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Autore: Mary_Rose_Crosszeria    27/06/2011    0 recensioni
Scaraventati improvvisamente in altro mondo, soli, in pericolo e con strani poteri che non sapevano di avere. Sette ragazzi sono costretti a cercare le pietre di Sailoon per poter tornare a casa. Ma la missione non è facile. Qualcuno li ostacola, qualcuno li aiuta e qualcun’altro li confonde. Riusciranno a trovarle tutte e a scoprire che è stato a rubarle dal Grande Tempio? Tutto questo tra amori, misteri e magie nella saga di Magic Knight Of Sailoon.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fly forzando l’entusiasmo nella sua voce: -Forza ragazzi, è ora di entrare in azione! Dai!-
-Siii! Operazione cristallo number one, GO, GO, GO! – Esclamò Eric con fin troppo smania.
Zoe lo guardò scettica e con un’ombra di rimprovero nello sguardo disse: -Eric, c’è entusiasmo per la battaglia e c’è giocare all’eroe suicida, quindi o ti calmi o ti lasciamo qui! A te la scelta.-
Eric sbuffò mettendo il broncio: -Va bene, va bene. Ho capito: Allora mi entusiasmerò a bassa voce. -
April, non riuscì a trattenersi e, sbottò alzando gli occhi al cielo: -ecco ci risiamo, basta che si parli di escluderli dalla battaglia, e i ragazzi, tutti i ragazzi nessuno escluso, mettono il muso. Uffa! Che seccatura.-
Fly alzando le spalle con aria rassegnata: -Sacrosanta verità! Ma che ci vuoi fare. Purtroppo, credo sia un tratto genetico del cromosoma Y ineliminabile.-
Gary sbucò all’improvviso al fianco di Fly, e prendendola per mano disse: -Avremo tempo per approfondire l’argomento dopo aver recuperato il cristallo, fino ad allora rimarremo con l’incognita se i maschi vengono o meno da un altro pianeta. Pensate di poter resistere? – chiese con in filo di sarcasmo nella voce-
April ridacchio prima di rispondere: -non sarà un problema.-
Alex intromettendosi nella conversazione: -Non per mettervi fretta però Gary a ragione. Abbiamo letteralmente i minuti contati, quindi: prepariamoci. Fly?-
La chiamò quasi a volerle chiedere conferma di quanto appena detto, lei rispose alzando lo sguardo e fissando il cielo buio pesto che presto si sarebbe man mano schiarito alla comparsa del sole, e disse: -Già, 5 minuti all’ora X. Non ammetto contrattempi, quindi se avete qualcosa da fare, e intendo qualsiasi cosa, fatela ora o mai più.-
La luna era ancora alta nel cielo quando i ragazzi uscirono da Alian; camminarono fino all’alba, poi ad un bivio, come da programma si dovettero separare.
Fly con voce apprensiva: -Vi ricordate il piano?-
Zoe ed April in coro con l’aria di chi si sta ripetendo per la millesima volta dissero: si, lo ricordiamo.
Fly sempre apprensiva: -e…-
April un po’ scocciata: -…e non prenderemo iniziative.-
Fly per concludere: -e…-
Zoe sbuffando: -e se succede qualcosa…-
Alex non c’e la faceva più a sentire quella specie di tarantella quindi  finì per loro, sperando di mettere un freno a questa cosa:-… piano B. Non preoccuparti Fly andrà tutto bene.-
Fly li guardò compiaciuta e preoccupata: -Bene. Ad operazione conclusa riceverete un segnale. In quel momento in qualunque posto vi troviate e qualunque cosa voi stiate facendo, non importa fermatevi e scappate in direzione nord-est, così ci dovremmo incrociare per forza sulla strada per Eraklion.-
Zoe con una scintilla di eccitazione nella voce: -Bene! Ma…dov’è il nord-est?-
Alex notò l’espressione esasperata di Fly e intervenne prima che la situazione si facesse tragica e le venisse una crisi isterica: -non preoccupati di questo. Ci penserò io quando sarà il momento.-
Fly lo guardò con gratitudine: -thank you, Alex. Ok, è il momento dei saluti, buona fortuna a tutti. Andrà bene.-
Zoe aggiunse pronta: -ovvio che andrà bene.-
April imitando alla perfezione Zola: -come potrebbe non andare: “siamo i prescelti”, ricordi ?!-
 
April, Zoe e Alex prepararono la trappola illusionistica, mentre Fly, Gary e Eric si appostarono nei dintorni della porta principale dell’ubicazione del cristallo. Il palazzo alto tre piani era circondato da demoni; poi un esplosione a più di 600 m da loro attirò l’attenzione delle guardie che accorsero a controllare. La trappola era scattata, ora toccava a loro. Misero fuori gioco facilmente le ultime guardie all’interno dell’atrio del palazzo, e mentre Fly e Gary continuarono il percorso, Eric rimase indietro a coprirgli le spalle e a garantirgli una possibile via di fuga, per ogni evenienza.
