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Autore: Dew_Drop    01/07/2011    4 recensioni
Cosa accadrebbe se Milo fosse un maggiordomo incapace e Camus il ricco erede che l'ha assunto?
Nella Parigi dell'alta borghesia fondata sul rapporto padrone/dipendente, che la Folie abbia inizio!
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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cap 10






< CAPITOLO 10 >

Bucarest , ovvero: "Due Bau-Bau e una Madame complottano"


Pensate veramente che l'Acharya, durante la narrazione de' fatti, sia stato già abbastanza sfortunato? Un ragazzotto troppo giovine per reincarnarsi, che in Terra-di-Baguette ha esibito l'italiana Torre di Pisa, aspirante architetto ma finito con indosso la toga... E non è ancora finita! Ché al fin de' giostra non finimmo in India come da programma, ma in tutt'altro paese. S'ha da aggiungere, almeno a Bucarest arrivammo. Ma di lì i programmi cambiaron ufficialmente, ed anzi, l'esordio di quest'avventura fuor da' confini di Francia s'ebbe già in volo.
Lasciate dunque che ve ne spieghi il motivo; il motivo, ebbene, per cui finimmo nella mia terra d'origine. Per cui finimmo, udite udite, nell'assolata e bianca Grecia.


Ehm, ehm...!


S'addentrò pian piano Semper Fidelis intra le genti, alla ricerca de 'l numero del proprio sedile. Il Blanchard e l'Acharya eran già svaniti. Una gran fortuna, per il nostro povero protagonista, giacché muoveva i passi un po' come si farebbe su di un campo minato e'l suo portamento non era certo de' migliori, terrorizzato com'era dal volo imminente. Trovato ch'ebbe il posto a sedere, realizzò ch'esso si trovava al mezzo di due altri, essendovi file da tre. Si aggrappò allo schienale tirando una boccata, neanche avesse scovato uno scoglio di salvezza, e scivolò ad accomodarsi fissando solo dritto lì davanti, con una faccia più bianca di un cencio steso al sole. Alla sua destra un'esigua figura femminile con un gran cappello a coprirle il volto; alla sinistra, a ridosso de' finestrino, un passeggero intento a specchiarsi con spaventoso narcisismo. Faceva delle espressioni, guardando l'immagina riflessa, peggio di quelle d'un mollusco con diarrea acuta; eppur il nostro Bau-Bau era troppo occupato a trasudar terrore per accorgersene. E per riconoscerlo; che anzi, a riconoscerlo ci pensò proprio il ragazzotto vanitoso:
"M-Milo? Oye, Milo!, che ci fai qui?"
E sobbalzò il prode Milò, volgendosi pian piano per inquadrar quel volto tremendamente conosciuto. Purtroppo, s'aggiungerebbe.
"Chela!" squittì coi capelli ritti in su la testa, "che mi venga un colpo!"
E dalla destra: "M-Milò??", al qual terribil accento, il suddetto si volse alla direzione opposta e il balzo del core lo crocifisse teatralmente allo schienale:
"M-Mademoisell... Madame de Westminster!"
Ebbene sì. Semper Fidelis finì in mezzo all'affezionato - lo spettatore se ne ricorderà di certo - Ambrogio "Death" Chela e alla Mademoisel-, ehm, mi si perdoni, Madame Mirelle de Westminster. Ma quant'è piccolo il mondo!
"M-Madame... Death...!"
"Milò!" s'affrettò la sorella del Blanchard in un sibilo, tappandogli la bocca con velenosa prontezza, "Milò!, s'ha da abbasssar la voce, mon Dieu!"
"Non mi si dica che c'è anche il Ciup-Ciup ne' dintorni" drizzò le orecchie Monsieur Chela, e sbirciò tra i sedili allungando il collo a guisa di struzzo.
"E l'Acharya, il giudice de la Carrera" s'accodò il cagnolino co' papillon, liberatosi de' mano della signora.
"Per tutti i frutti di mare, Milo! Mi vorresti spiegare per qual motivo siete su questo volo?", cui seguì un sussurro d'imprecazione, ch'io non riporto per non scandalizzare chi segue le vicende.
"Andiamo in India, De..."
"India? A far che?"
"Per la Carrera."
"N'ho sentito parlare. Poffarbacco!" cinguettò d'un tratto il Chela, "la Mirelle; Mirelle, non ti convien farti vedere."
"Scherzi?"
"Madame, e il viaggio di nozze in Indonesia?"
"Ah Milò, non parlarmi di quel disgraziato!"
"Perché? Cos'ha combinato, il signorotto?"
"Se l'è data" fece la spia Death, rifilando una gomitata al fido Bau-Bau. "Data a gambe con l'autista, il Lombrico col Sopracciglio!"
"Autista?" ripeté Semper Fidelis, con le mani artigliate a bracciolo. "Quella Pandora?"
"Hai detto bene."
"Mio fratello non mi perdonerebbe mai la rovina del matrimonio, o me infelice!"
"Suvvia, cara Mirelle, non t'angosciare."
"E dova va, Madame?" si precipitò Milò. "Ma cosa più importante, che c'hai da c'entrar tu, Death?"
"Siam amici d'infanzia; e così ne approfitto per accompagnare la mia cara. Bisogna sapere, il mio padrone m'aspetta per concludere un viaggio d'affari all'estero, e si dà il caso che Mirelle sia diretta al medesimo posto." 
"E... qual sarebbe?"
"Un hotel ad Atene. Cinque stelle."
"E il direttore..." sospirò sognante Madame de Westminster, le mani congiunte al petto. "Il direttore..."
"Il direttore?" l'incalzò Bau-Bau, guardandola fisso.
"E' l'amante, ovviamente!" li precedette il Chela in tono soddisfatto.
"L'am... GUEH??"
"Abbassa la voce, mio Milò!"
"Come sarebbe a dire, l'amante?"
"Lombrico col Sopracciglio ha un'amante. Par condicio" terminò Death con un'alzata di spalle. "Un ragionamento ovvio."
"Milò" si rizzò tutto d'un tratto Mirelle, puntandogli addosso due paia d'occhi gravidi di aspettativa. "Milò, vieni con noi."
"C-c-c-CHEEE?"
"E diavolo!" lo ammonì il collega, con tanto di scappellotto. "Ma non riesci proprio ad abbassarla, quella voce?"
"Suvvia Milò, per stavolta. Potresti venire con noi. In Grecia. Pensa che bello, Madre Patria per te!"
"Maaais... non posso! Son diretto in India per la Carrera! E se non scendessi con Monsieur... e il giudice... o povero me!", e si disfò i capelli, l'incredulo Semper Fidelis, arruffandosi il pelo con l'atteggiamento de' cagnolino bagnato. "M'aspetterebbe la forca!"
"Non dire sciocchezze!" lo incitò Madame, tirandolo per il braccio.
"Ma ne andrebbe del risultato della prova!"
"Cambio di programma, cambio di compagnia" complottò l'Ambrogio Chela. E si rilassò sul sedile con in su il volto un sorrisetto soddisfatto: "Si torna nella bella Grecia, mia caro!"


