Nei giorni
seguenti ci allenammo di continuo. Imparammo nuovi incantesimi per
combattere e
difenderci. Non era sicuro che li avremmo utilizzati ora che i
telmarini lo
sapevano. Per un po’ nessuno parlò dei quattro
portali anche se io e Caspian
ogni tanto ne parlavamo tra di noi e ipotizzavamo i posti in cui
potevano
essere, ma più ci pensavamo e più ci sembrava
impossibile. Ogni tanto qualcuno,
tra cui anche Edmund e Susan, ci chiedeva che avevamo da ridere quella
sera che
guardavamo le stelle. Entrambi fummo molto vaghi. Al solo pensiero
veniva da
ridere anche a noi. Che serata che era stata.
“Caspian
sta
lentamente tornando quello di prima.”mi disse il maestro
qualche giorno dopo.
“Vi ho visti qualche sera fa. Mia regina, voi non sapete da
quanto tempo non
rideva in quel modo.”.
Sorrisi.
“Vi
vuole
bene!”.
Sorrisi
ancora.
I tagli sulla
faccia erano guariti e lì mi tolsi le bende, mentre Caspian
insistette sul
fatto che tenessi ancora quelle sulla gola perché sosteneva
che ancora non era
guarito. Io non ci credevo, me lo diceva solo per stare più
tranquillo, ma per
lui l’avrei fatto.
Ormai mi
divertivo: i giorni non erano più tutti uguali come prima.
Però mi insospettivo
sempre di più perché spesso trovavo Edmund, Fred
e George che parlavano fitto
fitto. Chissà che avevano da confabulare? Li trovai molte
volte in questa
maniera. L’importante era che non tramavano contro di noi, ma
tanto era
impossibile.
Tutto sembrava
andare per il meglio. Nessun telmarino nelle vicinanze, nessuno che ci
spiava,
nessuno che ci attaccava. Tutto questo però era destinato a
durare ben poco.
Dopo dieci giorni successe. Tanto lo sapevo che doveva accadere.
Come al solito
ero seduta sulla terrazza a guardare il panorama, quando vidi qualcosa
di
inaspettato: tra gli alberi c’era l’esercito dei
telmarini. Saranno state
almeno quattro armate di fanti davanti, due armate di cavalieri, le
catapulte
più altre due armate di fanti. Il ponte era finito e questa
volta erano venuti
a dichiararci guerra per davvero, se non attaccarci subito.
Decisi di
scendere immediatamente per avvertire gli altri. Erano tutti alla
Tavola e
ridevano e scherzavano. Arrivai correndo.
“Venite
subito!”esclamai.
“Che
succede?”mi chiese Caspian.
Io non
risposi. Mi voltai e cominciai a correre.
“Miriam!”mi
chiamò Susan.
“Dove
cavolo
vai?”mi chiese Ron urlando.
Salii le scale
e arrivai sulla terrazza. Le truppe nemiche erano schierate e davanti a
tutti
c’era Miraz su un cavallo bianco e ognuno su un lato il
generale Glozelle e
lord Sopespian entrambi su un cavallo marrone.
“Ci
spieghi
che…”.
Peter era
arrivato insieme a tutti gli altri. Caspian arrivò da dietro
e mi abbracciò.
“Non ti
preoccupare…”mi sussurrò.
“Non
devo
preoccuparmi?”urlai. “Ma hai visto quanti sono? Noi
saremo sì e no la metà!”.
“E ora
che
facciamo?”chiese Harry.
“Io
direi di
scendere e capire che vogliono.”propose Edmund.
“E’
chiaro
quello che vogliono!”esclamò Hermione.
“Significa
scontro aperto!”esclamò Lucy.
“Scendiamo
comunque e capiamo come vogliono
procedere!”sentenziò Peter.
Scendemmo
velocemente e ci avviammo fuori. Intanto tutto il nostro esercito era
uscito e
osservava i nostri avversari. Eravamo veramente pochi. Appena uscimmo
l’esercito si fece largo per farci passare.
“Guardiamoli
male!”esclamò male.
“Se
servisse a
qualcosa…”gli dissi.
“Se non
stai
zitto sarò io a guardarti male!”lo
rimbeccò Susan e lui si zittì.
Arrivammo
davanti al nostro esercito tutti in fila: noi, i sei re di Narnia
eravamo in
mezzo e ai lati c’era l’Ordine della Fenice. Tra
noi e Miraz c’erano solo cento
metri di distanza. Un soldato nemico suonò un corno e il
generale Glozelle
scese da cavallo e srotolò una pergamena. Poi la sua voce
risuonò per tutto il
campo:
“Re
Miraz, re
di Telmar e di Narnia desidera conferire con i capi
dell’esercito dei
protestanti narniani tra un’ora e mezza. Sono pregati di
presentarsi.”.
I protestanti?
E da quando? Per quanto ne sapevo erano loro che erano venuti a rompere
per
qualcosa che non avevamo commesso.
“Dobbiamo
rispondere.”disse Susan voltandosi verso Peter.
“Peter?!”gli
disse Cho.
“Che gli
dico?”ci chiese.
