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Autore: PiccolaKris    27/06/2011    3 recensioni
questa storia è dedicata a Ryan e Strawberry, ma dall'anime ho preso solo i personaggi..infatti la storia si svolge mentre ENTRAMBI hanno 17 anni e il progetto Mew Mew non c'entra niente...comunque i personaggi hanno anche lo stesso carattere di quelli dell'anime! leggete e vedete se vi piace!
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ichigo aveva appena passato un altro bellissimo (bellissimo???? O.O un pomeriggio con Mark, bellissimo??? Valla a capire, Ichigo! NdA) pomeriggio con Mark e stava tornando allegra e sognante a casa.
<< Ciao, Ichigo, che piacere rivederti! >> sentì esclamare ad un tratto. Al suono di quella voce familiare un campanello d’allarme le risuonò dentro. Si voltò e, infatti, vide Ryan. Non lo ricordava così bello: aveva un paio di pantaloni che gli arrivavano al ginocchio e lasciavano scoperte le gambe muscolose, una canotta bianca che, sebbene fosse molto semplice, gli donava, i capelli biondi leggermente scompigliati e gli occhi più azzurri che mai.
<< Cosa c’è, micetta, non mi riconosci più? >> la bella visione si stava avvicinando a Ichigo, che era rimasta ferma come incantata.
<< Sono Ryan! Ry-an >> continuò lui, ironicamente, scandendo lentamente il suo nome, come se stesse parlando ad una malata mentale. Questo fece sì che Ichigo, infastidita, tornasse finalmente in sé stessa, per cui rispose:
<< Idiota, lo so chi sei! Ero solo sovrappensiero! >>
Ryan si lasciò sfuggire un risolino divertito.
<< Che cos'hai da ridere adesso? >> Ichigo era più irritata che mai, ma la sua spavalderia diminuì improvvisamente quando Ryan si avvicinò ancora di più a lei, che indietreggiò finché sentì dietro di sé il muretto: era di nuovo in trappola.
<< Se eri sovrappensiero, bè...sembrava che tutti i tuoi pensieri fossero rivolti a me! >> spiegò Ryan, soffiandole sul viso.
<< Sei uno stupido >> borbottò Ichigo << ora scusami, ma devo andare >> con una spinta scostò Ryan di lato e si allontanò con passo fintamente deciso.
<< Va bene, vai pure! Tanto tra poco tempo io e te passeremo quattro giorni interi insieme! >> disse Ryan, dopodiché aggiunse, con tono malizioso: << E sinceramente... Non vedo l'ora! >>.
Già, alla vacanza che avrebbero fatto insieme ormai mancava veramente poco. Ichigo era già disperata: come avrebbe fatto a sopportarlo quattro giorni interi??? (Se vuoi, Ichigo, ci vado io al posto tuo! NdA)
 
La mattina del famigerato giorno della partenza Ichigo si alzò di cattivo umore per diversi motivi: il primo, il più ovvio, consisteva nel fatto che era arrivato il giorno che lei avrebbe voluto non arrivasse mai; in secondo luogo odiava svegliarsi presto alla mattina, cosa che, invece, quel giorno dovette fare; terza ma probabilmente non ultima ragione, dato che quel giorno ogni cosa la infastidiva, non sopportava i compiaciuti gridolini di gioia di Sakura che, al contrario di Ichigo, era da giorni che aspettava quella vacanza.
<< Ichigo, sbrigati, altrimenti perdiamo il treno! >> sentiva urlare dalla strada, mentre lei era ancora in camera sua.
" Se perdiamo il treno, tanto meglio " pensò. Ecco un'altra cosa che le sarebbe piaciuto evitare: fare l'intero viaggio insieme a Ryan. Infatti non bastava il fatto che sarebbero stati insieme al mare, no, sua zia aveva anche proposto di fare il viaggio tutti insieme e, ovviamente, Sakura aveva accettato di buon grado, così si sarebbero dovuti trovare alle 8 di mattina alla stazione.
<< Ichigo, vuoi scendere? >> sua madre continuava a sbraitare dal giardino.
<< Devo ancora cambiarmi! >> le urlò Ichigo, affacciandosi al balcone della sua camera e mostrando a sua madre il pigiama che aveva ancora indosso.
