Lo contemplò per un attimo, come se lo vedesse per la prima volta, dopodiché prese una sedia e, nonostante fosse più grande di lei, l’avvicinò senza fare rumore al cassettone. Vi salì sopra e finalmente poté arrivare all’altezza giusta per potersi riflettere nel tanto amato specchio.
A ricambiare il suo sguardo vi era una bambina di quasi sei anni, i capelli biondi lunghi e ben pettinati raccolti in due codini, gli occhi animati da una curiosità tutta infantile.
Lo stesso sorriso spontaneo di Caroline – le erano caduti i due denti davanti giusto qualche giorno prima, voleva dire che stava crescendo, che stava diventando grande – si rifletté davanti a sé.
«Specchio specchio delle mie…» come continuava poi?