OUR
LOVE STORY
E visto che
non ero così disperata da mettermi da sola una lettera nel
libro doveva essere
senza ombra di dubbio quello che avevo prestato a Shikamaru alla prima
ora.
Decisi di
leggere quello che aveva da dirmi , nel caso ci fosse stata qualche
rivelazione
inaspettata..
“Ciao
Ino,
Volevo
solo dirti che tu mi piaci, più di qualcunque altra bambina
che conosco, loro sono tutte delle seccature, ma tu no!
Vorrei che tu fossi la
mia fidanzata! Ma non ti voglio dire chi sono, voglio farti una
sorpresa! Metti
la risposta nel tuo sottobanco!
Mi
piaci tanto … “
Sorrisi
triste, si era fatto beccare subito, “che sciocco che sei
Shika” pensai prima
di uscire in cortile a cercarlo.
<<
Guarda Shika >> Sentii dire a Choji <<
Arriva Ino ! >>
Sorrisi ai
miei amici << Posso parlarti Shika ? >>.
Lui mi
seguì in silenzio fino alla classe, eravamo solo io e lui,
anche la maestra era
uscita.
Sorrisi e,
avvicinandomi, scompigliai il suo codino con la mano prima di dargli la
lettera.
<< Ti
ho scoperto >> arrossì di colpo
<< Mi dispiace io sono innamorata
di Sasuke >> gli sussurrai
<<
Dovevo almeno provare >> Mi rispose ed in quel momento mi
stupii di come
sembrasse già grande, lui, nonostante andassimo solo in
quinta elementare.
<<
Allora ciao >> gli diedi un leggero bacio sulla guancia e
uscii dalla
classe senza ascoltare la sua risposta.
8
ANNI DOPO.
Avevo
capito che lo amavo in seconda liceo , quando lui si era staccato da me
per
inseguire qualcun’altra.
Stavamo una
settimana a casa di amici per festeggiare la fine degli esami di
maturità, tre
ragazze e sei maschi, tutto facile per me, avrei avuto modo di stare da
sola
con lui più di una volta, avrei avuto la mia occasione per
baciarlo come da
tanto tempo desideravo fare.
Iniziò con
i giochi in piscina, quando ci schizzavamo e lui finiva
inevitabilmente con il volermi affogare, mi
sollevava tenendomi le mani e mi metteva la testa in acqua e quando mi sollevava
aspettava cha avessi
ripreso fiato prima di ricominciare , e quella volta che Lee mi tenne
sotto
troppo e bevvi Shika mi tirò fuori e mi strinse
più forte di quanto avesse mai
fatto, accarezzandomi i capelli e accompagnandomi fuori dall’
acqua.
Ma a
sconvolgere le nostre vite fu quello che accadde quella sera.
Stesi su
una collina, un po’ distanti dagli altri aspettavamo il
culmine dell’ eclissi
lunare, mentre lui era seduto appoggiato ad un masso io, sdraiata,
avevo la
testa sulle sue gambe. Ascoltavamo gli
Articolo 31, il suo gruppo preferito, e intanto si
chiacchierava.
“Non importa
se modelle o commesse , certe donne si faranno gioco di te , trattale
tutte da
principesse e sarai un re.” Sorrise sarcastico, guardandomi
negli occhi, con un
espressione dolcissima e anche io sfoderai l’espressione
imbarazzata che
credevo di aver cancellato.
Intrecciai
le dita con le sue, facendo combaciare le nostre mani.
<<
Shika , hai le mani davvero grandi >>
<< E’
per picchiarti meglio >> Lo guardai scandalizzata
cercando di tirargli un
pugno, ma lui mi fermò il polso e fece passate
l’altro braccio attorno alle mie
spalle con fare protettivo.
<<
Scherzavo ! Le mani servono solo per accarezzare le donne
>> disse
accarezzandomi i capelli dolcemente, io chiusi gli occhi a quel
contatto, avrei
voluto che quel momento non finisse mai.
Quando li
riaprii mi ritrovai dispersa nel nero dei suoi, sempre più
vicini.
Fu lì il
mio primo bacio con Shika, e anche la prima volta che feci
l’amore con lui.
Mi stese
dolcemente sul prato posizionandosi sopra di me e baciandomi dolcemente
le
labbra e il collo.
Mi prese
lì, tra l’odore dell’ erba fresca che si
confondeva con il profumo del mio
sciampo al miele e alla fine di tutto, sorrisi a quella notte,
rischiarata
ormai solo dalla luce delle stelle.
5
ANNI DOPO IL DOPO.
Consiglio di
leggerla ascoltando la canzone “Somewhere only
we know” dei Keane , senza ascoltare le parole ma seguendo
solo la musica.
Il matrimonio
fu molto diverso da come lo avevo sempre immaginato da bambina, molti
conoscendomi, si sarebbero aspettati una cerimonia sfarzosa
così come un abito
grandioso stile meringa, ma credo che il mio matrimonio rispecchiasse
un poco
come mi sentivo, quello che ero diventata.
Non ero più
la bambina boriosa e viziata che sognava di sposare Sasuke Uchiha per
fare un
dispetto a tutte, ero una donna matura e consapevole, che era stata
cambiata
dalle sfide che la vita le aveva imposto.
Credo che
nel risultato finale si potessero riconoscere anche le scelte e lo
stile di
vita di Shika, che in qualche modo mi aveva contagiato.
Ci sposammo
in Aprile, avevamo scelto il gazebo che si trovava al centro del
giardino dei
ciliegi che , in piena fioritura , riversavano sopra al mio futuro
sposo petali
rosati, trasportati in una romantica danza dalla leggera brezza.
Il mio
vestito, che nei miei sogni infantili mi faceva sembrare una
principessa Disney,
era perfetto nella sua incredibile semplicità. Bianco panna,
stile impero, con
le maniche corte a sbuffo, lo scollo quadrato e lungo fino ai piedi,
fermato
sotto il seno da un nastro rosa chiarissimo che culminava con un fiocco
su un
fianco.
Non c’era
la folla che avevo
tanto sognato, solo
noi, i testimoni, la signorina Tsunade e qualche invitato.
Shika mi
aspettava alla fine del sentiero che portava all’
“altare”, agitato e
impaziente, impeccabile nel suo smoking nero, mentre Choji cercava di
annodargli la cravatta.
Procedetti
lenta, appoggiandomi al braccio di mio padre, per godermi quel momento,
quei
pochi attimi che mi separavano da lui e dalla nostra vita finalmente
insieme.
Dietro di
me c’era Sakura, lievissima nel suo vestito azzurro caraibico
e avvolta da un
sorriso smagliante, felice di essere riuscita ad accompagnare la sua
migliore
amica all’ altare.
Strinsi
forte il bouquet di rose bianche mentre superavo i pochi invitati
seduti sulle
panche, mia madre che piangeva, Yoshino che sorrideva e Shikaku che
ghignava,
c’era anche la maestra Kurenai con suo figlio Asuma.
Sorrisi a
Shika traendo un respiro profondo prima di sistemarmi al suo fianco per
cominciare.
Di lì in
poi fu come se il mio cervello avesse avuto un black-out, si riprese
solo
quando Tsunade ci dichiarò marito e moglie e io e Shika
tenendoci per le mani
ci scambiammo un dolce bacio.
E quando,
per un attimo, il vento fece volare i miei capelli, sciolti, a coprirci
il
volto, giurerei di averlo visto piangere e sorridere.