Capitolo IV
Ripartire
Rose stava preparando il suo zaino, il Dottore era sceso
in strada lamentandosi di non sopportare più le telefonate tra Jackie e le sue
amiche, ma in realtà sapeva bene che lo faceva per permettere a loro di salutarsi
con calma, senza l’interruzione di altri. Aveva passato gli ultimi giorni a
letto a dormire, mentre il Dottore le teneva compagnia e ogni tanto spariva per
andare a sistemare il Tardis con Jack, poi casa sua era diventato un via vai di
persone, la famiglia di Martha, Mickey che spuntava spesso sempre con un
pretesto diverso, e poi tutti gli amici di mamma, curiosi di sapere perché
stavo male. Quindi le due donne Tyler non avevano avuto molto tempo per
passarlo in santa pace tra loro due, a parlare, voleva dirle tante cose, e
soprattutto voleva tranquillizzarla riguardo lei e il Dottore.
Dopo aver messo le ultime cose nel suo enorme zaino si
fermò un attimo a guardare una foto, erano lei e il Dottore con sua madre e
Mickey, il loro primo Natale insieme, solo pochi anni prima, ma sembra quasi
sia passato un eternità, erano felici e potevano dare l’idea che erano una vera
famiglia, idea che al Dottore dava sempre i brividi, ma che in fondo piaceva
anche a lui.
Sua madre le arrivò alle spalle, si voltò aspettandosi di
sentire la solita frase: “Non partire.”
Ma con sua sorpresa non arrivò stavolta, se ne stava lì a fissarla, con lo
sguardo quasi fisso nel vuoto, poi le accennò un sorriso.
“Mi prometti solo che starai attenta?” le disse
avvicinandosi e prendendole le mani, Rose sorrise e l’abbraccio.
“Io e il Dottore torneremo presto, lo prometto.” Le disse
con la voce rotta dalle lacrime. Una parte di sé voleva restare, non voleva
lasciarla sola, sapeva fin troppo bene che la decisione di lasciare il padre le
aveva pesato sul cuore, e che niente era stato più lo stesso e sicuramente dopo
questa ennesima avventura nulla sarebbe stato lo stesso.
“Promettimi solo di non rimanere sola, ma avere sempre
questo via vai di gente qui.” Disse la ragazza sciogliendosi dall’abbraccio,
prendendole però la mano.
“D’accordo. Adesso avrò anche altre persone con cui
parlare dei tuoi viaggi.” Disse riferendosi a Martha e alla sua famiglia.
In quei giorni, aveva notato che avevano legato
parecchio, Jack aveva anche indetto delle specie di riunioni, da fare in modo
frequente per parlare tutti insieme, questo le permetteva di partire con un
peso in meno, sapendo che la madre non affrontare tutto quello da sola.
“Ti voglio un mondo di bene, mamma questo lo sai.” Le
disse stringendo la mano, Jackie le sorrise e annui con gli occhi lucidi dalle
lacrime che premevano per uscire.
“Vedi di telefonare più spesso invece, o la prossima
volta ti tirerò in testa quel maledetto telefono che ti porti dietro.” La
minacciò poi, Rose sorrise e l’abbracciò ancora una volta.
Il Dottore scese in strada, ansioso di rientrare nel suo
Tardis e rimettersi di nuovo in viaggio insieme alla sua Rose, davanti alle
porte della cabina trovò Jack, Martha e Mickey che parlottavano e scherzavano
tra loro.
“Come sta Rose?” chiese Mickey quando lo vide
avvicinarsi.
“Sta preparando lo zaino.” Rispose sorridendo.
“Quindi si torna in viaggio?” chiese ancora il ragazzo,
il Dottore ripensò a quello che lui gli aveva detto, ma non riusciva a fare a
meno di quella ragazza, questo era una cosa che lo terrorizzava, tornare a
viaggiare da solo, senza la sua Rose.
“Sempre avanti.” Disse scrollandosi dalla mente quel
pensiero.
“Sarà il caso di tornare a lavoro.” Disse Jack guardando
sia Mickey che il Dottore.
“Vieni con noi?” chiese lui sorridendogli rilassato,
sapeva che a Rose avrebbe fatto davvero piacere riavere Jack nel Tardis.
“Ci ho pensato tanto lo scorso anno. L’anno che non è mai
stato.” Rispose in modo solenne Jack.
“E ho continuato a pensare a loro, alla mia squadra.”
Disse abbassando lo sguardo non per vergogna, ma con un po’ di malinconia.
“E come dici tu Dottore: Responsabilità.” Continuò, il
Dottore gli sorrise orgoglioso, era cambiato tanto il caro Jack, l’immortalità
senza dubbio lo aveva cambiato.
