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Autore: Lils__L7    27/06/2011    9 recensioni
E se Lumacorno decidesse di far produrre ai suoi studenti del settimo anno una pozione che prevede un procedimento.. particolare? Dopotutto, nessun uomo sano di mente imporrebbe James Potter come compagno di pozioni di Lily Evans, no?!
E' la mia prima fic.. siate clementi! :D
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lui e lei che stanno insieme solo con la colla.'
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dieci
Thirteenth day.

«Well, you done done me and bet I felt it,
I tried to be chill but you're so hot that I melted.
Before the cool done run out I'll be giving it my bestest,
and nothing's gonna stop me but divine intervention.
I reckon it's again my turn to win some or learn some.
But I won't esitate, no more,
no more it cannot wait,
I'm yours..»

[I'm yours - Jason Mraz]




Horace Lumacorno era un tipo affabile; non era uno di quei professori che ama spargere terrore tra i suoi alunni, anzi: era persino convinto di saper riconoscere anche solo dall'espressione dei suoi alunni cosa passava per le loro testoline distratte.
Non che fosse difficile capire a cosa stesse pensando Lilian Evans; in qualità di sua alunna preferita continuava a sedersi al primo banco, nonostante il terribile imbarazzo che provava da un paio di giorni a quella parte nel mostrare a chicchessia - il professore, ma anche Alice stessa - il risultato di quell'orribile pozione, giunta ormai all'ultimo giorno di preparazione. Ed era sola, quel giorno: Potter era stato obbligato suo malgrado a restare in infermeria fino a quella sera assieme ai suoi compari, ragion per cui era anche priva d'alibi; e il lento, quasi sadicamente soddisfatto, camminare di Lumacorno attorno al suo calderone di certo non aiutava.
«Signorina Evans..» esordì bonario, trattenendo un risolino.
«Lo so professore, lo so.» tagliò corto lei, agitando una mano come per scacciare una mosca e stringendo nell'altra la solita pallina antistress, lanciando sguardi di fuoco ora a lui, ora alla sua pozione color mou al ribes.
«Mi era sembrato di capire che negli ultimi giorni ci fossero stati dei miglioramenti. Qualche giorno fa ho notato il signor Potter sventolare allegramente una provetta dal contenuto disgustoso, credevo si trattasse della vostra pozione..» proseguì.
Lily arrossì e trattenne una smorfia divertita.
«Già, era proprio la nostra pozione, quella. Evidentemente dobbiamo aver sbagliato qualcosa successivamente..».
«Che peccato, non crede? Proprio la pozione più importante dell'anno..».
«Non mi ci faccia pensare, professore.».
«Eppure credevo che lei e il signor Potter sareste potuti essere due compagni perfetti!».
Lo sta facendo apposta a rigirare il dito nella piaga?
«Infatti, professore.» replicò Lily, distrattamente, concedendo all'insegnante un tenero sorriso. «Infatti.».

