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Autore: Carote e Zucchero    27/06/2011    1 recensioni
Le due classiche eroine, i due soliti sempliciotti, lo sfigato della situazione ed una marea di personaggi, spesso inutili.
Stupidaggini ed eventi a sorpresa, con l’aggiunta di un po’ di risate e di una spruzzata di Zucchero e Carote.
Tra rane parlanti, scimmie scatenate, antichi incantesimi e fate occasionalmente in vacanza, una serie di racconti su “Le cronache di Narnia” che vi faranno ridere (si spera) tanto quanto abbiamo riso noi a scriverli.
Nulla di più e nulla di meno, non c’è mai fine a queste avventure senza senso; perché è questo ciò che accade quando due scrittrici di dubbia furbizia si uniscono in un solo account: Il mondo gira a testa in giù.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1- Gertrude ed Ermenegilda.




 
C'erano una volta  due leggiadre fanciulle, Gertrude ed Ermenegilda.
Le due vivevano  da qualche parte di una grande, graaaande foresta. Per essere più precisi, abitavano nella casetta sull'albero di Tarzan, il quale era stato sfrattato – assieme a Jane, Cita e compagnia bella – perché nessuno di loro si preoccupava di pagare l’affitto. Assolutamente inammissibile.
Quindi, dopo aver cacciato via a calci nel culo – letteralmente – gli Allegri Amici della Giungla, le due baldi giovani si erano stabilite nella casetta, con lo scopo di vivere a contatto con i propri Chakra – ma soprattutto lontane dai loro asfissianti genitori.
Girovagando per la foresta, avevano trovato un albero, molto moooolto antico con radici molto moooolto profonde, chiamato Aslan da tutte le scimmie e, dato che Gertrude ed Ermenegilda, grazie ai loro chakra interiori, comunicavano con esse, avevano cominciato a venerarlo come una divinità.
Un bel giorno, Ermenegilda, stava tranquillamente saltando da un ramo all'altro con la grazia di un elefante e l’agilità di un bradipo, quando un picchio tagliò il ramo su cui si era appollaiata per guardare il grande Albero Aslan assediato da alcune strane scimmie urlanti, altrimenti detti Lemuri.  Com’è ovvio, Ermenegilda cadde, e tirò giù con sé parecchi santi.
La ragazza, però, non si fece alcun male perché la prese al volo un tizio che, toh che caso, s’era perso nella foresta e che, toh che caso, stava passando proprio sotto quell’albero.
Il tizio, guardandola, cominciò a chiedersi da dove provenisse un gnocca del genere, e cominciò anche a domandarsi se non fosse stato un bene rompere il GPS proprio in mezzo al bosco.
Così, la ragazza, si incantò a fissare il giovane che, essendo l'unico uomo di sesso maschile che vedesse da anni, le sembrò di una bellezza travolgente. Il giovane, allora, si presentò e le spiegò, nel modo più semplice possibile – aveva notato, il baldo giovanotto, che la ragazza non spiccava per intelligenza - , che si era perso. Ermenegilda con una serie di gesti convulsi e versi lo invitò nella sua capanna dove il giovane fece la conoscenza di Gertrude, che, avendo conservato un briciolo di senso estetico lo classificò come scimmia molto cresciuta – e pure male.
Ermenegilda decise di distruggere definitivamente il GPS per evitare che il gran figo (che era veramente un gran figo, era la Gertrude ad avere problemi di vista) se ne andasse; così, lo portò a Scimmia Caspian, fedele compagna di giochi di Elefante Eustace nonché schiavetto delle due ragazze, ordinandogli di nasconderlo.
C’è da dire che nemmeno Scimmia Caspian era una cima e quindi, dopo aver a lungo pensato, decise di nascondere lo Strano Oggetto Lampeggiante nell’unico posto dov’era sicuro che nessuno l’avrebbe trovato: la Fossa della Pupù, chiamata così perché gli elefanti andavano lì a fare il loro bisognini.
Inutile dire che scimmia Caspian, pur essendo pratica del luogo – Elefante Eustace aveva paura di andare in bagno da solo – finì con il scivolare nella fossa, e con il venir soffocato da una valanga di cacca.
Il giovane forestiero, intanto, aveva notato l’assenza del suo GPS e cercandolo da ogni parte, andò a finire proprio nella Fossa della Pupù dove, disgraziatamente, si ritrovò invischiato in una montagna di cacca. Ma Ermenegilda, accortasi del fatto che il giovane era sparito, lo trovò e cercò in tutti i modi di salvarlo  lanciandogli una fune, facendogli segnali luminosi, cercando di tirarlo fuori con il pensiero e così via. Si prese pure una pausa caffè per pensare -  ma purtroppo non riuscì nel suo intento e così finì nella merda, letteralmente, anche lei.
Gertrude, però, dimostrando un enorme coraggio, li salvò entrambi – sebbene avrebbe volentieri abbandonato il forestiero al suo destino-. Il giovane Uomo, credendo che fosse stata Ermenegilda a salvarlo, se ne innamorò perdutamente, con ben poco dispiacere da parte di Gertrude che preferiva maritarsi a una scimmia piuttosto di dover finire con Quello Là.
A quel punto, Gertrude si ritrovò a vagare solitaria per la foresta, avendo perduto la compagna di giochi che ora se ne stava ad amoreggiare con il Gran Figo seduta su una palma, mentre Granchio Susan cantava loro una serenata.
