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Autore: essie    29/06/2011    5 recensioni
Ho letto che dietro un mattone che formava la facciata della Forks High School è stata trovata una capsula del tempo, e non ho resistito.
-Alice, mi vuoi dire cosa mi state nascondendo?-
La mia futura cognata continuò a camminare, in corridoio. –Non solo a te, Bella. Anche a tutti gli studenti che sono in questa scuola, e poiché fai parte di loro…-.
-Lo so, ho capito. Immagino che lo scoprirò presto- sbuffai.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ieri ho letto QUI che dietro un mattone che formava la facciata del liceo di Forks è stata trovata una capsula del tempo contenente un giornale degli anni 20. L'idea per una OS mi ha fulminato, ed eccomi qui =)

Ovviamente qui siamo ai giorni nostri ;) Negli avvertimenti non ho messo OOC perchè ho cercato di non distaccarmi troppo dai personaggi della saga. Ah, vi avverto: questa OS non è una cosa seria xD

Spero vi piaccia, a me non entusiasma particolarmente - come al solito.

Buona lettura!

 

Capsula del tempo

 

-Oggi sarà una giornata interessante!- annunciò Alice appena scesi dal pick-up.

Guardai Edward, che sorrise ma non parlò.

-Se lo dici tu- convenni, salutando il mio ragazzo con un bacio leggero.

Mi sfiorò la guancia con le dita fredde. -Dormito bene?- mormorò.

-Bella ha dormito benissimo- mi anticipò Alice, indaffarata. –Adesso andiamo, abbiamo un sacco di cose da decidere!-. Prese la mia mano e tentò di trascinarmi dentro la scuola, e con la sua forza formidabile ci sarebbe facilmente riuscita.

-Alice!- la rimproverò Edward.

Si guardarono intensamente negli occhi, come se stessero sostenendo una conversazione silenziosa – e forse era proprio così. Lui leggeva nel pensiero, lei vedeva il futuro… un’accoppiata perfetta per questo genere di cose, pensai.

-Andiamo dentro? Vorrei ripassare per il test di trigonometria- cercai di interromperli.

Alice sorrise, spostando lo sguardo dorato dal fratello a me. -A che ora hai il test?-.

-Prima di pranzo- risposi interdetta.

-Allora puoi anche non ripassare, fidati-

Era sempre così: Alice riusciva sempre a lasciarmi senza parole con le sue frasi criptiche da veggente, e spesso queste erano accompagnate da quell’arietta orgogliosa, da saputella, tipica di chi sa qualcosa che gli altri non possono indovinare.

Edward sospirò e mi prese la mano, conducendomi all’interno dell’edificio scolastico, lasciando la sorella indietro, la quale stranamente non disse niente.

Anche se si divertiva da pazzi a confondermi, ormai Alice era la mia migliore amica e le volevo un gran bene.

-Allora, hai studiato per il test?- domandò Edward accompagnandomi all’aula di inglese.

Lo fissai, un po’ perdendomi a causa della sua bellezza ultraterrena, un po’ per chiedermi se mi stesse prendendo in giro. Sul suo volto era ancora presente il sorriso, e sostenne il mio sguardo fino a che non lo spostai io.

-Sì, ho studiato- dissi infine, sospettosa.

-Bene-. Mi lasciò un bacio sulla fronte e si allontanò.

 

-Alice, mi vuoi dire cosa mi state nascondendo?-

La mia futura cognata continuò a camminare, in corridoio. –Non solo a te, Bella. Anche a tutti gli studenti che sono in questa scuola, e poiché fai parte di loro…-.

-Lo so, ho capito. Immagino che lo scoprirò presto- sbuffai. -Edward dov’è?-.

-Qui- disse la sua voce vellutata dalla mia sinistra.

-Tu lo sapevi- lo accusai subito -sapevi che avremmo saltato l’ora prima di pranzo perché il preside ci deve fare una comunicazione!-.

-Lo sapevo- ammise.

Ci accomodammo sulle sedie di quella che doveva essere una specie di Aula Magna: una stanza ampia, con i muri dipinti di rosso e un certo numero di sedie disposte in file più o meno ordinate.

Il preside Greene ci stava aspettando con un sorriso soddisfatto sulle labbra.

-Buongiorno a tutti- esordì -vi ho chiamati per spiegarvi un’iniziativa a cui la scuola intende partecipare, è una cosa un po’ insolita, ma sono certo che l’apprezzerete…-.