“Digli
che va
bene!”rispose Caspian. “Però
l’incontro avverrà in quello spazio circolare
laggiù.”e lo indicò. Era circondato da
colonne mezze diroccate.
“Forse
è
meglio che non glielo dica il re, ma uno che fa le sue
veci…”intervenne Neville.
“Fai
tu?”gli
chiese Peter. Lui annuì.
“Per
ampliare
il suono della voce metti la bacchetta vicino alla gola e dì
Sonorus.”gli
consigliò Hermione.
“Ma lo
so!”esclamò lui.
La sua voce
risultò il triplo più forte quando
parlò.
“I veri re di Narnia accettano. Tra
un’ora
e mezza conferiranno con re Miraz in quello spiazzo circolare
laggiù.”e lo
indicò.
I telmarini
restarono stupiti dalla sua voce e anche dal fatto che aveva detto
“i veri re di Narnia”.
Vidi lord
Sopespian sussurrare qualcosa a Miraz, ma lui scosse la testa. Nessuno
rispose,
ma era evidente che accettavano. Tutto l’esercito si
girò e tornarono verso la
foresta.
“Miei
re, che
succede?”ci chiese un fauno.
“Non lo
sappiamo.”rispose Caspian. “Dobbiamo aspettare
quello che ci dirà Miraz.”.
Andammo
dentro.
“Che
facciamo?”chiese Ron.
“Dobbiamo
prima capire che vogliono.”gli rispose Lucy.
“Ma ora
dove
sono andati?”gli chiese Harry.
“Conoscendo
Miraz si accamperanno nella foresta per tenerci
d’occhio.”rispose Caspian.
Alcuni si
sedettero sulla tavola, altri in terra. Gli altri cominciarono a
parlare e noi
re ci mettemmo da una parte.
“Non
venire
Caspian!”gli dissi, ma lui fece finta di non sentirmi.
Mi alzai in
piedi e lo convinsi a venire con me.
“Ho
visto la
tua reazione!”.
“E io la
tua!”esclamò.
“Scusa.”gli
dissi infine.
“No,
scusami
tu.”mi disse. “Forse non dovrei venire. Se lo
vedessi ancora lo ucciderei.
Almeno credo.”.
“Io ho
paura.”dichiarai.
“Hai
ragione
ad averne.”concordò.
“Non ho
paura
della guerra.”insistetti. “Ho paura di perdere te e
tutti gli altri.”.
Gli occhi mi
si stavano riempiendo di lacrime. Lui mi abbracciò.
“Senti,
nessuno e ripeto nessuno ci separerà. Non devi permetterlo
di farlo di nuovo!”.
Mi sciolse
dall’abbraccio e mi asciugò le lacrime.
“Ehi,
vedi di
tirare fuori quella grinta. So che ce l’hai.”.
Sorrisi. Le
sue parole mi facevano sempre tornare il buon umore.
“Andiamo!”esclamai.
Tornammo dai
Pevensie.
“Allora
vieni?”gli chiese Susan.
“Ancora
non lo
so.”rispose lui.
“Che
vorrà
Miraz secondo voi?”chiese Edmund.
“Farci
un ricatto
o qualcosa del genere.”risposi.
“Ma i
portali?”disse ad un certo punto Cho alzandosi.
“Dobbiamo
concentrarci sulla battaglia.”le disse Peter cercando di
mantenere la calma.
“Mi
sembrava
che tu prima avessi detto che non sapevi che dovevamo
fare!”ribattè lei.
“Ma una
battaglia ci sarà! E’ un dato di
fatto!”urlò lui. “Secondo te che ci fa
l’esercito? E’ venuto a darci in
benvenuto?”.
“Se li
trovassimo sarebbe più semplice.”intervenne
Caspian.
"Allora
tu li vai a cercare mentre io guido la gente in battaglia, va
bene?"strillò Peter. “Non abbiamo più
tempo! Miraz vorrà darci un
ultimatum.”.
“Ci
inventeremo qualcosa!”esclamò Edmund.
Peter era
esasperato e stava per uscire di testa.
“A
quelli si
può dire di no poche volte!”esclamò.
“La
fantasia
non ci manca!”dichiarai.
“Devo
risponderti male, cazzo?”gridò. “Ma per
cosa ci siamo allenati a fare? Per poi
morire? Vacci tu là, io non voglio perdere le persone che
amo!”.
“Peter,
basta!”esclamò Lucy. “Se cominciamo a
litigare tra noi è finita.”.
La tensione in
quel momento era al massimo.
“Abbiamo
scoperto che Cho ha le palle di dire
qualcosa!”bisbigliò Edmund.
Sorrisi. Susan
invece lo schiaffeggiò sul braccio.
“Ma la
smetti
di dire parolacce?”disse fulminandolo con lo sguardo.
Dopo questo
battibecco con Peter un’ora e mezzo volò via e noi
re cominciammo ad avviarci
fuori.
“Scusami.”mi
disse Peter. “Non volevo risponderti in quel modo.”.
“Non
importa!”lo rassicurai.
“Faccio
così
perché sono preoccupato.”si giustificò.
