Hello Estonia!
Un raggio di sole fa capolino nel pullman, svegliandomi.
Mi stiracchio assonnata aggrovigliando la coperta intorno al mio corpo. Accanto
a me non sento più il corpo di Jared. Nell'aria aleggia una dolce aroma di caffè. Mi
guardo intorno e scorgo Jared avvolto in un asciugamano per metà che versa il caffè
in due tazze.
Dopo averle messe su un vassoio si volta verso di me e sorride.
Si avvicina con sguardo sornione.
- Ben svegliata.
Appoggia il vassoio a terra e mi guarda.
- Dormito bene?
Annuisco e gli sorrido.
- Bene. Siamo arrivati a Tallinn. Prima del concerto dobbiamo fare un giro.
- Certo - dico come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo e prendendo la mia
tazza di caffè.
Jared si siede sul bordo del divano e mi guarda.
In quel momento Tomo atterra sul pavimento dopo aver saltato due o tre scalini. Mi
sorprende la capacità di questi ragazzi di piombare nelle stanze nei momenti meno
opportuni.
Scioccato guarda Jared seduto sul divano avvolto nell'asciugamano, poi sposta lo sguardo
su di me aggrovigliata nella mia coperta e infine nota i vestiti a terra.
Con sguardo ancora più scioccato si copre gli occhi e ci passa accanto.
- Non ne so niente e non ne voglio sapere niente. Soprattutto non voglio esserci quando
quell'altro si sveglierà - ci dice velocemente per poi ficcare la testa nel frigo.
Ridacchiando guardo Jared che finisce di bere il suo caffè.
Tomo si volta verso di noi con una tazza di latte in mano.
- E tanto per essere chiari, io non voglio diventare complice di nessuno. Primo nome Tomislav,
secondo Svizzera. Buona giornata.
Con in bocca una ciambella, Tomo ci saluta e scende dal pullman per esplorare Tallinn.
- Sarà meglio vestirci, prima che arrivi mio fratello.
Annuisco e accenno ad alzarmi quando vedo Shannon in piedi sugli scalini.
E ti pareva.
Ci guarda e poi torna di sopra in silenzio.
- Ci penso io - dico a Jared.
Dopo essermi vestita salgo da Shannon.
Silenziosamente apro la porta della camera. Lui è seduto sul suo letto con un libro in mano.
- Hey - mormoro sedendomi accanto a lui.
- Credevo che quel bacio avesse significato qualcosa anche per te. Che saresti stata mia, non
di Jay. Ma come sempre mi sbagliavo.
Resto in silenzio, non sapendo cosa rispondergli.
- Shan...
- Non fa niente, davvero. Sto bene.
Lo abbraccio e appoggio la testa sulla sua spalla.
- Ti va di accompagnarmi a fare un giro per Tallinn?
- Non ci vai con Jared? - domanda freddo.
- Non penso che si arrabbierà se mi accompagni tu. E poi tocca a me farti da consulente per lo
shopping, ricordi?
Shannon sorride raggiante.
- Allora cosa stiamo aspettando?
Fuori l'aria è fresca e pungente. Splende un bel sole e non c'è traccia di nuvole.
- CIAO ESTONIA! - urla Shannon una volta scesi dal pullman.
- Ma che urli? Scemo! - esclamo io ridendo.
Jared ci guarda dal finestrino. Ha subito approvato la mia idea di portare il fratello a fare un giro
per evitargli una crisi prima del concerto.
Sorridendo prendo il batterista a braccetto e insieme ci avviamo per le strade di Tallinn.
La città è veramente stupenda e il medievale centro storico è affascinante. Il porto è enorme, il
più grande dell'Estonia e di tutti i porti del Mal Baltico; navi da crociera e yacht vi sono ormeggiati,
mentre navi commerciali non fanno che entrare e uscire.
Io e Shannon guardiamo stupefatti quello spettacolo.
Tallinn inoltre è immersa nel verde, cosa che la rende ancora più affascinante.
I cittadini sono tutti molto cordiali con noi e in Shannon non c'è più traccia del cattivo umore che lo
adombrava prima.
Dopo un pò incontriamo Tomo, attorniato da alcune ragazze del posto. Una biondina gli sta incollata al
braccio come una sanguisuga mentre una mora con una treccia di lato gli tiene le braccia intorno al collo.
Imbarazzato cerca di evitarci ma noi lo raggiungiamo subito.
- Ma bravo Tomislav - comincia Shannon - e la tua Vicky?
Tomo fa finta di niente.
- Forza ragazze - dice ignorandoci - non badiamo a questi due strani individui.
- Mofo! Non vorrai davvero andartene via così.
Il chitarrista fa finta di niente e stringendo ancora di più le due ragazze, se ne va.
- Lo dico a Vicky! - gli urla Shannon.
- Non osare! - risponde Tomo voltandosi.
Il batterista sorride furbo - Oso oso.
Con una faccia alquanto incazzata Tomo alza il dito medio verso l'amico e poi prosegue il suo giro.
- Glielo dirai seriamente?
- Si però quando saranno presenti entrambi così che alle minacce di Vicky Tomo comincerà a balbettare "ma..cara..io non..
sono state quelle due a saltarmi addosso..."
Ridendo gli fa l'imitazione.
- Come sei crudele - ridacchio.
- Ammetto - mormora prendendomi per mano - Mmmm...Torniamo da Jared? Se arrivo in ritardo per le prove comincia a
urlare e a sbraitare come una donnicciola.
- Allora sbrighiamoci a tornare da quella prima donna. Se gli viene una crisi non lo reggo!
Riendo e continuando a fare commenti sull'atteggiamento da Diva di Jared, ce ne torniamo al pullman felici.