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Autore: whateverhappened    01/07/2011    5 recensioni
«Olive Hornby è venuta in bagno – 'Sei ancora lì a fare il muso, Mirtilla?' ha detto.
'Perché il professor Dippet mi ha detto di venire a cercarti...'
E poi ha visto il mio cadavere... ooooh, non se l'è dimenticato finché è vissuta, ho fatto le cose per bene... l'ho seguita dappertutto e gliel'ho ricordato, sissì, e una volta, al matrimonio di suo fratello...»
[…]
«...e poi, naturalmente, è andata al Ministero della Magia perché smettessi di perseguitarla, così sono dovuta tornare qui a vivere nel mio bagno».
[Harry Potter e il Calice di Fuoco]

«Benvenuti al Ministero della Magia. Per favore dichiarate il vostro nome e il motivo della visita».
Le parole pronunciate da quella fredda voce metallica ti fanno sobbalzare. Il Ministero della Magia, ecco cos'è quel posto. Non lo hai mai visto, hai vissuto troppo poco, e da Nata Babbana non avevi nessuna idea di come si facesse ad accedervi. Ti volti di scatto verso Olive, la guardi spaventata, ma lei sorride ancor più di prima.
«Olive Hornby. Sono perseguitata da un fantasma».
[Mirtilla Malcontenta; Olive Hornby]
Seconda classificata al contest "Be a Judge!", indetto da Payton e Fabi, e vincitrice del Premio Giuria.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Back to Hogwarts

 

 

 

 

«Olive Hornby è venuta in bagno – 'Sei ancora lì a fare il muso, Mirtilla?' ha detto.

'Perché il professor Dippet mi ha detto di venire a cercarti...'

E poi ha visto il mio cadavere... ooooh, non se l'è dimenticato finché è vissuta, ho fatto le cose per bene... l'ho seguita dappertutto e gliel'ho ricordato, sissì, e una volta, al matrimonio di suo fratello...»

[…]

«...e poi, naturalmente, è andata al Ministero della Magia perché smettessi di perseguitarla, così sono dovuta tornare qui a vivere nel mio bagno».

 

 

L'hai seguita fino a lì, osservando con quanta sicurezza camminasse fra le vie della Londra babbana. Non conosci le abitudini che aveva prima di entrare a Hogwarts, ma sei assolutamente certa che dopo i M.A.G.O. la sua vita sia quasi sempre stata nel Mondo Magico.

Eppure ora cammina spedita, sei certa che abbia una meta ben precisa. Lo capisci dal suo sguardo, vi leggi quella determinazione che aveva nel prenderti in giro sin dal primo anno.

È stata cattiva con te. Ti ha preso di mira da subito, persino le ultime parole che ti ha rivolto erano derisorie. Faceva sempre così, Olive, e poi sorrideva angelica ai professori.

Per lei non eri nessuno, solo una comparsa fugace nelle sue giornate, qualcuno da spazzar via come le mosche. Lo faceva con qualche battuta, con qualche accenno malevolo, sicura che saresti andata a piangere da qualche parte lontano da lei.

Ti chiamava Mirtilla Malcontenta, lei stessa ha coniato quel soprannome che ancora oggi ti porti addosso.

Persa dai ricordi quasi non la vedi svoltare in una via laterale. Osservi dubbiosa gli edifici accanto a te, non riesci ad identificarne nessuno, ma Olive continua a camminare spedita. La segui scettica, ignorando il fatto che le case stanno man mano diminuendo. Hai lo sguardo fisso su Olive, che non sembra per niente turbata dalla situazione.

Quando la vedi fermarsi davanti ad una cabina del telefono sei sorpresa. Ha fatto tutta quella strada solo per telefonare? Eppure, ne sei certa, durante il vostro tragitto siete passate accanto a diverse altre cabine. Ti appiattisci sul vetro, alle spalle di Olive. Quando alza lo sguardo sei sicura che ti abbia vista, riflessa nella parete di fronte, ma il suo sguardo ti sorprende.

