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Autore: Kurtofsky    30/06/2011    2 recensioni
David però era ignaro che presto la sua vita sarebbe cambiata e che, come in una favola, avrebbe preso una svolta del tutto inaspettata.
Gli sarebbe bastato seguire per una volta l'istinto, ignorando tutto quello che lo circondava come le amicizie e la maschera di prepotenza che indossava non appena abbandonava la sua camera.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: For who could ever learn to love a Beast?
Titolo del Capitolo: Mi Dispiace
Fandom: Glee
Personaggi: Kurt Hummel, Dave Karofsky, Burt Hummel (apparizione di Azimio Adams)
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: What if? (E se…), Slash
Conteggio Parole: 1956 (FiumiDiParole)
Note: 1. Questa fic è stata elaborata circa tre mesi fa ma solo la puntata 2x16 “Original Song” ha preso una vera e propria forma. Causa tempo e voglia non sono riuscita a postarla prima e, anche se ho visto le puntate successive e letto gli spoiler, ho deciso di non cambiare niente di quello che avevo abbozzato. Questione di principio. Tengo tanto a questa fic e ci ho lavorato parecchio<3 spero vi piaccia<3
2. Come si è capito, già da tempo volevo scrivere una fic sul mio cartone/musical preferito “ La Bella e la Bestia”, e mentre lo riguardavo per l’ennesima volta ho avuto la giusta ispirazione per creare questa longfic.
3. Dedicata all’altra metà dell’account che altri non è che la mia dolce metà<3 Ti amo e scrivo tutto questo solo ed esclusivamente per te<3
4. Una piccola dedica anche ai pirati<3 perché siete diventate la mia famiglia e vi voglio bene<3
5. A proposito di David<3 in questo capitolo forse vi sembrerà OOC. Personalmente io l'ho voluto descrivere esattamente come me lo immagino. Per me lui è un ragazzo maturo alla fin fine e le sue azioni sono solo dettate dalla paura. Lo stesso Paul dice che suo figlio era un bravo alunno e penso che il padre abbia ragion<3 Spero vi piaccia<3
6. Non è ancora stata betata XD


{ For who could ever learn to love a Beast? ~
- 12. Mi Dispiace -



Solo dopo il Glee, Kurt, riuscì a liberarsi di Mercedes, e anche se non era un bel pensiero - soprattutto visti gli sforzi fatti dalla sua migliore amica per tirargli su il morale -, sentiva la necessità di incontrare David al più presto... cosa che non poteva fare con la compagna al seguito.
Aveva tante cose da dire all'atleta - la chiacchierata con suo padre, l'invito a casa sua, il nuovo compito del Glee Club e anche qualcosa a riguardo della proposta di Blaine - e, mandandogli un sms, gli chiese se fosse ancora a scuola.
La risposta, fortunatamente, non tardò ad arrivare.

" Sono in palestra a fare pesi. Sono solo, quindi se vuoi... puoi venire qui. Ti va?"

