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Autore: cutuletta    29/06/2011    20 recensioni
Finalmente Kate riesce a risolvere il mistero che si cela dietro la morte di sua madre. Per lei e per Castle si profila un nuovo inizio.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kate arrivò di corsa nell’ufficio di Montgomery. Il capitano l’aveva convocata di prima mattina con urgenza, e la ragione non poteva che essere una: ridarle il suo posto! Ora che lei era tornata, non c’era motivo che la detective Logan restasse, o almeno era quello che sperava.
Non sopportava l’idea che quella donna bevesse il caffè di Castle, che fosse lei ad ispirarlo, che fosse lei ad intrattenerlo e in più doveva vedersela tutti i giorni a lavoro e prendere ordini da lei. Avevano collaborato solo 24 ore e sentiva già di non poter sostenere quella situazione ancora per molto.

Quando entrò nell’ufficio di Montgomery …
-Mi scusi, signore c’era traff … - Non completò la frase, che vide la detective Logan sulla sedia di fronte la scrivania del Capitano. A quanto pare, anche lei era stata convocata. Questo rafforzava la convinzione di Kate che si trattasse del posto da capo detective.

Le due si lanciarono uno sguardo di fuoco, poi Montgomery invitò Kate a sedersi e iniziò a parlare:
-Bene detective, vi ho chiamate perché mi sembra giusto discutere con voi di una decisione che ho preso.

Kate e Victoria si scrutavano. Kate non vedeva l’ora di far sparire quel piglio sicuro dal volto della sua sostituta, che invece sembrava perfettamente a suo agio e per niente preoccupata. Le dava ai nervi tutta quella sicurezza; quello era il suo distretto, la sua squadra, il suo uomo e si sarebbe ripresa tutto!

-Ho avuto il privilegio di lavorare con due detective straordinarie; non tutti possono dirlo! Oltre ad essere due detective brillanti, mi avete dato molto anche come persone e di questo non posso che ringraziarvi … Victoria hai fatto un ottimo lavoro in questi mesi in cui Kate è stata in congedo …

Kate cominciò a sorridere, era arrivato il momento, si stava per sbarazzare di questo ulteriore ostacolo dai capelli biondi. Nel frattempo Ryan ed Esposito, che erano fuori dall’ufficio a sbirciare, vennero raggiunti da Castle
-Che state facendo? – Chiese Castle, facendo spaventare i due che erano intenti ad osservare la scena
-Castle mi hai fatto prendere un colpo! – Disse Ryan, leggermente impallidito, mentre Esposito continuava a guardarlo storto
-Cosa spiate? Che succede nell’ufficio di Montgomery?
-Convocazione per Logan e Beckett, credo che in vista ci sia una riorganizzazione al vertice! – Disse Ryan, sfregandosi entusiasta le mani
-Speriamo! – Disse Esposito

Entrambi erano ansiosi all’idea che Beckett tornasse al suo posto; Castle sembrava pensieroso, chissà se la sua musa gli avrebbe ancora concesso asilo al distretto dopo tutto quanto. Esposito si voltò verso Castle, notando quanto fosse stranamente silenzioso e lo trovò sguarnito dei due caffè
-Niente caffè oggi?
-Storia lunga … - Si affrettò a rispondere. Aveva deciso di evitare caffè d’ora in avanti

Intanto nell’ufficio di Montgomery:
-Non posso ignorare l’ottimo lavoro svolto dalla detective Logan in questo periodo e il 57° è al completo, per cui rimarrai da noi detective. Da oggi sei un membro ufficiale del 12°.
Le diede la mano in segno di congratulazione, il sorriso sul volto di Kate sparì velocemente
-COSA? – Disse stordita Beckett
-Hai problemi d’udito? –Rispose acida la Logan

Le due si erano alzate in piedi e si muovevano annullando i centimetri di distanza come se stessero per arrivare alle mani. Montgomery rimase immobile basito, mentre da fuori i commenti iniziarono a fioccare
-Oddio, ma non vorranno picchiarsi? – Disse Ryan in preda al panico
-Tira fuori l’i-phone che poi pubblichiamo il video su u-tube – Disse Esposito in direzione di Castle

Da Montgomery:
-Questo è il mio distretto, non credere che poche settimane al comando possano cambiare le cose …
-A dire il vero sono cambiate molte cose, anche fuori dal distretto.

