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Autore: PiccolaKris    28/06/2011    5 recensioni
questa storia è dedicata a Ryan e Strawberry, ma dall'anime ho preso solo i personaggi..infatti la storia si svolge mentre ENTRAMBI hanno 17 anni e il progetto Mew Mew non c'entra niente...comunque i personaggi hanno anche lo stesso carattere di quelli dell'anime! leggete e vedete se vi piace!
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ichigo sonnecchiò per un po', ma alla fine decise di alzarsi. Rimase seduta sul letto indecisa sul da farsi: le parve di ricordare Ryan che diceva che sarebbero andati sulla spiaggia, ma non aveva idea se aveva anche precisato un'ora. Si girò a guardare la sveglia digitale sul comodino: sul display lampeggiavano le 15:16. Ichigo sgranò gli occhi, non pensava che fosse passato così tanto tempo! Magari gli altri erano già in spiaggia e la stavano aspettando. Si alzò, si stiracchiò e uscì sul balconcino per perlustrare la spiaggia che si stendeva sotto ai suoi occhi. Poteva vedere diverse persone, ma nessuna le era familiare. Non poteva rimanere in quella stanza per l'eternità, perciò decise di uscire e scendere al piano di sotto: prima o poi avrebbe di certo incontrato qualcuno. Quando uscì, però, notò un foglietto appeso con un pezzetto di scotch alla porta. Lo prese in mano e riconobbe subito la calligrafia familiare di Ryan.
Appena ti svegli, bussa alla porta della mia camera, poi decideremo cosa fare! Devi divertirti, ricordi? Ryan :)
Ichigo sorrise e fece alcuni passi nella direzione della stanza di Ryan, ma poi si fermò: si era appena alzata, doveva avere un aspetto orribile! Si sentiva un po' appiccicaticcia per il sudore e i capelli le sembravano terribilmente pesanti, perciò decise di farsi una doccia veloce. Poco male se poi avrebbe fatto di nuovo il bagno al mare, non poteva certo presentarsi davanti a Ryan in quelle condizioni! Lui l'avrebbe sicuramente trovato come un pretesto per prenderla in giro. Dopo la doccia si cambiò anche i vestiti e uscì dalla stanza che si sentiva molto meglio. Avanzò nel corridoio e si fermò davanti alla porta della camera di Ryan. Alzò un braccio e bussò timidamente.
<< Entra pure, la porta è aperta! Non ho voglia di alzarmi! >> sentì urlare da dentro.
Abbassò la maniglia e, non appena aprì, venne travolta da un'ondata di luce: in quel momento la sua camera doveva essere completamente esposta ai raggi solari. Chiuse la porta dietro di sé e poi diede un'occhiata veloce alla grande stanza: dal soffitto alto pendeva un bellissimo lampadario che veniva rispecchiato sul pavimento di legno lucidissimo, due pareti erano quasi completamente coperte dalle finestre, su una era addossato un gigantesco armadio, mentre appoggiata alla parete adiacente c'era la testata del letto, anche questo a due piazze. Su di esso, la aspettava sdraiato un bellissimo e rilassatissimo Ryan, con le mani incrociate dietro la testa, i capelli umidi e il petto completamente nudo solcato da numerose goccioline d'acqua, segno che anche lui si era fatto una doccia. Ichigo arrossì violentemente non appena lo vide e Ryan, che se ne accorse, non poté trattenersi dal piegare le labbra in un sorriso e dal dire:
<< Vuoi che mi metta una maglietta? >>
Ichigo, imbarazzatissima sia per la situazione sia per il suo stesso rossore, era rimasta in piedi davanti alla porta senza sapere cosa fare né cosa rispondere. Ryan si alzò a sedere e, battendo una mano sul letto accanto a lui, le disse gentilmente:
<< Non restare là in piedi, vieni qui a sederti >>
Ichigo ubbidì come una bambina ad un ordine del padre, percorse meccanicamente il tragitto che la separava dal letto e vi si sedette rigidamente sopra. Vedendola così, Ryan ripose l'offerta di prima:
<< Preferisci che mi vada a mettere una maglietta? >>, ed era già pronto ad alzarsi.