E s'affievoliscono le luci sulla scena


...Perché debbon sempre durare così poco, i matrimoni de' potenti? Voi ve lo siete mai chiesti? Spendono fior di denari per la cerimonia e mandan tutto all'aria per un capriccio. E poi s'ostinano a dire che quelli strani siamo noi cagnolini col papillon, che coi soldi spesi per le nozze camperemmo cent'anni e più. Misteri della vita.
Insomma, tutto questo per farvi intendere che accettai. Non me la sentii di negarmi questo sfizio, dopo tutto quel che avevo passato per colpa di Monsieur... una competizione fallata non m'avrebbe ucciso, era la mia unica speranza. In tutta la mia vita di Bau-Bau ho disobbedito pochissime volte ma quella, quella volta, quella ebbene fu la più grande disobbedienza che mi son concesso in vita. Giacché abbandonare il proprio signorotto all'aeroporto non è certo comportamente degno de' sottoposto, dico bene?
Il nostro programma era, in sufficienza, di prendere un taxi da Bucarest e filare dritti dritti alla mia bella Atene. Un bel viaggio di quindici ore circa, ma per il costo, oh!, Madame ci promise che c'avrebbe pensato lei. Il minimo! Il punto è, miei cari amici, che il cambio di programma non era lì concluso. Mi aspettava un'ultima sorpresa; anzi, s'ha da dire meglio, ci aspettò un'altra sorpresa, ché nessuno di noi avea previsto altri risvolti.


Ehm, ehm...!