«Quindi sono stati tutti espulsi?».
«Per fortuna! Pare si siano avventurati troppo nella Foresta e si siano persi, li ha trovati Hagrid che vagavano!».
«Ed è vero che uno di loro è stato assalito da un ragno gigante?».
«Sapete che il giorno prima Minus li ha affrontati da solo? Certo, non ne è uscito bene.. ma che coraggio!».
«A me avevano detto che Mulciber si è fatto inseguire dai centauri!».
Lily ridacchiò versandosi dell'acqua nel bicchiere mentre origliava i discorsi dei suoi compagni di Casa e non solo: i Serpeverde del giorno prima erano sulla bocca di tutta la Sala Grande, e, come si sa, le voci corrono; la rossa poteva giurare di aver sentito Margaret Brown parlare addirittura di un esercito di Dissennatori che li aveva attaccati al limitare della Foresta.
«Allora stasera si festeggia?» esordì Alice dandole di gomito.
«Si festeggia? E cosa?» ribatté lei allungandosi per prendere un piatto al di là di Margaret seduta alla sua destra.
«Il salvataggio in extremis di James Potter da parte di Lily Evans!» rispose Alice facendola ridere. «E ovviamente il vostro amore appena sbocciato!».
Il piatto, inevitabilmente, cadde.
«Ali ma che dici!» esclamò Lily arrossendo, mentre la tavola dei Grifondoro stentava a trattenere le risate per la divisa di Eric Brown, imbrattata di pomodori e foglie d'insalata.
«Ooh, avanti! In ogni caso verrai lo stesso, è in camera loro.».
«Non sono neanche usciti dall'infermeria e già organizzano festini illegali in camera loro?!».
«Festini illegali.. non ti sembra di esagerare? E' una semplice chiacchierata tra compagni di classe, tanto per riprendersi dagli ultimi giorni..» disse Alice con nonchalance. «In fondo, guarda il povero Eric: di recente è così nervoso durante i pasti!».
«Una semplice chiacchierata a base d'alcool!» puntualizzò Lily, degnando solo di una brevissima occhiata Eric, ormai sull'orlo di una seria crisi di nervi.
«Ti hanno mai detto che l'alcool rilassa, Evans? E poi che male c'è a berne un po'? Hai segreti da nascondere, Lilinuccia?».
«Non ho nessun segreto!» rispose frettolosamente lei arrossendo. «E non chiamarmi Lilinuccia!».
«Evans?».
Lily e Alice si voltarono insieme verso la persona che doveva aver parlato, ferma alle loro spalle che tamburellava con mani e piedi su qualsiasi superficie trovasse, scuotendo i riccioli biondi in un'aristocratica smorfietta snob.
«Cameron.» sputò Lily, rimpiangendo di non essersi soffocata prima di vederla. «Che vuoi?».
La biondina tirò su col naso, fingendo una tranquillità ridicolmente smentita dalla voce incrinata. 
«Cosa voglio io? Tu mi hai rubato il ragazzo, Jamie non mi guarda nemmeno più!» piagnucolò.
«James non ti ha mai guardato, Allison.» intervenne Alice, squadrando dall'alto al basso il suo fisico non propriamente snello e slanciato.
«Pfff.» commentò la ragazza. «In ogni caso Evans, sappi che me la pagherai. Non dovevi permetterti di comprargli quello stupido ciondolo!».
«Quale stupido ciondolo? Io non gli ho..».
«E non fare la finta tonta con me! Chi altri avrebbe mai potuto regalargli un boccino con le vostre iniziali incise sopra?!».

