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Autore: TheWhiteFool    28/06/2011    1 recensioni
Quando un affascinante sconosciuto si presenta alla porta di Glenn Brennan dicendole che è una strega, lei lo prende per matto. Peccato solo che sia tutto vero, e che la realista Glenn si ritrovi catapultata nel bel mezzo di una lotta millenaria fra i maghi del Sole e maghi della Luna... e non è detto che lei stia dalla parte dei buoni.
E, come se non bastasse, ci si mettono anche il misterioso Nathan e il dolce Anthon a confonderle le idee...
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Un improvviso ritornello dei Linkin Park mi riporta, di colpo, alla realtà.

-Merda- le labbra di Nathan si staccano dalle mie. Come paralizzata, sento il suo corpo allontanarsi, e lo guardo mentre si risvolta le tasche dei pantaloni alla ricerca del cellulare.

-Solo un momento. Non muoverti.- mi dice, guardando il dispaly. Si alza dal letto ed esce in corridoio, chiudendosi la porta alle spalle mentre risponde alla telefonata.

Forse è uscito perchè non voleva che origliassi. Ma, anche se fosse rimasto qua, non l'avrei fatto. Ho la testa che mi scoppia.

Mi tiro a sedere, tremante, e passo le mani sul viso. Le mie guance sono ancora calde, le mie labbra aspettano ancora un bacio. Un bacio che io non voglio.

Degludisco. Ma certo che lo voglio. O almeno, il mio corpo lo vuole. La mia mente sta cercando di trovare una spiegazione razionale, ma la verità è che Nathan mi è sempre piaciuto, sin da quando è entrato quel giorno in libreria. L'ho negato perfino a me stessa, fin'ora, perchè all'inizio lo ritenevo un pazzo pericoloso e adesso... beh, guardiamo in faccia la realtà. Quante ragazze si farà in un mese, uno come lui? Ci ha provato con me sin dal primo giorno che mi ha vista. E, quando siamo andati insieme a Distan Spring, ho notato come lo guardavano le altre donne. E come lui guardava loro.

-Oddio- ho il respiro agitato e gli occhi sgranati, e sono contenta che nessuno possa vedere la mia debolezza, in questo momento.

Prima ho ceduto, ma non accadrà più. Per via della rimozione del sigillo, che mi aveva lasciata esausta e senza forze...

E poi, lo ametto, non sto con un uomo da almeno otto mesi. E lui era così vicino e sembrava così preoccupato del fatto che fossi svenuta...

Mi tiro in piedi con un ringhio, ignorando un lieve giramento di testa. Evidentemente sono ancora debole per la rimozione del sigillo, ma ora ho la testa più lucida. Quando Nathan avrà finito quella telefonata e tornerà qui tutto arrapato, se pensa di trovarmi di nuovo tutta unoo zucchero, beh, allora si sbaglia di grosso.

-Per lui, sono solo una delle tante- ripeto, annuendo, come per auto-convincermi -non succederà più.-

Tuttavia, quando penso che non permetterò che non ci sia nulla fra noi, sento come se mi si gelasse il sangue nelle vene.

-Era il Concilio di Chicago.- la sua voce mi fa sobbalzare, mentre Nathan torna nella camera da letto -hanno avuto dei casini... - si blocca quando mi vede in piedi, quando vede la mia espressione: -Glenn, che c'è?-

Respiro, cercando di restare impassibile e calma. Devo dare l'idea di essere una donna sicura e realizzata, che non ha bisogno di lui.

Spero solo che non inizino a tremarmi le gambe.

-Nathan... scusa. So che col mio comportamento ti stò confondendo. Ma non possiamo farlo.-

Lui mi fissa, ancora col cellulare in mano, e nei suoi occhi così azzurri la confusione si trasforma in rabbia.