Vergognandosi del suo stesso imbarazzo, Ichigo cercò di riprendere un atteggiamento da persona ragionevole e rispose: << Non essere sciocco, Ryan, non sono una bambina! Non mi scandalizzo solo vedendo un ragazzo a...petto nudo >> alle due ultime parole sentì sul viso di nuovo un rossore, che divertì Ryan.
<< Bè, a vederti non si direbbe tanto >> disse, riuscendo a stento a trattenere delle risatine, ma quando Ichigo lo guardò risentita si affrettò ad aggiungere:
<< Meglio così, comunque. Farebbe troppo caldo e inoltre non avevo voglia di alzarmi >>. Quasi a voler confermare le proprie parole, si sdraiò nuovamente sul letto.
<< Mettiti comoda >> le disse. Ichigo annuì e rimase nella stessa identica posizione di prima. Era assurdo che fosse così turbata!
<< Allora, che si fa? >> chiese lei, come se non vedesse l'ora di uscire da quella stanza.
<< Bè, l'idea era quella di andare a prendere un po' il sole sulla spiaggia, ma mia zia e i tuoi genitori devono essersi addormentati davvero profondamente >>
<< Erano molto stanchi >> concordò Ichigo.
<< Se vuoi noi possiamo cominciare ad andare, ma mi è sembrato che mia zia ci tenesse molto a inaugurare la vera vacanza tutti insieme >>
Ichigo sorrise al ricordo dell'entusiasmo di Kaomi, e anche di Sakura.
<< Mi dispiacerebbe deluderla. Forse è meglio rimanere qui >> disse, riluttante: si stava rendendo conto che meno rimaneva sola con Ryan meglio era.
Ryan era d'accordo e si mise ancora più comodo.
Rimasero in silenzio per un po', poi Ichigo disse: << Se vuoi torno nella mia stanza, mi vieni a chiamare quando dobbiamo scendere >>
<< No, resta qui >> disse pacatamente Ryan, e Ichigo non poté che annuire di nuovo.
<< Quante volte al giorno cambi umore, di solito? >>
A quella domanda, Ichigo si voltò verso Ryan senza capire e lui le spiegò: << Oggi l'hai già cambiato quattro volte: prima eri terribilmente scorbutica, poi sei diventata docile e perfino simpatica, dopo sembravi ubriaca e adesso sei tesa come una corda di violino. Devo aspettarmi altri cambiamenti o rimarrai così per tutta la giornata? >>
Ichigo accennò un debole sorriso, ma non seppe cosa rispondere. Ryan sembrava quasi esasperato.
<< Su rilassati, Ichigo, non sono un assassino! Oppure hai visto un fantasma di là? >> stava cercando di farla ridere, non sapendo che solo la parola 'fantasma' la spaventava a morte.
<< Ci sono fantasmi in questa casa? >> chiese atterrita. Vedendola bianca come un lenzuolo, Ryan capì e si mise a ridere.
<< Non vorrai mica dirmi che hai paura dei fantasmi! >>
<< No...io...ecco... >> farfugliò lei, mentre Ryan continuava a ridere divertito, salvo fermarsi poi ad un'occhiataccia di Ichigo.
<< Non è carino da parte tua ridere di una mia paura! >> gli disse in tono offeso.
Ryan si ricompose e tornò subito serio.
<< No, hai ragione >> rispose << mi sono comportato da vero bastardo! Puoi perdonarmi? >> mise su la sua aria più pentita e la guardò con gli occhi da cucciolo e l'espressione afflitta. Si vedeva lontano un miglio che era finta, ma era così strana da vedere sul viso di Ryan che Ichigo scoppiò a ridere.
<< Lo sapevo io, che dovevo aspettarmi un altro cambiamento d'umore... >> borbottò Ryan alzando gli occhi al cielo. Ichigo continuava a ridere e la sua risata contagiò ben presto anche Ryan.
Quando si furono finalmente calmati, Ichigo disse: << Tua zia e i nostri genitori dovevano avere davvero mooolto sonno! >>
<< Già. I tuoi genitori non lo so, ma per quanto riguarda mia zia, bè, mi sa che possiamo aspettare ancora un bel po'! Quando si mette a dormire dopo pranzo non la sveglia più nessuno, soprattutto in giornate calde come questa! >>
<< I miei non dormono mai di pomeriggio, strano che riescano a dormire così tanto oggi! Sarà perché non sono abituati ai viaggi >>
Ryan alzò le spalle, poi disse, vedendola ancora seduta in fondo al letto: << Seduta là, mi sembri una che sia appena venuta a far visita a un malato, che sarei io, e non è una bella cosa >>
<< Bè, un po' malato lo sei >> rispose Ichigo battendosi un dito sulla tempia, per fargli capire che lei intendeva che era pazzo.
