La sicurezza
della
felicità
Non era una fissazione e non era
neppure un capriccio. Lui
lo sapeva bene, il problema era che gli altri non capivano! Nessuno,
neppure
Charlie Brown -che pure era il suo preziosissimo migliore amico-
riusciva
completamente a comprenderlo.
Eppure, nel corso del tempo lui aveva provato a spiegare il suo punto di vista, il
perché si ostinasse nonostante
gli sberleffi e le risate a portarsi dietro quella sua coperta azzurra
consumata, sciupata e rovinata.
Per tutti era un semplice capriccio infantile, ma solo lui sapeva che
non era
vero. Semmai era il contrario!
Si era sempre sentito troppo adulto, troppo complesso nei pensieri per
poter
riuscire a rapportarsi con i suoi amici sullo stesso piano.
Linus si rendeva conto che spesse volte il suo parlare di filosofia e
di
religione, il suo continuare a far correre la mente su problemi
complessi e di
impossibile soluzione era deleterio, non solo per i suoi rapporti
sociali, ma
anche per la sua stessa sanità mentale… purtroppo
non ci poteva fare niente,
lui era fatto così e per quanto ci avesse provato non era
mai stato in grado di
cambiare.
Ecco perché non abbandonava mai quel piccolo pezzetto di
stoffa.
Per quanto arrivasse ad essere depresso, per quanto potesse sentirsi
incompreso
bastava un semplice gesto e tutto sfumava, come se non ci fosse mai
stato.
Sì, era sufficiente stringere a sé la sua coperta
ed infilarci il viso -lasciandosi
avvolgere dal calore e dal profumo famigliare della lana logorata- che
tutto
tornava semplice e lui per un po’ di tempo si sentiva davvero
felice ed in pace
col mondo.
Ecco perché ormai non badava più ai commenti
sarcastici degli altri, in fondo
ognuno aveva un posto segreto nel quale rifugiarsi quando le cose non
andavano
bene e lui aveva la sua coperta, la sua specialissima coperta di
sicurezza,
dispensatrice di pace e di gioia, così tutto il resto
passava in secondo piano,
almeno per un po’.
Era questo il motivo per cui non avrebbe mai rinunciato a lei! Anche se
ogni
tanto l’idea lo sfiorava, alla fine solo un pensiero emergeva
nella sua testa:
“Chi sarebbe così folle da rinunciare alla
sicurezza della felicità?”
End
Piccolo
spazio
privato:
Breve introspezione su Linus e sul
suo attaccamento morboso
alla sua famosa coperta. Io l’ho sempre trovato un
personaggio affascinate e
combattuto, perennemente in bilico tra la ragione e la sfrenata
immaginazione.
Ecco perché penso che si tenga la coperta come riferimento,
come unico modo per
potersi ritagliare un pezzo di rilassante felicità
all’interno della sua mente
complessa e tormentata.