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Autore: Kyuketsuki Assassin    28/06/2011    6 recensioni
La storia della Groenlandia raccontata dal suo rappresentate, e la difficoltosa storia d'amore col regno danese
[OC Groenlandia, Islanda, Norvegia, Danimarca]
Genere: Malinconico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passarono i giorni, le settimane, i mesi, gli anni … e nel 1625 Danimarca entrò in guerra contro Sacro Romano Impero per difendere i suoi ideali religiosi, in quella che più avanti sarebbe stata chiamata la Guerra dei Trent’anni.
 
Fu qui che conobbi gli orrori della guerra: l’odore forte del sangue che scorreva a fiumi sul terreno coperto di cadaveri, gli eserciti che si massacravano a vicenda, urlando,  e il cielo grigio e carico di pioggia che assisteva all’orribile spettacolo, mentre i corvi volteggiavano nel cielo, gracchiando in modo agghiacciante, impazienti di avventarsi sui corpi senza vita dei soldati per iniziare un macabro banchetto. Mentre ero sul campo di battaglia, nelle retrovie, ebbi solo paura in quel momento, paura di morire, stringevo l’impugnatura della spada fino a farmi male, fissando terrorizzato il nemico che avanzava minaccioso, ignorando il mio vicino che tentava di calmarmi inutilmente, ma se volevo sopravvivere ero costretto ad uccidere a mia volta.
 
Non seppi quanti soldati nemici uccisi, ma fu un’esperienza traumatizzante, tanto traumatizzante che non parlai per tre mesi, e le cose peggiorarono ancora di più quando, nel 1657, quando il popolo danese si era appena ripreso dalla pesante sconfitta subita nella Guerra dei Trent’anni, il capo di Danimarca dichiarò, stupidamente, di nuovo guerra a Svezia.
 
Danimarca ne uscì pesantemente sconfitto, senza contare dell’assedio di Copenaghen, che durò due anni, ma Svezia non riuscì mai a piegare la volontà dei danesi, che mantennero la loro completa indipendenza.
 
Fu un continuo susseguirsi di guerre e periodi di crisi, e nonostante la cosa mi facesse ribrezzo, ormai ero abituato alla vista del sangue e dei morti, ma non potevo fare a meno di sentirmi male ogni volta che vedevi Danimarca: era esausto, pallido, dall’aria malata, aveva perso tutto quella grinta che una volta lo caratterizzava, i suoi occhi azzurri erano spenti, assenti, vitrei, privi di emozioni, e ogni volta che tornava a casa era sempre pieno di ferite, che cercavo sempre di curare e fasciare al meglio, cercando di causargli meno dolore possibile.
 
Era diventato meno violento, propenso al restare neutrale e alla pace in modo da non causare più dolore al suo popolo, e lo dimostrò quando scoppiarono le Guerre Napoleoniche: nonostante mostrò subito un atteggiamento neutrale, Danimarca continuò ad avere rapporti commerciali sia con Francia (che vidi solo una volta di sfuggita, ma bastò un suo sguardo per far sì che lo odiassi) che con Inghilterra, ma l’atto di entrare nella Lega della neutralità assieme a Russia, Svezia e Prussia venne colto dall’inglese come un segno di ostilità, e per questo, nel 1801 e nel 1807, quel fottuto britannico attaccò la capitale, sconfiggendo prima la flotta, per poi distruggere buona parte di Copenaghen. La sopportazione di Danimarca era la limite, lo vedevo chiaramente che non ne poteva più di tutti quei civili uccisi.
 
Non sapevo che fare: Islanda era sempre per le strade della città cercando di dare appoggio ai feriti e ai senza tetto, mentre Norvegia, appena aveva visto che le cose si stavano mettendo veramente male, era tornato in patria, e cominciava pericolosamente a mostrare segni di rivolta, come se Danimarca non avesse abbastanza grane a cui pensare, ma il peggio doveva ancora venire …
 
Ero andato in città per aiutare Emil a prestare aiuto ai cittadini, ma a essere sinceri era stato Mathias a chiedermelo, e non avevo colto toni autoritari nella sua voce, ma era come se me lo avesse chiesto gentilmente. Avrei voluto restare lì con lui, ma nonostante ciò ubbidii. Copenaghen non aveva più niente della grandezza che aveva avuto un tempo, le strade erano deserte, fatta eccezione di poche persone che si sbrigavano ad arrivare a destinazione, le abitazioni semi distrutte o completamente rase al suolo, bruciate, in lontananza si sentivano perfino i pianti di un bambino che chiamava la madre. Proseguii a passo rapido verso la piazza del mercato, ma avevo appena svoltato un angolo che mi ero sentito afferrare di colpo. Tentai subito di liberarmi, ma il mio aggressore aveva una forza tenace e con un colpo ben assestato dietro alla nuca mi stordì, e in pochi secondi non vidi più niente.
 