«Ramoso, smettila di ossessionarti quei capelli, per Godric! Tanto la Evans non verrà.» esclamò Sirius stizzito cercando di guadagnarsi uno spazio anche minimo davanti allo specchio, totalmente occupato dal suo migliore amico.
«Sei veramente un asso a motivare le persone, Felpato. Grazie, grazie di cuore!» ribatté James fingendosi profondamente grato e facendo ridacchiare Peter.
«Volete smetterla di comportarvi da prime donne? Gradirei una mano a trasportare tutte queste bottiglie!» intervenne Remus sbucando con due grosse bottiglie di Idromele tra le mani dall'armadio che condivideva con Sirius, all'occorrenza ampliato a dismisura per contenere tutta la loro scorta di cibo e bevande.
«Quando Sua Altezza Potter si sposterà dal mio specchio..!».
«Non è tuo quello specchio!».
«Beh, neanche tuo se è per questo!».
«Ma io ci sto da prima di te!».
«Appunto, ora togliti!».
Remus non riuscì a trattenere una risata, rinunciando a chiedere ai due un aiuto per sistemare la camera per il pigiama party; gettò un incantesimo di insonorazione alle pareti e diede ordine a Peter di prendere dal suo baule lo stereo babbano e le cassette di musica, poi con un colpo di bacchetta indossò il suo tenero pigiama rosso ricoperto di buffi lupetti neri, regalo dei suoi Malandrini.
«Ehi, bussano!» esclamò Peter, richiamando l'attenzione dei due contendenti allo specchio che si sistemavano nei loro pigiami.
«Vado io!» gridarono insieme James e Sirius, catapultandosi sulla porta nello stesso istante e finendo per darsi una forte capocciata.
La porta venne aperta dall'esterno.
«Ehi, Frankie!» salutò James massaggiandosi una tempia, spingendo via Sirius per far spazio al loro compagno di stanza. «Hai portato Alice, ehi Longbottom, bel pigiama! E.. Evans, non ti aspettavamo!».
Remus sorrise sornione all'immagine di Lily e James l'uno di fronte l'altra coi pigiami dello stesso verde bottiglia, il volto di lui dello stesso colore dei capelli di lei.
«Se vuoi me ne vado.» ribatté lei, squadrandolo da capo a piedi con un risolino divertito e notando che al collo portava davvero un ciondolo a forma di boccino.
«NO!» esclamò lui in fretta, passandosi una mano tra i capelli già abbastanza spettinati. «Cioè, voglio dire, affatto. Entra, accomodati.».
Lily si sedette ai piedi del letto di James, salutando con un gran sorriso gli altri Malandrini che facevano gli onori di casa a lei e Alice.
«Allora, raccontateci di questa noiosissima giornata senza i vostri Malandrini preferiti e della punizione che devono aver dato a quei Serpeverde!» esordì Sirius, avviando il discorso.
«Potter, ti devo parlare.» sussurrò Lily all'orecchio di James, seduto sul letto con lei ma a distanza di sicurezza.
«Ehm.. dimmi Lily.» rispose lui avvicinandosi contento.
«Allison Cameron mi ha fermata in Sala Grande per dirmi che non avevo alcun diritto di regalarti quel ciondolo.» continuò la rossa. «Ci.. ci sono davvero le nostre iniziali incise?».
James arrossì fino alla punta dei capelli. 
«Ecco.. sì, ma.. ovviamente le hai detto che non è un tuo regalo, vero?».
«No, non gliel'ho detto.».
«Cos.. e perchè no? Adesso penserà che lo è davvero, e pettegola com'è domani tutti..».
«James?».
James dovette ammettere che il suo nome non gli era mai sembrato così bello; sorrise, non potendone fare a meno. 
«Sì?».
«Lasciamoglielo credere..» propose lei, arrossendo a sua volta e abbozzando un occhiolino divertito.
Fu il turno di Lily di ammettere che non aveva mai visto un sorriso così bello; sorrise anche lei, lanciando un'occhiata di sbieco agli altri che continuavano a chiacchierare come se nulla fosse.
«Beh allora?» continuò, sicura che l'espressione di James rappresentasse un assenso abbastanza convinto. «Chi te l'ha regalato?».
«Oh, nessuno.» rispose lui scrollando le spalle, sfilandoselo per farglielo vedere. «In realtà è il primo boccino che ho preso in questa scuola; l'ho incantato in modo che non mi possa scappare e l'ho rimpicciolito, altrimenti sai che scomodo girare con un boccino vero appeso al collo? E poi.. e poi ci ho inciso sopra le lettere.».
«Da quant'è che lo porti?» domandò lei curiosa, restituendoglielo e osservandolo mentre se lo rimetteva.
«Da.. ehm.. dal quarto anno, mi sembra..».
«Oh.» disse solamente Lily, abbassando lo sguardo con un ennesimo sorriso. «Beh, ehm.. ecco, la.. la pozione, sta andando male lo stesso. Domani Lumacorno ci ucciderà.».
«Naaa! Gli piaci troppo per metterti una T. Sono sicuro che combinerà qualcosa per non rovinarti la media.» replicò James strizzandole l'occhio. «Piuttosto.. sabato allora..».
«Ehi, piccioncini!» intervenne Sirius, beccandosi una sonora botta in testa da Remus. «Ahio, Lunastorta! Li stavo solo invitando a venire a bere con noi!».
«Black, tu intanto smettila. Sei già mezzo ubriaco!» lo rimproverò Mary, che nessuno aveva visto entrare.
«Non è vero! Lascia quella bottiglia, McDonald!».
«Se la fate cadere sul mio pigiama giuro che prima di trasferirmi a Durmstrang vi affatturo tutti, d'accordo?».
«Sta' calmo Eric.. in questi giorni sei troppo nervoso, dovrestops! Dai è solo qualche goccetto..».
«Qualche goccetto?! Mi hai bagnato tutta una gamba!».
«Ehi Brown, che hai combinato lì per terra? Il bagno è di là!».
«Black adesso io ti..!».
«Alza il volume, Pete! Questa canzone mi piace da morire!».
«Bello il tuo pigiama, Rem! E' fatto su misura?».
«Vieni qua Black, razza di..!».
«Sì, me l'hanno regalato James e gli altri a Natale del quarto anno!».
«Peter, hai alzato il volume? Ma che fai, dormi?! E' ubriaco anche lui!».
«E gli è anche caduto un po' di Idromele dal bicchiere.. Eric, attento che potresti scivol..».
«Aaaargh! Ahio! Black, comincia a correre!!».

