Notte prima dei G.U.F.O.

Sono le 2.57 a.m.

Sono le 2.57 a.m. e Lee, Alicia, Angelina tra le braccia di Fred ed io non riusciamo a dormire.

Siamo crollati in un silenzio tombale.

La giornata di oggi e la seguente settimana segnerà la vita di tutti. O quasi.

Il nostro sogno –mio e di Fred- è quello di aprire un negozio di scherzi a Diagon Alley. A che serve uno stupido G.U.F.O. in  Cura delle Creature Magiche? O Divinazione? Per questo non ci siamo sforzati mai… troppo. Eppure, oggi sento che avremmo dovuto fare qualcosa in più.

Guardo i miei amici; forse stanno pensando la stessa cosa.

Lee, lo sguardo vacuo, il fuoco che danza nei suoi occhi color cioccolato fondente, sogna di diventare  un cronista professionista e di commentare almeno una finale di Coppa del mondo di Quidditch. Invece, come dice lui, “probabilmente diventerà un impiegato del Ministero”. Sorrido, pensando al mio amico da adulto, magari appena tornato dal lavoro. Da un bacio a sua moglie, forse Alicia: ha una cotta per lei dal primo anno. Poi saluta i suoi figli saltellanti e contenti che il loro papà è finalmente tornato.

Assurdo pensare che forse sarà così, per molti di noi.

I miei pensieri vengono interrotti da Alicia che batte il tempo con la punta del piede << Beh? Cosa vogliamo fare?>>. Impaziente, come sempre. Il suo sogno? Diventare campionessa di Quidditch femminile nelle Honey Bees. E’la migliore, forse anche meglio di Angelina.

Ah, Angelina. E’ imbarazzante essere, come si dice?, innamorati della ragazza del proprio fratello. Soprattutto se ci si è dichiarati contemporaneamente. E lei ha scelto poi il fratello. Non posso fargliene una colpa. Anche io sceglierei il fratello. Quello geniale, brillante e spiritoso.

Non la sua copia, io.

Fred non la pensa così. Dice che siamo uguali in tutto e per tutto. Ma forse lui non vede, accecato dalla sua –nostra- popolarità. Probabilmente è il suo unico difetto di cui mi sono reso conto da quindici anni che ci conosciamo. La superficialità.

Non vede, non riflette. Se ne frega. Credo sia la cosa migliore con Sirius Black in agguato con… Tu-Sai-Chi, probabilmente. Potrebbe succedere qualsiasi cosa a chiunque. Nel giro di due ore, tre mesi, quattro anni.

<< Spinnett, ti va una partitina a Quidditch? >>  propongo.

Lei soppesa l’idea mordicchiandosi un labbro. << Ci sto. Chi viene? >>.

<< Io >> dice prontamente Lee.

<< Ok. Fred? Angelina? >> chiede lei.

<< Va bene. Tu Angie? Vieni? >>.

La ragazza respira pesantemente. Dorme.

<< Ah >> fa Fred << Allora io rimango qui: non voglio svegliarla >>.

<< Patetico >> sussurro. Mio fratello mi lancia un’occhiata confusa. Io alzo gli occhi al cielo.

<< Su andiamo. Alicia, Lee… Lasciamo i piccioncini da soli >>.

Il patetico sono io, non Fred. Lui non ha nessuna colpa.

Io sì: sono terribilmente geloso.

Lee mi da una pacca sulla spalla mentre usciamo dal ritratto della signora Grassa.

<< Dai, sai com’è fatto Fred. Stravede per Ang…>> dice.

<< Sta’ zitto >>.

Lo fulmino con un’occhiata degna della McGranitt, Lee tace.

Ho vinto io, per una volta.