Sono anni che segui Olive ovunque vada, sin dai tempi di Hogwarts. L'hai vista diventare una donna, ha venticinque anni adesso, l'età che avresti avuto anche tu. In tutti quegli anni Olive è sempre impallidita nel vederti, le prime volte aveva persino urlato, ma mai aveva avuto quell'espressione. Quel sorriso sul volto era assolutamente identico a quello che aveva quando ti prendeva in giro, ne sei sicura. Sei confusa, spaventata, non capisci.

Osservi Olive mentre compone un numero, forse deve solo telefonare. Forse non c'è nulla da preoccuparsi. Forse non ti ha vista e quel sorriso non significa nulla. Forse...

«Benvenuti al Ministero della Magia. Per favore dichiarate il vostro nome e il motivo della visita».

Le parole pronunciate da quella fredda voce metallica ti fanno sobbalzare. Il Ministero della Magia, ecco cos'è quel posto. Non lo hai mai visto, hai vissuto troppo poco, e da Nata Babbana non avevi nessuna idea di come si facesse ad accedervi. Ti volti di scatto verso Olive, la guardi spaventata, ma lei sorride ancor più di prima.

«Olive Hornby. Sono perseguitata da un fantasma».

«Grazie. Il visitatore è pregato di raccogliere la targhetta e assicurarla al vestito».

Ti senti gelare, non puoi evitare di spalancare la bocca. Olive pare assolutamente calma, la guardi mentre si appunta una spilla quadrata alla giacca di lana blu. Ti sposti per riuscire a leggere cosa vi è scritto: Olive Hornby, Denuncia.

Hai capito perché Olive è lì, ora non hai più dubbi. Ignori la voce femminile che continua a parlare, la tua attenzione è del tutto dedicata a Olive. Non riesci a distogliere lo sguardo da quel sorriso, quel sorriso che aveva anche poco prima di trovare il tuo corpo. Non l'aveva più avuto, in quegli anni, tanto che lo avevi quasi dimenticato. Ma ora è di nuovo lì, su un volto più maturo ma identico a quello della ragazzina che ti aveva presa di mira, e hai la sicurezza che non se ne andrà tanto presto. La scritta “denuncia” sul petto di Olive sembra quasi brillare, tanto che non ti accorgi della forte luce che segnala l'arrivo al Ministero.

Sei sempre stata affascinata dall'architettura magica, ricordi come all'arrivo a Hogwarts non riuscissi a guardare dritto davanti a te, impegnata com'eri a osservare il soffitto incantato. Hai sempre immaginato che il Ministero della Magia fosse ancora più bello, ma ora che ci sei non riesci a guardarti intorno. Segui Olive quasi come se non potessi fare altro, quasi come se ti stesse obbligando in qualche modo. Il suono dei suoi tacchi sul pavimento è quasi incantatorio, ma in fondo sai bene che sei tu ad aver scelto di inseguirla sempre. Ed è per quello che ora sei lì, a osservare uno sconosciuto mentre perquisisce Olive e registra la sua bacchetta.

«Deve andare al Quarto Livello: Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche. Cerchi la Divisione Animali, Esseri e Spiriti» dice l'uomo sconosciuto, Olive annuisce in risposta.

Per un attimo quasi non ti rendi conto che Olive se ne sta andando, sei bloccata a osservare quel piccolo mago dai capelli castani. Nessuno ti aveva mai definita una creatura magica, mai. Eri Mirtilla, semplicemente Mirtilla, persino da morta nessuno è riuscito a darti un titolo diverso da quello di “Malcontenta”. Nessuno ti ha neanche mai chiamata fantasma, lo hai capito da sola, vedendo le persone urlare nel vederti. Per te le creature magiche sono i draghi e gli unicorni, non riesci a credere di essere considerata loro pari.

Ti riscuoti solo quando senti di nuovo il suono dei tacchi di Olive, immediatamente la segui su quell'ascensore dalle grate dorate. Cerchi di nasconderti, di farti piccola sul soffitto di quel piccolo ascensore, ma sai che Olive non crederà che non ci sei. Non l'hai mai lasciata in anni e anni, mai, nemmeno un giorno. Non hai mai pensato che potesse reagire in qualche modo, per te è sempre stato giusto così: Olive ti aveva perseguitato quando eri in vita, tu hai fatto lo stesso con lei. Tu non hai mai combattuto né ostacolato in alcun modo il suo comportamento, pensavi che fosse lo stesso. Ma Olive non è te, ora te ne rendi conto, è sempre stata più forte.

