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Autore: LadyPotter    28/06/2011    0 recensioni
James Sirius Potter ha una vita perfetta.E' dell'ultimo anno,ha la possibilità di copiare da sua cugina i compiti,è uno dei ragazzi più belli della scuola.Ma c'è una cosa a cui tiene più di tutto: Il Quidditch.L'umiliazione arriva quando si fa battere da una ragazza,che non è una semplice Serpeverde:è colei con cui "combatterà" nell'ultima partita dell'anno per la coppa delle case.Tutti contano su di lui.Ma se James comprenda che quella ragazza non è più il suo nemico?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il settimo anno ad Hogwarts era quasi finito. James Sirius Potter,il figlio del celebre Harry Potter,non pensava ai M.A.G.O,tanto avrebbe copiato tutto da Rose,che era però al sesto anno. Qualunque fosse stata la sua situazione,lui aveva un problema più grande davanti: Il Quidditch
Quello stesso mese ci sarebbe stata la partita finale che avrebbe decretato il vincitore della coppa delle case. James,essendo il capitano della squadra,pretendeva il meglio dai suoi giocatori. Lui era il cercatore,lui avrebbe decretato la fine della partita. Ecco perché era lì ad allenarsi giorno e notte.
Lanciò in aria il boccino e salì sulla scopa. Come da solito copione,l’oggetto si alzò da terra Il primo pensiero del ragazzo fu quello di trovare il boccino prima che qualcuno potesse soffiarglielo via. La squadra di Quidditch era piena di gente che lo conosceva. Come portiere c’era Rose,che aveva ereditato da suo padre. T ra i battitori c’erano Fred,Erik Baston e Alice Paciock,la quale sembrava non aver ereditato dai genitori la goffagine.Era una ragazza carina,ma troppo piccola per lui. Tra i cacciatori c’erano Roxanne,Omar McLaggen e Juliette Hill,la figlia di Cho Chang.
Mentre era ancora tra i suoi pensieri,un qualcosa sfrecciò accanto a lui. Si girò di scatto,il boccino lo stava chiamando. Poi ancora vento tra i capelli,stavolta più forte. Non era da solo. Cominciò a volare più velocemente. Chi era il pazzo che aveva osato sfidarlo?
Il cosidetto pazzo si lanciò sotto gli spalti,insieme al boccino. Per poi uscirne senza neanche un graffio. Doveva essere bravo,oltre che agile. Allungò il braccio per prendere il boccino. Il suo boccino,precisiamolo. Quel boccino era suo fin dall’inizio,non poteva prenderselo così.
Si lanciò anche lui alla presa dell’affarino d’Oro. Ma l’altro fu più veloce. Lo prese,mandando in pezzi l’orgoglio di James Sirius Potter.Si accorse che non era “un pazzo”.Era una pazza. Era una ragazza. L’orgoglio di James andò decisamente a quel paese. La osservò un attimo. Almeno era stato battuto da una bella ragazza. Aveva i capelli castani,tendenti al biondo. Aveva delle ciocche di capelli che le coprivano la visuale. Gli occhi,erano di un marrone cioccolato al latte,molto simili ai suoi.
-Questo è tuo?- gli chiese,alzando un sopracciglio. Fece per annuire,ma non volle darle questa soddisfazione. Fece spallucce,l’espressione della ragazza si trasformò in divertimento. Erano da soli. Sicuramente aveva capito che l’aveva liberato lui. –Io sono..-tentò di presentarsi,ma la ragazza fu più veloce di lui.
-James Sirius Potter,figlio di Harry James Potter,capitano e cercatore della squadra di quidditch,settimo anno,Grifondoro.Uno dei ragazzi più famosi della scuola.- annunciò,sempre più divertita. James non sapeva se farle i complimenti o arrabbiarsi.-E tu sei..?- chiese il ragazzo,con aria di superiorità.
-Io sono Caroline Mason,capitano e cercatore della squadra di quidditch,settimo anno,Serpeverde.- era una ragazza,era una serpeverde.Aveva sentito di sfuggita del nuovo capitano,in quanto quello vecchio aveva avuto..un non si sa che cosa.In ogni caso,non poteva usare le gambe.
James non disse niente,ma preferì uscire dalla vista della ragazza.Sapeva che era una vergogna l’essere battuto da un capitano di solo una settimana.Scese a terra,seguito dalla ragazza.Si voltò senza proferire parola.
-Scusami,devo andare- disse,con tono distaccato.Quando se ne andò,non potè vedere il sospiro e gli occhi al cielo della ragazza.
  
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