La Logan era una provocatrice nata, sapeva bene dove colpire Kate e non risparmiò nessun colpo basso
-Signore! – Cercava di placare gli animi il capitano
-Davvero molto professionale portare il discorso su un piano extra lavorativo
-Perché non è questo il motivo per cui ti dà tanto fastidio lavorare con me? Ammettilo Beckett, il lavoro non c’entra niente, il problema è Castle
-Signore vi prego!
-Non mi interessa minimamente con chi va a letto Castle. Il suo pessimo gusto in fatto di donne è affar suo, non mio.
-SIGNOREEE!

Le due la smisero, guardarono Montgomery che sembrava inferocito

-I vostri problemi personali siete pregate di tenerli fuori da quest’ufficio. Quello che volevo dire, prima che mi interrompeste, è che ho deciso di prendermi qualche giorno per scegliere a chi assegnare il comando. Vediamo come si mette questo caso e poi deciderò. Da adesso il vostro comportamento sarà oggetto di valutazione per il posto di detective capo, mi sono spiegato?
-Capitano, non può parlare sul serio, mi ero presa una pausa, ma ora sono qui. Quel posto è mio!
-Evidentemente c’è qualcuno che lo sa occupare meglio!
-Stà zitta!
-BASTA, SMETTETELA! Il vostro infantilismo non mi rassicura, potrei sempre decidere di assegnare il posto a qualcun altro. Ci sono sviluppi sul caso, questo è l’indirizzo, vi voglio sul posto, portate anche Ryan ed Esposito. E’ TUTTO!

Kate uscì dalla stanza infuriata, passò davanti ai tre uomini senza rivolgere loro lo sguardo e si diresse verso l’ascensore. Castle assistette alla scena impotente, di certo il suo intervento, in quel momento, non l’avrebbe fatta calmare. Poi uscì anche la detective Logan
-Ryan, Esposito, andate tra la South e la Lexinton, c’è un magazzino non registrato al catasto e il titolare sembrerebbe essere il fratello della vittima, vedete di scoprire qualcosa. Io devo rimanere qui a compilare delle scartoffie. – Diede le chiavi dell’auto a Castle – Vai anche tu – Disse con amarezza, dopo aver visto le sue mani prive del caffè!

Quando Rick scese nel parcheggio auto della polizia, trovò Kate appoggiata alla macchina, con le braccia conserte e un’aria sconvolta. Si rivolsero appena uno sguardo.
-Vic non viene, deve compilare delle pratiche.
-Vic – ripeté tra sé Kate, infastidita dal suo chiamarla per nome, ma non rispose a Castle
Lui fece scattare le portiere con la serratura automatica e aggiunse:
-Vuoi guidare tu? – Ma la detective era già salita in auto.
La strada da percorrere non era molta, Castle si voltava verso Kate ma lei aveva lo sguardo perso fuori dal finestrino e gli dava le spalle.
-Che è successo da Montgomery? Vuoi parlarne?

Lei non rispose, si voltò ancora di più verso il finestrino con un pugno sotto al mento continuava a guardare la strada scorrerle veloce davanti agli occhi, come negli ultimi mesi in treno o in pullman. I suoi pensieri si erano persi in quei km, ogni volta con uno sconosciuto seduto al posto accanto al suo. Stavolta c’era lui di fianco, lui che l’aveva ascoltata e protetta in questi tre anni, eppure parte di lei lo sentiva come un estraneo del treno. Era delusa, lui l’aveva delusa, avrebbe potuto affrontare tutto con lui al suo fianco, così si sentiva tremendamente sola!

-Ok, non vuoi parlarne – Disse Castle
Il suono della sua voce le faceva male, aveva desiderato così tanto in questi mesi poterla sentire anche solo per un istante e adesso era come se ogni sua parola fosse una stilettata.
-Mi terrai il broncio a vita?
Lei continuava a non rispondere
-Kate, dannazione, dì qualcosa, parlami!