Lo capisci da  come avanza decisa nel corridoio del Quarto Livello, cercando l'ufficio indicatole dal mago nell'Atrium. Lo capisci da come sembra tranquilla, da come non ci sia nemmeno un grammo di incertezza in ogni suo gesto. Lo capisci da quell'incredibile sorriso che rivolge al mago che l'accoglie alla Divisione Animali, Esseri e Spiriti. È lo stesso che rivolgeva ai professori, identico.

«Buongiorno, Olive Hornby» si presenta, porgendo la mano curata all'uomo. Ricominci a tremare, come non hai mai smesso di fare. Sai di essere morta, sai di essere un fantasma, ma porti ancora con te tutte le caratteristiche di quando eri viva. Paura compresa.

«Si accomodi» il mago fa cenno a Olive di entrare in un ufficio molto piccolo, riesce appena a contenere una scrivania e due sedie. «Ha detto di essere perseguitata?» continua, leggendo qualcosa da un foglio stropicciato. Ti ricorda incredibilmente un aereo di carta. Vedi Olive annuire. Non ha più quel sorriso in volto, sostituito da un'espressione affranta e preoccupata. Falsa, ne sei assolutamente certa.

«Sì, esatto. La situazione è diventata ingestibile, non sarei venuta altrimenti. So che avete un sacco di lavoro al momento!» a quelle parole il tuo sguardo passa dal sorriso di Olive allo sguardo del mago, in un attimo sai già quello che succederà. Olive è sempre stata capace di ottenere quello che voleva, le basta porsi nella maniera corretta e tutti cadono ai suoi piedi. Gli occhi scuri di quel mago stanno già brillando, Olive ha già vinto.

«Siamo qui apposta» il mago sorride di rimando. «Conosce l'identità di questo fantasma?» osservi l'uomo intingere una piuma nel calamaio, pronto ad appuntare tutte le informazioni che Olive gli darà.

«Oh, sì. Sì, la conosco. Si tratta di una mia vecchia compagna di scuola, è morta mentre frequentavamo Hogwarts. Sono stata io a trovare il corpo» Olive scuote appena la testa, posando una mano sugli occhi. Spalanchi la bocca nel vedere il mago del Ministero alzarsi e passarle un braccio attorno alle spalle, come per consolarla.

«Sarà stata un'esperienza devastante per lei» Olive annuisce, immediatamente ti viene da piangere. Perché nessuno pensa a te? Perché non si preoccupano della tua esperienza? Sei stata tu a morire nel bagno di una scuola, lontano dagli occhi di tutti, perché nessuno lo considera?

«Spesso gli spiriti si legano a persone conosciute in vita. Normalmente alle persone amate, ai membri della famiglia, ma non è raro che accada con chi ha trovato il loro corpo» Olive annuisce ancora.

«Sì, mi sono informata. Per anni l'ho lasciata fare, capivo il suo bisogno di sentirsi ancora legata al suo mondo. Ho pensato 'povera Mirtilla, morire così giovane', mi faceva quasi piacere che avesse scelto me».

Vorresti urlare. Vorresti gridare al mondo che sta mentendo, che quella non è Olive Hornby. Non ti ha mai voluto accanto a sé, quando bramavi la sua amicizia, ti ha sempre respinta. Non ti ha mai voluta, mai. Quando hai iniziato a seguirla lei se ne è accorta, urlava nel vederti, qualche volta sveniva. Ha cercato di combatterti, ma non ci è mai riuscita. Sta mentendo e quell'uomo le crede, tutti hanno sempre creduto a Olive. Hai sentito le sue parole, hai visto la sua recita, e la consapevolezza che Olive non avesse capito nulla si è fatta strada in te. Non ha mai capito nulla di te. Vorresti gridare tutta la tua rabbia, ma non sei mai riuscita a sfogarti in quel modo. Sei sempre scappata in quel bagno dove poi è finito tutto, hai sempre pianto invece di reagire. Ma, paradossalmente, ora sei quasi più forte di prima. Sei furiosa con Olive, non sarebbe mai dovuta andare in quel modo, e tutta la tua rabbia sembra canalizzarsi su quel blocco di appunti che il mago del Ministero tiene ordinato sulla scrivania. È un attimo: tutti i fogli iniziano a volare per la stanza, sotto lo sguardo attonito di Olive e di quell’uomo che pende dalle sue labbra.

