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Autore: pucciosaherm    27/06/2011    3 recensioni
George Weasley si ritrova a passare davanti ai "Tiri Vispi Weasley", si sofferma a ricordare il fratello defunto, Fred. Ma non sa cosa lo attende...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Passeggiavo per le vie monotone e cupe di Diagon Alley.
Dopo la tua morte, ero diventato freddo e distaccato verso il mondo, convinto che nulla sarebbe riuscito a farmi stare bene.
Avevo perso la mia metà, avevo perso l'unica mia ragione di vivere.
Avevo perso te.
Mi guardai intorno; tanti ragazzini pronti a partire per Hogwarts gironzolavano qua e là con le famiglie.
Due in particolare attirarono la mia attenzione: due gemelli dai capelli castani, piuttosto alti per essere dei primini che scherzavano tra di loro, divertendosi a prendere in giro la madre.
Oh, sembravano due piccoli alleati!
Ricordo ancora le testuali parole, tanto m'è rimasto impresso l'episodio.

John su, vai dal signor Olivander e fatti consigliare la bacchetta adatta a te! -
Mamma, sono Michael! -

Oh Michael, scusa tesoro... -
Sto scherzando mamma, io sono John e lui è Michael! -Esclamò ancora il signorino, prendendo per mano il fratello che nel frattempo rideva a crepapelle.
Sul serio, e ti definisci nostra madre? -Continuò quindi quest'ultimo, tra le risate.
Entrambi corsero via da Olivander, guardandosi felici per aver preso in giro ancora una volta la madre, che nel frattempo sbuffava rassegnata.

Tutto questo mi ricordò te, mi ricordò noi.
Rimasi lì, immobile, a fissare i ragazzini allontanarsi.
Un nodo alla gola mi portò a tossire.
Mi svegliai dall'apparente ipnosi e continuai a camminare.
Raggiunsi un negozio abbandonato. Indovina? Tiri Vispi Weasley.
Mi fermai ancora,davanti alla vetrina. Fissai il locale vuoto, scuro, cupo. Lì ogni singola piastrella, ogni singola fessura nel pavimento mi ricordava te, fratellino mio.
Il nodo alla gola si strinse, alcune lacrime solcarono il mio viso.

Perchè tu, e non io? 
Mormorai tra me e me, appoggiando il palmo della mia mano sul vetro impolverato.
Il mio riflesso, così simile a te, faceva lo stesso.
A quell'immagine sentii le gambe cedere, sentivo che di lì a poco sarei svenuto dal dolore.
Eppure, sul mio viso era impressa una maschera indistruttibile, un'espressione inespugnabile.
Il mio animo si fece forza, in quello stesso attimo vidi una strana figura all'interno della stanza vuota.
Non ne riconobbi subito il volto, riuscivo solo a vedere una figura molto alta e magra che mi faceva cenno di entrare.
Cercai immediatamente di aprire la porta, vi tirai pugni e calci per scardinare la serratura 'a prova di ladro', come l'avevi definita tu, ma niente.
Misi una mano in tasca, e come per magia trovai le chiavi, scintillanti come appena forgiate.
Impaziente come ero sempre stato prima della tua morte,mi precipitai a cercare di aprire.
Dopo aver infilato le chiavi, mi accorsi che la serratura era bloccata. Spingendo forte sulla porta, e trovando questa miracolosamente aperta, caddi ai piedi della figura lì davanti.

Mi porse la mano ed io mi alzai.
Riconobbi subito un volto familiare; troppo familiare.

Eri tu, Fred.
Mi abbracciasti forte, e le tue ali bianche si dispiegarono dalle scapole emanando un forte bagliore.
La tua aura mi avvolse, mentre io giacevo immobile nel tuo caldo affetto.


Sono il tuo angelo custode. - 
Mi dicesti semplicemente, sorridendo radioso. Io piansi per la seconda volta in quell'umido pomeriggio di Settembre, ma di felicità stavolta.
- Sapevo che non mi avresti lasciato solo. -
Mormorai tra le lacrime, cullandomi tra le tue braccia.
Le due metà disperse si erano ricongiunte.

Potrò vederti ogni volta che voglio? -
Chiesi, con la voce rotta.
- Ma certo, fratellino mio... -
Mi rispondesti con la voce calma e dolce.
...Io sono sempre qui. -
Continuasti, toccandomi il petto.

In quel momento, come per magia, sentii una gioia incredibile riempire quel vuoto che la tua morte aveva disseminato in me, e ti sorrisi;
per la prima volta dopo il tragico evento, la mia maschera inespugnabile si ruppe.
Tu mi accarezzasti il viso, e ti allontanasti.

Non dimenticarmi mai, George! -
Esclamasti con una voce stranamente dolce, pochi attimi prima di sparire in un bagliore.
No, mai. -
Risposi io, rivolgendomi al nulla che aveva ricominciato a regnare, con il sorriso dipinto sulle labbra.
 

                                                                                           * * * * *
- Ah,Che effetto mi facesti, fratellino! -
George posò la fotografia del fratello sul comodino,rivolgendogli un altro sorriso, prima di addormentarsi cullato dalle carezze di una mano invisibile sui suoi capelli rossi.

Fred era tornato. Forse, perchè effettivamente non aveva mai lasciato solo il suo gemello.
Ed ora, l'aveva capito anche quest'ultimo.

   
 
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