Ancora nessuna risposta. Così alla prima piazzola di sosta, sterzò violentemente, fermò l’auto e scese dalla macchina. Anche Kate uscì dalla vettura.
-Sei impazzito? – Gli urlò contro
Lui continuava a camminare nervosamente e a scompigliarsi i capelli

-Sì, sono letteralmente impazzito, se vuoi saperlo! Per settimane … Ti ho chiamato centinaia di volte, sono arrivato ad odiare la voce della tua segreteria telefonica. Dio, Kate, te ne sei andata senza dirmi una parola! Ti immagini come mi sono sentito quando al distretto Montgomery mi ha detto che eri partita per non so dove? Montgomery, Kate, dannazione! Ha dovuto dirmelo uno che non noi non c’entra niente …

Lei rimase ferma a fissarlo, senza rispondere, mentre lui continuava a dimenarsi

-Tu non sai da quanto volevo che mi baciassi, che mi guardassi nel modo in cui l’hai fatto l’ultima volta … Ho passato un week-end intero a fantasticare su come sarebbe stato e tu hai mandato tutto a rotoli. TU, KATE, non io, tu te ne sei andata, dovrei essere io quello arrabbiato, non tu!

Lei sorrise amaramente, aprì la portiera per rimettersi in auto

-Fai pure, accomodati, tornatene in macchina; fai quello che sai fare meglio quando le cose si complicano. Scappa, vattene, anzi prendi le chiavi dell’auto parti e mollami qui da solo, DI NUOVO!

Kate si voltò furente, con gli occhi lucidi e le mani chiuse a pugno
-Ma quanto sei ipocrita? Parli di delusione, di sofferenza, ma non sono io quella che porta il caffè a un’altra detective, che usa lei come nuovo soggetto per il suo libro. Ma certo, perché per te una detective vale l’altra, giusto? Anzi no! Una donna vale l’altra, perché anche negli Hamptons è andata così, io ti ho detto no e tu avevi subito pronto il tuo rimpiazzo.
-Sei ingiusta, non sai come sono stato male, ero a pezzi!
-Ci credo Rick, devi aver sofferto parecchio, per quanto? Due, tre giorni? Poi è arrivata la nuova detective a tirarti su il morale e non solo quello! Da quanto fate sesso?
-Tu te ne sei andata senza dirmi niente, io avrei potuto …
-SMETTILA DI RIPETERLO COME UN DISCO ROTTO! Avresti potuto cosa? Farmi cambiare idea? Venire con me? Credi che siano opzioni a cui non avessi pensato? Credi davvero che non ti abbia salutato per egoismo? Rick avevo un disperato bisogno di andarmene, di allontanare i demoni del mio passato e tu eri l’unico che avrebbe potuto farmi cambiare idea. Sapevo che se ti avessi guardato negli occhi e detto tutto non avrei più avuto il coraggio di andarmene. Mi dispiace se sei stato male, ma non credere che io sia stata meglio!

Si guardarono per qualche istante senza dirsi nulla.

-Non hai avuto abbastanza fiducia in me da dirmelo, non hai mai creduto in me, in noi. La verità è che te ne sei andata senza dire niente perché era più comodo per te!
-Sai una cosa, hai vinto tu! Io sono la cattiva e tu quello inconsolabile. Adesso andiamo, c’è un caso che ci aspetta.

E salì in auto. Qualche istante dopo anche Rick rientrò e, prima di mettere in moto, aggiunse:
-Mi dispiace! Sono stato un idiota ad accettare di tornare al distretto con la Logan, ma tu non ti sei certo comportata meglio … La triste realtà è che in questa storia non ci sono vincitori, abbiamo perso entrambi e possiamo continuare ad ignorarlo o andare avanti e provare a ricostruire qualcosa. Sta solo a noi deciderlo!

Il resto del tragitto avvenne nel silenzio più assoluto. Entrambi ripensavano a quel confronto, al loro primo vero chiarimento.
Quando arrivarono, scesero dalla macchina entrambi, Rick si avvicinò e le disse:
-Vuoi che mi chiami fuori? Se vuoi che lasci il distretto lo faccio, dimmi tu quello che ti può far stare meglio

Kate distese un braccio e gli mostrò il palmo di una mano, Rick la guardò perplessa.
-Dammi le chiavi dell’auto … Al ritorno guido io!
Rick accennò un sorriso, mise le mani in tasca e prese le chiavi; le appoggiò delicatamente sul palmo di Kate, per poi accarezzarle il dorso con un gesto lento e calcolato e lei rimase ferma a lasciarglielo fare.

