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Autore: Hilarie Winfort    29/06/2011    1 recensioni
Rilessi più volte quella promessa bagnandola con la mia ultima lacrima...una promessa scritta su un foglio di carta...Una promessa destinata a essere solo una frase su un pezzo di carta...
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"si zia, sta tranquilla",le dissi per l'ennesima volta buttandola praticamente fuori di casa.
"chiudi il gas e chiudi a chiave!",esclamò mentre veniva trascinata da George verso la macchina.
Chiusi la porta alle mie spalle e andai in cucina a sparecchiare.
Avevo convinto la zia a passare una serata con il suo "amico" George dopo molti tentativi.
Dopo aver sparecchiato presi in mano il medaglione che mi aveva dato Lindsay e iniziai ad agitarlo.
Dopo vari tentativi sentii bussare alla porta. Andai di corsa ad aprire e la feci entrare.
"cavolo funziona davvero!",esclamai sorpresa.
"certo che funziona",disse sedendosi sul divano.
Spense la televisione e disse:"ok. sono pronta"
Le sorrisi, ero nervosa.
Si premette le mani sulle tempie e chiuse gli occhi.
La fissai per un secondo preoccupata.
Ad un tratto iniziò ad agitarsi convulsamente.
"Lindsay!! Lindsay!",urlai agitata.
Dopo qualche secondo vidi i suoi occhi spalancarsi.
Sussultai e la fissai ansiosa. Un rumore mi costrinse a voltarmi.
Heric mi guardava con un ghigno stampato in volto.
"vattene!",urlai fulminandolo con lo sguardo.
Lindsay tornò alla realtà e mi fissò preoccupata.
"non sono riuscita a sentire niente. mi ha interrotta",disse indicando Heric con lo sguardo.
"dovresti essere contenta, Lindsay. ho interrotto il tuo patetico tentativo di rintracciare mio fratello. Non avrebbe funzionato comunque",rispose prontamente Heric sorridendo.
Lindsay si alzò di scatto dal divano e lo fissò minacciosa.
Heric continuava a fissarla con quel suo sorrisetto strafottente, veniva voglia anche a me di ammazzarlo.
Ma non doveva andare così, Lindsay non era malvagia.
"Lindsay. calmati",le sussurrai cercando di tranquillizzarla.
Mi fissò per un secondo e poi si risedette sul divano, non senza prima aver lanciato un occhiata di fuoco a Heric.
"e a dirla tutta, mio fratello non vuole essere rintracciato. è contento di essersi sbarazzato di te, come ti ho già detto piccola Sam",disse sorridendo soddisfatto.
Sapevo che erano bugie, ma facevano ugualmente male. Si, mi faceva male sentire quelle cose.
Era come se Heric avesse infilzato un coltello dritto nel mio cuore.
Perché anche se sapevo che non era vero, non riuscivo a non pensare all'eventualità di quella ipotesi.
Dopotutto l' avevo ferito, e forse Mark aveva trovato un altra persona a cui affidare il suo cuore.
Cercai di scacciare dalla testa quei brutti pensieri e mi rivolsi a Heric.
"cosa vuoi?",gli chiesi cercando di mantenere quel briciolo di autocontrollo che mi era rimasto.
"sai bene cosa voglio",rispose avanzando verso di me.
Non ce la feci più ed esplosi, non sopportavo più quel giochetto.
Ero stanca di sentirmi dire sempre le stesse cose.
"senti Heric mi sono davvero stancata!! sono stufa di giocare a questo stupido gioco! devi lasciarmi stare!! io amo Mark! Mark hai capito?! lo amo più di ogni altra cosa e tu l'hai allontanato da me!! mi hai fatta soffire facendomi perdere una delle poche persone a cui tengo davvero! io non ti amerò mai! non potrei mai amare un mostro come te!! io ti odio!! ti odio hai capito?!!!"
La sua espressione cambiò radicalmente.
Il suo viso si trasformò in una mascherà di sofferenza.
Non avevo mai visto i suoi occhi spegnersi, ma quel giorno le mie parole lo fecero.
Spensero quegli occhi magnetici tanto simili a quelli di Mark.
Lo fissai incapace di parlare, l'avevo ferito, non potevo crederci.
Per la prima volta mi sentii male nei confronti di Heric.
Sapevo di aver detto la verità ma non avevo intenzione di fargli del male.
O forse si. forse volevo solo fargli provare quello che avevo provato io.
Non avevo mai detto delle cose tanto orribili ad una persona.
Forse ero io il vero mostro, non lui. Mi guardò un ultima volta, prima di sparire nell'oscurità.

 

  
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