Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: cutuletta    02/07/2011    21 recensioni
Finalmente Kate riesce a risolvere il mistero che si cela dietro la morte di sua madre. Per lei e per Castle si profila un nuovo inizio.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avvertimento: il rating del capitolo a mio avviso non è rosso, ma è comunque un arancione molto intenso. Lascio a voi la scelta di proseguire con la lettura o meno!

Kate Beckett entrò di soppiatto nel magazzino, forzò la serratura con delle forcine, accese la torcia e per non essere impreparata estrasse la sua pistola e si intrufolò nell’ufficio del sospettato. L’ufficio, a dispetto dell’ambiente esterno abbandonato, era estremamente curato; c’erano persino luci notturne che costeggiavano il perimetro della stanza, lasciando l’ambiente in penombra.

Quando sentì un rumore, sollevò l’arma e la torcia di scatto
-Sono io, calma, sono io! – Disse Rick, coprendosi gli occhi dalla luce della torcia
-Castle, che ci fai qui? E soprattutto come hai fatto ad entrare?
-Che domande! Ti stavo aspettando! Avevo capito che bluffavi prima in centrale. Ho strisciato la mia Visa sulla porta, non sapevo che funzionasse davvero! Sembravo Indiana Jones!

Kate rimase immobile, con un’espressione seccata e con la pistola e la torcia puntate verso di lui
-Senti, ora che hai capito che sono io, perché non abbassi l’arma?
-Perché non sono ancora sicura di non volerla usare!
Castle fece un cenno con la mano come per ignorarla e si voltò, lei abbassò l’arma

-Ho controllato già gli schedari e la scrivania, niente! Se è invischiato in qualcosa, le prove non sono qui!
-Fantastico! – Disse amareggiata Kate – La tua detective farà i salti di gioia!
-Non è la mia detective!
-Ah no? Ci vai solo a letto?
-Kate, andiamo!
-Non dovevi venire, se la detective lo scopre ti farà una ramanzina per esserti schierato dalla mia parte, come ha fatto con Horace Simpson, prima al distretto.

-Io sono dalla tua parte Kate, qualunque cosa succeda!
Rimasero in silenzio per pochi istanti, poi proseguì:
-E, per la cronaca, non vado a letto con lei. E’ vero, era nel mio appartamento l’altra sera, aveva indosso la mia camicia, ma non è come sembra. Si è presentata da me completamente fradicia per via del temporale e le ho dato qualcosa da mettersi. E sai un’altra cosa? Sì, ci ha provato!

Kate era rimasta in silenzio ad osservarlo in quella penombra, si mordeva una guancia. Non era professionale parlare lì, in quell’ufficio, come non lo era stato neanche infrangere le regole per cercare indizi, ma in quel momento Kate veniva prima della Detective Beckett e Kate aveva bisogno di capire cosa c’era tra lui e la Logan.

-  … Ma l’ho mandata via dopo che tu te ne sei andata, non ho fatto sesso con lei. Avrei potuto, ma non l’ho fatto, non è mai accaduto, non c’è mai stato niente in questi mesi; se fosse successo l’avrei fatto per i motivi sbagliati, l’avrei fatto pensando ad un’altra …
Rimase in silenzio, poi aggiunse
-volendo un’altra …
  Amando un’altra!

Quelle parole arrivarono dritte al cuore di Kate, il suo stomaco si contrasse ed ebbe una fitta, lui fece un passo verso di lei e lei rimase immobile, un altro passo e lei era ancora lì ferma, quando furono a pochi centimetri  alcune voci li bloccarono. Rimasero fermi in silenzio ad ascoltare …

La vigilanza notturna – Disse Castle a voce bassa a Beckett, la quale non rispose, limitandosi a fare una smorfia. Cominciò a guardarsi intorno, alla ricerca di un posto in cui potersi nascondere. Si avvicinò ad una porta scorrevole, la sfilò ed intravide un cubicolo di 1 metro per due, con delle grucce in alto; doveva essere utilizzato come angolo appendi-abiti. Fece cenno a Castle di infilarsi lì dentro.

Bisbigliando, disse:
-No, non ci entro in quel buco. Odio le cabine appendi-abito. L’ultima volta che ho aperto quella di casa mia, ho trovato il criceto di Ashley che rosicchiava il mio berretto.
-Castle, muoviti! Vuoi che ci scoprano? Non c’è nessun criceto adesso!

Castle entrò in quell’antro stretto e buio, Kate lo seguì e si chiuse la porta alle spalle, facendo scattare la serratura circolare, in modo che chiunque provasse a sfilare la porta dall’esterno la trovasse bloccata. Quella stanza era dannatamente stretta, tra Castle e Beckett la distanza era minima. Kate si rese conto solo dopo essersi serrata lì dentro con Castle di quanto fossero tremendamente vicini e di come quella situazione potesse rivelarsi persino più pericolosa di un’eventuale denuncia per violazione di domicilio.