Si avvicinano insieme da Esposito e Ryan
-Vi aspettiamo da 15 minuti, tutto ok? – Chiese Ryan preoccupato
-C’era traffico – Dissero all’unisono, senza aver concordato la scusa in precedenza. Si guardarono appena e Castle distese le labbra, accennando un sorriso.
-Mamma e papà sono tornati! – Disse Esposito a Ryan, dandogli una stretta sulla spalla

Tornando al distretto, si trovarono in ufficio a fare il punto della situazione.
L'unica a beneficiare dell'omicidio sembrava essere la moglie della vittima, pronta ad intascare un patrimonio, di cui sarebbe stata privata con l’imminente divorzio; ma il fratello della vittima aveva troppi affari loschi alle spalle per essere ignorato ...

-Io scommetto sul fratello. – Disse Esposito
-Anch’io.- Disse Ryan
-Siamo poliziotti, non allibratori e i poliziotti valutano le prove! Per ora abbiamo un’ex moglie arrabbiata e un fratello pulito, concentriamoci su di lei! – Disse acida la detective
-Non così tanto pulito, perché non registrare al catasto il suo magazzino? Perché circondarlo di guardie? C’è qualcosa che non quadra! Dovremmo perquisire quel palazzo.- Disse Kate. La moglie aveva un movente più solido, ma il suo istinto le diceva che stavano cercando nella direzione sbagliata.
-Non abbiamo un mandato. Niente mandato, niente perquisizione! – Disse Logan
-Chiamiamo un giudice e ce lo procuriamo. Un’ora e siamo al magazzino. Non avrà il tempo di eliminare le prove.
-Sono le 20:00, detective. I giudici sono tutti fuori servizio a quest’ora e poi mi sembra di aver detto che la nostra priorità è la moglie.

Kate guardò Castle, che colse le sue intenzioni; non bastavano certo pochi mesi per cancellare quel loro modo di parlarsi senza proferire parola.
Castle si sentì realmente preso tra due fuochi: poteva tirarsi indietro e appoggiare Vic o chiamare il suo amico Simpson e dar manforte a Kate. La testa e il cuore gli dicevano di fare cose diverse, prevalse il cuore:
-Il giudice Horace Simpson è un mio amico, lo chiamo, mi deve anche un favore! – Guardò kate che abbassò la testa come per ringraziarlo.
-Ti posso parlare qui fuori, Rick? – Disse la detective Logan, abbastanza contrariata
Uscirono dalla sala, tra i commenti di Esposito e Ryan
-Ti rendi conto di quello che sta facendo?
-Cerca di risolvere un caso!
-No, vuole solo trovare un pretesto per contraddirmi. Io mi baso sulle prove, lei no! E gradirei che non le dessi corda, siamo già tre contro uno lì dentro, non mi serve un quarto ostile!
-Kate è una detective scrupolosa, non userebbe il caso per una questione di ripicca personale  e poi, se fossi io a scrivere questa storia, non farei mai commettere l’omicidio all’ex moglie, la principale sospettata, andiamo è scontato! Invece un fratello con affari loschi lascerebbe tutti a bocca aperta!
-Non è un libro questo Rick, è la vita reale! Se sei con me entri, altrimenti te ne vai a casa!

Rientrarono in ufficio e i commenti si arrestarono di colpo
-Non ci avvarremo delle conoscenze di Rick, per questa sera. – disse secca la detective
-Ma potrebbe inquinare le prove – Disse Esposito
Kate stranamente aggiunse:
-No, ha ragione la detective Logan, concentriamoci sull’ex moglie.

Rick la guardò perplessa, la detective fu soddisfatta e congedò tutti. Ryan ed Esposito uscirono dalla stanza scuotendo la testa
-Che c’è? – Chiese Kate a Rick
-Niente – Disse lui, intuendo perfettamente le reali intenzioni di Beckett.




Salve a tutti,
lasciatemi dire che siete davvero stupendi, vi ringrazio per il calore e l'assiduità con cui seguite questa storia.
Questo capitolo è stato un tormento, ad ogni rilettura spunta qlc che non mi convince ... Spero vi piaccia!
Nota dolente, Roy è un traditore, da vivo e da morto, è davvero un insensibile!
E la Logan sta ancora qui ... Ma forse è già fuori gioco. Il prossimo capitolo è a rating davvero acceso, spero di postarlo per fine settimana!
Grazie ancora

Remember: keep calm, there’s a 4th season
   
 
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