<< Non mi interessa! Se non ti sbrighi, verrai giù in pigiama! >>
Ichigo arrossì per la vergogna e cominciò a vestirsi in tutta fretta: sua madre sarebbe stata davvero capace di farla andare in pigiama e non era certo il modo migliore per cominciare quella sventurata vacanza. Quindi dopo poco poté presentarsi davanti ai suoi genitori e salire nell'auto piena di bagagli.
Alla stazione Kaomi e Ryan erano già seduti su una panchina. Appena li vide, Kaomi cominciò a sbracciarsi in segno di saluto, mentre Ryan si limitò ad alzare la testa.
<< Scusate il ritardo, ma Ichigo ci ha messo un sacco di tempo per prepararsi! >> disse Sakura, provocando un leggero sorriso sul volto di Ryan.
<< Mamma, non c'era bisogno di dirlo >> sussurrò Ichigo in segno di protesta, ma Sakura sembrò non farci caso.
<< Oh, non fa niente, non abbiamo aspettato molto! >> la tranquillizzò Kaomi << Anche noi siamo arrivati da poco, vero, Ryan? >>
<< Certo >> rispose lui tranquillo << solo un'oretta fa >> aggiunse con un'espressione divertita, guardando verso Ichigo. << Ti sei alzata adesso? >> le chiese poi.
<< No, mi sono svegliata almeno due ore fa >> gli rispose seccata Ichigo: la vacanza stava cominciando proprio bene!
<< E allora perché siete arrivati così tardi? >> Ryan non sembrava voler desistere.
<< Lasciamo perdere, Ryan, okay? >> Ichigo aveva assunto la sua espressione più scorbutica e stava cercando di mostrare a tutti il suo cattivo umore, sebbene l'unico che sembrava prestarle attenzione fosse Ryan; infatti i suoi genitori e la zia di Ryan stavano parlando in modo concitato un po' più in là.
<< Hai intenzione di tenermi il broncio per quattro giorni, Ichigo? >> non ottenendo risposta, Ryan le fece una carezza sulla guancia e le disse: << Su, vedrai che ci divertiremo >>
Il 'ci divertiremo' alla prima persona plurale non tranquillizzò affatto Ichigo, già rossa in faccia per l'inaspettata carezza ricevuta. La mano di Ryan si soffermò più a lungo del dovuto sulla sua guancia e i due sarebbero probabilmente rimasti a fissarsi ancora se non fosse stato per Kaomi che esclamò: << Ragazzi, andiamo? È arrivato il treno! >>
Ryan abbassò in fretta la mano e Ichigo fu costretta a emergere dall'acqua degli occhi di lui.
I vagoni erano ancora piuttosto vuoti, per questo trovarono facilmente posto: i genitori di Ichigo e Kaomi si sedettero in un gruppo di posti da quattro, lasciandone uno vuoto, mentre Ichigo e Ryan si sedettero uno davanti all'altro in un altro gruppo, siccome volevano stare entrambi vicino al finestrino. In contrasto con la rumorosa allegria dei loro parenti, Ryan e Ichigo passarono la prima parte del viaggio in quasi assoluto silenzio: dopo aver cercato inutilmente di instaurare una conversazione, infatti, Ryan si era arreso e si era messo a fissare il paesaggio che sfilava velocemente davanti ai loro occhi.
Dopo un'ora buona scesero perché dovevano prendere un'altro treno, che sarebbe arrivato mezz'ora dopo. Cominciava già a fare caldo, per cui i grandi decisero che sarebbero rimasti ad aspettare il treno all'ombra e al fresco che offriva la stazione. Per un po' i ragazzi rimasero con loro, poi Ryan chiese: << Hai fame, Ichigo? >>
<< In effetti un po' sì, non ho fatto colazione stamattina >> in realtà era da un po' che aveva un certo languorino, ma non aveva osato dire niente per non sembrare la ragazza che non fa altro che mangiare.
<< Io e Ichigo andiamo a cercare un bar, torneremo in tempo per prendere il treno >> annunciò Ryan.
<< Va bene! E intanto che ci siete, perché non comprate qualcosa anche per il pranzo? Mangeremo durante il viaggio! >> nonostante la stanchezza e l'afa di luglio, Kaomi non aveva ancora perso il suo entusiasmo.
I due ragazzi si fecero silenziosamente strada nella stazione affollata di persone e bagagli e, una volta giunti in strada, si rallegrarono di poter finalmente respirare aria fresca.
<< Sei stranamente silenziosa, oggi >> fu Ryan a rompere il silenzio.
