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Autore: Tifawow    27/06/2011    3 recensioni
Toris non si era mai soffermato troppo a pensare alla loro diversità.
Ai suoi occhi loro erano Lituania e Polonia, nati per stare insieme a prescindere da tutto il resto, due Nazioni legate non solo dalle carte ma anche e sopratutto dall'amore che provavano l'uno per l'altro.
Però era vero, erano diversi.
[Raccolta sperimentale di drabble e double-drabble sulla coppia Liet/Pol]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tre parole'
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Titolo: Our life together
Autore: Tifawow
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Arancione
Genere: Generale(c'è un po' di tutto)
Avvertimenti: Shonen-ai, Yaoi, Raccolta, Drabble
Pairing: Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz
Note: questa raccolta è un totale esperimento! Ho provato a chiedere ai miei amici più intimi di darmi tre parole a testa, le prime che venivano loro in mente. Le ho poi elaborate in varie drabble a seconda di quello che mi ispiravano, includendo nel testo quelle stesse parole.
Ragazzi, a voi dedico il risultato!
Sperando che non vi deluda, anche se alcuni di voi probabilmente non ci capiranno niente.
In qualsiasi caso vi amo♥



Message in the bottle – 151 parole
Bottiglia ~  Rosso ~  Cuore

Per la mia Skiz.
Che anche con ambizioni da cassiera sarebbe formidabile.



Ritto, in piedi sul promontorio, Toris aspettava.
Il vento, incessante, sferzava il suo corpo e gonfiava le onde che si infrangevano sulla scogliera, investendolo di mille freddi spruzzi, colmandolo di quei mormorii che per tanto tempo aveva dato per scontati.
Avevano la stessa forza, la stessa dolcezza, lo stesso tono di Feliks.
Con un sospiro alzò la mano, reggendo quella bottiglia dentro il quale aveva rinchiuso il suo urlo disperato, il lamento del suo cuore sigillato da un nastro rosso.
Esitò.
Attese finchè arrivò: l'onda che aspettava. Forte e alta si schiantò sulla roccia e lui allora lasciò andare la bottiglia, abbandonandola nelle spire dell'oceano sotto i suoi piedi.
Le lacrime gli annebbiavano la vista.
Sapeva che era stupido, che era impossibile che lui potesse ricevere le sue parole in quel modo, che quando una nazione moriva smetteva semplicemente di esistere.
Ma Feliks amava il mare.
In qualche modo avrebbe sentito.





Moment for us - 220 parole
Lavanderia  ~  Carattere  ~  Mare

Per il mio Astro.
Perché trovi nel suo mare il pesce che lo renderà felice.


-Vai così, Liet... non fermarti!-.
Un gemito acuto si spanse per la piccola stanza, accompagnato dall'umido congiungersi di due corpi stretti in un intimo abbraccio.
Feliks buttò indietro il capo all'ennesima spinta, mordendosi il labbro inferiore per non urlare, artigliando la schiena del compagno con tutte e cinque le dita e spingendosi ancora di più contro di lui, desideroso di un contatto maggiore.
–Ah... Liet..-.
Lo adorava. Adorava sentirlo sopra e dentro di sè. Adorava essere seduto su quella lavatrice, in quella piccola lavanderia a gettoni, le mani di Liet serrate sui suoi fianchi mentre si spingeva nuovamente nel suo corpo accaldato. Adorava quei movimenti ritmici e lenti che imprimeva alla loro unione, simili al mare che si infrangeva e si ritirava sulla spiaggia.
Perché Lituania era come il mare: calmo e sereno in apparenza, ma in un attimo capace di trasformarsi nella più pericolosa trappola del mondo, scatenandosi con ira e furia, con quel briciolo di carattere che prima di finire sotto il giogo della Russia aveva permesso loro di vincere molte battaglie e che anche ora, nonostante tutto, sebbene fosse nascosto sotto un'espressione timida e spaventata, in quei momenti così intimi mostrava a lui soltanto.
Un nuovo gemito gli sfuggì dalle labbra, incontrollato.
-Quanto ti amo, Liet...-.
C'era un motivo infondo, se Feliks amava così tanto l'oceano.