 

-Non è fantastico?- trillò Alice, allegra, saltellando davanti a noi.

-E’ una buona idea- dissi annuendo. L’idea del preside mi aveva colpito, non avrei mai immaginato una cosa del genere.

-Insolita-. Edward mi sorrise, continuando a giocare con le dita della mia mano sinistra.

Arrivammo al pick-up. -Quindi ci vediamo qui alle cinque?- gli chiesi, un po’ dispiaciuta al pensiero di non passare il pomeriggio con lui.

-Vedremo- ammiccò, e mi salutò con un bacio sulle labbra. Mi accarezzò la guancia dolcezza, poi raggiunse Alice alla Volvo.

Arrivata a casa, mi feci una doccia e svolsi tutti i compiti, poi mi sedetti alla scrivania.

Una capsula del tempo.

Davvero un’idea originale! Avremmo dovuto scegliere dei piccoli oggetti da inserire nel contenitore, che sarebbe poi stato inserito in un mattone che avrebbe formato uno degli angoli della facciata della scuola, la quale sarebbe presto stata restaurata. Chi li avrebbe trovati? Quando? Magari tra più di cento anni, fantasticai.

Presi un foglio e iniziai a scrivere una lunga lettera. Scrissi di me, della mia vita, raccontai di Edward e dei Cullen.

Ero così concentrata che non mi accorsi che il mio ragazzo era arrivato – dalla finestra aperta, come faceva di solito – e si era sdraiato sul mio letto, osservandomi.

-Edward!- urlai spaventata quando finii di scrivere e mi voltai.

Fece un cenno con il capo. -Bella- ricambiò il saluto.

Arrossii. -Da quanto tempo sei lì? Hai letto la mia lettera?- domandai rapida.

-No- scosse la testa -anzi, me la fai leggere?- chiese, facendo gli occhi dolci da cucciolo cui non resistivo quasi mai.  

Negai col dito e mi affrettai a sigillare i fogli numerosi nella busta.

-E’ già abbastanza frustrante non poterti leggere la mente- mormorò sbuffando.

-Tu cosa metti nella capsula?- cercai di cambiare argomento, per allontanare la sua attenzione dalla lettera.

Cosa mai potrebbe inserire un vampiro nato nel 1901 oggi in una capsula del tempo?  

Si illuminò in un sorriso accecante. -Musica- disse con semplicità. –Andiamo? Mancano quindici minuti alle cinque-.

Il parcheggio era gremito di studenti entusiasti, quando arrivammo.

-Ciao, Bella!- gridò Alice raggiungendoci.

Stranamente, non mi tempestò di domande per sapere cos’avrei messo nella capsula, probabilmente l’aveva già visto.

Sottobraccio portava qualcosa coperto da quello che sembrava un copri abito bianco.

-Un vestito, Alice?- dissi ridendo.

-Certo!-

-Lascia perdere, Bella- mi sussurrò Edward ridacchiando -Alice non cambierà mai-.

Dalla macchina, recuperò degli spartiti e un cd. -Questo l’ho inciso oggi- spiegò, notando il mio sguardo curioso. –C’è anche la tua ninna nanna. E anche lo spartito-.

-Edward…-

-Volevo ricordarti. Voglio ricordarti, e voglio che ti conoscano. Bella’s Lullaby ti rappresenta alla perfezione- disse dolcemente.

Scossi la testa, imbarazzata.

Intanto gli studenti, sotto la supervisione del preside, avevano iniziato a riempire la capsula con i piccoli oggetti e si allontanavano chiacchierando. Rimanemmo solo io, Edward ed Alice.

Lei sospirò, tirò su col naso e posò con delicatezza il vestito nel contenitore. –Mi mancherai, tesoro. Non dimenticherò tutti i bei momenti passati insieme- mormorò, la voce intrisa d’affetto, e scappò via, evidentemente commossa. Molto teatrale.

Poi toccò a Edward, che sospirò e depose gli spartiti e il cd nella capsula. –Spero che qualcuno li trovi, prima o poi-.

-Sono sicura di sì-. Gli strinsi la mano, e anch’io collocai la lettera.

Qualcuno li avrebbe mai trovati? Quando?

Non lo sapevo, e probabilmente mai l’avrei scoperto.  

 

Beh, spero vi sia piaciuta. Ve l'ho detto che non è una cosa seria xD  

:***

S.

   
 
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