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Autore: Hilarie Winfort    27/06/2011    1 recensioni
Rilessi più volte quella promessa bagnandola con la mia ultima lacrima...una promessa scritta su un foglio di carta...Una promessa destinata a essere solo una frase su un pezzo di carta...
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sgranai gli occhi. Mark mi aveva cercata.
"Mark! Mark! oh zia come hai potuto dimenticartene?!",esclamai con le lacrime agli occhi.
"scusami piccola. ero presa dalle faccende di casa, ma puoi sempre richiamarlo no?",disse accennando un sorriso.
Non volevo farla preoccupare dicendole che Mark se n'era andato, e soprattutto che se n'era andato perché ero una completa deficente.
"s-si. l-lo richiamerò. g-grazie zia",sussurrai scossa dai singhiozzi.
Salii di corsa le scale e mi buttai sul letto. La zia mi aveva negato forse l'unica opportunità che avevo per parlare con Mark. Ma non ero arrabbiata con lei, dopotutto non poteva sapere che era una vera tragedia.
Soffocai la testa nel cuscino e mi diedi dell'idiota. Probabilmente non avrei mai più rivisto Mark.
Non avrei più rivisto l'unica persona che mi faceva sentire completa. Mark era esattamente l'altra metà di me stessa, senza quella metà mi sentivo vuota, mi sentivo esattamente incompleta.
Tirai fuori dal cassetto il mio diario, si avevo ancora un diario segreto.
Era quasi un anno che non lo aprivo più. Presi una penna e iniziai a scrivere di Mark, di come l'avevo conosciuto, della sua natura, di Heric, di come avevo allontanato Mark dalla mia vita.
Si, perché in futuro, quando avrei riletto il mio diario avrei avuto la certezza che Mark non era frutto della mia mente malata, ma che esisteva davvero, e che avevo provato davvero quelle sensazioni.
Forse l'avrei anche pubblicato spacciandolo come libro Fantasy.
Sospirai e, dopo aver finito, lo ritirai di nuovo nel cassetto.
Ad un tratto sentii un rumore provenire dalla finestra.
Mi alzai timorosa che fosse Heric ma vidi piombare mia sorella nella mia camera.
"Lindsay!!",esclamai saltandole letteralmente in braccio.
"shh..abbassa la voce sorellina. la zia potrebbe sentirti"
Le sorrisi e poi dissi:"avevi ragione tu. Mark ci ha creduto e...e se ne andato"
Mi guardò allarmata e disse:"come ha potuto essere così stupido! e io che credevo che noi vampiri avessimo un intelligenza superiore a quella umana"
"è stata tutta colpa mia. sono proprio un idiota",sussurrai buttandomi sul letto esasperata.
"non sei un idiota. ok...forse un pò sì. diciamo che non sei un idiota totale",disse sorridendo.
"oh grazie!",esclamai tirandole il cuscino in faccia.
"dopotutto sei solo umana"
Le sorrisi e mi accucciai acanto a lei. Avevo bisogno di Lindsay più che mai in quel momento.
"forse un modo per trovarlo c'è",disse ad un tratto sorprendendomi.
"davvero?!",esclamai sorridendo.
"forse potrei provare a mettermi in contatto con lui. con la sua scia diciamo"
Le sorrisi raggiante e l'abbracciai, anzi la stritolai.
"dobbiamo farlo quando la zia non è in casa"
"ok. come posso rintracciarti?",chiesi alzandomi in piedi.
"tieni questo. agitalo e io verrò da te",sussurrò porgendomi uno strano medaglione.
Era d'oro ed era agganciato in un nastro rosso. era davvero bellissimo.
Lo presi in mano e il mio cuore iniziò a martellarmi nel petto al pensiero di Mark.
C'era una remota possibilità di rintracciarlo, e anche se remota, mi bastava.

 

  
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