Ryan rise e disse: << Ma non mi piace lo stesso! >>
Ichigo, alzandosi, rispose: << Va bene, allora dove vuoi che mi metta? Per terra? Alla scrivania? >>
<< Hmm, perché non ti sdrai qui vicino a me? Così starai più comoda e magari riusciamo a fare ancora un po' di parole crociate >>
Ichigo arrossì di nuovo, ma, per non fare la figura di prima, annuì e si sdraiò sul letto accanto a lui, ad una certa distanza. Ryan prese l'enigmistica dal comodino accanto al letto e poi disse: << Vieni più vicina, Ichigo, altrimenti non ci vedi! Perché stai sulla punta del letto con tutto lo spazio che c'è? >> sembrava visibilmente stupito, forse non aveva cattive intenzioni. Ichigo avanzò timidamente un pochino, ma si fermò quando lui le chiese:
<< Non è che ti vergogni, vero? >>
<< Perché dici così? >> chiese Ichigo, prendendo tempo.
<< Perché sei di nuovo tutta rossa in faccia, come prima quando eri davanti alla porta >>
<< Ah, nono, è solo per il caldo! >> rispose lei, sventolandosi una mano davanti al viso.
<< Se vuoi apro anche l'altra finestra >> disse Ryan poco convinto.
<< Sì, grazie! >>
Ryan si alzò e, mentre andava ad aprire, Ichigo poté osservare bene il suo corpo muscoloso che si stagliava contro la luce proveniente dalla grande finestra, ma, quando capì che probabilmente stava per arrossire di nuovo, distolse lo sguardo. Ryan tornò presto indietro e si riaccomodò sul letto mettendosi il più possibile vicino a lei. Per non farla sentire a disagio, però, prese subito l'enigmistica e le lesse una definizione. Per i primi minuti lei rimase tesissima, ma poi a poco a poco  si rilassò.
Il quadro che si vedeva alla fine era questo: Ryan e Ichigo sdraiati sullo stesso letto, con i piedi di lui che toccavano le gambe di lei; Ryan, ancora a petto nudo, teneva le gambe piegate, era quasi seduto e dalla sua altezza sbirciava ogni tanto sul viso di Ichigo; lei, invece, era quasi completamente sdraiata, teneva le gambe ben stese sul letto e aveva la testa praticamente appoggiata sulla spalla di lui. Da quella posizione, poteva sentire l'odore della sua pelle, mentre Ryan sentiva l'inebriante profumo alla fragola dei capelli appena lavati di Ichigo.
Sembravano in un loro mondo, a parte.
 
Toc toc.
Trasalirono entrambi quando sentirono bussare alla porta. Dovevano essere passati almeno venti o trenta minuti, ma loro avevano completamente perso la cognizione del tempo e dello spazio. Ichigo si alzò subito dal letto per andare a mettersi sulla sedia davanti alla scrivania, dall'altra parte della stanza, e perfino Ryan ebbe l'accortezza di mettersi una maglia, prima di far cessare l'insistente battito alla porta con un << Avanti! >>
La porta si aprì e, dietro di essa, apparve una Kaomi sorridente e riposata.
<< Allora, ragazzi, vogliamo andare sulla spiaggia? >> chiese piena di entusiasmo, come avevano previsto. Vedendola così contenta, Ichigo non si pentì di averli aspettati. Ryan la guardò e entrambi annuirono vigorosamente.
<< Vado a mettermi il costume >> disse Ichigo, sgattaiolando via.
<< Tra dieci minuti ci troviamo tutti in sala da pranzo! >> le gridò dietro Kaomi.
<< Va bene! >> rispose Ichigo e si chiuse la porta alle spalle.