Durante una di queste passeggiate, la giovane uscì dal confine della foresta, e si ritrovò in un prato pieno di belle margheritine: saltellò allegra ma sbadatamente inciampò in un sasso e rotolò giù per il pendio, finendo addosso ad un tizio. La povera Gertrude, acciaccata e dolorante, si mise ad imprecare come una camionista. Il giovane la mollò a terra come un sacco di patate convinto di aver salvato un turco, ma poi, guardando bene la ragazza, si ricredette e la aiutò a rialzarsi. Gertrude, che non era una sciocca come la sua amica, cominciò subito a fargli mille domande su chi fosse e da dove venisse, e il tipo, che scoprì chiamarsi Peter, le spiegò di essersi perso l'amico, di nome Edmund,  e di starlo cercando da giorni.
Gertrude, pensando subito a Quello Là, lo accompagnò alla capanna dandosi intanto della stupida per non averci provato prima – a fare che cosa, però, lo sa solo lei.
Edmund e Ermenegilda, però, erano intenti a scambiarsi dolci effusioni tra di loro sopra un albero, e neanche le urla dei parenti di Scimmia Caspian che stavano facendo il funerale alla già citata scimmia, riuscirono a distoglierli dalle loro occupazioni.
Così Gertrude pensò di approfittare dell'imbecillità dei due, lanciando il GPS di Peter in un fiume e portandolo in qualche angolino nascosto nella foresta con il probabile intento di stuprarlo.
Vennero interrotti dalle urla di Scimmia Caspian che resuscitò sotto gli occhi di tutti i presenti, sputando cacca addosso alla folla.
Allora, dopo aver assistito alla miracolosa resurrezione di Scimmia Caspian, Gertrude cercò di distrarre Peter in modo da non dargli l’occasione di notare che Edmund era stato trascinato dietro ad una foglia gigantesca da Ermenegilda.
I suoi sforzi, però ebbero l’effetto contrario e Peter andò tutto contento a recuperare Edmund, che per tutta risposta gli lanciò addosso un po' della cacca che Scimmia Caspian aveva sputato, liberando così Granchio Susan che ne era stato sommerso.
Gertrude, si fece subito avanti per mostrargli il bagno, dove poteva pulirsi,  ed adempiere ai suoi piani malvagi.
La ragazza, senza farsi notare, chiuse a chiave la porta del bagno, solo che Peter, sporgendosi troppo dalla finestra con l'intento di richiamare Edmund dalle sue attività, cadde giù di sotto, finendo spiaccicato su un nido di vespe assassine.
Fortunatamente, passava di lì  Lucy il Colibrì che afferrò il baldo giovane per la maglietta prima che finisse sul nido e lo posò delicatamente a terra. A quel punto, Peter, si era veramente rotto di stare nella foresta e decise di andare a recuperare Edmund e di portarselo via, a costo di picchiarlo.
Stava giusto per afferrare per il colletto Edmund e portarselo via quando Gertrude, con un urlo belluino,  gli piombò addosso e con un grido del tipo "guarda che ce l'ho anche io!" lo trascinò fino alla capanna. Venne però intercettata da rospo Miraz che aveva intenti bellici. In realtà voleva solo sfidare a duello Peter per passare il tempo, visto che la Rana Jill l’aveva abbandonato da solo nello stagno per andare a farsi con Elefante Eustace.
Gertrude si rassegnò così all'idea di sposare Scimmia Caspian, ma molto coraggiosamente Peter uccise rospo Miraz – cui nessuno fece il funerale - e corse da lei.
Stavano per abbracciarsi quando Ermenegilda ed Edmund caddero giù dal ramo, spinti da Bradipo Bianco – credo sia inutile aggiungere che caddero in testa a Peter e Gertrude.
Bradipo Bianco era geloso di Ermenegilda perché era segretamente intenzionato a traviare per sempre l’innocente – mica tanto – mente di Edmund. Ma Ermenegilda afferrò Bradipo Bianco per le orecchie e lo fece roteare sopra la testa come fa Norris Chuck e poi lo lanciò in Canada. Lì, Bradipo Bianco andò in sposo ad un cubetto di ghiaccio che si sciolse a primavera, lasciandolo vedovo.
Intanto, ripresosi dalla botta in testa, Peter si accorse – alla buon ora! – che anche Gertrude era una donna e, pensa un po’!, non aveva una pelliccia. Stavano allegramente pomiciando quando Albero Aslan cominciò a tremare.
Scimmia Caspian, si sdoppiò.
Scimmia Caspian 1, non voleva certo morire di nuovo, così fuggì dalla foresta. Andò però a sbattere contro una gabbia di ferro che diceva “ZOO”. Finì così i suoi giorni in uno Zoo di New York, lanciando cacca di altri animali contro i visitatori.
Scimmia Caspian 2, invece, capeggiò tutti gli animali della giungla, che si misero a strillare e a lanciare cacca, ovviamente, contro Albero Aslan.
Quest’ultimo, improvvisamente, si srotolò e mostrò il proprio contenuto. Ovvero un gatto.
Quel gatto era Aslan che, con un potentissimo miagolio, li spedì tutti a quel paese, dove Scimmia Caspian 2 trovò un mucchio di cacca da lanciare, mentre tutti gli altri trovarono delle belle camere da letto.
Ovviamente, noi non diciamo cosa ci fecero in quelle stanze, perché noi rispettiamo la privacy delle persone,  vi basti sapere che fu tutto molto più comodo che su un ramo.
Anche Tarzan, alla fine, fu felice, perché riacquistò la sua casetta e lui e Jane poterono fare tanti bimbi pelosi e maleducati in santa pace.
 
