Capitolo 7: Ago nel
Pagliaio
Quando Norvegia entrò nel "Königreich Preußen" era da solo. La
mattina dopo la loro conversazione, Svezia aveva accompagnato Norvegia al ponte
che collegava il suo Paese a quello di Danimarca, poi si erano lasciati.
Adesso Norvegia doveva trovare Danimarca. Per fortuna,
Dopo alcune ore, Norvegia si rese conto che le dimensioni del Paese erano una
questione relativa. Danimarca, geograficamente parlando, non era una Nazione
tanto grande, tuttavia cercare una persona a Copenaghen era come cercare un ago
in un pagliaio*. Venne anche preso alla sprovvista dalla mancanza di
caratteristiche danesi. I negozi avevano tutte insegne tedesche, la gente
parlava tedesco e i nomi che sentiva per strada erano tedeschi. Anche se
Norvegia cercava di non fare caso a quella lingua sconcertante, notò un accento
familiare persistente nell'aria. Era la lingua tedesca, ma manteneva un sordo
suono come se le persone stessero parlando con una patata in bocca. Era l'unico
conforto che Norvegia trovava nell’aria, mentre proseguiva la sua ricerca.
Nonostante la lingua, Norvegia notò che i posti della vecchia e della nuova
"Copenhagen" erano molto simili, così avrebbe potuto controllare i
vecchi ritrovi di Danimarca, ma l'unica cosa che riusciva a trovare erano solo ricordi.
Non riusciva a contare il numero di volte che Danimarca lo aveva trascinato in
giro per quelle strade. In una di esse Islanda aveva accidentalmente iniziato a
camminare sulla pista ciclabile. Danimarca lo aveva afferrato per il collo, e
lo aveva tirato fuori in tempo prima che un gruppo di ciclisti rischiasse di
investirlo. Danimarca aveva prontamente spiegato come erano regolate le piste
ciclabili e perché a Islanda non era stato permesso di camminarci sopra.
Norvegia sentiva uno strappo al cuore ogni volta che vedeva
le tante bandiere prussiane in bianco e nero. Erano strane ed estranee in quel
luogo. Gli mancava l’allegra bandiera rossa di Danimarca. Anche se America una
volta aveva scambiato Danimarca per un comunista. America era un idiota.
Nonostante l'evidente riferimento cristiano,
Al calar della notte, Norvegia non aveva fatto alcun progresso da quando era
arrivato nel Paese. E questo non per la mancanza di tentativi - Norvegia aveva
cercato a destra e a manca, senza trovare alcun segno di un danese da qualche
parte. Quando il sole iniziò a scomparire da dietro gli edifici, Norvegia si
rese conto che aveva dimenticato di controllare in un hotel. Ma sentiva che questo
era un dettaglio minore. Dopotutto, la vita notturna si addiceva a Danimarca.
Norvegia avrebbe battuto ogni bar e pub di Copenhagen, se avesse potuto.
In serata la folla si era diradata in strada, ma c'era un sacco di gente ancora
in giro, soprattutto adolescenti e
giovani in cerca di divertimento, ma Norvegia aveva incontrato ogni tipo di
persone sulla sua strada. Però nessuno di loro era chi stava cercando. Era davvero
così difficile individuare un danese tra migliaia di Prussiani?
Non fece in tempo a terminare di formulare questo pensiero, che un braccio si
avvolse intorno alle spalle di Norvegia. Il suo cuore mancò un battito, ma il
suo soffio non durò a lungo. Il proprietario del braccio era solo Prussia con i
capelli arruffati e la faccia rossa.
"Yo, Norwegen!" chiamò Norvegia
in un orecchio, con le gambe leggermente traballanti. "Sono felice di
vederti! Vuoi bere qualcosa? Non ti preoccupare, ti ho perdonato per tutta
quella roba su Danimarca"
"In realtà, io -"
"Sciocchezze!" tagliò corto Prussia "Tu hai bisogno di divertirti
di più nella vita, Norwegen!" Prussia strinse la presa su Norvegia, che
venne così trascinato verso il bar più vicino.
Norvegia non aveva particolare interesse per l'idea di Prussia. Sapeva che era
un forte bevitore, e non sarebbe stato d’accordo a lasciar andare Norvegia
finché non fosse stato completamente svenuto. Purtroppo, Norvegia non sembra
avere molta scelta.