Seguendo il bracciale di Fly, i due ragazzi entrarono in una sala chiusa, dall’aria cavernosa e con un'unica finestra. Gary continuandosi a guardare le spalle circospetto: -allora Fly, da quale conduttura dobbiamo passare per raggiungere la scale del terzo piano?-
Lei si guardò bene in torno in cerca di ciò che stava cercando e osservando pensierosa il suo bracciale: -mmh, dovendo andare verso nord-est dovremo prendere una di quelle due…- disse indicando due aperture nella parete, poi aggiunse con voce più bassa e riflessiva – quindi dovremo separaci, tu andrai a destra e io a sinistra…
Gary di colpo si accigliò, e la interruppe prima che finisse la frase: -Cosa ?! No, no, no! Assolutamente no. Mi rifiuto categoricamente di lasciarti da sola, anche a costo di litigare, non ho alcuna intenzione di separami da te! Ne ora, ne mai!-
Fly si sorprese di tanta contrariazione, ciò nonostante continuò a cercare di persuadere Gary a darle retta, voleva finire alla svelta così nessuno dei nemici si sarebbe accorto di loro, che avrebbero potuto uscire indenni dal palazzo, disse cercando di suonare risoluta ma con scarsi risultati: - A- ascoltami, è la scelta più sensata. Qui non si tratta di me o di noi, si tratta del cristallo. Dobbiamo sbrigarci altrimenti metteremo in pericolo Eric e gli’altri, oltre che la riuscita del piano…- ma le parole le morirono sulle labbra guardando l’espressione risoluta di lui, e non riuscì a continuare, anche se sostenne il suo sguardo, decisa a non arrendersi.
Infatti Gary l’aveva bloccata nella sua presa d’acciaio e la guardava negl’occhi con tanta intensità da farle perdere il filo del discorso; lei era già a metà della sua brillante arringa che non si ricordava più nemmeno come andava a finire. Sfruttando questo momento di confusione della ragazza, Gary le si avvicinò a un centimetro di distanza e parlò con un tono deciso che non ammetteva repliche: -Me ne frego del cristallo e della missione. Tu sei di gran lunga più importante di tutto il resto. I ragazzi sono in gamba sapranno cavarsela. – così dicendo la tirò a se stringendola forte contro il suo petto, nonostante quello non fosse il momento più adatto per abbassare la guardia in quel modo. - Ciò che conta è che restiamo uniti. Io non ti lascerò mai, ti proteggerò sempre anche a costo di mettere a rischio l’intero mondo di Sailoon. Fly tu sei tutto, e non voglio…non posso…perderti. –riprese fiato facendo un profondo respiro, quindi continuò più calmo- Quindi non ci separeremo e non ammetto obiezioni di alcun tipo! Tutto chiaro?-
Fly era totalmente sconvolta, non aveva mia visto questo lato protettivo e totalmente senza senso di Gary, che gli conferiva un discreto fascino, quindi riuscì solo ad annuire con un filo di voce.
