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Autore: _hurricane    26/06/2011    13 recensioni
C’era una volta un giovane fanciullo dalla pelle chiara, così chiara che tutti lo chiamavano Porcellana. La sua matrigna, la regina Sue Sylvester, lo costringeva a vestirsi di stracci e lavare i pavimenti del suo palazzo. Porcellana aveva un grande sogno: incontrare un bellissimo principe che lo avrebbe salvato per portarlo al suo castello e sposarlo, proprio come nelle favole che leggeva da piccolo. Ma si sa, i sogni non sempre si avverano: certe volte, la vita è anche meglio.
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“No, non devi scusarti,” – disse Porcellana, tirando su con il naso, - “io voglio farlo. Voglio che tu sappia tutto di me, Blaine. Tu…”. Alzò il viso e lo guardò. Ormai doveva dirlo. “Tu sei il mio principe” concluse, arrossendo lievemente.
“Il tuo principe?” chiese l’altro, incuriosito ma in fondo vagamente affascinato dal modo in cui suonava quella frase.
“Sì, proprio come quelli dei libri. Lo so che io non sono una principessa, però… ho sempre aspettato. E alla fine sei arrivato. Non ti sei nemmeno preoccupato del fatto che fossi soltanto un servo, mi hai salvato e basta, come nelle favole. Tu sei il mio principe, Blaine”.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sue Sylvester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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V – Once upon a time, a safe place

 

Kurt e Blaine cavalcarono a lungo, ma Kurt non avrebbe saputo dire quanto. Alla fine, gli sarebbe sembrato comunque troppo poco. La sensazione di conforto e sicurezza che provava mentre stringeva le sue braccia intorno alla vita del principe, appoggiando poi la guancia pallida contro la sua spalla, poteva essere superata soltanto da quella provata al pozzo, quando credeva che di lì a poco avrebbe dato il suo primo bacio. Di tanto in tanto apriva gli occhi, ma era troppo spaventato dal buio profondo delle fitte fronde degli alberi: era come se fossero in un tunnel, un lungo e oscuro tunnel sotterraneo. Invece il principe sembrava perfettamente a suo agio, i muscoli leggermente tesi nel tenere le redini e lo sguardo dritto davanti a sé, concentrato sulla direzione da prendere.

Poi, Porcellana potè percepire la luce filtrare attraverso le sue palpebre chiuse, e capì che il buio era finito. Aprì gli occhi lentamente, cercando di abituarsi all’improvviso cambiamento. Si fermarono: erano in un’altra radura, riparata da alte rocce che si stagliavano imponenti davanti a loro, mentre alle loro spalle grandi e minacciosi alberi impedivano a chiunque non conoscesse il luogo di raggiungerlo. In effetti, era davvero un posto perfetto. Una piccola casupola di legno, con il tetto ricoperto di paglia, stava proprio alla base delle rocce. Un mulino ad acqua girava pigramente dentro un piccolo stagno, a pochi passi di distanza, e un curatissimo prato pieno di primule circondava il tutto.

Porcellana sorrise, già follemente innamorato di quel luogo tranquillo, silenzioso ed accogliente. Ma pochi secondi dopo si dovette ricredere: un’eco di voci maschili si stava facendo sempre più insistente. Si sporse dal cavallo per guardarsi intorno, cercando di capire da dove provenisse.

“So raise your glass if you are wrong,
in all the right ways,
all my underdogs,
we will never be never be anything but loud
and nitty gritty dirty little freaks,
won’t you come on and come on and raise your glass,
just come on and come on and raise your glass!”

Sette ragazzi perfettamente in fila uno dietro l’altro fecero il loro ingresso nella radura nascosta, spuntando da dietro un grosso cespuglio di more. Porcellana li osservò attentamente, incuriosito. Erano più bassi del normale, anche se non eccessivamente: arrivavano più o meno alle spalle del principe, o almeno così gli sembrò, visto che entrambi erano ancora sul cavallo. Indossavano tutti la stessa, identica casacca blu con i bordi e i bottoni rossi, abbinati ai berretti, e portavano un piccone in spalla ondeggiando a tempo con le loro voci. Il primo di loro, un ragazzo con i capelli scuri e i tratti asiatici, si bloccò vedendoli al centro del prato. Gli altri non se ne accorsero in tempo, generando una specie di reazione a catena e scontrandosi tra loro. Porcellana si sforzò di non ridere: non sarebbe stato molto carino.