Sorride gelido: -oh? Non possiamo farlo? Dì un po', soffri di un qualche disturbo bipolare che ti fa cambiare idea nell'arco di cinque minuti?-

Lo guardo in cagnesco -E tu soffri di qualche sindrome che ti porta ad aproffitarti di donne appena svenute e dalle idee confuse?-

Per un velocissimo attimo, spalanca gli occhi e lo vedo spiazzato. Ah-ah! Colto sul fatto. Lo sapevo che aveva contato anche sulla mia debolezza. Ma forse, quell'espressione me la sono solo immaginata, perchè il suo viso riprende subito il ghigno sarcastico e sicuro di sé.

-Credimi, ho incontrato donne che, anche dopo svenute, erano in grado di ragionare e di sottrarsi da fare cose che non volevano.-

è il mio turno di rimanere spiazzata. Ho ceduto così facilmente perchè un po' lo volevo anch'io.

Ma non è il caso di dirglierlo.

-Non parliamone più.- dico, per evitare di addentrarmi troppo in una conversazione ostile. Che sia per il sigillo, per lo svenimento o per i suoi baci, ho la testa ancora un po' intorpidita. Non ho intenzione di discutere se non sono nelle condizioni di averla vinta.

-è meglio che ci diamo da fare con quegli incantesimi. Ho diciannove anni di insegnamenti magici da recuperare.-

*

Nathan, all'apparenza, si comporta ancora come prima. Ghigna, mi lancia frecciatine, ogni tanto sorride alle mie battute. Però c'è una lieve freddezza nel suo modo di fare. Di certo, se ci è rimasto male, è troppo orgoglioso per mostrarlo. Comunque, i suoi occhi non mi sono mai sembrati tanto glaciali.

Mezz'ora dopo, siamo di nuovo in soggiorno, che è un campo d'azione più sicuro della camera da letto, e Nathan mi sta spiegando come svolgere un incantesimo. Siamo seduti uno difronte all'altra, a gambe incrociate e schiena dritta. Sembra che stiamo facendo yoga.

-Ok.- dice lui serio -il primo incantesimo che ti sottoporrò sarà risucchiare l'energia. È molto comune fra gli adepti della Luna.-

-Risucchiare l'energia?-

Annuisce -sì. Ti ho detto che le confraternite del Sole e della Luna si sono divise anche per i diversi modi di vedere la magia. Il Circolo del Sole usa la magia per curare, creare, illuminare. Ad esempio, sono molto portati nella guarigione di ferite e malattie, glielo concedo. Ma fin troppo spesso usano la magia per scopi davvero noiosi, come aiutare le piante a crescere al meglio: hai notato di certo come Distan Spring fosse piena di geranei alle finestre. Davvero uno spreco di potenziale, se vuoi il mio parere.-

Alzo un sopracciglio -Quindi, sono tutti giardinieri?-

Ghigna, e un ombra di tristezza mista a rabbia gli attraversa il viso:

-Se fosse davvero così, non ci avrebbero sterminati quindici anni fa.-

-E gli adepti della Luna?-

Si passa una mano fra i capelli scuri -Qua la storia si fa molto più interessante. Il nostro Circolo è portato per i sortilegi, per i malocchi, per le magie di distruzione... il che ci riporta al tuo incantesimo.-

Il mio primo incantesimo. Sento le mani formicolarmi per l'eccitazione.

Prende una lampadina accesa sul comodino dietro di lui, e la posa in mezzo a noi.

-Ecco qua. Spegnila.-

Un po' sospettosa, allungo la mano e clicco l'interruttore. La lampadina si spegne.

-Non così, sciocca!- mi guarda a metà fra lo spazientito e il divertito -Devi usare la magia per spegnerla!-

-Oh, scusa tanto!- lo guardo con le guance accalorate -ma se tu non sapessi niente di magia, e un tizio un pò fuori di testa ti venisse a dire di spegnere una lampadina senza darti altre spiegazioni, tu cosa faresti?-

Respira, come per calmarsi e per non rispondermi male. Chiude gli occhi per un attimo, e io resto a fissarlo.