Close tu sunset - 150 parole

Amore  ~  Sole  ~  Sera


Per la mia Cri.
Che noi amiamo incondizionatamente
.


Toris non si era mai soffermato troppo a pensare alla loro diversità.
Ai suoi occhi loro erano Lituania e Polonia, nati per stare insieme a prescindere da tutto il resto, due Nazioni legate non solo dalle carte ma anche e sopratutto dall'amore che provavano l'uno per l'altro.
Però era vero, erano diversi.
Feliks era caldo, allegro e gioioso, esattamente come lui era serio, calmo e ansioso.
Erano diversi, ma non come ghiaccio e fuoco o bianco e nero. No, quel paragone a loro non si addiceva per niente. La loro diversità era qualcosa di più sottile, qualcosa che si rimescolava rendendo impossibile capire dove finisse uno e dove cominciasse l'altro.
E mentre la mano di Feliks si stringeva attorno alla sua, mentre sentiva le dita tiepide intrecciarsi alle sue, non potè che pensare che il loro incontro fosse paragonabile ad un tramonto.
Il sole che si mescolava con la sera.





Heartbreaking - 117 parole

Malinconia  ~  Pensiero  ~  Sentimenti


Per il mio Alex.
La metà della quale un giorno mi innamorerò follemente a Parigi. E che comunque sempre adorerò.



Polonia conosceva il dolore.
Nel corso della sua vita da nazione lo aveva conosciuto e sopportato in molte più forme di quanto credesse possibile. Al pari di un fratello aveva convissuto con lui in ogni istante da quando era stato separato da Liet e ormai nulla più poteva scalfirlo: né la spartizione, né la pietà, né l'umiliazione.
Niente era abbastanza forte da schiacciarlo.
Eppure ancora un pensiero lo devastava: l'immagine di Liet, felice e sorridente, nel guardare le proprie dita spezzate da Bielorussia.
Allora i suoi sentimenti diventavano chiari, la malinconia lo avvolgeva e Feliks faceva qualcosa che non credeva di essere più in grado di fare: piangeva.
Ma quelle non erano lacrime in grado di curare.





Desire for eternity - 188 parole
Stella  ~  Morbido  ~  Fresco

Per la mia Maria.
Perché troverà la sua stella. E quella stella sarà la più luminosa di tutte.



Toris amava le prime sere dell'estate. C'erano le lucciole, i grilli e i fuochi dei contadini che festeggiavano in lontananza. C'era il vento fresco della sera che scompigliava i capelli, il rumore del fiume in lontananza e, sopratutto, c'era Polonia, sdraiato sull'erba al suo fianco.
-Liet! Guarda! Una stella cadente! Esprimi tipo un desiderio!-.
Allora Toris chiudeva gli occhi, allungava la mano verso quella di Feliks e la stringeva forte, sussurrando al vento il proprio volere, la propria speranza -Vorrei solo che Polonia e Lituania siano sempre un'unica Confederazione. Così io e Feliks rimarremmo sempre insieme...-.
E gli bastava voltarsi di poco per scorgere gli occhi verdi di Feliks fissarlo con dolcezza, leggendo nel suo sguardo il medesimo desiderio che lui stesso aveva espresso.
Allora scoppiavano a ridere, come due bambini intenti in qualche marachella, stringendosi ancora di più l'uno a fianco all'altro. E alla fine finiva sempre allo stesso modo: con Feliks appoggiato al suo petto, addormentato in un caldo abbraccio.
-Come sei morbido, Liet...-.
E allora Toris, passando la mano nell'oro dei suoi capelli, si ritrovava a pensare che sì, amava  davvero le prime sere d'estate.





Apparent death - 208 parole
Alba  ~  Occhio  ~  Abisso


Per il Santo della Cri.
Benvenuto in famiglia.