Le ci volle qualche minuto per riprendersi, anche se i suoi pensieri lavoravano a velocità ultra sonica [un esempio dei pensieri di Fly in quel momento: “Mitico, ho un ragazzo fichissimo! Basta, ora mi devo concentrare! Ma quanto è fico Gary…no, concentrazione! Ma…no, concentrazione!”]; poi disse dando le spalle a suo lui, così da concentrarsi senza perdere il filo del discorso come le era successo poco prima: -Bè, vediamo…se riesco a concentrarmi forse…posso amplificare attraverso il potere dell’aria il raggio di azione del bracciale così potrò scoprire la direzione giusta da prendere!-
Gary contento che non avesse più parlato di separarsi annuì compiaciuto della sua opera di persuasione appena riuscita (era difficile dissuadere Fly, quando era con convinta di qualcosa, quasi come far nevicare a giugno): -allora prova! Io…mi apposto vicino alla porta, non si sa mai. Però cerca di non metterci troppo, non abbiamo tutto questo tempo.-
Fly gli lanciò un occhiataccia e rispose acida: -Questo lo so anch’io, grazie tante. Mica sono io quella che fa scenate improvvise.-
Lui stava per ribattere ma lei lo fermò mettendogli un dito sulle labbra, a quel tocco il cuore di Gary reagì mettendosi a martellare all’impazzata [Gary: e te pareva, perché il mio cuore reagisce così tutte le volte che lei mi sfiora?! Cavolo speriamo non se ne sia accorta!], quasi fosse udibile il suo frenetico battito attraverso il suo torace, nel silenzio inquietante che regnava nella stanza.
Fly con tono di chi sa esattamente quello che sta per accadere: ora no, ne riparleremo. Visto che non vuoi che ci separiamo fammi almeno concentrare come si deve, ho del lavoro da fare.
Lui bonfichiò contro il suo dito cercando di suonare sarcastico, ma con risultati scadenti, date le emozioni che gli montavano dentro in quel momento: -va bene vostra altezza, ai suoi ordini.-
Lei alzò gli’occhi al cielo ma evitò alcun altro tipo di commento così da evitare che lui ribattesse, per potersi concentrare in modo decente, avevano davvero troppo poco tempo.
Chiuse gli occhi e concentrò la sua energia tra le sue mani formando un insieme di sfere concentriche, grigie e luminose; poi li socchiuse leggermente e con precisione compresse le sfere nel punto del suo bracciale dove era attaccato il fiore rosa che continua a brillare ad intermittenze regolari.
Appena fece ciò, una sorta di onda d’urto silenziosa proveniente dal bracciale la colpì in pieno, facendole perdere l’equilibrio e cadere all’indietro; Gary si era inconsciamente avvicinato e vedendola precipitare, d’istinto si gettò verso di lei. Fortunatamente la prese appena in tempo, prima che crollasse con un tonfo sul freddo pavimento di pietra della stanza.
Anche se erano al quanto sorpresi dall’accaduto, non riuscirono a voltarsi per discuterne, perchè il bracciale aveva preso a splendere molto più intensamente di prima e quando Fly provò ad dirigerlo nella direzione in cui c’erano le condutture dell’aria, il bracciale si spense, solo un petalo del fiore al suo centro era illuminato, e le indicava quale delle due condutture prendere per arrivare al cristallo.
Si infilarono nell’apertura alla loro destra, camminando carponi…
Fly era un po’ in difficoltà a camminare con una mano alzata per vedere la direzione da prendere, ma riuscì lo stesso a sussurrare imbarazzata: - Gary…mi raccomando non sbirciare!-
Gary anche lui altrettanto imbarazzato aveva la faccia piantata per terra: -si, non ti preoccupare, non guardo. Ma perché ti fai tutti questi problemi? Sei la mia ragazza, non ti dovresti vergognare.-
Fly tutta rossa in viso, sta volta rispose a voce un po’ più alta: -Perché l’ho detto io, e se mi accorgo che hai sbirciato, ti do un calcio e ti spedisco direttamente al punto di partenza! Capito? -
Gary un po’ irritato: - Fly certe volte sei totalmente assurda!-
Fly lo richiamò con tono di rimprovero, non aveva ancora risposto alla sua domanda: -Gary?!-
Gary rassegnato ma anche lui leggermente imbarazzato: -ok,ok…va bene. Ho capito: se guardo…calcio e punto di partenza.-
Fly si voltò appena per lanciargli un mezzo sorriso sghembo, conservando però un ombra di serietà nello sguardo, prima di concludere la discussione dicendo: -esatto.-
Camminarono in silenzio per un po’, ogn’uno immerso nei propri pensieri, poi di colpo Fly si fermò e non potendo alzare la testa per vedere, Gary le finì addosso in pieno.
