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Autore: sugarmotta    01/07/2011    1 recensioni
Quella sera, Chris capì che Darren gli trasmetteva sicurezza e fiducia. Un ragazzo che solo con l'armonia della voce riusciva a liberare lo spirito di libertà e la passione in Chris. Di certo, sarebbe stato da stupidi lasciarselo scappare e far decidere ogni cosa al destino. In quel momento, il soprano sentì una grande forza nascere in lui, e guardò il mondo con gli occhi di chi può cambiare le sorti.
"Quel ragazzo deve essere mio."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Allora.. questo capitolo è un po' di passaggio. Credo proprio che ce ne sia bisogno, giusto per far intendere la situazione, specialmente per una certa Heather all'oscuro di tutto l'accaduto. ;) Buona lettura!




10. A nice day... or not



Lo squillante suono del telefono della camera d'hotel fece scuotere Darren nel letto. Non c'era modo peggiore di iniziare la giornata se non con il rumore elettronico di un apparecchio. Due, tre squilli, che si facevano sempre più martellanti nella sua mente. Aprì appena gli occhi, per richiuderli subito dopo per l'accecante luce del sole che irrompeva nella stanza. Quattro squilli. Il ragazzo nascose la sua testa sotto il cuscino come segno di protesta. Realizzò che era domenica, giorno libero da ogni intervista o appuntamento di lavoro, e decise che non avrebbe risposto all'assordante telefono.  Cinque, poi sei squilli. Un fruscio di lenzuola che si spostavano e un assonnato "Pronto?" interruppe il fastidioso suono. Darren spalancò gli occhi e s'irrigidì d'improvviso. Conosceva quella voce.
"Sì? Quindici minuti? Ok. Arrivo subito." Un tonfo secco che riecheggiò nella mente di Darren gli indicò che la chiamata era conclusa. Si voltò alzandosi di scatto, pregando dentro di sé di essersi inventato tutto. Eppure Chris Colfer era lì, seduto sul lato opposto del suo stesso letto, con un'espressione piuttosto stanca. Darren sgranò gli occhi, ed aprì la bocca per dar voce alla moltitudine di cose che gli passava per la mente in quel momento, ma la richiuse poco dopo per il fastidioso mal di testa. Si portò una mano sulla fronte e fece un respiro profondo. Poi ricominciò scandendo ogni singola parola:
"Chris Colfer, cosa ci fai nel mio letto?" La voce risuonò stridula nella stanza.
Il soprano rispose con fare autoritario: "Uno: questo è il mio letto." Darren si guardò intorno più attentamente e se ne rese conto. "Due: ieri sera eri del tutto convinto del contrario, come stamattina. Non so cos'abbia la mia stanza di così attrattivo da scambiarla per tua." squillò la sua voce acuta mentre alzava un sopracciglio. "E tre, se te lo stessi chiedendo, oltre ad una profonda dormita notturna dentro questa stanza non è successo nient'altro." Disse infine abbassando lo sguardo.
Darren rimase spiazzato dalla risposta, ma visibilmente sollevato dall'ultima frase. "Tanto per iniziare non urlare e.."
"Non sto urlando!" lo interruppe il soprano. "Ieri hai bevuto troppo." lo accusò guardandolo negli occhi. "E forse anch'io..". Si portò una mano sulla fronte sentendosi la testa girare ancora. "Quindi non sono riuscito a staccarti dal mio letto e portarti in camera tua. E ad esser sinceri, non ce l'avrei fatta neanche da sobrio." ammise con un accenno di sorriso.
Non che gli fosse dispiaciuto condividere il letto con Darren, ma avrebbe decisamente preferito che il ragazzo non fosse stato brillo. Nella sua mente rivide attimi della serata precedente: Darren che in piena notte continuava a blaterare cose insensate, a volte anche alterandosi, e che voltandosi sull'altro lato gli portava via tutto il lenzuolo. Ovviamente si irritò, e non poco, ma fu bello poter osservare il viso del ragazzo così da vicino. E ricordò anche di avergli stretto la mano per un po'..
Darren, che era rimasto silenziosamente a guardarsi intorno, risvegliò Chris dai pensieri: "Scusami. Come hai detto tu, ero brillo e fuori di testa." Aveva lo sguardo cupo, sembrava davvero dispiaciuto.
"Non ti preoccupare, è acqua passata. Ora vai a cambiarti che Ryan ci vuole vedere tra dieci minuti." l'informò sistemando le lenzuola del letto.
"Ma come, non avevamo finito di registrare? E oggi è domenica!" protestò, visibilmente scocciato.
"Sì, abbiamo concluso, ma Ryan ci vuole tutti riuniti per dei ringraziamenti, una specie di discorso. Non ho capito bene.." si spiegò Chris.
"Ah.." sospirò il moro. "Beh, visto che stanotte mi hai offerto il tuo letto, è giusto che ora lo rifaccia io!" disse iniziando a sistemare le lenzuola, una per una, scanzando il soprano che non ebbe modo di replicare. Quest'ultimo rimase sorpreso dallo sbalzo d'umore dell'altro: un attimo prima era lì seduto a scusarsi per la nottata, e in quel momento stava allegramente sistemando i cuscini del letto.
Così, gli rivolse un ampio sorriso e sussurrando un "Ok" se ne andò in bagno, lasciando la porta accostata. Dal piccolo spiraglio, riuscì ad osservare Darren in segreto: stava riordinando la stanza come un perfetto uomo di casa, e Chris lo scrutava con aria sognante immaginandosi un risveglio così tutti i giorni.