Blaine lo invitò a scendere da cavallo, e quando Kurt, non con poche difficoltà, ci riuscì, fece lo stesso. Condusse l’animale verso l’albero più vicino e legò nuovamente le redini ad un ramo. Poi tornò accanto a lui, sfoggiando un enorme sorriso di cui Porcellana non capì bene il senso.

“Salve, miei cari Dwarflers! Da quanto tempo!” disse aprendo le braccia in segno di saluto, rivolgendosi ai ragazzi che intanto si erano disposti l’uno accanto all’altro, orizzontalmente. Un ragazzo con i capelli neri fece un passo avanti e con tono irritato rispose: “Così ci offendi, Anderson!”

Gli altri iniziarono ad annuire e a sussurrare commenti di approvazione. Sembravano capaci di fare qualsiasi cosa con coordinazione. Porcellana si schiarì la voce ed esordì con fare entusiasta: “Ciao a tutti, io sono Kurt, ma potete chiamarmi Porcellana!”. I ragazzi lo squadrarono in modo un po’ inquietante, i picconi stretti in spalla come se volessero usarli da un momento all’altro, ma poi a poco a poco tutti si distesero. L’unico di colore gli si avvicinò e sorridendo gli rispose: “Benvenuto, Porcellana! Io sono David”. Gli altri lo imitarono, mettendosi in fila dietro di lui per poter stringere la mano a Kurt uno ad uno e presentarsi. Porcellana cercò di ripetersi nella mente i nomi appena imparati, mentre ascoltava quelli successivi; per fortuna erano tutti abbastanza brevi. Il ragazzo che aveva risposto per le rime a Blaine si chiamava Thad, mentre quello che aveva provocato il tamponamento era Wes. Poi c’era Jeff, magrolino e dai capelli biondissimi, che gli ricordarono quelli delle principesse delle sue favole, Flint, Nick e Trent. Sembravano tutti molto gentili, e Porcellana si sentì subito al sicuro.

“Allora Blaine, come mai qui?” chiese David dopo che tutti si furono opportunamente presentati.

“Ho bisogno che ospitiate Porcellana per un po’. Non so per quanto tempo, in realtà” rispose lui, guardando Kurt per ricevere un cenno di approvazione. Lui annuì sorridendo.

“Beh, può restare tutto il tempo che vuole”  - rispose il ragazzo mostrando i denti bianchissimi, - “ma come mai ha bisogno di ospitalità?”

“I-io…” provò a rispondere Porcellana al posto di Blaine, ma non ci riuscì. Gli era difficile persino pensare che la sua matrigna avesse tentato di farlo uccidere, e per cosa poi? Aveva sempre cercato di passare inosservato, ed era più che certo di esserci riuscito piuttosto bene. In tutti quegli anni, non aveva mai ricevuto né un richiamo né una convocazione da parte sua. Sembrava volerlo ignorare volutamente, e a lui andava bene. Che cosa era cambiato? Forse aveva saputo di Blaine e aveva pensato che volesse fuggire? Quel pensiero lo fece pietrificare. Non voleva che la Regina sapesse di lui, che l’aveva reso così felice in un solo giorno. Avrebbe rovinato tutto.

“Qualcuno ha… tentato di ucciderlo” rispose allora il principe, mantenendosi sul vago. Lanciò a Porcellana un’occhiata complice e rassicurante, conscio del fatto che i suoi piccoli amici non avrebbero chiesto di più. Erano persone molto riservate, alle quali non importava sapere il passato di una persona: erano in grado di capire se potersi fidare o meno semplicemente con uno sguardo. E a quanto pare, Porcellana aveva già superato il test d’ingresso.

“Davvero? Ma è terribile! Sta tranquillo Porcellana, qui sarai al sicuro, solo Blaine sa dove abitiamo! Vieni, ti mostriamo la casa!” esordì Thad radioso, con un tono totalmente opposto rispetto a quello di pochi minuti prima. I ragazzi non aspettarono alcun cenno di approvazione e circondarono Kurt per spingerlo verso il portone d’ingresso. Blaine li lasciò fare, seguendo il gruppetto a passo lento.