Kurt neanche rispose, rileggendo invece più volte quell'sms mentre i suoi piedi già lo stavano portando verso la palestra.
Era... strano. Ma strano in un senso positivo perché stava per incontrare Dave fuori dall'auditorium nella scuola. Era un gran passo in avanti e non poteva che sorridere nell'osservare ancora quel messaggio... rischiando però in quel modo di scontrarsi contro l'ultima persona che si aspettava di incontrare in quel momento: Azimio Adams.
Lo schivò per pura fortuna, guardandolo quasi con timore. Azimio era l'unico nella scuola - oltre Kurt - a sapere di David e... anche se fino a quel momento aveva tenuto la bocca chiusa, il cantante temeva in una qualche ritorsione. Non solo nei suoi confronti, ma anche verso Dave.
" Levati di mezzo.", sbottò il ragazzo di colore lanciandogli semplicemente un'occhiataccia per poi riprendere il suo cammino, lasciando Kurt senza parole.
Stranito il cantante, raggiunse l'amico in palestra cercando di dare una spiegazione a quel breve incontro... senza riuscire a trovarla.
" Ciao David.", lo salutò, avvicinandosi allo strano macchinario che il ragazzo stava usando per fare degli esercizi con le braccia.
" Ciao Kurt...", gli lanciò un'occhiata, volgendo poi lo sguardo verso la porta della palestra.
Era stato un azzardo ma... una piccola parte di sé voleva dimostrare al cantante che lui si stava davvero impegnando per migliorare.
" Tu non puoi immaginare che è successo!", esclamò subito Kurt. " Poco fa ho incrociato Azimio!"
Dave terminò all'istante i suoi esercizi, allarmandosi.
" Ti ha fatto qualcosa?"
Teoricamente doveva preoccuparsi per qualcosa che poteva dirgli il suo ex migliore amico - dopo tutto quel tempo poteva solo definirlo in quel modo... - ma in realtà non gli importava più di tanto... niente poteva competere con Kurt.
" Niente! Mi ha solo detto di levarmi di mezzo! Non è strano?"
David lo fissò senza capire, certo era sollevato all'idea che al cantante non fosse successo niente, ma proprio non riusciva comprendere cosa ci fosse di strano.
" E allora?"
" Come 'e allora'? Niente insulti e niente spintoni! Non è... assurdo?"
L'atleta a quella considerazione dovette ovviamente dargli ragione.
" Già..."
" Magari, visto che non ha parlato su di te, sta capendo che non è sbagliato essere omosessuali.", commentò con un ampio sorriso il ragazzo, ma David scosse la testa.
" Cerca di non fantasticare troppo, fatina."
" Dai... lasciami sognare un mondo migliore."
" In ogni caso...", esordì Karofsky bloccando i vaneggiamenti di Kurt. " Di cosa volevi parlarmi?"
Il cantante a quelle parole tornò serio, per un attimo aveva dimenticato tutto.
" L'altro ieri ho... parlato con mio padre."
Dave assentì, facendogli intendere che lo stava ascoltando.
" Quando ho chiamato a casa per avvertire che avrei cenato da te ho detto la verità. Non avevo pensato ad inventarmi una scusa... e mio padre si è un po' preoccupato."
" Va tutto bene?"
" Sì, certo! Gli ho spiegato che siamo amici e che sei cambiavo... ma gli ho promesso che ti avrei invitato da noi...", abbassò quasi la voce, imbarazzato.
" Io... non posso Kurt...", mormorò Dave, distogliendo lo sguardo.
Andare a casa del cantante era... più rischioso. Non tanto per chi l'avesse potuto vedere - poteva succedere anche due giorni prima - ma perché Kurt abitava con Finn Hudson, e non si fidava tanto di lui.