Cinque minuti dopo era pronta, ma si rese improvvisamente conto di non sapere dove fosse la sala da pranzo. Ma non era così importante, l'avrebbe sicuramente trovata...prima o poi. Aprì la porta sicura di se stessa e andò quasi a scontrarsi contro Ryan, che la aspettava proprio lì davanti.
<< Ma allora è un vizio quello di andare a sbattere contro la gente >> scherzò lui.
<< Se tu non avessi lo strano comportamento di stare davanti alle porte, non sarei andata a sbattere contro di te stavolta! >> ribatté Ichigo.
<< Era una battuta? Non faceva ridere >>
<< Non era una battuta, sono serissima. Cosa ci fai davanti alla mia porta? >> chiese sospettosa.
<< Niente, ho solo pensato che probabilmente non sapevi dove si trova la sala da pranzo, così ho pensato di aspettare che tu uscissi per farti strada >>
Quel ragionamento non faceva una piega.
<< Molto carino da parte tua. Andiamo? >> disse Ichigo, cominciando a incamminarsi.
<< Ehm... Ichigo? Le scale sono di là >> disse Ryan, indicando la parte opposta rispetto a quella in cui stava andando lei.
<< Certo, lo sapevo >> disse Ichigo, cambiando repentinamente direzione. Ryan con un sorriso la guardò allontanarsi, poi decise di raggiungerla prima che si perdesse.
 
<< Eccoci qua >> annunciarono quando entrarono in sala da pranzo, dove gli altri erano già seduti al tavolo di mogano al centro della stanza luminosa.
<< Siamo tutti pronti? >> chiese Sakura, guardando gli altri. Tutti annuirono così Kaomi esclamò:
<< Benissimo! Allora gli unici due programmi che abbiamo sono: stare tutto il giorno a prendere il sole e...divertirci, ovviamente! Per stasera, che ne dite se ordiniamo una pizza e la mangiamo in spiaggia? >> Kaomi si era già presa il compito di organizzatrice della vacanza. Comunque era molto brava nel suo ruolo perché tutti furono contenti dell'idea e la accolsero con entusiasmo. Dopo aver finito i preparativi, si precipitarono tutti in spiaggia.
Il sole brillava alto nel cielo e la sabbia sotto i piedi era bollente. Stesero in fretta gli asciugamani e corsero a buttarsi in acqua. Era tanto che Ichigo non andava al mare e assaporò ogni istante: il passaggio dal caldo dell'aria al fresco dell'acqua, l'odore del mare, il sale sulla pelle, il rumore delle onde... Adorava tutto ciò e in quel momento si sentiva in pace con se stessa ed era proprio contenta che sua madre avesse accettato di andare in vacanza. In fondo, cosa le importava di Ryan, di Mark e di qualsiasi altro ragazzo? Cosa le importava del resto del mondo, quando si sentiva così bene, il suo corpo in un intimo balletto con l'acqua del mare, che la cullava dolcemente e la faceva rilassare?
<< Ti sei addormentata, Ichigo? >> ovviamente Ryan non la pensava allo stesso modo ed era lì per rovinarle anche quel momento. Sdraiata sull'acqua, Ichigo aprì gli occhi e venne accecata dal sole, quindi li richiuse subito. La seconda volta fu più prudente: si mise una mano come schermo contro la luce e, socchiudendo pian piano gli occhi, vide Ryan che la guardava.
<< Hai intenzione di farmi rilassare o di stressarmi continuamente? >> gli chiese Ichigo, ma nella sua voce non c'era neanche una punta di acidità.
<< Nessuna delle due cose >> rispose lui << solo di farti divertire >>
Ichigo non ebbe tempo di rispondere perché Ryan le cacciò la testa sott'acqua. Quando riemerse aveva il viso furibondo e disse, cercando di incutere timore: << Vuoi la guerra? E allora, che guerra sia! >>, e cominciò a spruzzargli l'acqua addosso. Ryan passò presto al contrattacco e la 'guerra' durò alcuni minuti: nessuno dei due voleva arrendersi, ma alla fine, ovviamente, fu Ryan ad avere la meglio. Dopo aver di nuovo buttato Ichigo sott'acqua, la prese e se la caricò su una spalla, poi tornò vittorioso sulla spiaggia.
<< Vi state divertendo, ragazzi? >> chiese Kaomi mentre si spalmava la protezione solare comodamente sdraiata sul suo asciugamano.
