Nightingale
"Aspettate prima di cominciare
a leggere questo racconto, non abbiate fretta e fermatevi con me. Non ci vorrà
molto, lo prometto.
Viviamo in un’epoca
moderna signori, un’epoca dove è la ragione a dettare le leggi di questo mondo.
Ahimè, non c’è più spazio per creature come me, come noi, in questo tempo.
Mi rivolgo a voi,
figli della Scienza, voi che avete confinato l’Universo a quello che riuscite a
spiegare, dove ciò che va oltre l’immaginazione, ciò che supera l’umano è
soltanto l’invenzione di qualche diavolo che ha perso il senno. Io sono una di
quelle creature che avete escluso dalla realtà, io per voi non esisto nemmeno.
Qui a Londra è il
1958, sono passati tanti anni da quando sono arrivato qui e l’ho vista per la
prima volta, ma non è mai stata così diversa. Le strade, le luci, le persone;
ormai non riconosco più nulla di ciò che è stato. Quasi senza che me ne
accorgessi il tempo è scivolato via, lasciandoci in un luogo che non va più al
passo con noi e che ci ha lasciato indietro. Noi non siamo più i suoi figli, ed
è giunto il momento di lasciarlo andare. Solo non ora, non quando non ho ancora
finito il mio racconto.
Arriverà quel
momento, ma non ora.
Non credete che sia
qui per lamentarmi dei tempi che cambiano, so bene che questo è il naturale
corso delle cose, e in fondo è meglio così; in questa era illuminata non c’è
più spazio per le cose passate e l’uomo è stanco di convivere con ciò che non
può spiegare attraverso le sue teorie scientifiche, le sue formule e le sue
equazioni.
Non c’è più spazio
per quello che non è come voi.
Continuate a
leggere, ve ne prego. Perché questa è l’ultima cosa che mi è rimasta da fare.
Guardate a quello
che sto scrivendo come una premessa, perché io stesso ho bisogno di un motivo
per cominciare a raccontare. Noi siamo gli ultimi relitti, le ultime tracce di
quello che è stato e che non sarà più; presto moriremo, ma non posso permettere
che il passato sia cancellato dalla memoria. Per quanto piccolo, per quanto
insignificante, voglio che quello che i miei occhi hanno visto viva per sempre.
Era questo il mio ultimo desiderio e questa è la possibilità che mi è stata
data per esaudirlo.
Crederete di
trovarvi davanti a un semplice libro probabilmente, uno dei tanti. Una storia
di fantasia, di un vecchio che aveva troppo tempo e troppa immaginazione; non
più vera delle vecchie leggende di cavalieri e draghi, eroi pronti a salvare il
loro regno e la loro amata, di streghe e demoni malvagi sempre in agguato.
Non potreste
sbagliarvi di più.
Ma io non ho altro
tempo e questa è la storia di come l’Uomo ha rinunciato per sempre alla sua
parte più oscura, cancellandola dal tempo. Questa è la storia della mia vita,
della nostra vita.
Che abbia inizio."
- L'angolo delle demenze
Salve a tutti! ( o perlomeno quei pochi coraggiosi che sono riusciti ad arrivare a leggere fino a qui, grazie per l'impegno <3)
Era tanto tempo che non scrivevo seriamente qualcosa che fosse più lungo di una one-shot random senza grandi pretese, quindi spero di non essere arrugginita e di non aver scritto troppe boiate, e che questo che avete appena letto abbia suscitato almeno un po' la vostra curiosità.
Devo ammettere che è un progetto alquanto ambizioso, perchè sarà lungo, pieno di personaggi e molto carico di misteri e suspance.
Lo so, lo so.
Non ho saputo resistere dallo scrivere qualcosa nell'epoca vittoriana, ma chi mi conosce sa bene che adoro quel periodo storico e che mi sarebbe sempre piaciuto ambientare una storia sullo stile neogotico (o almeno provarci) nella Londra alla fine dell'era della regina Vittoria. Così l'ho fatto.
E via con i sovrannaturale, esoterismo e tutte le belle cose che mi piacciono tanto. Perchè vedrete, ci saranno molte rivelazioni e tanta suspance, che non guasta mai.
Spero davvero che vi sia piaciuto questo "inizio" e che abbiate voglia di leggere il prossimo capitolo, il primo capitolo vero e proprio che vedrà il primo caso e l'introduzione di alcuni dei personaggi, sono molti ed è meglio gustarseli lentamente.
E' presto, ma io vi pongo questa domanda e spero che nei prossimi capitoli qualcuno cominci a chiedersi chi è che sta scrivendo questa lettera che anticipa la storia vera e propria. Questa lettera viene, appunto, scritta dopo i che i fatti narrati sono successi, in pratica il prologo si trova più avanti della "storia" nella linea temporale. Quindi, per voi chi è che potrebbe scrivere qualcosa del genere? Quali sono i suoi intenti e perchè sente questa urgenza così fortemente?
Ovvio, lo scoprirete solo leggendo.
Un bacio e un grazie a quelli che hanno letto questo prologo!