Gary allora esclamò scocciato: -e ora perché ci siamo fermati?-
Fly, anche lei con tono un po’ seccato, gli rispose dandogli un buffetto sulla testa:
-Perché siamo arrivati! Stupido!-
Poi diede un calcio all’inferriata che bloccava l’apertura di un altro condotto. Fortuna volle che la colpì un po’ più forte del previsto, ma giusto quel tanto per colpire in testa la guardia del corridoio più vicina e tramortirla senza neanche creare troppo scompiglio.
Gary, uscendo dopo di lei dal condotto, dopo aver visto la scena esclamò divertito: -bel colpo, tesoro.-
Lei inclinò leggermente di lato la testa a mo’ di inchino e rispose sardonica: -grazie, darling.-
Trovarono le scale senza difficoltà grazie al potenziamento che Fly aveva impresso al suo bracciale; arrivarono all’entrata di una sala e il bracciale dopo avere emesso un ultimo decisivo bagliore si spense del tutto. Fly lanciò a Gary uno sguardo d’intesa: ora cominciava la vera battaglia, pronti o no dovevano prepararsi all’ imminente scontro.
Sembrava tutto pronto, ma all’ultimo secondo Fly si bloccò e fece qualche passo indietro, poi, dopo aver controllato che fosse vuota, si infilò in una stanza adiacente a quella in cui sarebbero dovuti irrompere. Gary rimase sorpreso dal quel gesto, tanto che reagì solo dopo pochi secondi e la seguì. Le si avvicinò lentamente confuso dall’atteggiamento di lei: era raggomitolata su se stessa con le braccia che le circondavano le ginocchia e il volto nascosto fra si esse colmo di lacrime e di angoscia. Gary non parlò subito, ma le si avvicinò cauto si sedette per terra accanto a lei e la strinse a se in un morbido abbraccio. Solo quando fu al sicuro fra le sue braccia, Fly parlò con voce spezzata dai singhiozzi che le uscivano sommessamente dal petto: -oh Gary! Ho tanta paura che qualcosa possa andare storto!-
Gary accigliandosi, le chiese sorpreso dal suo tono: -E di che cosa? Fino a due secondi fa eri pronta spaccare a metà il mondo, e ora…perché sei così turbata? Non devi aver paura ci sarò io con te.-
Fly rispose con tono un po’ inasprito, delusa dal fatto che Gary non avesse capito subito cosa intendeva, e perciò cercò di separasi da lui, ma Gary non glielo permise stringendo la presa e vanificando i suoi tentativi di allontanarsi da lui: -Sciocco, non è per me che ho paura! – lui la guardava interrogativo così fu costretta a continuare nonostante le lacrime quasi le impedivano di pronunciare le parole correttamente- Vorrei…vorrei che tu non fossi costretto a combattere, vorrei poter fare tutto da sola senza farti correre alcun rischio. So che non sono abbastanza forte da riuscire a resistere se ti perdessi. Ho paura di non essere capace…-
Si interruppe a metà frase e senza riuscire più a continuare nascose il viso contro il petto di lui e continuò a singhiozzare silenziosamente. 
Gary, che le accarezzava la schiena per tranquillizzarla, al suono di quelle parole capì tutto: anche lei aveva una tremenda paura di perderlo, quella orribile sensazione di non essere abbastanza forte per riuscire a proteggerlo\a, così come lui di lei.
Gary la abbracciò con ancora più forza del solito, mentre le sussurrava all’orecchio:
- Fly, tu sei tutta la mia vita adesso e so che non riuscirei mai a stare senza di te, se ti perdessi morirei. Ma devi capire una cosa: non sei l’unica che vuole proteggere una persona cara, e se ti comporti così mi convinci sempre di più a voler distruggere tutto quello che potrebbe portarti a combattere e quindi a essere in pericolo. Ma so benissimo che non rinuncerai mai alla battaglia. Hai un senso smisurato del dovere e non lascerai mai combattere gli’altri senza che tu possa partecipare per aiutarli, se puoi. Quindi ci conviene abituarci all’idea che per un po’ entrambi saremo sempre leggermente in pericolo. Ma ricorda possiamo contare l’uno sull’altro, e anche sui nostri amici. Non saremo mai del tutto soli, quindi non dico non preoccuparti…perché so che è impossibile, ma almeno prova a non preoccuparti troppo, va bene?-
Le parole che uscirono dalla bocca di Fly erano quasi una poltiglia: -va bene, ci proverò. Ma non prometto niente.-
Gary ridacchiò e l’atmosfera si alleggerì di colpo: -ok ora fai un bel respiro, calmati e quando sarai pronta torniamo di là.-
Fly ci impiegò 10 minuti a calmarsi del tutto e quando la paura della “crisi isterica in arrivo” cessò si appostarono di nuovo fuori dalla porta della sala del cristallo pronti a fare irruzione.
