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Autore: AdharaSlyth    01/07/2011    3 recensioni
Questa storia parla di Ino e Shikamaru, perchè, dopo tanto rincorresti, meritano di essere felici...
Parte 1 -"Volevo solo dirti che tu mi piaci, più di qualcunque altra bambina che conosco"
Parte 2 -Avevo capito che lo amavo in seconda liceo , quando lui si era staccato da me per inseguire qualcun’altra.
Perte 3-E quando, per un attimo, il vento fece volare i miei capelli, sciolti, a coprirci il volto, giurerei di averlo visto piangere e sorridere.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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OUR LOVE STORY

 

 

 

 

 

 

 

 Era nel libro di matematica quella letterina, il foglio di carta lilla e il profumo di violette lo rendevano inconfondibile , era uno dei miei fogli , solo io ne usavo di simili.
E visto che non ero così disperata da mettermi da sola una lettera nel libro doveva essere senza ombra di dubbio quello che avevo prestato a Shikamaru alla prima ora.
Decisi di leggere quello che aveva da dirmi , nel caso ci fosse stata qualche rivelazione inaspettata..

 

“Ciao Ino,

Volevo solo dirti che tu mi piaci, più di qualcunque altra bambina che conosco, loro sono tutte delle seccature, ma tu no! 
Vorrei che tu fossi la mia fidanzata! Ma non ti voglio dire chi sono, voglio farti una sorpresa! Metti la risposta nel tuo sottobanco!

Mi piaci tanto … “

 
Sorrisi triste, si era fatto beccare subito, “che sciocco che sei Shika” pensai prima di uscire in cortile a cercarlo.
<< Guarda Shika >> Sentii dire a Choji << Arriva Ino ! >>
Sorrisi ai miei amici << Posso parlarti Shika ? >>.
Lui mi seguì in silenzio fino alla classe, eravamo solo io e lui, anche la maestra era uscita.
Sorrisi e, avvicinandomi, scompigliai il suo codino con la mano prima di dargli la lettera.
<< Ti ho scoperto >> arrossì di colpo << Mi dispiace io sono innamorata di Sasuke >> gli sussurrai
<< Dovevo almeno provare >> Mi rispose ed in quel momento mi stupii di come sembrasse già grande, lui, nonostante andassimo solo in quinta elementare.
<< Allora ciao >> gli diedi un leggero bacio sulla guancia e uscii dalla classe senza ascoltare la sua risposta.

 

 

 

 

8 ANNI DOPO.

 

 

Avevo capito che lo amavo in seconda liceo , quando lui si era staccato da me per inseguire qualcun’altra.

Stavamo una settimana a casa di amici per festeggiare la fine degli esami di maturità, tre ragazze e sei maschi, tutto facile per me, avrei avuto modo di stare da sola con lui più di una volta, avrei avuto la mia occasione per baciarlo come da tanto tempo desideravo fare.
Iniziò con i giochi in piscina, quando ci schizzavamo e lui finiva  inevitabilmente con il volermi affogare, mi sollevava tenendomi le mani e mi metteva la testa in acqua  e quando mi sollevava aspettava cha avessi ripreso fiato prima di ricominciare , e quella volta che Lee mi tenne sotto troppo e bevvi Shika mi tirò fuori e mi strinse più forte di quanto avesse mai fatto, accarezzandomi i capelli e accompagnandomi fuori dall’ acqua.
Ma a sconvolgere le nostre vite fu quello che accadde quella sera.