Cavolo, anche da seduto è così alto...

-Immagino di essere stato... umph, poco chiaro- ammette a fatica, ma non ho il tempo di gongolare sul fatto che lui ha amesso di aver sbagliato, perchè riprende subito a cianciare.

Riaccende la lampadina:-ora fa quello che ti dico, senza discutere. Inspira e svuota la mente. Non dovrebbe essere tanto difficile, per te-

Gli lancio un occhiataccia.

Mi ignora -Concentrati sulla lampadina, e su nient'alto. Quella lampadina emette luce, e tu puoi toglierle quella luce. Puoi farlo. Puoi fare piombare il mondo intorno a essa nello stesso buio che regna di notte. E di notte, niente ha il diritto di emettere luce. Sole le stelle... e la Luna.-

Fisso quella lampadina con tutta me stessa. Provo a concentrarmi.

Spegniti. Non emettere luce. Non ne hai il diritto, stupida lampadina comprata al negozio dell'usato...

La lampadina continua indisturbata a illuminare la stanza.

-Mi sento stupida- mi lamento -stò qua a parlare con una lampadina. E poi, che cazzo di incantesimo è? Se la voglio spegnere, clicco l'interruttore, no?-

E poi Nathan si lamenta che gli adepti del Sole sono tutti giardinieri. Ma si guardi lui! Cos'è questo, un incantesimo per elettricisti?

Sbuffa spazientito -Glenn, questo è solo uno degli incantesimi base. Non inizierai certo a fare sortilegi di alto livello senza neanche sapere spegnere una fonte di luce... e la lampadina è solo un esempio. Questo incantesimo si può applicare anche al fuoco, ai lampioni...-

-Ok, ok. Ho capito. Ora taci e lasciami concentrare.-

Torno a fissare la lampadina, che brilla indisturbata. La guardo male: è come se si prendesse gioco di me, la stronzetta.

La fisso per un tempo indeterminato. Le mie mani sono chiuse a pugno, le articolazioni tese. Sento la testa come se andasse a fuoco.

E d'improvviso, dopo uno scoppio di luce, la lampadina si spegne.

-Wow!- scatto in piedi, raggiante -oddio! Oddio, oddio, oddio!- comincio a saltellare -sono stata proprio io?-

Nathan non mi ascolta. Sta fissando la lampadina, esterefatto. Poi alza gli occhi verso di me.

-L'hai fulminata.- mormora a bocca aperta. Mi guarda basito.

Guardo la lampadina. In effetti, non si è solo spenta. È nera, è bruciata, e un odoraccio aleggia nell'aria.

-Io... beh, scusa.- dico a disagio -te ne comprerò una nuova, ok?-

Ma e lui non sembra importare. Si alza in piedi:

-Glenn, tu non dovresti essere in grado di bruciare le lampadine appena al secondo tentativo.- mormora, senza smettere di guardarmi sopra pensiero, come se fossi un gioco di Cluedo di cui non si riesce ad individuare il colpevole.

-Ok. Cioè, scusa, so che non avrei dovuto. Ma ti ho già detto che te compro un altra...-

-intendevo che è un incantesimo piuttosto avanzato per una che non ne ha mai fatti. Spegnere è una cosa. Distruggere, beh, è un altra faccenda.-

Non so come prenderla. -Oh.- è tutto quello che riesco a dire.

-Gleen, io devo andare a Chicago.-

L'improvviso cambiamento di argomento mi lascia a bocca aperta: -Cosa? Perchè?-

Da dove gli è venuta fuori, questa? E poi non può andarsene, no! Non può e basta. Cosa faccio io senza un maestro di incantesimi?

-è solo per un paio di giorni.- mi rassicura, vedendo la mia espressione agitata.