Gary le accarezzo con il dorso della mano la guancia dicendo: -bè, allora…buona fortuna.-
Lei sorrise e rispose con voce dolce: grazie ma non ne avrò bisogno. –continuò dopo uno sguardo interrogativo di lui- ho te. Non mi serve nessun altro tipo di fortuna…-lui la prese e posò le sue labbra sulle sue velocemente ma con impeto; poi lei aggiunse con un po’ più di veemenza nella voce preparandosi a sfondare la porta con un calcio - tre, due, uno, pronti…via!-

La porta, sfondata con brutalità, finì contrò una sentinella che cadde all’indietro con violenza scoprendoci la visuale: ed eccolo lì in bella mostra in una teca di vetro su un piedistallo un cristallo rosso rubino che non appena facemmo irruzione nella stanza cominciò ad emettere bagliori rossi e arancioni.
Mi voltai per cercare con gli occhi Gary che metteva definitivamente fuori combattimento con una ginocchiata la sentinella che avevo momentaneamente steso senza troppi complimenti.
Fly rivolgendosi a Gary ma standogli di spalle, per indicargli con gli’occhi il cristallo: ehi, Gary!
Lui, colpendo con una sfera di energia un’altra guardia che gli si stava per fiondare addosso, rispose capendo al volo: l’ho visto. Non ti preoccupare per me! Vai, è tutto sotto controllo.
Nonostante mi fidassi cecamente di lui, non potei fare a meno di dubitare al meno un po’ delle sue parole. Eravamo accerchiati da perlomeno una decina di guardie, e anche se io potevo facilmente evitarle levitando fino alla teca, avrei lasciato scoperto lui, che ora combatteva al mio fianco. Anche se il piano era quello, anche se sapevo che ce l’avrebbe fatta, ero lo stesso preoccupata, e divisa in due. Divisa da ciò che ritenevo etico e ciò che volevo.
Ma lo sguardo fiducioso e comprensivo che Gary mi lanciò quando scorse il timore sul mio viso, mi diede la determinazione necessaria a svolgere il mio compito. Scatenai una “piccola tromba d'aria” nella stanza stando bene attenta a non colpire Gary, e sfruttando lo sgomento degli avversari mi librai in aria e raggiunsi la postazione del cristallo. Per evitare di scoprire la carta del volo, non appena superai anche l’ultima sentinella, scesi a terra e camminai.
Ero a una decina di metri dalla teca, quando una trappola si attivò e palle di fuoco sbucate del nulla cercarono di colpirmi [Fly: porco giuda, perché proprio le palle di fuoco, perché? Ma mi vogliono morta?! Bè effettivamente forse si.]. Per scansarle mi gettai in avanti, mi poggiai sul muro che fece aprire una buca sotto i miei piedi, la evitai facendo una capriola. Poi  in equilibrio sulle mani feci qualche passo in avanti, inciampai in un filo invisibile che fece scattare un’altra trappola che fece uscire uno strano fumo nero, che suppongo fosse velenoso e non aria pura di montagna, ma non mi fermai di certo a constatarlo.
Fortunatamente il nemico non sapeva che potevo volare, quindi lo evitai facilmente, mentre Gary metteva fuori combattimento un’altra guardia in modo distratto, mentre mi osservava un po’ ansioso – e poi ero io quella che non si doveva preoccupare…- .
Avevo capito che se avessi di nuovo toccato il pavimento avrei fatto scattare altre trappole, quindi rimasi sospesa a mezz’aria avvicinandomi con cautela alla teca. Sapevo che non appena avessi sollevato il vetro sarebbe scattato quanto meno un segnale che avrebbe messo il allarme tutto il castello, così presi la decisione avventata di forare il vetro con una lama di vento, cosa che non avevo mai provato a fare prima di allora, e prendere il cristallo senza far scattare altre trappole.

