 

Il mio corpo è una pagina bianca, vorrei scriverci con l’inchiostro scuro tutto ciò che mi ha fatto male così non ricadrò negli stessi errori. Sono recidiva ma vorrei che qualcuno mi colorasse usando sfumature mai viste e che non fosse solo sogno.…solo sogno. Ricoprite il mio cuore di luci colorate, per sentirmi a Natale in questi giorni di primavera, che di fiori ancora pronti non ne ha. Che qualche estraneo passante mi disinfetti le scorticature, portando nuova luce ai miei occhi ciechi e che col tempo diventi egli stesso mio martirio stuzzicando le cicatrici sbiadite sulla pelle.

Nuove cancellature, nuovi disegni, nuove parole e poi tutto da capo. Alla fine arriverò a consumarmi e sarò troppo stropicciata per far l’innocente per recare a qualcuno  piaceri e dolori. Però ora ho bisogno di essere vissuta. Solo un po’, non chiedo molto, quel tanto che basta per sentirmi dentro un sogno che va avanti a zucchero filato e vaniglia finché sarò troppo nauseata da quello stesso profumo che mi fa girar la testa.

Scrivi un’altra strofa, una nuova e poi bacia ogni tentativo di mia rinuncia cosicché possa star zitta un momento in più.

Sono malata di quell’amore che vorrebbero le puttane di questo mio Paese eccessivamente romantiche - e oche - per vedere questa realtà, morirò non appena i polmoni saranno soffocati da quelle piante rampicanti troppo velenose per strapparsele di dosso, ho bisogno di una trasfusione di flusso caldo che scappi per le vene giocando ad acchiapparella facendomi ridere per ore, facendomi arrossire, anche se la verità è che la porpora sul mio viso deriva da quegli sguardi che bruciano il sole, e ho bisogno di dormire cercando di non vomitare per l’ansia che l’indomani sentirò quando mi dovrò alzare e cercherò nei cortili un mondo nuovo da visitare sperando che l’inquinamento non lo porterà a rinunciare a quella vita troppo breve che ad ognuno è toccata patire…amare…

   
 
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