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Autore: Elli_    28/06/2011    5 recensioni
La prima storia di amore che ha fatto sognare Harry: Cho. Una storia che la Rowling ha accennato, ma di certo non sviscerato.
E se Cho avesse avuto altri piani per il suo futuro? E se Cedric non le fosse interessato più di tanto? E se Harry fosse un diversivo, e se fosse, e se fosse, e se fosse...what if. Seguitemi nei meandri della mia fantasia, se riuscite a starmi dietro.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Quella mattina faceva particolarmente freddo. Cho si era alzata prima del solito, e scivolando silenziosamente fuori dal suo accogliente letto a baldacchino, stando attenta a non fare rumore, si era vestita e con movimenti bruschi ma attenti aveva riposto dentro una busta la lunga lettera che da un paio di giorni era stata lasciata, conclusa, sulla sua scrivania, e che non aveva avuto il coraggio di mandare.
Quelle parole, scritte con la sua tonalità di inchiostro preferito, un blu notte che era difficile trovare persino ad Hogsmeade, sancivano in qualche modo i suoi sentimenti: il raccontare ad altri, persino a sua sorella, quello che le passava per la mente era come dover accettare la realtà.
Cho fece un lungo respiro e sigillò la lettera; scese poi nella sala comune, e da lì attraversò la scuola, ancora addormentata, in direzione della Guferia.
Abbandonate su un tavolo appena fuori dalla sala Grande, Cho vide con la coda dell’occhio delle spille colorate. “Vota per Cedric Diggory” diceva una, “il vero campione di Hogwars”. Sorridendo, Cho la prese in mano e ripensò alla gentilezza con cui il soggetto dello slogan, Cedric, l’aveva aiutata a portare i libri la lezione di pozioni passata. Mentre ci giocava con le mani, sovrappensiero, improvvisamente la spilla si aprì ferendola ad un dito. Cho si portò il dito alla bocca, vedendo che lo spillo d’apertura aveva lasciato un segno rosso sulla sua carnagione chiara. Tutto d’un tratto, la spilla cambiò colore, le lettere si sfocarono fino a formare una scritta completamente diversa: “Potter fa schifo”.
-Povero Harry- si sorprese a pensare –non deve essere facile per lui questo periodo.-
I suoi rapporti con il ragazzo prodigio erano pochi, si erano intravisti e scambiati qualche occhiata in occasione delle partite di Quiddich, ma niente di più. A Cho stava bene, per quanto fosse affascinata dalla sua storia e piacevolmente colpita dal suo carattere, si sentiva a disagio nel parlare con lui, e i suoi occhi, dal verde così acceso, le facevano quasi paura.
Era il diciotto Dicembre, l’aria intorno a lei era fredda e tutto era candido, immacolato sotto la spessa coltra di neve che faceva sembrare il castello ancora più bello del solito. Cho corse percorrendo gli ultimi gradini che l’avrebbero portata al caldo della Guferia; prima di entrare intravide qualcuno sulla porta. Quando riconobbe Harry, di scatto gettò la spilla che ancora aveva in mano oltre il davanzale. Il rumore venne attutito dalla neve, ma Harry avvertii il movimento brusco, perché si girò di scatto, preoccupato. Cho gli guardò perplessa le mani, che presentavano strane ferite.
-La mia civetta ha avuto una crisi di gelosia- mormorò Harry imbarazzato, seguendo il suo sguardo. Poi vide le mani di Cho, anch’esse graffiate, e rivolse alla ragazza un’occhiata interrogativa.
-Ho strusciato per sbaglio contro un armadio scheggiato- mentii lei in fretta, guardando il taglio che si era procurata qualche secondo prima con la spilla sanguinare.
Faceva freddo, e la conversazione non dava segno di voler continuare. Impaziente, Cho fece un passo avanti per entrare nella torre, ma a quanto pare Harry era stato colto dallo stesso pensiero, perché si scontrarono.
-Scusa- sorrise lui.
La scena si ripeté comicamente finché lei, dando prova di una spigliatezza che non le era familiare, lo prese per le spalle, lo spostò dalla porta, ed entrò.
Salutato Harry, Cho si girò cercando con lo sguardo il suo gufo. La voce di Harry le arrivò quindi di spalle:
-Cho, mi stavo chiedendo se per caso volevivenirealballoconme!-
Cho sospirò sentendo quelle parole: sperava davvero che non avesse detto sul serio. “E ora che gli dico?” si chiese.
-Non ho capito- disse invece sorridendo, cercando di prendere tempo.
Harry respirò a fondo cercando di calmarsi: -Mi chiedevo se ti andava di venire al ballo con me.-
Cho si girò lentamente e lo guardò negli occhi, mentre la sua mente lavorava frenetica. –Mi dispiace, ci vado già con un altro.- Le sembrava la scusa più credibile.
-Va bene, non fa niente- rispose lui in fretta, deluso. –Con chi ci vai?-
-Con Cedric, Cedric Diggory- gli disse lei, dicendo il primo nome che le veniva in mente. –Mi spiace Harry- ripeté.
Si sentiva terribilmente in colpa per aver mentito in quel modo, ma come fare a dirgli che era innamorata di Ron, il suo migliore amico?

   
 
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