Anche se avrei voluto osservarla con attenzione, non ebbi molto tempo per vedere la mosse che faceva Fly. Ero sicuro che aveva evitato tutte le trappole e che aveva raggiunto il cristallo, ma poi più niente.
Gary ansimando dopo aver steso un altro paio di guardie con un doppio calcio: -cavolo, escono a frotte, ma quante ce ne sono?-
Fly lo senti e gli rispose senza che lui potesse girarsi per guardarla: -Ancora cinque. Dai tesoro, non mi dirai che sei già stanco?!-
Sollevato nel sentire la sua voce risposi: -no di certo. Tu piuttosto, ti manca ancora molto?-
Mi aspettavo una risposta lontana e vaga, ma la sua voce mi giunse chiara e vicina, come se fosse alle mie spalle: -in verità io ho finito da un pezzo. Che dici, ti do una mano così ce ne andiamo prima o per dare retta al tuo ego maschile, vuoi fare tutto da solo?-
Ci pensai un po’ su, ignorando la sua battuta sul mio ego maschile, poi decisi che era meglio darle carta bianca, di sicuro aveva in mente qualcosa: -mmh, ti do campo libero. Divertiti!-
Fly mi affiancò sorridente e dopo aver mollato un calcio rovesciato ad una guardia alle mie spalle, mi lanciò tra le mani un fagotto, dicendo: -grazie, tu nascondi quel “coso” e…bè, stai a guardare.-
Lo infilai in una tasca dei panatoli senza neanche presagli molta attenzione, nascondendolo come mi aveva detto e mi feci da parte un po’ curioso e un po’ preoccupato (come al solito) di cosa si sarebbe inventata sta volta. Poi lei aggiunse:
-Ah, meglio se ti copri gli occhi. E quando ti darò il segnale riaprili, prendimi e buttati dalla finestra. Non preoccuparti, Eric è già stato avvertito, il piano di fuga è cambiato. –la guardai confuso, lei mi sorrise in modo rassicurante- tu fidati.-
Alzai le spalle, poi chiusi gli occhi e tesi le orecchie in attesa del suo segnale. Ripensai alle sue parole: “prendimi e poi buttati dalla finestra”…sarebbe sembrata una proposta suicida se non avessi saputo che Fly aveva un piano; perché aveva un piano, vero?!
Sbirciai un po’ e notai che aveva cerato due enormi sfere di energia in entrambe le mani (in totale quattro), in un attimo le congiunse e le scagliò contro il nemico che abbagliato non riuscì a schivare il colpo. Chiusi gli occhi non appena senti la luce invadere la stanza e avvertito un tonfo leggero sul pavimento, capì che anche se non avevo ricevuto il segnale, il pericolo era passato. Aprì adagio gli occhi e dopo aver visto i miei nemici a terra semi carbonizzati, scorsi il corpo di Fly steso davanti a me.
Come suo solito aveva usato troppa energia per scagliare i suoi colpi in un solo istante, ed era svenuta. La presi in braccio e, senza nemmeno guardare a che altezza fossimo, mi lanciai dalla finestra sicuro che sarebbe andato tutto bene.