<< Tantissimo >> rispose Ryan, ancora con Ichigo penzoloni sulla sua spalla.
<< Se avessi perso non diresti così >> lo accusò Ichigo.
Lui rise e lei aggiunse, battendogli i pugni sulla schiena: << Fammi scendere!!! >>
<< Ma sei il mio trofeo >> Ryan sorrideva beffardo.
<< Non mi interessa, fammi scendere!!! >> ora Ichigo aveva cominciato anche a scalciare, perciò Ryan acconsentì dicendo: << Va bene, ti faccio scendere >> e la lasciò cadere sull'asciugamano.
<< Ahia! >>urlò quando batté con il sedere per terra.
<< Tu volevi che ti mettessi giù! >> si difese innocentemente Ryan.
<< Sì, ma potevi farlo più delicatamente! >> Ichigo si stava massaggiando la parte dolorante.
<< Ichigo, la smetti di urlare? >> chiese infastidita sua madre, che stava cercando di prendere sonno sull'asciugamano vicino.
<< Ha ragione tua madre, Ichigo: la smetti di urlare? >> disse anche Ryan.
<< Certo, me ne vado più in là >> Ichigo prese asciugamano e borsa e si avviò con passo deciso verso un punto più lontano della spiaggia.
<< Da sola? >> era la voce di Ryan.
<< Meglio soli che male accompagnati! >> urlò lei, senza voltarsi.
<< Ti faccio compagnia >> Ryan le era già accanto. Quanto camminava veloce??
<< Non voglio la tua compagnia >> borbottò Ichigo offesa, stendendo il telo da mare e sdraiandocisi sopra.
<< No? >>
Per tutta risposta lei chiuse gli occhi, e Ryan si concesse qualche momento per guardarla. Ovviamente, era bellissima nel costume da bagno a due pezzi. Si sdraiò accanto a lei e le sussurrò all'orecchio: << Dormi? >>
Ichigo rabbrividì, poi mugugnò qualcosa di incomprensibile.
<< Sei arrabbiata con me? >> le chiese ancora Ryan.
Ichigo annuì e mugugnò qualcos'altro.
<< Se ti do un bacino mi perdoni? >>
Ichigo stava per urlare 'Nooooo', ma era troppo tardi: la mano di Ryan si era posata sulla sua pancia nuda e le sue umide labbra si erano già appoggiate sulla sua guancia, decisamente troppo vicine alla bocca. Ichigo sentì un brivido percorrerle tutto il corpo e fu quasi dispiaciuta quando lo sentì allontanarsi. Ryan appoggiò la testa sul braccio e, cominciando ad accarezzarle delicatamente la pancia, le chiese: << Allora? Mi sono fatto perdonare? >>
Ichigo aprì gli occhi e rispose, cercando inutilmente di dare alla sua voce un tono risentito : << No: devi smetterla di baciarmi senza il mio permesso >>
Ryan la guardò fisso negli occhi e le chiese, stavolta serissimo: << E me lo darai mai, il permesso? >>
Ichigo non seppe come rispondere. Si era cacciata proprio in un bel pasticcio, come ne sarebbe uscita adesso?
Driiiin drin driiiin drin
Il suo cellulare! In quel momento Ichigo era grata a chiunque la stesse chiamando per averla tolta da quell'impaccio. Tolse la mano di Ryan, si sdraiò a pancia sotto e si mise a frugare nella borsa alla ricerca del cellulare che continuava a squillare. Ovviamente era Mark il suo salvatore. Un po', però, era anche infastidita: gli aveva scritto meno di un'ora prima, possibile che non riuscisse a stare senza di lei? Gli aveva promesso che si sarebbero sentiti tutti i giorni, non tutte le ore. Siccome gli doveva un favore, però, gli rispose.
<< Pronto, Mark, ciao! >> lo salutò.
<< Sì, sto molto bene grazie.... Cosa stavo facendo prima che mi chiamassi? Ehm, niente di speciale, sono qui sulla spiaggia a prendere il sole >> Ichigo si morse il labbro e Ryan ridacchiò.
<< Sì certo che siamo tutti insieme... Mia madre? Ehm, veramente non può parlare adesso, sta..dormendo! Sì, sta dormendo e non vorrei svegliarla >> bè quella non era proprio una bugia, no?
