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Autore: ephemere    30/06/2011    0 recensioni
Christian, detto Chris, è un ragazzo assolutamente normale: gli manca qualche anno per laurearsi in medicina, ha al suo fianco una persona fidata (Rita), una famiglia incantevole, una nuova casa e un lavoro par-time. L'unica macchia scura nella sua esistenza è un avvenimento passato che preferisce non ricordare. Ma a volte l'eterno ritorno si fa vivo sulla nostra pelle e per Chris non è differente.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Could you be loved.

Don't let them change you
Or even rearrange you, oh! no
Wève got a life to live
They say only, only
Only the fittest of the fittest shall survive
Stay alive


Could you be loved and be loved  

[Non permettere che ti cambino
O che ti rimettano in riga, oh no!
Abbiamo una vita da vivere
Loro dicono che soltanto, soltanto
Soltanto i più forti dei forti sopravviveranno
Lotta per la tua vita
Potresti essere amato e amato
]

Bob  Marley- Could you be loved.

 


 
1.
 
 
 
Prendendo un libro alla volta, Chris andava sistemando tutti i suoi oggetti nello scatolone che poggiava a terra. Tutti quei libri che aveva letto, che lo avevano gli avevano trasmesso emozioni, valori, desideri. Mentre ne prendeva un altro e lo ispezionava ne scivolò via qualcosa. La raccolse e capì che era una foto, una foto che non avrebbe mai voluto ritrovare e rivedere, una foto che gli faceva male fin nel profondo, nonostante fossero passati anni da quando era stata scattata e da quando aveva visto per l’ultima volta quella persona. La foto ritraeva due ragazzi mentre scherzavano. Fu stata scattata senza preavviso catturando tutta la sincerità di quei gesti. Troppi ricordi rischiavano di infrangere i muri che aveva alzato riguardo a quella persona e non voleva che proprio in quel momento, quando tutto era passato e dimenticato, quegli stessi ricordi potessero rovinare quel presente così duramente costruito. Gettò la foto incriminata dentro lo scatolone, con l’intenzione di dargli un’occhiata in un momento migliore o magari più lontano, e riprese a sistemare tutte le sue cose alla svelta. Non vedeva l’ora di trasferirsi nella sua nuova casa, con la persona a cui teneva di più al mondo. Quella stessa persona che entrò nella stanza in quel momento.
« Ehi, ti serve una mano?»
« Ohi, Rì. No, ho quasi finito. Tranquilla.»
« Sembri un po’ strano. Che hai?»
« Strano?»
Non pensava che quella foto lo avesse e lo potesse turbare così tanto, ma forse lei se ne era accorta perché ormai lo conosceva bene. Conosceva ogni centimetro del suo cervello e del suo essere.
« Strano. Tipo come se avessi visto un fantasma. Qualcosa non va?»
Sbuffò irritato dall’insistenza di Rita e riluttante a darle spiegazioni. Decise quindi di darle spiegazioni rimanendo sul vago, lei avrebbe capito sicuramente.
« Niente, ho trovato una foto di qualche anno fa.»
« Oh. Allora, cominciamo a mettere in macchina qualche scatolone?»
Sì, era come aveva pensato: aveva capito e cambiato discorso immediatamente. Gliene fu grato.
« Ai suoi ordini Madame!»
Così cominciarono a scendere gli scatoloni già pronti e a montarli in macchina, aspettando con ansia il momento in cui avrebbero varcato la soglia della nuova casa, le porte di una nuova vita.
   
 
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