Lo ammetto, eravamo un po’ più in alto di quanto avessi previsto e non fingerò di non essermi spaventato al meno un po’, quando mi accorsi di ciò. Avevo entrambe le mani bloccate, visto che reggevo Fly ancora senza conoscenza, e non avevo idea di come atterrare senza rompermi quanto meno una gamba. Ma la mia Fly aveva già pensato a tutto: non appena mi lanciai dalla finestra, infrangendone con fragore il vetro, un albero solido spuntò come appoggio sotto i miei piedi dove potei riprendere l’equilibrio e grazie ad altri arbusti che crescevano all’improvviso, quasi a formare una scala, riuscì ad arrivare tutto intero a terra. Ero quasi certo che quella fosse opera di April ma quando mi guardai in torno in cerca di una chioma rossiccia non scorsi niente. Poi mi ricordai che era in corso una battaglia e che io ero il bersaglio preferito dai cecchini del terzo piano rimasti in vita dopo l’attacco di Fly. Mi defilai, correndo a nascondermi nella foresta; a riparo dagl’alberi mi ricordai di correre in direzione nord-ovest, come da programma. Dopo circa dieci minuti di corsa moderata, qualcuno alle mi spalle mi raggiunse; non mi accorsi chi era, ma detti per scontato che fosse un nemico. Con Fly in braccio era impossibile combattere, quindi feci una cosa di cui probabilmente lei stessa mi avrebbe ucciso se mai lo venisse a sapere: la lanciai con attenzione verso l’alto, senza farle centrare nessun albero e mi voltai per contrastare velocemente l’assalitore prima che lei mi ricadesse fra le braccia. Mi voltai di scattò e dietro di me apparve Eric…
Gary esclamò sorpreso: -Eric?!-
Eric sorpreso quanto me, ma più per il mio gesto che per altro: -Gary? Ma cosa?…attento! Fly!-
In effetti avevo calcolato male i tempi e la mia ragazza stava precipitando verso il suolo, ignara del pericolo che stava correndo. Feci appena in tempo a prenderla prima che si schiantasse al suolo…se le avessi anche solo un graffio mi avrebbe ucciso sicuramente.
Eric mi guardò interrogativo; io gli risposi scuotendo la testa, prima di sussurrare tra il disperato e il divertito: -non chiedere, ti prego.-
Lui alzò le spalle indifferente: -ok. Ora raggiungiamo gli altri, dai.-
Si capiva benissimo che non vedeva l’ora di riabbracciare Zoe, dopo tutto a parte l’insensata smania per i combattimenti, che avevano un po’ tutti i maschi, anche lui era un tipo romantico.
Capendo ciò, Gary sorrise annuendo: -si. Ah, Eric…ti prego, non dire niente a Fly di tutto questo…-e con le mani gesticolai per fargli capire a cosa mi riferivo.-
Lui rise e mi batte una mano sulla spalla divertito: -va bene amico,va bene. Ma ricorda:…mi devi un favore.-
Gary soffiando appena le parole: -non avevo alcun dubbio.-
Eric non mi sentì, ne io mi presi la briga di ripetermi e insieme ci incamminammo per raggiungere i nostri amici.
Quando li raggiungemmo non nascosi la mia curiosità, e dopo aver assicurato più volte a Zoe che Fly era solo svenuta, rivolsi ad April una domanda che mi tormentava: -April senti…dimmi una cosa: sei stata tu, fuori dal castello a far crescere quegli’alberi sotto la finestra del terzo piano?-
April raggiante di soddisfazione: -si, proprio io. Fico, vero!? È stata Fly a mandarmi un messaggio tramite il suo potere dell’aria e io ho provveduto.-
Gary era ancora confuso: -ma come hai fatto? Eri molto, troppo  distante da noi! Come hai potuto estendere i tuo potere in questo modo, e così velocemente poi ?-
Poi una voce alle spalle Gary precedette April nella spiegazione, prima che ella riuscisse ad aprire bocca: -bè, la risposta è molto semplice mio caro: la telecinesi.-
Fly si era ripresa e mi si stava avvicinando con passo leggermente mal fermo mentre l’ascoltavo attento: -ero certa che ne era capace, e sapendo che la via di fuga originale ci avrebbe portato a perdere troppo tempo, ho deciso di rischiare.-
Fece un passo affrettato verso di me e barcollò pericolosamente in avanti, ma la presi al volo: -Attenta. –l’ammonì- Senti Fly…devi-devi smetterla di abusare in questo modo del tuo corpo! Io so quanto pesa la certezza di non averti più e non voglio più correre questo rischio! Non voglio perderti.-
Fly era sorpresa dalla tristezza di quelle parole: -e non mi perderai. È solo che ho fatto troppe magie complicate, di un livello superiore…tutte in una volta.-
Ma io scuotevo la testa, non era questo che intendevo: -non mi riferivo a questo…-lei mi guardava ancora più confusa, lui sospirò e disse rassegnato- Fly, io…so.
Fly piano-piano cominciava a capire, ma voleva la conferma dei suoi timori [Fly: aspetta un momento, no…la mamma non avrà…no, non è possibile. Non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere. Però… ]: tu…sai che cosa?