<< Vuoi dire che in genere parlo troppo? >> rispose Ichigo, mantenendo il tono seccato che aveva avuto per tutto il viaggio.
<< No, però in genere parli molto di più! Non hai aperto bocca tutta la mattina! >>
Ichigo rispose con un'indifferente alzata di spalle, ma venne bloccata dalle forti mani di Ryan che la presero proprio per le spalle, costringendola a voltarsi verso di lui e a guardarlo.
<< Così non va, Ichigo >> le disse, inchiodandola con il suo sguardo azzurro << Le vacanze sono fatte per divertirsi e tu ti divertirai! E ora togli quel musetto arrabbiato >> Ryan accennò un sorriso.
<< Lasciami... >> provò a protestare Ichigo che, come ben sappiamo, cercava sempre di fuggire l'insistente, ma allo stesso tempo sfuggevole, e bellissimo sguardo del biondino, ma la presa di Ryan era molto forte.
<< Se non ti piaceva questa vacanza, allora perché sei venuta? >> continuò Ryan imperterrito, ma Ichigo abbassò gli occhi e non rispose.
<< Ichigo, guardami >> disse con tono dolce e perentorio, forse conoscendo l'effetto che le facevano i suoi occhi. Ichigo lo guardò e, sebbene lui non stesse più parlando, era come se insistesse a porle quella domanda solo con lo sguardo.
<< Sono stata costretta da mia madre >> rispose alla fine, a bassa voce.
<< E si può sapere perché non volevi venire? >>
<< Io...non volevo passare così tanti giorni con te >> Ichigo non sapeva perché, ma con quegli occhi Ryan riusciva sempre a farle ammettere tutto.
<< Ah, ho capito tutto >> disse Ryan con un sorrisetto pieno di malizia, lasciando la presa su Ichigo.
<< No, non è quello che pensi tu! >> strillò Ichigo non appena intuì i pensieri del ragazzo << È solo che...che... Che io non ti sopporto, ecco! >>. Queste parole non fecero, però, l'effetto desiderato, in quanto furono pronunciate con ben poca convinzione. Comunque fecero sorridere Ryan che disse, spavaldo:
<< Ah, viva la sincerità! E comunque, se lo vuoi sapere...neanche io ti sopporto quando fai così. Per cui, visto che ormai siamo qui e dovremo passare quattro giorni insieme, fai la bambina ragionevole e renditi sopportabile. Se lo farai, cercherò anche io di non darti fastidio, va bene? >> le stava parlando come se fosse sul serio una bambina e questo non piacque a Ichigo.
<< Facciamo così: prima tu la smetti di prendermi in giro e solo dopo, forse, io cercherò di essere più socievole >> rispose lei, caparbia.
Ryan scoppiò in una risata cristallina, poi disse: << Sei un bel tipino, Ichigo, lo sai? Forza, andiamo a mangiare adesso o non arriveremo in stazione in tempo per prendere il treno. Conosco un bar dove fanno dei dolci buonissimi! A te piacciono i dolci, vero? >>
Alla parola 'dolci', Ichigo si animò un po’ e annuì vigorosamente.
<< Molto bene, allora vieni >> Ryan la prese per mano, facendola arrossire, ma lui sembrò non farci troppo caso e insieme si avviarono districandosi tra le numerose vie di quella cittadina.
Al bar ci fu finalmente un’atmosfera più amichevole: Ryan guardò divertito Ichigo assaporare una torta con le fragole e alla fine si offrì galantemente di pagare lui.
 
<< Eccoli che arrivano! Quanto tempo ci avete messo, ragazzi? >> gridò Sakura. Ryan rispose tranquillamente:
<< Ce la siamo presa comoda, tanto avevamo tempo >> si sedette anche lui sulla panchina e poi aggiunse orgogliosamente: << E sono anche riuscito a rendere meno acida sua figlia! >>. Ichigo gli rispose con una linguaccia, ma la frase del ragazzo era totalmente priva di cattiveria o sarcasmo, perciò non se la prese.
<< Oh, ma finiamola con questo lei! Dammi pure del tu, Ryan, e chiamami Sakura. Non sono mica così vecchia! >> tutti le diedero ragione così fu stabilito l'accordo che da quel momento in poi si sarebbero dati tutti del tu. Ben presto arrivò il treno e si disposero di nuovo come prima, ma stavolta Ryan aveva buone speranze di poter parlare un po’ con Ichigo.
<< Allora, cosa vuoi fare? >> le chiese poco dopo che si furono sistemati.