<< Stasera? Mangiamo delle pizze sulla spiaggia.... Sì, ti chiamo io dopo che ho finito di farmi la doccia... Ciao, Mark... Sì, Mark, l'ho messa la crema solare >> Ichigo non poté che pronunciare quest'ultima frase in tono seccato: certe volte Mark sembrava sua madre!
<< Sì, Mark, ti amo anche io... >>
Chiuse la telefonata e ricacciò il cellulare nella borsa, poi si sdraiò di nuovo, ignorando le risatine di Ryan, che nel frattempo si era steso sulla spiaggia.
<< Vedo che non sei molto sincera con il tuo ragazzo >> disse.
<< Nessuno ti ha dato il permesso di ascoltare la mia telefonata >>
<< Pensaci, Ichigo, mi era impossibile non ascoltarla, dato che sei qua a meno di un metro da me! Se proprio non volevi che sentissi, potevi allontanarti un po' >>
Perché doveva sempre avere ragione lui?
<< E tu potresti non essere così maledettamente curioso >>
Ryan alzò impercettibilmente le spalle e rimasero in silenzio. Anche quando riusciva ad avere l'ultima parola, Ichigo non era soddisfatta: chissà perché, aveva sempre la sensazione che fosse comunque Ryan ad averla vinta.
<< Mi fai un po' di spazio sull'asciugamano? Sto un po' scomodo sui sassi >>
Ichigo trasalì sentendo il corpo di Ryan vicino al suo e non rispose.
<< Dai, Ichigo, fammi un po' di spazio! >> adesso Ryan la stava spingendo per spostarla più in là.
<< Non hai il tuo, di asciugamano? >>
<< No, l'ho lasciato dagli altri per rincorrerti >>
<< Potevi anche non venire >>
<< Ormai sono qui >>
<< E allora vai a prendere il tuo, se stai così scomodo. Come facciamo a stare in due sullo stesso asciugamano? >>
<< Ci staremo benissimo >> Ryan sorrise, ma, vedendo che Ichigo non aveva intenzione di muoversi, riprese a spingerla e riuscì a spostarla con pochi sforzi, dato che era molto più forte di lei. Soddisfatto del suo lavoro, si stese accanto a lei mettendosi sul fianco per poterla osservare.
<< Sei tremendamente maleducato >> gli disse Ichigo, cercando di recuperare un po' del suo spazio. Il risultato, però, fu solo quello di trovarsi rannicchiata appiccicata a lui.
Ryan prese ad accarezzarle un braccio, ma Ichigo non si diede il tempo di cedergli.
<< Credo che andrò a fare un bagno >> disse, alzandosi.
" A rinfrescarmi le idee " aggiunse tra sé e sé.
Ryan la guardò allontanarsi sconsolato. All'improvviso lei si voltò e, guardandolo minacciosa, disse: << Guai a te se mi vieni a disturbare >>
Si tuffò in acqua, poi si rimise a fare la stella, guardando il cielo.
" Che ti prende, Ichigo? Cos’è questo atteggiamento ostile nei confronti di Mark? E soprattutto... cos’è questo atteggiamento non ostile nei confronti di Ryan? Perché quando si comporta da persona normale invece che da pazzo furioso, non riesci a resistergli? " Ichigo si perse nei suoi pensieri e si accorse con orrore che, anche quando credeva di esserlo, non era davvero arrabbiata con lui: tutti quei dispetti che si facevano sembravano fare parte di un infinito gioco, che apparteneva solo a loro...
 
<< Sarà meglio tornare dagli altri >> disse Ichigo quando uscì dall'acqua, lasciando cadere tutte le gocce che scendevano dal suo corpo su quello di Ryan che, appropriatosi di tutto l'asciugamano, annuì solamente.
<< Ti alzi, Ryan? Mi devo asciugare >>
Ryan mugugnò qualcosa di incomprensibile, come Ichigo prima.
Allora lei, esasperata, prese un lembo dell'asciugamano e cercò di sfilarlo da sotto il corpo di Ryan, ma, per quanto lo tirasse, quello non si spostava di un centimetro. Ichigo continuò imperterrita a tirare, ma, ad un tratto, perse l'equilibrio e cadde in avanti, proprio addosso a Ryan.