Parlai rivolgendomi più alle mie scarpe che a lei: -so…dei tuoi precedenti problemi di cuore, so che hai rischiato di…morire.-
Il suo sguardo si fece leggermente vacuo quando pronunciai l’ultima parola, poi distolse lo sguardo da me, cercando di ignorare gl’altri che la guardavano sconcertati, e mormorò arrabbiata: -Quando torno sulla terra giuro che la uccido, mia madre!-
Poi la presi e l’abbracciai, sussurrandole all’orecchio: -ti prego, non prendertela con lei. Era soltanto preoccupata per te e mi ha chiesto solo di tenerti d’occhio.-
Fly ancora un po’ irritata per la libertà che si era presa sua madre di raccontare i fatti suoi a tutti quanti: -ma perché proprio a te?-
Io risi di quella domanda: -bella domanda, forse perché aveva capito prima di noi quello che proviamo l’uno per l’altra.-
Fly ora capiva: -comunque non doveva impicciarsi…-poi si rivolse a tutti i suoi amici che erano rimasti in silenzio attoniti- io volevo solo essere trattata come tutti mi trattavano prima dell’incidente, non volevo premure o attenzioni…volevo solo vivere normalmente.-
April corse ad abbracciarla con le lacrime agl’occhi levandola dalle mie mani: -oh, Fly! Tu sarai sempre la mia migliore amica, non importa quello che ti è successo prima…o meglio mi importa, ma se a te non importa non importa neanche a me. Ma la prossima volta non temere la nostra reazione e raccontaci tutto, ok?-
Lei sorrise con il più adorabile dei suoi sorrisi: -ok.-
Zoe si era avvicinata e anche lei ora stava abbracciando Fly, che sembrava vicina al collasso per mancanza di ossigeno.
Fly tossendo: -va bene, va bene. Calma ragazze o mi farete venire qualcosa…ho bisogno di aria.-
Zoe ed April in coro mortificate: -ok, scusaci.-
Eric scocciato da tutte quelle smancerie: -sono d’accordo con Fly, abbiamo tutti bisogno di aria…che ne dite di cominciare a metterci in cammino verso la prossima città, qui siamo nel bel mezzo del nulla e a me sta venendo anche fame. Dai, ho voglia di un altro po’ di scontri contro i demoni! Siii!-
Alex battendogli il cinque: -Giusto. Oggi sono rimasto in disparte, ma la prossima volta combatterò anche io.-
Tutte le ragazze in coro frustrate: -Noooo! Ancora, ma non ne avete mai abbastanza voi maschi!-
Zoe guardandolo un po’ seccata: -Eric, Eric, Eric. Dacci un taglio o ti inchiodiamo qui e noi proseguiamo.-
Eric sbuffando: -uffa Zoe, sei ingiusta.-
April schierandosi prontamente dalla parte di Zoe, come era ovvio sin dal principio:
-no, è solo obbiettiva…e lo stesso vale per te!-
Disse lei vedendo che Alex stava per ribattere, cercando di venire in aiuto a Eric; nessuno di loro due osò più ritornare sull’argomento perché sapevano di non poter assolutamente vincere contro una così tenace resistenza.  
Io dal mio canto non espressi giudizi, sapendo come la pensava Fly su queste cose e dalle sue brevi ma decisive occhiatacce, che ogni tanto mi lanciava, sono convinto ancora ora di aver fatto bene a tacere.
E su queste note cominciammo ad avviarci verso la prossima città e verso la nostra prossima avventura. 
 
N.B. le parentesi quadre significano che sto scrivendo i pensieri di un determinato personaggio che però non sono riuscita a inserire nel contesto originale.      
 
Nel prossimo episodio…
La nuova città che i nostri eroi si apprestano a visitare non è come Alian: infatti uno scenario desolato si presenta ai loro occhi. Infine come se la caveranno se di punto in bianco un misterioso individuo rubasse il ciondolo magico di Fly e come riscatto chiedesse la sua mano?? Poi una sorpresa che lascerà tutti di stucco…e la presentazione di un nuovo quanto inaspettato personaggio, che penso vi piacerà da morire. Non perdete Magic knight of Sailoon 4 !!
                                                
                                                     
   
 
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