<< Non saprei...quanto dura il viaggio? >>
<< Abbiamo ancora due ore di treno, dopodiché dovremo prendere un taxi che in circa mezz’ora ci porterà nella nostra casa al mare. Arriveremo a destinazione verso l'una, credo >>
Dopo le esaurienti informazioni fornitele, Ichigo si richiuse nel silenzio, ma non più per il motivo di quella stessa mattina, semplicemente non sapeva cosa dire. Questa volta Ryan sembrò impacciato quanto lei, perciò per un po' ognuno dei due si lasciò cullare dai propri pensieri. Quando Ryan non ne poté più di quell'assurdo silenzio, si rivolse a Ichigo dicendo: << Hai caldo, Ichigo? Vuoi che apra un po’ il finestrino? >>
Nonostante i pantaloncini corti e la canottiera leggera che indossava, il caldo provocato dalla stagione e dallo scompartimento chiuso cominciava a farsi sentire, perciò rispose, rivolgendogli un sorriso spontaneo: << Sì, grazie >>
Appena sentì la lieve brezza sfiorarle il viso, Ichigo chiuse gli occhi per assaporarla meglio, perciò non si accorse che Ryan aveva lo sguardo fisso su di lei. Dal canto suo, Ryan era contento di poter studiare i suoi lineamenti delicati e pensare teneramente che, nella sua semplicità, era proprio bella. Poiché Ichigo continuava a tenere gli occhi chiusi, Ryan ebbe tempo di osservarla fin nei più piccoli particolari: passò lo sguardo sulle belle gambe lunghe, quasi completamente lasciate scoperte dal pantaloncino corto, sulla vita sottile, si soffermò leggermente più a lungo sul seno, non troppo abbondante ma messo in evidenza dalla canottiera aderente e scollata, salì poi sul collo solleticato da ciocche di rossi capelli ribelli mossi dal leggero venticello che entrava dal finestrino e poi si fermò sulle labbra, dischiuse in un sorriso appena accennato e più invitanti che mai. In quel momento Ryan aveva il desiderio di baciarle di nuovo, di poter sentire il dolce profumo di fragola della sua gattina, ma, purtroppo, quello non era il luogo adatto per farlo. Fu costretto a interrompere i suoi pensieri quando Ichigo riaprì i bellissimi occhi color cioccolato e, sorridendo ancora, gli disse: << Si sta meglio così, non è vero? >>
Ryan riuscì solo ad annuire, ancora preso dalla bellissima immagine che gli era offerta davanti agli occhi.
<< Sei stanca? >> le chiese dopo un po’. Ichigo scrollò il capo in risposta negativa; era sorpresa ma compiaciuta da quel Ryan tenero e premuroso.
<< Hai voglia di ascoltare un po’ di musica? >> le chiese ancora, tirando fuori dalla tasca il suo I-pod.
<< Va bene >> accettò Ichigo annuendo.
Ryan si alzò per sedersi vicino a Ichigo e le porse una delle cuffiette.
<< Cosa vuoi ascoltare? >> le chiese poi.
<< Fammi vedere che canzoni hai >> dicendo così, Ichigo gli rubò l'I-pod.
Ichigo e Ryan passarono un po' di tempo a discutere piacevolmente di musica e scoprirono di avere quasi gli stessi gusti. Ryan era contento di divertirsi con lei, ma ad un tratto vennero interrotti dallo squillo di un cellulare.
<< È il mio >> Ichigo prese il suo cellulare dalla borsa e esclamò: << È un messaggio di Mark >>. Aveva un tono quasi stupito: si era completamente dimenticata di lui, in quelle ore le era sembrato di vagare sospesa in un’altra dimensione. Ryan, invece, era irritato: quel bamboccio doveva sempre intromettersi? Aveva paura che dopo quel messaggio l'atteggiamento di Ichigo nei suoi confronti sarebbe cambiato, ma, fortunatamente, non fu così. Dopo aver frettolosamente risposto, Ichigo ripose il cellulare nella borsa e chiese a Ryan, con un sorriso: << Hai voglia di fare un po’ di parole crociate? >>
Ryan sarebbe stato disposto a fare qualunque cosa, pur di farla con lei, e così tra definizioni, risate scherzose e interrotti qualche volta dagli squilli del cellulare di Ichigo, arrivarono presto a destinazione.