«Mi scusi, ogni tanto capita. Ci dev’essere qualche incantesimo su questo ufficio».

Non riesci a credere che quell’uomo non abbia capito che non è un incantesimo a far volare quei fogli, è la tua energia. Non ti considera, come ogni persona che hai incontrato prima di lui. Non valuta nemmeno l’idea che tu sia lì. Lo vedi guardare Olive con occhi quasi sognanti, mentre le fa cenno di proseguire. Lei sorride, sa. Ne sei certa, Olive ha capito.

«Il mese scorso...» impallidisce, questa volta sai che è una reazione assolutamente vera. «Il mese scorso si è sposato mio fratello e lei... lei era lì. Sentivo la sua presenza ma non riuscivo a vederla, ho passato tutta la mattina in ansia. E alla fine è arrivata. È comparsa accanto al sacerdote nel momento esatto in cui dichiarava sposati mio fratello e mia cognata. Era lì, rideva, e tutti l'hanno vista. 'È proprio brutta tua cognata, Olive' ha detto, 'sta davvero bene con tuo fratello'».

Per la prima volta da quando sei lì ti viene da ridere. Non sta mentendo, adesso, è tutto vero. Ricordi benissimo la faccia di quella sconosciuta, sconvolta dalla paura, e la rabbia negli occhi di Olive. Ricordi benissimo quanto ti sei divertita quel giorno.

«La sua famiglia non sapeva che fosse perseguitata?» domanda il mago, palesemente trattenendo una risata.

«La mia sì, ma quella di mia cognata no» Olive fa una pausa, tormentandosi le mani. «Sono Babbani. Mio padre ha dovuto chiamare una squadra di Obliviatori per far dimenticare a tutti, ma ancora oggi mia cognata non è tranquilla ad uscire con me».

Dal cambio di espressione del mago sai già cosa accadrà. Se prima era divertito dalla situazione, ora è palesemente serio. Se avessi ancora un cuore a questo punto si sarebbe fermato, lo sai. Hai letto nei suoi occhi qualcosa che non avevi considerato quando sei andata a quel matrimonio, lo Statuto di Segretezza. Ci pensi ora e, per la prima volta, sai di averla fatta davvero grossa. Sai che non riuscirai a evitare qualche ripercussione per quel gesto, ora ne sei consapevole. La Segretezza è una delle parole d'ordine del mondo dei maghi e tu l'hai infranta. Ti giri di scatto verso Olive, la sua espressione è ancora fintamente affranta ma leggi nei suoi occhi la soddisfazione. Ha ottenuto quello che voleva.

«Grave, decisamente grave» borbotta il mago. «Come ha detto che si chiama il fantasma?»

«Mirtilla» Olive risponde immediatamente, senza alcuna esitazione. «Mirtilla Mal... Miller, Mirtilla Miller» stava per usare il tuo soprannome, te ne sei accorta. Ti sorprendi nello scoprire che Olive ricorda ancora il tuo cognome, pensavi che non lo avesse mai saputo.

Lo stupore viene spazzato via in un attimo, vedendo il mago alzarsi e allontanarsi dalla stanza. Ti senti ancora agitata, come quando non sapevi dove stesse andando Olive, e sei tentata di inseguirlo. Vieni bloccata dalla voce di Olive, ferma come non mai. Ha sempre evitato di parlarti da quando sei morta e, quelle poche volte in cui l'ha fatto, la sua voce ha sempre tremato.

«Non avrai davvero pensato di potermi perseguitare per tutta la vita, Mirtilla. È finita, uscirai dalla mia vita e ti dimenticherò».

