Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: lucinda91    28/06/2011    4 recensioni
Non saremmo potute essere più diverse noi. E quella sera di Dicembre ne fu la prova.
Te lo ricordi? Quella sera faceva freddo e noi due stavamo dietro la porta del salone, testimoni della rovina della nostra famiglia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Io sono la buona, tu sei stata quella fedele.

Io ho mentito per amore, tu sei morta.

Io non ho mai avuto la forza di dire no, tu hai detto di sì fino alla fine.

Eri sempre stata la più aggressiva di noi tre e anche la più folle.

Tu non avresti mai passato intere giornate a discutere con nostro padre per fargli cambiare parere riguardo alle sue teorie sul sangue puro come aveva fatto Andromeda nel suo estremo idealismo . 

Te ne saresti andata in silenzio, da un giorno all’altro, senza una parola.

Non avresti nemmeno pianto di nascosto come facevo io, quei maledetti giorni di Azkaban,  incapace di accettare la situazione o cambiare le cose.

Non saremmo potute essere più diverse noi. E quella sera di Dicembre ne fu la prova.

Te lo ricordi? Quella sera faceva freddo e noi due stavamo dietro la porta del salone, testimoni della rovina della nostra famiglia.

Dopo che nostro padre ebbe rinnegato Andromeda con un proverbiale “tu non sei più parte di questa famiglia” lei era corsa in camera per riunire quelle poche cose che le sarebbero entrate in una valigia, per  poi andarsene definitivamente. Tu ed io le corremmo dietro.

“Sei una traditrice schifosa”
Le urlasti, irrompendo nella stanza.

Andromeda non ti dava ascolto; continuava a infilare i suoi vestiti nella valigia, in modo distratto, come se stesse pensando ad altro.

“Come hai potuto?”

Mi sembra di sentirle ancora adesso le tue urla.

Insistevi, dura. Troppo dura.

I tuoi occhi erano diversi. Il modo in cui guardavi nostra sorella era cambiato.

La sua indifferenza ti fece esplodere.  La strattonasti, afferrandola per un braccio fino a farla vacillare.

Troppo dura con tua sorella.

Sarei voluta morire.

“Bella dai, smettila”
Mi uscì un debole sibilo dalla bocca, mentre provavo a fermarti senza riuscirci.

“Non capisci Cissy… un mezzosangue!”

“È cento volte migliore di tutti voi!”

Mi accorsi che nel momento esatto in cui Andromeda pronunciò quella frase, qualcosa si incrinò irrimediabilmente tra di noi. Poco esperta dell’amore non sapevo che un tale sentimento potesse avere una forza così grande da stravolgere la vita, né che fosse capace di creare abissi così profondi.

“Non osare!”

“Perché altrimenti cosa mi fai? Mi combini un matrimonio come avete fatto con lei?”

Indicò me con un’occhiata distratta. Non voleva tirarmi in mezzo per cattiveria, ero solo l’ennesimo punto cruciale nella sua arringa contro tutta la famiglia, ma mi ferì profondamente, colpendo quello che era il mio chiodo fisso da giorni.

Ci fu un momento di silenzio e per la prima volta riuscii a sentire il battito incalzante del mio cuore e a distanza di anni mi chiedo se anche il vostro avesse scandito quei momenti con un ritmo così veloce.

“Sei una stupida ,Andromeda. Te ne pentirai.”
Ed eri uscita dalla stanza sbattendo la porta, come facevi sempre quando eri arrabbiata.

Io rimasi lì, in silenzio, a guardare nostra sorella che si era seduta sulla sponda del letto. Sembrava esausta, ma continuava a combattere armata del suo amore per quell’uomo.  E di questa sua nuova forza io ero segretamente affascinata, vergognandomene fino a tenere la testa bassa ogni volta che in famiglia parlavate di lei. Iniziai a chiedermi  spesso, nei giorni a venire, cosa avrei fatto io in una tale situazione, ma era difficile.

“Non riesci a perdonarmi nemmeno tu, vero?
Mi chiese senza aspettarsi una vera e propria risposta.

Solo dopo mi accorsi di come aveva giocato su quel verbo e di come mi considerasse l’unica in grado di comprendere le sue scelte. Andromeda aveva visto qualcosa in me prima che io stessa lo vedessi.

Prese la valigia e fece per uscire dalla stanza, afferrando all’ultimo il lungo cappotto rosso.

“E se non riuscissi ad amare?”
Alla mia domanda appoggiò la valigia per terra e  si fermò a guardarmi per un’ultima volta.

“Devi seguire il tuo cuore Cissy. Non devi fare quello che ti dicono loro se non è quello che vuoi anche tu”

Da quel giorno non l’ho più rivista. Ogni tanto mi capita di ripensare a lei, a quella sua esuberanza sbadata con cui si guadagnava il benvolere di tutti e alle sue parole di addio. Se non avessi amato Lucius con tutta me stessa, avrei avuto il coraggio di dire di no?

No, probabilmente non l’avrei avuto allora, senza di lei.

E a te, Bella, tua sorella mancava? Forse nell’angolo più remoto del tuo cuore, laddove non eri impegnata a maledire la sua ingenua bontà, ne conservavi il ricordo.

E tu mi saresti mancata?

Sapevo di sì.

Mi saresti tornata in mente di tanto in tanto, anche solo per farmi un dispetto, come ripicca per il mio tradimento, come a dirmi “l’ho servito io fino alla fine”

Ma a me poco importava di chi avesse vinto quella maledetta guerra.

Non avevi figli, non potevi capire.

Eravamo diverse sì, ma in fondo così tanto?

Tu eri morta per quello stesso amore che aveva cancellato Andromeda dalla nostra famiglia e io avevo rischiato di morire per salvare mio figlio.

No, non eravamo poi così diverse noi tre.





   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lucinda91