Non fu difficile eludere l'occhio di Monsieur Ciup-Ciup e dell'Acharya, motivo per cui l'allegra combriccola sgattaiolò in fretta fuor dall'aereo e poi fuor dall'aeroporto, là nella rinomata Bucarest. In quanto ai bagagli, n'avevano solo due, piccini piccini, del Chela e di Madame; piccini piccini, si faccia attenzione, per poter filar via subito come saette. Il carico di Semper Fidelis era cert'insieme a quelli del Blanchard e del giudice, giacché si preferì d'evitare di ritirarlo. Zampettarono intra la folla di chi entrava e chi usciva, dritti al luogo di sosta dei taxi. La scenetta era tra le più buffe: due ragazzotti col papillon al posto de' collare, le lingue in fuori a mo' di cagnolini, che seguivano docili un'agghindata signora, ciondolante nel pomposo abito rosso e piantata su due tacchetti da gallinella. E entrambe le valigie in spalla ad uno de' Bau-Bau, quello più alto dei due, insomma quello col muso da cane bastonato. Insomma, ci si voglia intendere meglio, Milò.
Puntaron al primo taxi de' la fila e mentre Madame e il Chela si buttavano sui sedili, Semper Fidelis scariva i bagagli nel cofano aperto per l'occasione prima d'infilarsi a sua volta ne' abitacolo. Stretti stretti, la de Westminster in mezzo e i Bau-Bau a destra e sinistra, comicamente vicini vicini come anatroccoli infreddoliti; dato che il terrore d'essere scoperti era, non dico molto, bensì estremo.
Mirelle si levò l'ingrombrante cappello di paglia e si diede una sistematina all'abito. "Il signore..."
"Il signore" le rubò parola il nostro maggiordomo, sporgendosi innanzi per rivolgersi all'autista. "...Il signore, s'ha da partire subito, per favore."
"Veramente di fretta, il Dellas."
"Dellas...?" sbiancò vitreo Bau-Bau, "non..."
"Dove porto i signori?" domandò l'Acharya voltandosi pian piano, come un mostro che si gusta il panico della vittima.
Occhi chiusi dietro alle lenti degli occhiali.
Capelli. Singolarissimi.
Espressione immobile.
"...EEK!" squittì Milò, rizzandosi sul sedile com'anche fecero Madame e il Chela, ghiacciati dall'orrore. Quasi il taxi ebbe un sussulto. "A-ACHARYA!"

Ciup-ciup.
Ciuppy-ciup.
Ciup?
Ciup...!

"Milò" s'infiltrò la vocina mielosa del Blanchard, che cacciò fuor il muso dal sedile anteriore del passeggero, "dove s'ha d'andare?"
"M-Monsieur!" guaì Me Infelice, e raccolse le ginocchia sul sedile seguito a ruota dai due compagni di complotto. "N-non era mia intenzione!, posso giurarlo!"
Toc!, protestaron le portiere.
Bloccate.
"Ahm!", e Camus Ciup-Ciup si mise in bocca una caramella gommosa pescata dal sacchetto ch'avea in grembo. Il suo sorriso, signori e signore, era marshmallowsiamente terrificante. "E tu dovresti essere lo sguattero dei Gottfrid! E Mirelle, sorellina! Avremo tempo per scambiar qualche chiacchiera, durante il tragitto. Atene, mi si dia ragione."
"M-Monsieur!"
"Cambia registro, Milò."
"Come lo sa? Io... mon Dieu... chiedo venia!"
"Suvvia mio caro" lo zuccherò il Blanchard, "ero due file dietro di voi. Posto quattordici. Sprovveduti."
Sbiancarono in coro, i Bau-Bau e Madame. Particolare che venne tradotto come un consenso dall'Acharya, che ingranò la marcia e si preparò alla guid-
"GUEH!" strillò Semper Fidelis arrampicandosi sullo schienale del giudice, "jamais!, non può guidare, il signore!, almeno apra gli occhi! Anch'io son troppo giovane per reincarnarmi!"
"Neh" intervenne Monsieur, colpendolo sulla fronte come si farebbe con una mosca, e Bau-Bau ritirò immediatamente il collo. "Neh, Milò, Agni sa guidare, a differenza tua. A proposito", e si sporse dietro, allungando il pacchetto di caramelle con un sorriso mieloso, "ne volete una?"
 
 
° ° °


Et voilà, finalmente eccomi XD Scusatemi tanto per l'attesa, ma ho avuto parecchio da fare. E così abbiamo un bel gruppetto diretto ad Atene *squilli di trombe* dove, nel prossimo capitolo, entrerà finalmente in scena Ria, amante della sorella di Monsieur, sorella che a sua volta è stata tradita dallo sposo Rhadamanthys de Westminster, sorella inoltre amica d'infanzia di Ambrogio "Death" Chela, diretto ad Atene per incontrare il proprio signorotto Fredric Lewis "Aphrodite" Gottfrid v_v Phew, peggio di Beautiful  @_@ Mi divertirò un mondo a stravolgere Ria, io che lo amo così tanto come personaggio <3 , per cui aspettatevi il peggio.
Allora, avevo detto che non farò slittare gli aggiornamenti e così farò, perché ci rivedremo tra domenica o martedì e non oltre. Non ho voglia di farvi aspettare, giustamente, dato che ho già ritardato troppo con questa parte, per cui vedrò di far quadrare i conti e gli aggiornamenti.
Alla prossima allora, e grazie a tutti voi! Destinazione, Grecia, e lì ne succederanno di cose... *-*

Fe'







 
   
 
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