Tutti credevano che morire, per una Nazione, significasse semplicemente sparire, smettere di esistere, spegnersi come una fiamma di candela.
Ma Feliks conosceva la verità.
La Polonia era stata uccisa, cancellata, soppressa così tante volte, che ormai Feliks non aveva più paura quando succedeva. Lui conosceva la verità e non la temeva.
Era come se mille stelle esplodessero in un mare di luce prima di spegnersi in un botto, immergendolo nel buio più assoluto, un'oscurità che aveva la consistenza del velluto e la delicatezza della seta. E un abisso si spalancava ovunque attorno a lui, inghiottendolo nel nulla.
Allora chiudeva gli occhi e si lasciava cadere con il sorriso, senza paura, con la fierezza di chi si piega ma non si spezza, con la forza della brace che covava sotto le ceneri.
Perché anche se cadeva, alla fine si rialzava sempre.
Perché la notte non era infinita.
L'alba prima o poi avrebbe schiarito le tenebre e la fenice sarebbe risorta.
E Feliks sapeva che, al suo risveglio, il cielo della sua Lituania sarebbe stato ancora lì ad attenderlo, di nuovo, come se niente fosse cambiato.
Gli bastava solo aprire un occhio per scorgerlo da lontano, in fondo al tunnel.
E per questo, a Feliks la morte non faceva paura.





Naive Desire – 119 parole
Sensualità  ~  Amore  ~  Desiderio


Per la mia Ile.
Che merita di sicuro tutto ciò che mi ha espresso in tre parole.


-Mi vuoi, non è vero Toris?-.
Feliks era bello, questo pensava Lituania ogni volta che lo guardava.
Più bello di qualunque donna avesse mai conosciuto e non perchè effettivamente lo fosse, ma perchè semplicemente così appariva ai suoi occhi: di una sensualità quasi disarmante, vero come lui mai sarebbe riuscito ad essere.
Splendido nel suo essere così ingenuo.
Autentico nella sua semplicità.
Bastavano poche parole, uno sguardo limpido, una carezza a fior di pelle per risvegliare in lui un desiderio folle, incontrollato. Perché tutto in Polonia era desiderabile, tutto era assolutamente, splendidamente, totalmente delizioso.
E, sopratutto, tutto era suo.
-Sì... ti voglio...-.
Una risata. E poi un sorriso che sapeva di puro amore.
-E mi ami!-.
-E ti amo...-.





Murder dolls – 103 parole
Distruzione ~ Bambola ~ Ghiaccio



Feliks non poteva fare altro che guardare Liet, incredulo, domandandosi dove fosse davvero.
Era sparito.
Quel sorriso così caldo da sciogliere la neve. Quella forza così grande da spazzare via ogni nemico. Quella fiamma così alta da essere ustionante.
Tutto sparito.
Niente di quello che ricordava era rimasto in Toris, nell'uomo che amava. Di fronte a sé c'era solo una fredda bambola di ghiaccio incapace di far altro che rivolgere tremuli sorrisi, parole di sottomissione, sguardi di paura.
Lituania era cambiato. Distrutto. Devastato.
Lituania non era più Liet.
Polonia strinse i pugni con rabbia.
Non avrebbe mai perdonato il responsabile di quella distruzione.





Return from silence - 147 parole
Musica  ~  Silenzio  ~  Pettegolezzo


Per Andrea.
Ci conosciamo poco ma mi hai aiutato comunque con questo. Grazie!.



Il silenzio, per Toris, era ormai prassi.
Nella sua infanzia vi erano state risate, musica, giochi e parole d'affetto ma da tempo tutto questo gli era stato tolto e ormai ci aveva fatto l'abitudine.
Poi qualcosa era cambiato, di nuovo. Una voce si era alzata in tutto quel silenzio, dapprima come un sussurro e poi crescendo sempre più in una massa di voci che urlavano, eccitate e incredule.
Parlavano tutte della stessa cosa.
E come ogni pettegolezzo, girò veloce da una parte all'altra del Mondo, da una bocca all'altra, portando quel messaggio che aspettava da tanti, troppi anni.
-Toris! Toris!!- la porta della sua stanza si spalancò, rivelando la figura trafelata di Lettonia, sudato e leggermente tremante per l'eccitazione.
-Che succede, Raivis?-.
-E' tornato! Feliks è tornato! La Polonia è risorta!-.
Un sorriso gli increspò le labbra.
Lo sapeva che il silenzio non era fatto per durare.




..::..Fine..::..



Grazie a tutti per esservi soffermati a leggere questa raccolta e, sopratutto, grazie ai miei amici che me l'hanno ispirata♥
Vi amo!!!♥
   
 
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