“E tu Mickey?” chiese poi voltandosi verso il ragazzo.
“Sai già la mia risposta boss, ma sarò sempre qui, a fare
qualcosa.” Gli rispose tranquillo, il Dottore scosse la testa e sorrise.
“Difendere la Terra, su questo non discuto.” Disse infine
come per dargli la sua benedizione, per il loro impiego al Torchwood.
“Non pensate di andarvene senza di me.” Protesto Rose
avvicinandosi, con un enorme zaino sulle spalle e sua madre dietro. Jack le
andò incontro e l’abbracciò.
“Sono contento di vederti nuovamente tra noi.” Disse il capitano
sollevandola da terra, Rose sghignazzava felice.
“Confessalo volevi scappare senza salutarmi.” Disse la
ragazza una volta libera dal suo abbraccio, appoggiò ai suoi piedi lo zaino.
“Non lo farei mai cara Rose.” Gli disse strizzandogli un
occhio e baciandole il dorso della mano.
“E se mai ti dovessi stancare di viaggiare … io sono
sempre qui.” Le disse con provocazione,
il Dottore senza nascondere il suo fastidio prese il polso di Jack e con
il cacciavite iniziò a modificare il manipolatore vortex.
“Ehi, questo mi serve.” Protestò lui.
“Non posso permetterti di andare in giro con un
teletrasporto rotto. Dopo essere tornato a Cardiff potrai andare ovunque due
volte, la seconda e per scusarti.” Disse liberando il polso.
“Riguardo a me? Puoi aggiustarmi, potrò morire un
giorno?” chiese speranzoso, Rose abbassò la testa imbarazzata per quella
situazione.
“Non posso fare niente, tu sei impossibile caro Jack.”
Disse scherzando il Dottore, stringendo la mano di Rose, il Capitano la prese a
scherzare.
“Me lo hanno già detto altre volte.” Disse ridendo, si
allontanò di qualche metro, si voltò ancora una volta verso di loro
salutandoli, per poi scomparire grazie al teletrasporto.
“E ora di andare.” Disse il Dottore voltandosi verso
Martha, ma la ragazza abbassò la testa e lui capì.
“Non posso, mi dispiace.” Disse con calma.
“Perché?” chiese la biondina delusa.
“Ho trascorso anni per diventare medico. E ora devo stare
con la mia famiglia.” Spiegò guardando tra il Dottore e Rose.
“Hanno visto mezzo pianeta massacrato, non posso
abbandonarli adesso, sono troppo sconvolti.” Continuò con calma.
“Naturale.” Rispose il Dottore. Rose si avvicinò e
l’abbraccio con calore.
“E’ stato bello viaggiare con te Martha Jones.” Le disse
piano
“Anche per me viaggiare con voi.” Le rispose l’altra,
mentre si scioglieva dall’abbraccio.
“Grazie.” Le disse il Dottore abbracciandola.
“Aspetto una vostra chiamata intesi.” Disse la ragazza
sciogliendosi dall’abbraccio. Il Dottore prese la mano di Rose, guardò verso
Jackie voleva prometterle che avrebbe riportato Rose a casa, come aveva già
promesso una volta, ma non disse nulla, Jackie gli sorrise capendo le sue
intenzioni, e i due entrarono nella navicella come sempre, chiudendo le porte,
si sorrisero complici , pronti ad affrontare nuovi viaggi e nuove avventure,
ancora una volta insieme.
Fine
Note finali: Si, è vero ho lascito il riferimento di Jack al fatto che
veniva chiamato Faccia di Boe, ma non so perché quando l’ho scritto non mi
convinceva tanto, può essere che più avanti lo aggiungo.
Allora è
arrivato il momento dei saluti (sigh), per prima cosa
devo ringraziare tutti voi che avete recensito, mi avete sostenuto,
consigliato, sopportato o semplicemente letto questa mia storia, sono davvero
contenta che sia piaciuta, nonostante tutti gli errori. Per la quarta stagione
ancora ci sto lavorando, quindi dovete avere un po’ di pazienza, e aspettare mi
sa la fine dell’estate, ma in questi caldi mesi estivi, non preoccupatevi che
pubblicherò qual cosina di nuovo e controllerò e sistemerò tutte le storie
scritte fin’ora.
Beh allora
alla prossima storia, e grazie ancora tante, a tutte voi, un abbraccio e un
bacio affettuoso a tutte, la vostra KillerQueen86.
P.S. Se volete
ho la pagina Facebook, per essere aggiornati, vedere gli altri esperimenti o
semplicemente chiacchierare con me, potete contattarmi:
http://www.facebook.com/pages/KillerQueen86/161552900568131
Revisione Settembre 2011