-Un paio di giorni?- chiedo. Uff, meno male. Cioè, lui deve insegnarmi come folgorare le lampadine, solo di quello mi importa. Devo imparare tutto cio che serve per diventare una strega.

...Ma a chi voglio darla a bere?

-è per quello che ti hanno telefonato, prima?- chiedo, impassibile, come se non me ne importasse poi molto.

Annuisce, scuro in volto -hanno avuto dei dissidi interni. Giochi di potere, più che altro. La politica, purtroppo, infanga anche i Circoli. Tutti i membri della zona devono recarsi a Chicago per decidere il da farsi.-

-E io?- chiedo, colta sul vivo -non sono anch'io un membro del Circolo della Luna?-

-No, non ufficialmente almeno, fino alla tua investitura.-

Uff. Questi qui non sono mai contenti. Ora salta fuori anche un invenstitura di cui non sapevo niente!

-Ad ogni modo, tornerò domenica. Tu, intanto, continua ad esercitarti con questo incantesimo, fino a quando non saprai padroneggiarlo alla perfezione. E da una sfogliata anche a questo.-

E, vi giuro che non ho idea da dove, mi conegna fra le mani un librone con strani fregi sulla copertina, con l'aria di essere stato pubblicato, forse, nell'era dei dinosauri.

-E cosa ci faccio con questo?!- chiedo a bocca aperta.

Nathan alza le spalle -è un libro di magia, piuttosto semplice, sulle pozioni. Dagli un occhiata, se ci riesci. Prova a comporre il filtro a pagina sedici, è per principianti e dovrebbe aiutarti a far pratica.-

Perfetto, ora mi assegna anche i compiti per casa.

-Qualche altro suggerimento?- chiedo, con un espressione fintamente seria -chessò, devo provare a lanciarmi giù da un grattacielo con una scopa, per vedere se riesco a volare? Oppure preferisci che telefoni a Harry Potter per allenarmi a Quidditch?-

Ghigna -Quella del grattacielo sarebbe una bella scenetta. Oh, già vedo i titoli dei giornali: “giovane donna si suicida portando una scopa con sé, gli ispettori indagano sulla provenienza dell'oggetto...”

-Oh, ma chiudi la bocca!- lo riprendo, però mi scappa un sorrisetto.

-Cerca di esercitarti di notte, se puoi. Col buio, i poteri degli adepti della Luna si fanno più potenti. E, ultimo ma non meno importante, stai lontana da Distan Spring.-

Mi si avvicina, lo sguardo penetrante come non mai. Alza la mano e, prima che io possa fare niente, mi passa un dito, leggero, sulle labbra. Dove mi ha baciato.

Si sofferma un attimo, e poi esce di casa, chiudendosi la porta alle spalle. Lo sento chiamare un taxi, la sua voce attutita dai muri della casa. Se ha un appartamento a Chicago, immagino che non gli serva nemmeno preparare una valigia. Resto un attimo immobile, tenendo il libro al petto, poi esco anch'io.

 

 

Bene. Il Circolo della Luna diventerà famoso per fulminare le lampadine! XD

Allora, Nathan va a Chicago per un paio di giorni (no, non va dall'amante, non preoccupatevi), e boh, volevo farlo più lungo questo capitolo, far fare a Glenn delle cose che ho in mente ma preferisco rimandare tutto al prossimo, per non interrompere la scena a metà come è successo nella scorsa puntata. Non mi è piaciuto granchè com'è venuta fuori questa storia, ma la prossima sarà più coinvolgente, non vi deluderò! XD

Ad ogni modo, oltre alle persone che hanno recensito questa storia (ragazze, vi adoro! <3), vorrei anche ringraziare tutte le lettrici anonime che hanno aggiunto le (dis)avventure di Glenn fra i preferiti! =3 ho dato un occhiata alla pagina di tutte, perchè sono curiosa e volevo vedere, almeno un pò, che tipe siete! =)

 

Bacioni e alla prossima! ^^

   
 
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