***

Dopo il raduno voluto dal produttore, a cui partecipò tutta la troupe di attori, registi, tecnici e lavoratori vari, la giornata passò tranquilla. Chris decise di approfittare della libertà concessa per dedicarsi allo shopping sfrenato come ormai era da tempo che non faceva. A lui si unì presto Lea: se c'era qualcosa a cui la ragazza non avrebbe mai rinunciato, era passare del tempo con l'amico gay più divertente e di buon gusto in giro per negozi.
L'auto privata li passò a prendere poco dopo davanti l'hotel dove alloggiavano. I due ragazzi uscirono velocemente e s'infilarono nell'ampio veicolo, sprizzanti di gioia.
Chris stava già facendo l'elenco dei negozi della categoria "visitare assolutamente", parlando e gesticolando freneticamente, mentre Lea diede all'autista le indicazioni circa la loro meta.
"Chris, e se incontrassimo dei paparazzi?" La ragazza interruppe il discorso del soprano parlando con tono di preoccupazione. "Sai che ci chiederebbero anticipazioni di Glee, e che odio quel tipo di interviste.."
Il ragazzo la guardò pensoso. "Beh in effetti come abbiamo visto da Mark pochi giorni fa, in questo periodo i paparazzi sono molto a caccia di gossip, specialmente per l'episodio finale di Glee." sospirò.
"E Ryan ci uccide se anticipassimo troppo!" si lamentò Lea, estraendo dalla borsa uno specchietto e sistemandosi il trucco.
"Tranquilla," disse poco dopo Chris, osservando l'amica applicarsi un perfetto strato di cipria "vedrai che oltre a qualche foto non vorranno altro. Siamo talmente belli e amati che una sola esclusiva foto di noi due insieme interesserebbe più di ogni altro gossip!" scherzò con tono di finta superiorità, avvicinandosi affettuosamente all'amica che appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo.

Dopo poco i due scesero dall'auto, proprio in pieno centro di New York, e decisero di gettarsi a capofitto nei negozi più lussuosi e alla moda, sfoggiando carte di credito che solo stars potevano permettersi. La loro fama era ormai cresciuta e spesso si dovettero fermare per degli autografi. Ma dentro ai negozi si divertirono proprio come due adolescenti. Si provavano ogni capo d'abbigliamento, e scherzavano sul mostrarsi in pubblico con gli abiti più strani o appariscenti. Chris riuscì a fotografare Lea con un miniabito in atteggiamento provocante, e l'amica lo ripagò con una foto altrettanto oscena mentre s'infilava una lingerie da donna, con fragorose risate della ragazza.
Dopo aver girato in lungo e in largo tutte le più famose strade della moda, si fermarono in un elegante bar in cui Chris offrì all'amica un caffé e dolci a volontà in cambio della cancellazione dell'oscena foto. Lea, a suo malincuore, dovette accettare, non resistendo ai biscotti artigianali del posto.
Uscirono dal bar per completare il loro giro di shopping, anche se tenevano circa cinque borsette strapiene di vestiti e accessori ciascuno, quando uomini vestiti eleganti con professionali apparecchi sulle mani irruppero nel loro piacevole pomeriggio per scattare segretamente qualche foto. Chris si accorse del flash dietro di lui e Lea sbuffò scocciata aumentando la velocità del passo, ma su idea di Chris decisero di rallentare e trattare quei paparazzi amichevolmente. Finirono la loro giornata insieme mettendosi in posa al centro della piazza di Times Square, poi davanti una fontana mostrando orgogliosi tutte le buste del loro sfrenato shopping, mentre i paparazzi obbedirono ai loro desideri fotografando le  pose da top model dei ragazzi.