==
"Bevi!" Prussia sbattè un boccale di birra davanti a un tutt’altro
che entusiasta Norvegia. Senza aspettare che Norvegia bevesse, Prussia aveva
già prosciugato il suo boccale.
Sospirando, Norvegia prese il boccale e bevve la birra. Era tedesca. Norvegia
arricciò le labbra per il disgusto, e si voltò dalla sua parte per affrontare
il resto del bar. Non aveva intenzione di trovare Danimarca in questo modo –
avrebbe dovuto trovare un modo per sfuggire al prussiano. Prussia sarebbe stato
abbastanza veloce a ordinare abbastanza alcolici uno dopo l'altro? Forse una
rissa da bar avrebbe potuto…
Norvegia fissò l'uomo con uno sguardo disgustato sul viso. Al diavolo! Norvegia
si alzò e spinse via la birra in un solo movimento. Stava per dirigersi verso
la porta quando una mano gli afferrò il braccio e lo tirò indietro verso il
bar. "Ah, Norwegen, non fare così, beviamo insieme, come eravamo abituati
a -!"
Norvegia tolse di scatto la mano di Prussia, la sua pazienza era quasi
esaurita. "Non sono mai venuto a bere con te", sibilò.
"Che cosa stai dicendo, Norwegen?" Prussia si alzò e si spostò pericolosamente
vicino al norvegese. "E tutti quelle volte che abbiamo fatto irruzione a
casa di Inghilterra, eh? Quelli erano bei tempi ..."
Le dita di Prussia ubriaco scivolarono lungo la faccia di Norvegia in quella
che doveva essere una carezza, ma pungevano la pelle di Norvegia come chiodi
barcollando lungo il mento. Lui fece una smorfia di dolore e allontanò la mano
di Prussia "Non mi toccare!".
"Nor …" Ma Prussia non fece in tempo a dire il suo nome che venne
spinto via da Norvegia.
"Ehi, ti ha detto di non toccarlo, oppure no?"
Norvegia poteva vedere solo un pugno disteso accanto a lui nella sua visione
periferica, ma quella voce era inconfondibile. I suoi occhi schizzarono fino al
volto di un uomo accanto a lui, e un sorriso sicuro lo salutò - insieme a un
mucchio di caos controllato che erano i suoi capelli.
La bocca Norvegia si spalancò per la sorpresa.
Danimarca!
=
Norvegia non riusciva a credere di vedere Danimarca dopo tutto questo tempo.
Era lui, vero? Non era svenuto per colpa dell’alcol che non ricordava di aver
bevuto, giusto? Avrebbe dovuto toccarlo per assicurarsi che fosse vero? Sentire
i muscoli che stendevano il braccio, o la punta di alcune dita callose?
"Cosa c’è che non va con te?" In un mondo lontano dietro Norvegia, Prussia
inciampava ai piedi del bar, fissando la coppia di uomini.
"Niente", replicò Danimarca,
mettendo una mano sulla spalla di Norvegia. "Sto soltanto salvando una
damigella in difficoltà".
In una situazione normale Norvegia lo avrebbe colpito per il
commento, ma era troppo felice, era semplicemente lì, era vero, e lui lo stava
toccando. E adesso lo stava guardando di nuovo! Oh dio, Norvegia era così eccitato
che quasi perse la parola.
"Sembra che io ti stia abbagliando", lo prese in giro il danese.
"Sì" disse Norvegia senza pensare. Danimarca sorrise.
"Nor -" iniziò Prussia, ma si ritrovò con una mano del norvegese
spinta in faccia.
"Andiamo da qualche parte", disse rapidamente Norvegia al danese.
"Se insisti ~" Danimarca fece scivolare la sua mano intorno alla vita
di Norvegia per guidarlo verso l'uscita, e Norvegia non si oppose.
L'aria fresca della notte era benvenuta dopo quella calda e piena di alcol del
bar. Danimarca sembrava avere un'idea di dove voleva andare, perché camminava
con passo sicuro portando con sè Norvegia non appena erano usciti dal locale.
La sua mano era per Norvegia così calda e familiare che era quasi schiacciante.
