Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Shatzy    30/06/2011    4 recensioni
"Di cosa sanno le labbra dei ragazzi?"
Cinque volte in cui Kurt non riesce a trovare alcun sapore sulle labbra di Blaine e una in cui ci riesce.
[Klaine]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note: sono un pochino in ritardo, ma ecco qui il capitolo. L'ultimo arriverà prestissimo, visto che poi devo sparire per un po'.
Grazie ancora a tutte quelle che hanno commentato :) siete dolcissime come la Klaine <3 Spero vi piaccia anche questo capitolo.



5.

Appena richiusero la porta alle loro spalle si addossarono entrambi contro di essa, lasciando la presa sulle loro valigie; si sedettero poi per terra, vicini, fissando l’ingresso e il salotto della loro nuova casa, emettendo un sospiro nello stesso istante.
Blaine poggiò la tempia contro quella di Kurt, mentre quest’ultimo gli prendeva la mano nella sua. “Siamo a casa…”
“Ed è ancora tutta intera”.
“Kurt, hai minacciato chiunque di non avvicinarsi mentre eravamo in luna di miele, e sei stato particolarmente convincente” spiegò, mentre un rossore d’imbarazzo andava diffondendosi sulle guance dell’altro. Blaine sorrise, scivolando piano fino a mettere la testa sulle gambe di Kurt. “Jetlag” disse soltanto, come se fosse una scusa per rimanere in quella posizione.
“Hai dormito per tutto il viaggio di ritorno” evidenziò Kurt, ma la sua mano corse involontariamente tra quei capelli ricci.
Il silenzio della loro casa nuova non era pesante, si ritrovarono a pensare. L’avevano comprata subito, innamorandosene all’istante, e l’avevano finita di arredare poco prima del loro matrimonio, in modo che li potesse accogliere appena tornati dal viaggio di nozze – Parigi, Kurt era stato intransigente.
“Non è vero” si ribellò pigramente Blaine, strofinando una guancia sulla sua coscia. “Mi sono svegliato quando quella hostess voleva attentare all’onore di mio marito”.
E si ritrovarono ad arrossire come due ragazzini per quanto quella parola suonasse bene. Quasi familiare.
“Quella povera ragazza voleva solo offrirmi un succo di frutta, Blaine, e ci ha fatto le sue più vive congratulazioni quando gli hai detto – urlato – che eravamo sposati” spiegò con tutta la pazienza possibile.
“Mpf” mugolò l’altro, chiudendo gli occhi e stringendo la stoffa dei pantaloni di Kurt, che ovviamente guardò la cosa con enorme preoccupazione. Aveva idea di quanto tempo ci volesse per stirarli?
Eppure sospirò, continuando a passare dolcemente le dita tra i capelli di Blaine, rilassandosi a sua volta. “Dovremmo alzarci da qui” sussurrò dopo qualche minuto di completo silenzio.  
L’altro si girò in modo da poterlo guardare negli occhi, alzando un braccio fino a toccargli una guancia. “Spaventato?”
“Un po’” ammise subito, calmandosi leggermente grazie a quella carezza.
Blaine fece un mezzo sorriso, tirandogli scherzosamente la pelle del viso. “Di aver commesso un errore?”
“Cosa?” tentò di dire Kurt, liberandosi da quella presa. “No! È solo che… una casa nuova, una vita nuova… E sono felice, ecco” ammise, arrossendo in quel modo adorabile che non era cambiato di una virgola da quando avevano solo sedici anni.
“Anche io” gli disse, allungando anche l’altro braccio verso il suo viso e facendolo avvicinare a lui, ancora sdraiato. Kurt si limitò a chiudere gli occhi per un momento, indugiando leggermente contro la mano sinistra dell’altro. Poi si sorrisero, prima che Blaine gli baciasse la punta del naso.
“Ora dovremmo davvero alzarci. Sistemare le nostre cose, preparare la cena, organizzare la giornata di domani” cominciò Kurt, mentre l’altro emetteva un suono a metà tra la pigrizia e la frustrazione. “E fare una doccia, magari”.
“Mi piace fare la doccia” ammise Blaine, con un tono che doveva sembrare seducente, ma che risultò piuttosto assonnato.
“Lo spero bene, Blaine, o sono ancora in tempo per annullare il matrimonio” lo prese in giro, tirandogli leggermente quei capelli con cui amava giocare. Ma l’altro, per tutta risposta, spostò la testa indietro, contro la sua mano, mostrandogli il collo.
Kurt sospirò, ancora. Non era il momento.  
“Non hai motivo di essere spaventato, Kurt” gli disse poi. “Per ogni giorno della nostra vita sappi che laverò i piatti dopo i pasti, visto che mi hai vietato di cucinare, e porterò sempre in lavanderia tutti i pantaloni e le camicie che ti rovinerò stringendoli troppo. E ogni mattina ti sveglierò con una canzone diversa, una importante nella nostra storia, e domani sappi che inizierò con la prima, quella che ha segnato il nostro incontro, che poi è rimasta la migliore-”
“Non stiamo per iniziare la nostra prima discussione, vero, Blaine?” lo ammonì Kurt. E sembrava davvero minaccioso.
“… Ti preparerò sempre il tuo caffè preferito” continuò imperterrito. “Posso anche portartelo direttamente dall’Ohio se vuoi, anche se viviamo a New York” fece una pausa. “A New York. Viviamo a New York. Insieme” ripeté.
E al diavolo chi non aveva mai creduto in loro e nei loro sogni.
Kurt sorrise, accarezzandogli la guancia con la mano sinistra. Blaine ne approfittò per lasciargli un bacio sul palmo, e poi sull’anulare, contro quella fede lucente con cui lo aveva sposato appena due settimane prima.
“Va bene, ma per ora voglio solo che ti alzi” gli disse poi.
Blaine lo avvicinò di nuovo al suo viso. Gli diede un bacio leggero sulle labbra, e a Kurt tornò in mente una discussione vissuta almeno dieci anni prima. E non sapeva perché si fosse ricordato un discorso del genere, con una ragazza – con una ragazza con cui stava pomiciando, per giunta – proprio in quel momento, mentre suo marito gli dava il primo bacio nella loro nuova casa, ma ricordò Brittany, e il seminterrato della casa dei suoi genitori, e le sue domande ingenue e inesperte.
E mentre Blaine lo teneva stretto a sé come se non volesse lasciarlo andare mai più, pensò che lui fosse diverso. Le sue labbra non sapevamo mai di hamburger, o di salse, o di qualsiasi altra cosa. Le sue labbra sapevano soltanto di Blaine, e di Kurt, e di loro due insieme.
E seduti in quel modo scomodo sul pavimento della loro nuova casa, nel silenzio complice che li avvolgeva – nessuna musica, per una volta – Kurt capì che anche se Blaine lo avesse baciato mille volte in tutto, o mille volte in un giorno, o mille volte al secondo, non gli sarebbe bastato mai.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Shatzy