Davanti alla stazione li aspettavano due taxi. L'allegra comitiva dei 'grandi' era così affiatata, che Ryan e Ichigo decisero di lasciare un taxi a loro e di stare da soli sull'altro.
<< Quanta roba hai messo in queste valigie? Sono pesantissime! >> esclamò Ryan quando sollevò i bagagli di Ichigo per caricarli sull'auto.
<< Smettila di lamentarti, Ryan! Non dirmi che sei così debole da non riuscire neanche a sollevare due valigie! >> Ichigo era già comodamente seduta sui sedili posteriori e rideva vedendo Ryan che sbuffava rosso in faccia per lo sforzo.
Nella mezz’ora successiva continuarono a chiacchierare piacevolmente e trasmisero la loro allegria anche al simpatico autista del taxi, che inizialmente, vedendoli così affiatati, esclamò: << Ma che bella coppietta di fidanzati abbiamo qui! >>
Ryan e Ichigo avevano riso tanto che sembravano come ubriachi e ormai qualunque cosa provocava la loro ilarità: dopo quella frase si guardarono per qualche istante, dopodiché scoppiarono di nuovo a ridere e non riuscirono a spiegare all'autista che erano solamente amici. Scesi dal taxi lo salutarono e Ryan andò a scaricare i bagagli.
<< Vuoi che me le porti da sola le mie valigie, visto che sono così pesanti? >> chiese Ichigo avvicinandosi a lui.
<< No, tranquilla! Visto che a quanto pare sono il tuo fidanzato, devo fare il ragazzo galante e portare anche le tue valigie! >> rispose Ryan e tutti e due si misero di nuovo a ridere.
<< Ecco quella che sarà la tua casa per oggi e per i tuoi prossimi tre giorni >> annunciò Ryan, visibilmente soddisfatto dell'espressione sorpresa che si era dipinta sul volto di Ichigo. Non appena si era voltata, infatti, si era trovata davanti ad un imponente edificio, con le ante del portone aperto che sembravano le braccia aperte della casa pronta ad accoglierli al suo interno. Inoltre nell'aria salmastra si sentiva l'odore del mare e fu da quel momento che Ichigo si rese conto di essere davvero in vacanza. Entrarono nell'ampio ingresso e si avviarono per grandi stanze e lunghi corridoi, con il pavimento di legno che scricchiolava sotto ai loro passi. A Ichigo la casa piacque subito: aveva un sapore antico ma accogliente.
<< Vieni, ti faccio vedere la tua stanza >> Ryan la prese di nuovo per mano e lei, mentre continuava ad ammirare i mobili antichi e i quadri appesi alle pareti, si fece docilmente portare in quel labirinto di corridoi.
<< Io dormirò qui >> disse Ryan indicando una porta chiusa << mentre questa sarà la tua camera >>. Ichigo venne introdotta in un’ampia stanza, poco distante da quella di Ryan.
<< Questa...è tutta per me? >> chiese meravigliata: quella stanza era più grande della sua normale camera da letto!
<< Certo! Cosa c'è, non ti piace? >>
<< No no, è bellissima ma...è enorme! E guarda anche le finestre come sono grandi! E il letto! Ci si può navigare dentro! >> le finestre coprivano l'intera parete di fondo, una si apriva su un grazioso balconcino, e tutte davano su una meravigliosa spiaggia; il letto, a due piazze, era coperto da lenzuola candide e i cuscini recentemente sprimacciati sembravano morbidissimi e terribilmente invitanti. Ichigo lasciò cadere la borsa per terra e si buttò sul letto, affondando la  testa nei cuscini profumati. Solo allora, però, si rese conto della stanchezza dovuta al viaggio e le venne una gran voglia di dormire. Ryan la osservava dalla porta, felice che le piacesse tutto. Avanzò piano piano, si sedette sul letto accanto a lei e le disse: << Sei stanca, Ichigo, dormi un po'. Questo pomeriggio andremo sulla spiaggia >>
Ichigo annuì solamente, Ryan rimase a guardarla ancora per qualche istante e poi se ne andò, chiudendo la porta dietro di sé.



Eccomi qua, sono tornata :D Avrei aggiornato due giorni fa, ma mio padre si è impossessato del pc e così non ho potuto -.- La buona notizia è che nel frattempo mi sono portata avanti con il prossimo capitolo che ho già quasi finito quindi, nel peggiore dei casi, aggiornerò dopodomani! :)
Spero che questo vi piaccia :)
alla prossima!
  
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