La casa era piccola ma molto accogliente: c’era un caminetto di legno, un tavolo di legno… più che altro, era tutto di legno. A Porcellana non dispiaceva: adorava lo stile delle baite di montagna. Tuttavia non potè fare a meno di storcere il naso alla vista di un terribile, onnipresente disordine: c’erano vestiti – tutti uguali, ovviamente – sparsi ovunque, e in cucina le tazze e i piatti si accumulavano probabilmente da giorni dentro il lavandino. Riuscì persino a notare uno spesso dito di polvere sulle mensole più alte del salotto, alle quali sicuramente nessuno era in grado di arrivare. I Dwarflers avevano un’unica stanza da letto, una specie di dormitorio con i letti tutti in fila, quattro da un lato e quattro dall’altro. Fece un conto veloce, notando che erano otto e che tutti avevano un nome inciso sulla testata di legno tranne uno.

“Come mai avete otto letti?” chiese incuriosito.

“Beh, quello lo abbiamo aggiunto…” – rispose Jeff – “…per quando Blaine si ferma a dormire qui”.

Porcellana si voltò verso Blaine, che stava appoggiato allo stipite della porta della stanza con aria distratta, forse sovrappensiero.

“Eh? Oh, si, alcune volte dormo qui. Sai, stare sempre al castello mi annoia” rispose grattandosi i capelli, leggermente imbarazzato.

“E come… come vi siete conosciuti voi?” chiese Porcellana, sempre più curioso. Conosceva il principe da meno di un giorno, e già smaniava per sapere di più della sua vita.

“Beh, è successo per caso. Ero in giro per il bosco come al solito, ma ho perso la concezione del tempo e mi sono perso… poi ho incontrato i Dwarf- ehm, volevo dire i Warblers, e hanno deciso di ospitarmi per la notte”.

I sette piccoli ragazzi annuirono in contemporanea, soddisfatti della correzione in estremis del loro amico. Odiavano quel nome, l’incrocio tra Dwarfs (nani) e Warblers, il loro nome d’arte. Senza contare che il principe non poteva certo vantarsi per la sua altezza.

Finirono il giro della casa e uscirono nuovamente nella radura; ormai iniziava a fare buio. “Blaine, tu ti fermi?” gli chiese Wes. Il principe ci pensò un po’, guardando Porcellana.

“E’ meglio di no” – rispose infine, - “è tutto il giorno che sono in giro, e i miei potrebbero preoccuparsi. Tornerò domani mattina!”

Porcellana sorrise. Pensava che con “verrò a vedere come stai di tanto in tanto” il principe intendesse molto di rado. Sembrava proprio avere voglia di rivederlo… lo guardava così intensamente da farlo arrossire. Wes si accorse di strane occhiate complici, e fece cenno agli altri di rientrare in casa, per farli salutare come si deve.

“Allora a domani” disse Porcellana con gli occhi bassi, disegnando cerchi nel prato con la punta del piede destro e tenendo le mani dietro la schiena. Era stata una giornata lunga, davvero lunga. Avrebbe preferito non vivere quell’esperienza con Howard Bamboo, ma senza di essa, forse non avrebbe più rivisto il suo principe. Si disse che forse era vero che “tutti i mali non vengono per nuocere”.

“A domani” rispose Blaine. Fece un ampio passo verso di lui, poi inclinò la testa e gli lasciò un sonoro bacio sulla guancia. Kurt cambiò totalmente colore, smettendo di essere Porcellana per un attimo. Gli occhi del principe brillarono nel buio, tanto quanto il suo sorriso. Porcellana pensò che fosse la cosa più bella che avesse mai visto.

 

 

* * *

 

 

 

Note di _hurricane:

Ed ecco qui i Dwarflers! Onestamente, non sarebbero adorabili con dei mini-picconi in spalla e i berretti rossi?! **

Ho evitato le barbe perchè a quel punto sarebbero diventati un po' inquietanti, e ho anche preferito non farli troppo bassi... e con la frase "arrivavano alla spalla del principe" ho volutamente sottolineato quanto Blaine già di per sè sia basso, ahahah xD

Sulla scelta dei sette, volevo sapere se qualcuno di voi ne avrebbe preferiti altri. Il fatto è che, lo ammetto, io ignoro più o meno la metà delle loro facce, e questi sono quelli a me più familiari. Ovviamente Jeff, Wes, David e Thad non potevano mancare secondo me - non potevo farmi scappare l'occasione per "YOU MOCK US, SIR!" anche se in italiano rende meno! - mentre sono un pò titubante sugli altri, che comunque sia avranno un ruolo minore rispetto a questi quattro.

Fatemi sapere cosa ne pensate! Un bacio a tutti, e un grazie particolare a quelli che recensiscono con tanto amore ogni singolo capitolo!

Love you all <3

   
 
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