<< Vedo che hai intenzione di bagnare anche me >> disse lui.
Ichigo, imbarazzatissima, cercò di alzarsi, ma Ryan la trattenne su di sé, desideroso di prolungare quel contatto. Cominciò ad accarezzarle la schiena, mentre con la faccia si faceva strada tra i suoi capelli bagnati e le depositava un breve bacio sul collo.
<< Ryan....non mi sembra il caso >> sussurrò Ichigo.
Allora Ryan le permise di alzarsi e le porse l'asciugamano, in cui Ichigo si avvolse.
 
<< Avete fatto di nuovo il bagno? >> chiese Kaomi quando tornarono da loro, vedendo Ichigo avvolta nell'asciugamano e Ryan un po' bagnato.
<< Sì >> rispose Ichigo.
<< Sì, qualcosa del genere... >> rispose sogghignando Ryan, nella direzione di Ichigo.
<< Sedetevi, io vado davanti a casa ad aspettare le pizze >>
Una decina di minuti dopo, Kaomi tornò con cinque cartoni fumanti, li appoggiò sul suo asciugamano e distribuì le pizze. Erano molto buone e mangiarono in allegria, ma Ichigo era piuttosto silenziosa, persa com'era nei suoi pensieri.
 
Erano quasi le 21 e Ichigo si stava stancamente trascinando verso il bagno. Era stata una giornata stancante sia per il viaggio che per le troppe emozioni e pensieri che affollavano la sua mente. Adesso voleva solo farsi una doccia e andare a dormire.
Lasciò l'acqua scorrere sul suo corpo e portare via tutta la salsedine che le si era depositata sopra, cercando di scacciare via i pensieri, soprattutto su Ryan, che le si affacciavano in testa. Ma il ricordo di quella giornata era troppo vivo: le sue labbra sulla sua guancia e il suo collo, le sue mani su di lei... Ogni volta che Ryan la toccava, provava qualcosa che neanche lei riusciva a descrivere.
Uscì dalla doccia, si asciugò e indossò il pigiama, decidendo che si sarebbe lasciata i capelli bagnati.
Si sdraiò sul letto esausta, spense la luce sul comodino e chiuse gli occhi, pronta per dormire, ma sentì la porta schiudersi. Si mise a sedere e nella penombra riuscì a scorgere la figura di Ryan.
<< Sei pazzo a entrare così? Potevo essere senza vestiti! >> gli urlò Ichigo.
Ryan alzò le spalle e rispose: << Io non mi sarei scandalizzato, anzi... >> ma si interruppe, accorgendosi che Ichigo lo stava incenerendo con lo sguardo. Si permise solo di aggiungere: << Se non volevi che entrasse qualcuno, potevi chiudere la porta a chiave, no? >>
Ecco, l'aveva di nuovo zittita: non ci aveva minimamente pensato.
<< La chiave è lì sul comodino >> le indicò Ryan.
<< L'avevo vista, grazie >> Ichigo cercò di calmarsi, in fondo la stupida era stata  lei.
<< Bè, perché sei venuto qui? >> gli chiese.
<< Volevo solo venire a vedere come stavi e augurarti la buonanotte >> disse lui, dolcemente.
<< Ah, bè... Buonanotte >> Ichigo si coricò di nuovo e si raggomitolò su sé stessa.
<< Se vuoi puoi tenere le finestre aperte. Vuoi che te le apro? >>
Ichigo mugugnò qualcosa che somigliava a un sì, perciò Ryan andò ad aprirle una finestra. Poi si diresse verso il suo letto, si chinò e le depositò un lieve bacio sulla guancia.
<< Il bacino della buonanotte >> sussurrò << per questo non ci vuole il permesso >>
Quando fu sicura che se ne fosse andato, Ichigo corse a chiudere a chiave la porta, poi tornò a letto.
Anche quella notte, nonostante la stanchezza, non riuscì a prendere subito sonno. 





Buon giorno a tutti :D Avevo promesso presto un nuovo capitolo, ed eccolo qui! Spero che anche questo sia di vostro gradimento!
Ringrazio ancora  damn_emo_angel e rekuchan, che recensiscono ogni capitolo! Baciiii :)
  
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