“Non sei
il
solo…”aggiunsi.
Mi
abbracciò.
La cosa mi sorprese: lui, Peter, quello coraggioso e orgoglioso era
addirittura
più preoccupato di me. Si scusò anche con gli
altri, pure con suo fratello e
con Caspian (che all’incontro con Miraz non venne).
Fuori
c’erano
sette troni: davanti ai sei disposti per noi ce n’era uno per
Miraz. Se fosse
stato per me sarebbe stato in piedi.
Ci sedemmo e
aspettammo.
“Ma che
persona puntuale…”commentò Edmund.
“Zitto,
che
sta arrivando!”esclamò Susan indicandolo.
Non era solo:
i nostri soldati lo stavano scortando.
“Buonasera!”disse
quando arrivò.
“Siete
in
ritardo!”gli fece notare Peter.
“Perdonatemi,
re Peter.”si scusò.
“Sedetevi
pure!”gli disse Edmund.
“Però
non vedo
mio nipote Caspian.”disse Miraz.
“Dov’è?”.
“Non
sono
affari che vi riguardano!”lo aggredii.
“Capisco,
è solo
troppo codardo per venire…”disse.
“No!”esclamò
una voce alle nostre spalle. Era lui. “Ero solo un attimo
impegnato.”.
Ero felice che
fosse lì, così gliele avrebbe cantate a Miraz.
“L’essere
codardo è l’ultima cosa che mi si
addice.”aggiunse.
Miraz si mise
a ridere.
“Avete
qualcosa da ridire?”domandai. Smise subito.
“Ma voi
chi
diamine siete?”mi chiese.
Lo guardai
negli occhi. Ma era stupido o ci faceva?
“Non
siamo qui
per discutere di identità!”incalzò
Peter. “Perché volevate conferire con
noi?”.
“Mi sono
stufato di questa guerra!”.
“Allora
perché
non la smettiamo e viviamo in pace?”propose Susan.
“Di
sicuro
sapete che Narnia mi ha portato via mia nipote, vero?”.
“Ma
falla
finita!”tuonò Caspian. “Lo sanno tutti
che la volevi togliere di torno per poi
togliere di torno pure me.”.
“Come
puoi…”.
“Tu non
devi
neanche nominarla mia sorella!”esclamò alzandosi.
“Caspian!”esclamò
Peter.
Lui si rimise
subito a sedere.
“Vi do
tre
giorni per decidere.”ci avvertì Miraz.
“A quel punto vi attaccheremo e poi
sarete veramente estinti.”.
Ora era
cattivo. La sua espressione era cattiva.
“Volete
duellare insomma.”disse Lucy.
“Proprio
così!”rispose lui. “Il mio è
un ultimatum.”.
“Le cose
però
si possono fare anche con calma!”esclamò Lucy
indignata. “Si può trattare.”.
Prima che
Miraz potesse dire qualcosa intervenne Edmund.
“Non si
può.
Ci vuole eliminare del tutto.”.
“Avete
tre
giorni di tempo!”ci avvertì ancora Miraz.
“Perché
allora
non ci avete attaccato subito?”gli chiese Susan.
“Ho
pensato
che fosse corretto informarvi sulle mie intenzioni.”.
“Non sei
mai
stato corretto, mica comincerai ora?”lo canzonò
Caspian.
Gli pestai un
piede.
“Non
abbiamo
altro da dirci.”disse Miraz ignorando mio fratello.
“Avete tre giorni.”.
Ci alzammo e
lui si congedò.
“Lunga
vita ad
Aslan!”esclamò Edmund.
Mentre stavamo
tornando dentro Miraz mi prese per un braccio.
“Tu hai
un
volto familiare.”mi disse sorpreso. “Chi diamine
sei?”.
“Lasciala
immediatamente!”esclamò Caspian puntandogli la
spada. “Lasciala!”.
“Caspian,
ti
sei fatto la ragazza?”lo prese in giro lo zio.
“Lasciala
ho
detto!”.
Alla fine mi
lasciò e i nostri soldati lo riportarono al suo campo.
Eccolo
qua pronto il nuovo capitolo!
Dai,
questa volta ho aggiornato leggermente prima, anche perché
la scuola finalmente
è finita *ride compiaciuta* e poi perché da
domenica vado ad un campus per
musicisti, quindi ho deciso di farvi una piccola sorpresina.
Spero
vi piaccia. La pacchia per i nostri eroi è finita. Una
battaglia è in arrivo.
Che succederà? A voi le ipotesi! :D
Ah,
tra l’altro voglio ringraziare chi ha recensito
l’altro capitolo, ovvero
FrancyWeasley, SummerEnd ( che è una nuova lettrice e che
ringrazio molto! I
nuovi lettori fanno sempre piacere!:DD), MooN94 (che senza di lei non
so come
farei ad andare avanti! Grazie! Questo capitolo è tutto per
te!) e P e r l a.
Ah,
e poi ci sono naturalmente quelli che hanno messo la storia tra
preferite/seguite/ricordate. Grazie, grazie, grazie.
Alla
prossima.
Miriam.