«Buonanotte ragazzi!».
«Ehi ehi, fermi tutti.. io non ci dormo vicino a Black! Russa e puzza d'alcool!».
«Remus scalcia durante la notte.».
«Scusa ma che c'entra?».
«E' rimasto ancora Idromele?».
«Sirius!».
James ridacchiò, tirando un calcio nel vuoto che prese in pieno il suo migliore amico sbronzo e seminudo che Remus si stava preoccupando di coprire dagli sguardi - fintamente - disgustati delle ragazze; era stata una serata meravigliosa, doveva ammetterlo: fino a quel momento non avrebbe mai potuto sperare in un pigiama party a base di Idromele e Whisky Incendiario seduto tra i suoi migliori amici e la sua futura quanto inconsapevole moglie.
Si sistemò alla bell'e meglio sul fianco destro, contorcendosi per cercare di coprirsi con le coperte che un movimento maldestro di Peter aveva spedito fin sotto le sue ginocchia.
«Aspetta, faccio io.».
Lily afferrò un lembo di coperta con le dita e si preoccupò di coprire ogni centimetro del corpo di James; speranza vana, certo, dato che il più piccolo gesto di Sirius avrebbe spostato non solo la sua, quanto quelle di tutti gli altri. Gli sorrise nel buio e gli scostò dalla fronte un ciuffo di capelli corvini più ribelle degli altri ridacchiando silenziosamente.
«Grazie.» mormorò lui, strizzando gli occhi nocciola per mettere a fuoco quell'immagine paradisiaca.
«Buonanotte James.» sussurrò lei accoccolandosi al suo fianco rivolta verso di lui.
«Buonanotte Lily.».
«Ah, e.. Potter?».
«Sì?».
«Gran bel pigiama!».
«Ah-ah-ah.» finse di ridere James, abbozzando una linguaccia.
«Dai.. buonanotte.».
«Buonanotte. Ah, e.. Evans?».
«Sì?».
«Io non farei tanto la spiritosa se fossi in te. Ti ricordo che ho vinto la scommessa, sabato verrai ad Hogsmeade con me.».
«Ah-ah-ah.» lo imitò Lily, cercando di trattenere un enorme sorriso - più per lei che per lui.
«Che ti ridi, Evans? Ramoso ha raccontato la sua solita barzelletta sul troll, il goblin e.. ahio!».
«Buonanotte Sirius!».
 

Beh, siamo arrivati alla fine ormai! Domani è il grande giorno: cosa dirà Lumacorno della loro disastrosissima pozione??
Lo scoprirete nel prossimo capitolo :3
Grazie a quelli che continuano a recensire, vecchi e nuovi! :D
Bacioni, a prestissimo!
L7!

  
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