THE END.
 






 
 
Lils's Corner:
Ehhhhhh, buonsalve a tutto il popolo Narniano!
Dunque, se siete sopravvissuti, vi meritate un applauso, gente! Anche perché ce ne vuole di coraggio per finire una stupidaggine del genere… oh, suvvia, ovviamente sto scherzando.
Allora, prima di tutto, lasciate che vi spieghi come è nata l’idea di questa raccolta demenziale: dovete sapere che tutto è nato da un gioco, ideato nelle luuuunghissime serate in cui io(Lils_) e Giuls (L a l a_) non sappiamo che altro fare se non inventare storielle senza capo ne coda, giusto per passare il tempo.
Ma un bel giorno (funesto, per voi lettori) ci siamo dette “ehi, perché non trasformiamo tutte le storielle inutile che scriviamo in delle vere e proprie fanfiction?”.
E da qui, l’idea della raccolta che vi sta davanti. Tratterà sempre di avventure fantastiche i cui protagonisti sono tutti i personaggi di una passione che ci accomuna: le cronache di Narnia. Saranno racconti di questo tipo, tutti staccati l’uno dall’altro.  Muahmuahmuah finalmente posso torturare Edmund senza venire denunciata per disturbo della quiete pubblica!
Beh, scleri a parte, speriamo vivamente che vi sia piaciuta, sia l’idea che questa prima storia.
Al prossimo aggiornamento! (se ci arriveremo vivi xD)
Un bacio, Lils_
 
P.s: gli ndA saranno a turni, per cui la prossima volta su questi schermi ci sarà la Giuls, anche conosciuta come L a l a_ (:
 
 
 
 
  
  
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