 
Quando ripresi i sensi ero legato a una sedia, ero bendato e non vedevo niente, sentivo solo un brusio di sotto fondo: erano voci, ma non riuscii a capire che dicevano. Le voci si spensero, sentii dei passi avvicinarsi per poi superarmi e una porta aprirsi e chiudersi. Ci furono ancora degli attimi di silenzio, poi altri passi si avvicinarono, per fermarsi davanti a me.
 
“Good morning Greenland, sleep well?”
 
Riconobbi la voce e ringhiai, letteralmente.
 
“Fottuto inglese del cazzo! Che vuoi da me?!” urlai, facendolo ridere divertito-
 
“Danimarca non ti ha insegnato le buone maniere?”
 
Si avvicinò ancora, e sentii la sua mano fredda insinuarsi nei miei capelli, accarezzandomeli, e in quel momento avrei tanto voluto avere quella dannata mano a portata di bocca, così gliel’avrei morsa tanto forte da fargli uscire il sangue e chissà, magari staccargli un pezzo di carne, solo per sentirlo urlare dal dolore.
 
“Se mi chiedi scusa ti tolgo la benda dagli occhi” disse.
 
Rimasi in silenzio, riluttante dal fargli le mie scuse, ma cambiai idea non appena sentii la sua mano serrarsi con forza sui miei capelli. Prima di scusarmi gli borbottai contro insulti molto poco carini sia in danese che in norvegese e islandese, per poi dire a denti stretti un tirato “Perdonami”
 
La benda mi fu tolta, e mi ritrovai faccia a faccia con Inghilterra: la prima impressione che ebbi su di lui, la prima volta che lo vidi per puro caso, anni addietro, prima della Guerra dei Trent’anni, era stata anche positiva, ma dopo quello che aveva fatto a Danimarca nel 1801 e 1807 avevo cominciato ad odiarlo profondamente.
 
“Ripeto: che cazzo vuoi da me?” sibilai, e appena provò ad allungare una mano verso di me scattai in avanti tentando di morderlo. Mi fissò freddo, e senza che me ne accorgessi mi diede uno schiaffo, facendomi voltare la testa. Sentii il sapore ferroso del sangue, e sputai il grumo che mi si era formato in bocca, ma subito dopo Inghilterra mi afferrò per i capelli, facendomi gemere appena.
 
“Tu non sei altro che l’esca, è Danimarca che voglio attirare” disse freddo
 
“Perché?”
 
“Mi da il volta stomaco … è da parecchio che vi osservo, non sono mai riuscito a scollarlo da te, aspettavo solo l’occasione giusta per rapirti, e si è presentata questo pomeriggio stesso. Perché cavolo tiene così tanto a te? Non bisogno affezionarsi così alle colonie, alla prima occasione queste si rivoltano, abbandonandoti, dimenticando tutto quello che hai fatto per loro, non sono altro che degli ingrati” sibilò gelido, ma in quegli occhi verdi riuscii a vedere nel profondo un dolore e una tristezza infinita.
 
“Dici questo … perché è quello che ha fatto America con te … ti sei sentito abbandonato … e continui a soffrire”
 
Dovevo aver fatto centro perché lo sguardo dell’inglese si incupì. Lasciò la presa, superandomi per uscire dalla stanza, senza dire nulla.
 
Venni svegliato da un improvviso rumore di passi che correvano, dirigendosi verso la stanza dove mi trovavo. Mi voltai per quel poco che potevo, guardando la porta, e quando quella si aprì rimasi sbalordito nel vedere Danimarca che mi guardava ansimante, ma tremendamente felice di vedermi.
 
“Grazie a Dio non ti ha fatto nulla …” mormorò sollevato avvicinandosi e slegandomi.
 
Appena fui libero mi buttai tra le sue braccia, spontaneamente, abbracciandolo stretto e nascondendo il volto contro il suo petto.
 
Sembrava non aspettasse altro perché strinse più forte, quasi soffocandomi, voltandomi e facendo aderire la mia schiena alla porta. Mi prese il volto tra le mani, carezzandomi le guance dolcemente, sorridendo appena, e dopo tanti anni rividi nei suoi occhi color del mare una scintilla di vita.
 
“Jeg elsker dig …” mormorò.
 