Non riesci a rispondere, hai la stessa sensazione di quando non riuscivi a parlare perché la tua bocca era troppo secca. Come quando ti interrogavano o ti passava accanto quel bel ragazzo di Serpeverde che tanto ti piaceva. Vorresti ribattere, cancellare quell'espressione di vittoria dal volto di Olive, ma non riesci. Vorresti far capire al mago che sei lì, potresti far cadere quell’orrido quadro alla parete, ma non riesci. Sei totalmente paralizzata dal terrore, mentre il momento dell’errore continua a tornarti in mente. Sei quasi contenta quando ritorna il proprietario dell'ufficio, un voluminoso fascicolo in mano.

«'Miller, Mirtilla. Deceduta a Hogwarts nel 1943. Causa della morte sconosciuta'» legge da quello che, evidentemente, è il fascicolo sulla tua morte. Ti sembra quasi di sentire un brivido correre lungo la schiena alla parola “deceduta”.

«Esatto. Era al terzo anno, Corvonero» conferma Olive.

«Ora ricordo, fu per questo che quasi chiusero Hogwarts. Non sapevo che la ragazza fosse rimasta come fantasma» di nuovo ti senti gelare. Olive sa che sei lì, anche se sei ben nascosta in una brocca dell'acqua, eppure parla come se non fossi lì. Quell'uomo, poi, non si è neanche accorto della tua presenza. Per essere un dipendente della Divisione Animali, Esseri e Spiriti non ha davvero spirito d'osservazione.

«Non si è mai fatta vedere, perseguita solo me. La sera della sua morte mi ha svegliata di notte, me la sono trovata davanti, con quei suoi occhiali enormi... da allora non mi ha mai lasciata in pace. Non ce la faccio più, per questo mi sono rivolta al Ministero».

Vedi l'uomo annuire, è evidente che concorda con Olive. Se non fossi andata al matrimonio di suo fratello non sarebbe mai venuta qui, ne sei certa, non avrebbe avuto motivazioni abbastanza valide. Eri una Corvonero, sei intelligente, sai bene che non possono allontanare un fantasma semplicemente chiedendolo. Ma hai infranto lo Statuto di Segretezza, è nei poteri del Ministero obbligarti a non perseguitare più Olive. Non puoi fare nulla.

«Avvierò una pratica oggi stesso, signorina Hornby. Dato che la ragazza è deceduta a Hogwarts non ci sono problemi a farla tornare là dove è mancata, farò in modo che sia così. Può stare tranquilla» il mago sorride a Olive, alzandosi in piedi. Olive lo imita, allungando la mano per stringerla a quello sconosciuto che ha appena decretato il tuo futuro.

È un attimo: lo sguardo di Olive cade sul fascicolo ancora aperto sulla scrivania, la vedi impallidire di colpo. Incuriosita ti avvicini e noti che Olive non riesce a togliere gli occhi da una foto: sei tu, distesa a terra, il volto ancora rigato dalle tue ultime lacrime. Osservi Olive, pallida e tremante, e sorridi fra te. Forse dovrai tornare a Hogwarts, rivedere quel bagno che ha accolto tutti i tuoi pianti, ma sei certa che Olive non potrà mai dimenticarti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa storia è stata scritta per il contest “Be a Judge!”, indetto da Payton e Fabi, dove si è classificata seconda e ha vinto il Premio Giuria. La mia traccia consisteva nell’ambientare la storia al Ministero della Magia.

Mentre rileggevo il Calice ho trovato questo bel missing moment ambientato proprio al Ministero, quindi ho deciso di scrivere su quello. La parte iniziale in corsivo è, appunto, tratta dal Calice di Fuoco.

Il titolo – sono una piaga coi titoli ç.ç – rimanda sia all’effettivo ritorno di Mirtilla a Hogwarts che alla canzone iniziale di “A Very Potter Musical”.

Per quanto riguarda le modalità di accesso al Ministero ho ripreso le informazioni date nel quinto libro, riprendendo anche le varie domande poste al visitatore.

 

 

Premio Giuria: whateverhappened – Back to Hogwarts

Perchè questa storia meritava un degno riconoscimento: è perfetta!

   
 
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