Chris passò davvero una giornata di divertimenti con Lea, ma la stessa cosa non si può dire per Darren. Dovette accontentare Heather e la sua pazza voglia di mare portandola alla spiaggia. Era quasi Giugno ormai, e il sole splendeva abbastanza da potersi abbronzare.
Arrivarono ad una delle celebri spiagge della costa est dove alloggiavano solitamente i personaggi di una certa fama. Dopo aversi caricato tutte le borse e deciso dove fermarsi, Darren si fiondò subito su un lettino. Si sentiva addosso ancora i postumi della sbronza della serata precedente, e l'unica cosa che volesse fare era dormire. Heather sembrò acconsentire: trascinò un lettino vicino al compagno, ci appoggiò l'asciugamano rosa shocking e ci si distese beatamente. Darren, nel frattempo, cadde in un dolce stato di dormiveglia, alleggerendo l'insistente mal di testa che si portava dietro da quella mattina. Ah, che mattinata.. sicuramente quello era stato il risveglio più strano che Darren Criss avesse mai avuto. Mai aveva dormito con un altro ragazzo. Anni prima, quando organizzava pigiama party o feste con gli amici, gli capitava spesso di dormire con i suoi amici, ma mai condividendo lo stesso letto. Dentro di sé aveva la sensazione di aver sbagliato: Chris aveva tentato di baciarlo più volte, ed aveva anche ammesso di avere una cotta per lui. Se non avesse immediatamente allentato i rapporti, il soprano si sarebbe decisamente montato la testa. Di questo ne era certo Darren, ma in cuor suo sapeva anche quanto incontrollabile diventasse la situazione quando era con Chris: era una persona socievole, divertente e anche bella, come poteva rifiutarlo? Ed era inutile nasconderlo, spesso aveva voglia di baciarlo. Si può voler baciare una persona gradevole, senza andare oltre? Ti deve per forza piacere un ragazzo, solo perchè hai voglia di baciarlo?
"Non ho proprio voglia di dormire." La voce di Heather interruppe i pensieri di Darren, che tornò con la mente su quella spiaggia. "A dire il vero, avevo tutt'altri programmi per oggi.." sussurrò con fare sensuale girandosi verso il ragazzo e appoggiando la testa su un braccio. Darren, che aveva ancora gli occhi chiusi ed era voltato dall'altra parte, non si accorse della bionda che lo stava osservando, e mugugnò qualcosa in risposta. D'un tratto Heather si alzò in ginocchio sul lettino e si sporse su quello dell'altro, appoggiandosi sul petto scolpito del ragazzo. Darren aprì gli occhi di scatto, e la bionda gli sorrise.
"Andiamo a farci il bagno?" chiese mentre con una mano gli accarezzò il petto e gli addominali.
Darren sospirò un "Non mi va" con poca voglia. Ma la ragazza insistetté maggiormente, spostandosi completamente sul lettino dell'altro e allungandosi sul corpo del ragazzo. Continuò ad accarezzargli il petto delicatamente con un dito. "Dai, non vuoi nuotare fino al largo e poi abbracciarmi sott'acqua? Scommetto che ti piacerebbe da impazzire.." disse con fare sensuale. Darren, sentendosi uno straccio per la testa che continuava a martellargli, si alzò a sedere obbligando la ragazza a spostarsi e sedersi anch'essa.
"Cos'hai?" chiese ingenuamente la bionda, scrutando gli occhi dell'altro.
"Niente. Scusami, ma non mi sento in vena di fare nulla oggi." sospirò portandosi una mano sulla fronte e massaggiandosela.
Heather lo guardò con fare sospettoso e mordendosi il labbro inferiore. "Scommetto che è per ieri sera. Hai bevuto, per caso?"
"Sicuramente." rispose deciso l'altro, ma capì come il discorso si sarebbe potuto evolvere e aggiunse in fretta: "Ma non ricordo molto. Anzi, niente. Non ricordo niente."
"Già, neanch'io." rispose tranquillamente la bionda. "Ricordo solo di aver ballato e di essermi scatenata. Anche tu non sei stato molto tranquillo, specialmente quando abbiamo ballato insieme!" ridacchiò.
Darren la guardò perplesso: aveva ricordi non molto chiari della serata, ma era certo di non aver ballato con la ragazza.
"Ehm.. no, veramente.. noi non siamo stati insieme." disse il moro con tono pacato.
La bionda lo guardò allibita. "Ma sì.. ho ballato con persone diverse, anche con te!"
"No, questo me lo ricordo." la corresse Darren. "Sono stato tutto il tempo con.." esitò per un attimo, ma poi si decise. "..Chris, Mark e Kevin."
La bionda rimase piuttosto delusa da quel che le disse. Era certa di aver passato una serata fantastica con quel che ormai definiva il suo ragazzo. E ugualmente una giornata splendida, quel giorno. Rimuginare su quel che era successo non era nei suoi piani, così con un sorriso pieno di energia si alzò.
"Possiamo sempre rimediare il tempo perso.. dai vieni, andiamo a farci una nuotata!" lo persuase con un tono allegro.
Ma Darren non ne voleva sapere di muoversi, figuriamoci di nuotare. "Heather, ieri mi sono preso una bella sbronza che devo ancora farmi passare. Se non ti dispiace, passerò qui la mia giornata, non riesco proprio a fare altro." la ammonì, forse troppo severamente, e tornò a sonnecchiare sul suo lettino.
La ragazza lo guardò allibita. Gli voleva bene, ma odiava i suoi sbalzi d'umore. Si allontanò verso il mare con l'intenzione di nuotare da sola, mentre nella sua mente si iniziò a formare il pensiero che il moro non fosse così interessato a lei.
  
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