"Stai bene?" Danimarca gli chiese dopo pochi istanti.
"Oh," Norvegia prese un momento per registrare ciò che aveva detto:
"Sì, sto bene".
"Com’è che ti ha chiamato quel tipo? Norwegen? Come il Paese?"
"Norge", corresse Norvegia in
danese. "E, sì, esattamente come il Paese".
"Questo è un nome strano," ma a Danimarca non sembrava dispiacere.
Sorrideva ampiamente come sempre. "Sono Niels. Piacere di conoscerti".
Niels? Norvegia sbatté le palpebre e guardò di nuovo l'uomo. No, era
sicuramente Danimarca. Ogni cosa di lui era esattamente la stessa ... il taglio
dei suoi occhi ad arco verso il basso, le linee del sorriso sulle sue guance e
lo spessore delle sopracciglia. Solo il nome era diverso. Solo il suo nome era
cambiato.
"Già .." Norvegia disse distrattamente mentre guardava Danimarca negli
occhi. Quanto strano sarebbe stato avvolgere Danimarca in un abbraccio e raccontargli
le azioni che aveva compiuto nei secoli? ... Abbastanza strano, probabilmente.
Aveva incontrato 'Niels' solo un minuto fa, dopo tutto ... Non poteva rischiare
di spaventare Danimarca. Non ancora. Era eccitato, ma doveva mantenere la sua
solita faccia da poker. Questo doveva fare: approcciarsi con calma e poi spiegare
la situazione...
"E’ tutto a posto lì dentro?" chiese Danimarca mentre agitava la mano
davanti al viso di Norvegia, che saltò.
"Sì, sto bene", disse in fretta. "Sono solo..."
"Ero così abbagliante?"
"Smettila di fare citazioni di pessimo gusto" scattò Norvegia scattò
prima di interrompersi, e immediatamente si pentì per le sue parole. E se
Danimarca si fosse offeso e -
Ma Danimarca si mise a ridere: "Sembrava ti andasse bene prima!"
"Perché era vero," ammise Norvegia con disinvoltura. "Ora è solo
antipatico."
Era davvero così semplice ricadere nella rilassata abitudine con il danese così
in fretta?
Non appena aveva formulato questo pensiero, Danimarca lo tirò fuori da
quell’abitudine. Prese il braccio di Norvegia e lo fece girare verso di lui.
"Quello che voglio sapere, è cosa ci faceva un ragazzo come te in un posto
come quello, come fai a conoscere quel coglione, e, soprattutto, se passerai la
notte con me."
"Sì", rispose Norvegia quasi senza esitazione, ignorando le prime due
domande.
La risposta sembrava tuttavia soddisfare Danimarca. Qualche istante dopo, il
loro labbra si unirono strette e in Norvegia si ridestò un forte bisogno che
aveva cercato di reprimere il più a lungo possibile. Premette rapidamente il
suo corpo contro Danimarca e si spinse dentro la sua bocca. Un piccolo gemito
sfuggì dalla gola di Danimarca, che Norvegia prese come un incoraggiamento a
continuare a muovere la sua lingua nella bocca dell’altro. Una mano premuta
sulla parte posteriore del collo incitava Norvegia a continuare, mentre un
l’altra scorreva lungo la schiena e si posò appena sotto il punto vita di Norvegia,
facendolo rabbrividire.
Danimarca interruppe il bacio solo per sussurrare all'orecchio di Norvegia,
"Casa mia non è lontana da qui ~"
Corsero via.
-
Note:
E' uno stereotipo comune norvegese dire che parlare in
danese come è come parlare con una patata in bocca.
In Danimarca ci sono numerosissime piste ciclabili e molti danesi usano spesso
la bicicletta per i loro spostamenti. Pare non si possa attraversare la corsia
di bicicletta, senza rischiare di essere investiti dai danesi. Aseies ha preso
spunto da una strip di Humon (l’ideatore di Scandinavia and the world)Humon che
spiega proprio questa usanza delle piste ciclabili.
* in originale significa letteralmente: “una pozzanghera in un oceano”.
I fatti divertenti della vita. Navigando sulla Nonciclopedia ho trovato questo à http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Notte_in_cui_rubarono_la_Norvegia
Yuuko (xxx Holic) direbbe che è Hitzusen ^_^