" Oh...", il più piccolo parve deluso dalla sua risposta, tant'è che David si affrettò a spiegare.
" Verrei, ma... Hudson... quello non sa mantenere i segreti."
Già si immaginava Finn il giorno dopo a parlare con i suoi amici del fatto che lui fosse amico del fratellastro. E di conseguenza, quanto ci avrebbe rimesso Scott Cooper per tirare fuori la storia della rissa?
" Solo per quello?"
" Sì..."
" David... ecco... devo svelarti una cosa. Ma non arrabbiarti ok?"
" Con questa premessa inizio a preoccuparmi..."
" Finn sa già tutto. Già da tempo. È stato lui a farmi pensare che tu fossi cambiato... mi ha aiutato. Ed ha mantenuto il segreto, inoltre è stato lui ad impedire a mio padre di andare a casa tua l'altro giorno."
Karofsky lo fissò stupito.
" Dai... sarà solo per un po'... ti prometto che non ti lascio solo con mio padre!", lo pregò il cantante, strappando alla fine un sospiro all'altro.
" Sicuro che non voglia uccidermi?", domandò David ormai arreso.
" Solo parlare!", sorrise il ragazzo, che aveva già capito che l'amico avrebbe accettato.
" D'accordo. Dimmi quando."
" Oggi stesso?", propose Kurt.
" Così presto?"
Aveva bisogno di prepararsi psicologicamente! Non poteva affrontare subito Burt Hummel!
" Come una ceretta. Uno strappo e via.", Kurt alzò le spalle con noncuranza, rubando l'ennesimo sospiro all'altro.
" Va bene..."
Ovviamente il cantante si trattenne dall'esultare, rivolgendogli invece un ampio sorriso.
" Grazie David."
" Spero per te che vada tutto bene.", ribatté cupo l'atleta strappando una risatina all'altro.
Il malumore causato dalla proposta di Blaine sembrava sparito ed era merito solo di Dave.
Con le loro continue discussioni - erano delle chiacchierate piacevolmente animate -, Kurt riusciva sempre a dimenticare tutto quello che lo affliggeva, ma in quell'istante aveva davvero bisogno di chiedere un consiglio al compagno.
Non gli aveva mai parlato dei suoi problemi di coppia - non ce ne erano mai stati in realtà - ma era certo che David l'avrebbe ascoltato in ogni caso.
" Sai... c'é il ballo a fine mese.", commentò.
" Sì..."
Aveva già avuto modo di vedere le prime coppie iniziare la campagna per le elezioni del Re e della Reginetta del Ballo.
Giorno dopo giorno la scuola sarebbe diventata una vera e propria giungla tra manifesti e dispetti da parte delle concorrenti.
Ovviamente non poté fare a meno di chiedersi il perché di quella constatazione da parte di Kurt. Di certo non lo stava invitando al ballo - era impossibile e lui, sinceramente, non se la sarebbe sentita di accettare - poi David sapeva benissimo che il ragazzo ci sarebbe andato con il damerino dell'altra scuola: non ci voleva un genio per capire che visto che erano fidanzati ci sarebbero andati insieme.
Kurt si morse distrattamente le labbra senza neanche sapere il reale motivo e, sentendosi poi anche un gran codardo, evitò di dire a Dave dell'invito.
" Vieni al ballo?", domandò Kurt mostrando un sorriso curioso.
" No.", rispose secco David.
" Dai! Non fare l'asociale! Ti divertirai!"
L'atleta lo guardò storcendo il naso, certo: si sarebbe divertito ‘da morire' nel vedere Kurt e il suo ragazzo ballare amorevolmente.
" Ho detto di no.", ripeté con sicurezza facendo sussultare l'altro.
" Ok ok...", mormorò alzando le mani quasi in segno di resa, decidendo quindi di cambiare discorso.
Doveva essere lui a capire che cosa provava per Blaine, era un suo problema in fondo, e non doveva affidarsi a Dave...