Stesi su una collina, un po’ distanti dagli altri aspettavamo il culmine dell’ eclissi lunare, mentre lui era seduto appoggiato ad un masso io, sdraiata, avevo la testa sulle sue gambe. Ascoltavamo gli  Articolo 31, il suo gruppo preferito, e intanto si chiacchierava.
“Non importa se modelle o commesse , certe donne si faranno gioco di te , trattale tutte da principesse e sarai un re.” Sorrise sarcastico, guardandomi negli occhi, con un espressione dolcissima e anche io sfoderai l’espressione imbarazzata che credevo di aver cancellato.
Intrecciai le dita con le sue, facendo combaciare le nostre mani.
<< Shika , hai le mani davvero grandi >>
<< E’ per picchiarti meglio >> Lo guardai scandalizzata cercando di tirargli un pugno, ma lui mi fermò il polso e fece passate l’altro braccio attorno alle mie spalle con fare protettivo.
<< Scherzavo ! Le mani servono solo per accarezzare le donne >> disse accarezzandomi i capelli dolcemente, io chiusi gli occhi a quel contatto, avrei voluto che quel momento non finisse mai.
Quando li riaprii mi ritrovai dispersa nel nero dei suoi, sempre più vicini.
Fu lì il mio primo bacio con Shika, e anche la prima volta che feci l’amore con lui.
Mi stese dolcemente sul prato posizionandosi sopra di me e baciandomi dolcemente le labbra e il collo.
Mi prese lì, tra l’odore dell’ erba fresca che si confondeva con il profumo del mio sciampo al miele e alla fine di tutto, sorrisi a quella notte, rischiarata ormai solo dalla luce delle stelle.

 

 



 

 

 

 

 

 

5 ANNI DOPO IL DOPO.

Consiglio di leggerla ascoltando la canzone “Somewhere only we know” dei Keane , senza ascoltare le parole ma seguendo solo la musica.

 

 

Il matrimonio fu molto diverso da come lo avevo sempre immaginato da bambina, molti conoscendomi, si sarebbero aspettati una cerimonia sfarzosa così come un abito grandioso stile meringa, ma credo che il mio matrimonio rispecchiasse un poco come mi sentivo, quello che ero diventata.
Non ero più la bambina boriosa e viziata che sognava di sposare Sasuke Uchiha per fare un dispetto a tutte, ero una donna matura e consapevole, che era stata cambiata dalle sfide che la vita le aveva imposto.
Credo che nel risultato finale si potessero riconoscere anche le scelte e lo stile di vita di Shika, che in qualche modo mi aveva contagiato.
Ci sposammo in Aprile, avevamo scelto il gazebo che si trovava al centro del giardino dei ciliegi che , in piena fioritura , riversavano sopra al mio futuro sposo petali rosati, trasportati in una romantica danza dalla leggera brezza.
Il mio vestito, che nei miei sogni infantili mi faceva sembrare una principessa Disney, era perfetto nella sua incredibile semplicità. Bianco panna, stile impero, con le maniche corte a sbuffo, lo scollo quadrato e lungo fino ai piedi, fermato sotto il seno da un nastro rosa chiarissimo che culminava con un fiocco su un fianco.
Non c’era la folla che  avevo tanto sognato, solo noi, i testimoni, la signorina Tsunade e qualche invitato.
Shika mi aspettava alla fine del sentiero che portava all’ “altare”, agitato e impaziente, impeccabile nel suo smoking nero, mentre Choji cercava di annodargli la cravatta.
Procedetti lenta, appoggiandomi al braccio di mio padre, per godermi quel momento, quei pochi attimi che mi separavano da lui e dalla nostra vita finalmente insieme.
Dietro di me c’era Sakura, lievissima nel suo vestito azzurro caraibico e avvolta da un sorriso smagliante, felice di essere riuscita ad accompagnare la sua migliore amica all’ altare.
Strinsi forte il bouquet di rose bianche mentre superavo i pochi invitati seduti sulle panche, mia madre che piangeva, Yoshino che sorrideva e Shikaku che ghignava, c’era anche la maestra Kurenai con suo figlio Asuma.
Sorrisi a Shika traendo un respiro profondo prima di sistemarmi al suo fianco per cominciare.
Di lì in poi fu come se il mio cervello avesse avuto un black-out, si riprese solo quando Tsunade ci dichiarò marito e moglie e io e Shika tenendoci per le mani ci scambiammo un dolce bacio.
E quando, per un attimo, il vento fece volare i miei capelli, sciolti, a coprirci il volto, giurerei di averlo visto piangere e sorridere.

 



   
 
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