Rimasi spiazzato dalle sue parole, ma non ebbi il tempo di parlare o formulare un pensiero sensato che sentii le labbra morbide di Mathias posarsi sulle mie in un tenero e dolce bacio. La mia mente parve svuotarsi, sparirono tutte le mie preoccupazioni e i miei pensieri, ora quello che importava era la lingua di Danimarca che faceva leggere pressioni sulla mia bocca, chiedendo il permesso di entrare. L’accontentai aprendo la bocca non prima di avergli circondato il collo con le braccia, infilando le dita nei suoi capelli. Mi lasciai scappare un sospiro quando le nostre lingue entrarono in contatto. Mi sentivo un po’ impacciato e nervoso, ma le carezze di Mathias mi tranquillizzavano, ma non più di tanto. Sentivo il suo corpo stringersi al mio, le sue mani accarezzarmi i fianchi, facendomi fremere, ma quando le portò pericolosamente vicino alle mie zone intime mi staccai, guardando dalla parte opposta, rosso in volto e accaldato, negando con la testa.
 
“N-non … non mi sento pronto …” mormorai, imbarazzato. Anche se non lo guardavo potevo immaginare lo sguardo deluso di Danimarca, ma quest’ultimo mi voltò verso di lui, che sorrideva dolcemente.
 
“Non ho fretta, quando ti sentirai pronto”
 
Uscimmo dalla stanza, e quando arrivammo infondo al corridoio vidi Inghilterra che mi guardo ghignando gelido: non prometteva nulla di buono.
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
 

Kyu: scusate il ritardo e anche per la non molta originalità del capitolo, ma dovevo andare avanti di qualche secolo e ora le cose si faranno interessanti ** quindi chiedo umilmente perdono se non sono molto precisa ç___ç
 
Groe: hai finito di scusarti?!
 
Kyu: sciallati tu ne!
 
Groe: col cavolo! MI HAI FATTO FARE LA FIGURA DELLA VERGINELLA!! TI ODIO KONOHA!
 
Kyu: alt, fermo carino, io non mi chiamo più Konoha_Hellsing_94, ora sono Kyuketsuki Assassin, e comunque … tu SEI una verginella! XD     
 
Groe: ç______ç
 
Kyu: non fare quella faccia ora e cominciamo a rispondere alle recensioni! Allora moniko chan, anche se ora sei a casa di Iggy spero che tu riesca a recensire lo stesso il capitolo, e mi manchi tanto, spero torni presto ç___ç e non accopparmi Den, mi serve ancora.
 
Groe: comunque Kyu, spiegami perché mi hai fatto fare quella figura del cavolo! Ora tutte le nazioni mi prendono in giro! ç___ç
 
Kyu: quanto la fai lunga!
 
Groe: lasciamo perdere … Chiaki_chan, spero che … la scenetta finale ti sia piaciuta >///////>
 
Den: a te è piaciuta di sicuro
 
Groe: cuciti la bocca tu! >///////<
 
Kyu: Lady_Shinigami, sta tranquilla che le scene a luci rosse ci saranno, forse addirittura nel prossimo capitolo. Ti prego convinci tuo papà a lasciarti il portatileeeeeeeeeeeeeeee!!! çOç io non campo senza di te! Mi connetterò tutti i giorni su msn, ti aspetterò, proprio come Hachiko, sempai! ç___ç
 
Groe: che paragone triste!
 
Den: ma azzeccato … speriamo che tuo padre sia clemente allora Lady, in bocca al lupo
 
Groe: crepi
 
Kyu: povera bestia ç__ç
 
Groe: la prossima è adrienne riordan … perfetto, a tutti piace la mia aria da Uke ç___ç
 
Kyu: lo so che non sono Harbre Magique, però a me piace pure descrivere gli odori ** e comunque io metterei che sono maggiorenne, ma ho così tanti indizi nelle fic che dicono il contrario, quindi mi sgamerebbero subito e non potrei connettermi per una settimana, e sinceramente non è tra le mie più grandi aspirazioni .-. ma sono felice che il cap ti sia piaciuto, spero che anche questo sia stato di tuo gradimento! ^^
 
Groe: speriamo che gli esami ti siano andati bene Blue_Witch, facci sapere com’è andata! E grazie Suoth Iceland per avermi liberato da quel demone
 
Kyu: e siamo all’ultima! medinspower Ari! Hai sentito Groe? Hai un’ammiratrice! :D
 
Groe: grazie Ari! çUç
 
Kyu: non montarti la testa e va a sbaciucchiarti con Den >___>
 
Groe: °//////////////°
 
Kyu: aggiorna presto Glorius Flag che non vedo l’ora di leggere! ** sai, non ho idea da dove mi sia uscita la cosa di far affogare Groe XD
 
Groe: grazie, ne .-.
 
Kyu: (ignora) spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, aspetto i vostri commenti! Ed ecco il tormentone di quest’anno del mio Grest: COS’HAI BEPPE?! :D
 
Groe: che senso ha?! °__°
 
Kyu: non lo so, uno degli animatori ne è uscito con ‘sta frase mentre facevamo la scenografia. Beh, detto ciò, alla prossima! Farvel! ^O^
 

  • Jeg elsker dig: ti amo (danese)
  
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