Quando David venne accolto a casa di Kurt, scoprì quasi con sollievo - ma non del tutto, ovviamente - che per quel pomeriggio nell'abitazione ci sarebbero stati solo lui e i due Hummel.
Non avrebbe dovuto affrontare Finn - anche se il quarterback già sapeva tutto - e quello lo rassicurava un po'... ma sapere di essere praticamente solo con Burt lo intimidiva.
Lo stesso Kurt si sentiva a disagio e, quando si sedettero tutti e tre in salotto dopo un breve saluto, temette di veder scoppiare da un momento all'altro una bomba.
" Oggi c'è una partita di Major League...", commentò con tono piatto Burt, rompendo il silenzio che si era creato - stupendo non poco il figlio. " Segui il baseball?", si rivolse direttamente a Dave che quasi scattò sull'attenti - era teso come non mai.
" Ogni tanto, signor Hummel. Preferisco l'hockey e il football... ma mi piace lo sport in generale...", ammise temendo dubito di aver fatto un passo falso.
Burt assentì, accendendo la tv e sintonizzandola sul canale che trasmetteva la partita.
" So che giochi a football.", commentò ancora l'uomo, ricordando vagamente le cose che gli aveva raccontato Finn. " In che ruolo?"
" Difensore."
Kurt li osservò in silenzio, gli sudavano le mani e quella conversazione per quanto normale era fredda. Si stavano studiando e la tensione era palpabile.
" Kurt, per cortesia, ci porti da bere? Due birre.", Burt lanciò un'occhiata sottecchi a David.
" I-io non bevo, signor Hummel.", mormoro l'atleta e, temendo di offendere l'uomo, si affrettò ad aggiungere: " La ringrazio per l'offerta..."
Burt lo osservò, accennando un lieve sorriso soddisfatto. L'aveva messo alla prova e l'aveva superata.
Non avrebbe mai permesso a suo figlio di frequentare ‘degli alcolizzati’ e Karofsky con quella risposta si era anche dimostrato educato e rispettoso.
" Allora una birra e una coca cola, Kurt."
" S-sì...", il cantante si alzò puntando per qualche istante gli occhi su David come a volergli chiedere scusa e, il più velocemente possibile, corse in cucina... sperando che non accadesse niente in sua assenza.
" Se osi far del male a Kurt dovrai vedertela con me.", dichiarò subito Burt non appena vide il figlio sparire nella stanza accanto.
" È... l'ultima cosa che desidero fare...", ammise sinceramente David, cercando di non agitarsi troppo.
" Hai minacciato di ucciderlo. Non posso dimenticarlo.", il ragazzo abbassò il capo ma poco prima di rispondere l'uomo continuò a parlare. " Ma mio figlio sembra averti perdonato per questo."
" Kurt è... una persona fantastica.", lo pensava sul serio e se desiderava uscire vivo da quella casa - mantenendo ancora la sua amicizia con il cantante - doveva semplicemente provare ad essere se stesso.
" Lo so.", assentì Burt.
" Mi dispiace...", l'uomo lo guardò. " Mi dispiace per tutto quello che ho fatto..."
" Perché l'hai fatto?"
" Io..."
Mentire o dire la verità?
Dire al padre di Kurt che aveva agito in quel modo perché aveva paura.
Perché voleva l'attenzione del cantante e che questo si rendesse conto dei suoi problemi per aiutarlo.
Perché lui era semplicemente come Kurt, un omosessuale... solo più codardo e meno orgoglioso di sé.
David si chiese come avrebbe reagito Burt nel dirgli gran parte della verità – avrebbe ovviamente omesso il fattore attrazione/amore -, aveva accettato suo figlio in fondo, poteva farlo anche con lui.
Poteva sentirsi al sicuro. Poteva essere se stesso...
Anche solo l'idea lo riscaldava e lo faceva sentire bene... ma era difficile. Non aveva abbastanza forza...
“ Eccomi!”, Kurt tornò velocemente in salotto, lanciando ai due delle occhiate come a volersi assicurare che tutto fosse rimasto come l’aveva lasciato.
Dave lo guardò, incrociando il suo sguardo per qualche istante, e si morse l’interno della guancia.
“ Signor Hummel…”, esordì con un sospiro, decidendo di rispondere alla domanda di Burt che non aveva ancora smesso di fissarlo.
Voleva una risposta e David decise che sarebbe stato sincero.
Avrebbe cercato di spiegare all’uomo il motivo delle sue azioni, cercando negli occhi di Kurt quel coraggio che gli era sempre mancato.
“ Quello che ho fatto non può essere né giustificato né perdonato. Lo so. So che ho agito come un idiota e l’ho fatto solo perché invidiavo Kurt, la sua forza ed il suo coraggio.”, ammise Dave guardando il cantante, rimasto fermo nel sentirlo parlare.
Già, era partito tutto da quel sentimento di invidia mista alla frustrazione.
Lui ed anche gli altri avevano sempre fatto di tutto per far abbassare la cresta a quella femminuccia che sbandierava la sua omosessualità ai quattro venti con orgoglio… ma non c’erano mai riusciti.
Kurt camminava sempre a testa alta e David sentiva che lui non sarebbe mai riuscito ad essere come il cantante.
“ Volevo essere come lui.”, continuò accennando un sorriso sincero in direzione del ragazzo. “ Ma non ho mai avuto tutta quella forza e forse… non la avrò mai…






Piccola Anticipazione
Li guardò mentre si salutavano, cercando di nascondersi il più possibile dietro la finestra dell’ingresso.
Non riusciva a credere a tutto quello che era accaduto quel pomeriggio, alle scoperte fatte né tantomeno al fatto che fosse riuscito seriamente a cambiare idea su David Karofsky.
Suo figlio aveva avuto ragione nel dire che era cambiato e Burt stesso nel ragazzo aveva visto dispiacere e… vergogna.
Già. Si vergognava per le sue azioni e anche per quello che era, perché David era come suo figlio.







Lo spam poi è cosa buona e giusta<3
Ed è corretto che Kurt inizi a spammare di nuovo il suo portfolio XP

   
 
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