Castle, dapprima appoggiato sulla parete in fondo al quel cubicolo, si sospinse in avanti con le spalle e fu a pochi centimetri dalla detective, che percepì la sua vicinanza, potendo sentire il suo respiro sui capelli. Incamerò silenziosamente aria per cercare di regolarizzare le pulsazioni, ma le mani dello scrittore sui suoi fianchi annullarono l’effetto. Castle guadagnò ancora qualche altro centimetro … Ora il suo corpo sfiorava interamente quello della detective, rendendole impossibile ragionare con lucidità. Kate pensò che dovesse toglierselo di dosso, e alla svelta!

-Castle spostati. –Disse a voce bassa, con poca convinzione, come se fosse un pro-forma. Doveva dirsi di averlo almeno ammonito per quel contatto non richiesto ma assolutamente non spiacevole.
-Shhh – Disse Castle, un soffio arrivò tra i capelli di Kate che cominciò ad avere caldo, un caldo dirompente che le accese il viso e il corpo. Poi lui le spostò i capelli da un lato, lasciando il collo scoperto. Si avvicinò con la bocca al suo orecchio e disse con voce suadente: - Non vorrai che ci scoprano! – Con le labbra aveva appena sfiorato il suo lobo, a Kate iniziò a girare la testa.

Castle appoggiò la sua bocca alla base del collo di Kate, che istintivamente aveva inclinato la testa quasi per rendergli quel gesto più facile. A labbra dischiuse percorse tutto il collo della detective, fino ad arrivare al suo orecchio, qui iniziò a giocare con il suo lobo, mordicchiandoglielo e per la prima volta facendole sentire la lingua.
Kate era rimasta rigida per tutto il tempo, con le mani lungo i fianchi; era il suo modo di negare quanto desiderasse il contatto di Rick, ma quando le sue attenzioni si fecero più insistenti, Kate sembrò quasi vacillare, dovette appoggiare una mano alla porta, come se avesse appena avuto un capogiro.

Castle insistette con baci in quel punto che sembrava particolarmente sensibile. Le sue mani dai fianchi salirono a brandire il seno, gli bastò sfiorarlo appena perché la donna si lasciasse andare ad un gemito a denti stretti. Sentiva il suo calore, la sua eccitazione crescere e si strinse ancora di più a lei, dandole modo di capire quanto l’eccitazione fosse reciproca.
Allora il braccio destro di Kate cinse il collo dello scrittore, attirandolo sempre di più vicino a sé, mentre lui proseguì a baciarla, stavolta dall’orecchio si spostò lungo la mandibola, fino al mento. Alternava baci e piccoli morsi che resero l’attesa di quel contatto, che ormai sembrava inevitabile, ancora più voluto, più carico di desiderio e aspettative.

Dal mento risalì con la lingua fino alla sua bocca e incontrò le labbra spalancate di lei pronte ad accogliere quelle di lui, a  sentire di nuovo la sua lingua contro la sua.
Non si assaporavano da mesi; quel bacio era il simbolo del loro essersi ritrovati, il modo di consolidare un’unione che in fondo non si era mai spezzata e non era abbastanza! Le loro attese erano andate avanti per troppo tempo perché un bacio potesse bastare.

Mentre le loro lingue avanzavano in una lotta infuocata, Castle fece voltare Kate, la spinse contro la porta per proseguire la loro schermaglia di amorosi sensi. Le mani di lei passarono dai suoi capelli ad accarezzargli le spalle per poi raggiungere il suo torace, mentre lui insisteva a torturarle il seno.

Gemiti e sussulti erano il loro modo di comunicare, senza parole. Persi in quell’estasi, in quel preludio di piacere totalizzante trascurarono completamente il motivo per cui si trovavano in quel magazzino abbandonato, un altro, dopo il primo bacio a fare loro da cornice.

Le tolse la camicetta con un fare deciso e lo stesso fece col reggiseno. Anche la sua bocca e la sua lingua arrivarono a dare manforte alle sue mani sulle sue spalle, sui seni di Kate, sul suo ventre. Lei inarcò la schiena e lasciò cadere la testa all’indietro, sotto il peso piacevole e deciso del suo tocco.

Non si erano detti nulla da qualche minuto. Un flebile e ansimante -Mi sei mancata! – ruppe il silenzio.

Kate si fece largo con le mani sotto la camicia di lui, voleva sentire la sua pelle, lo accarezzò fino ad arrivare ai suoi pantaloni. Sentiva quanto lui la volesse e il desiderio era reciproco, così lo liberò in fretta dalla prigionia di bottone e cerniera.
Castle rese l’attesa ancora più intensa allontanando le mani di Kate per usare con perizia le proprie sul corpo della detective, ormai in preda a brividi e contrazioni muscolari sempre più frequenti. Sentì le dita di lui che la liberavano dai pantaloni, per cercarla ancora più intimamente. Kate provava a controllarsi mordendosi le labbra, ma un grido netto le uscì di bocca quando le mani di lui arrivarono sotto la sua biancheria, nella parte più intima di lei.

Con dolcezza Castle la massaggiava e alternava tocchi più decisi e altri più deboli, regolandosi con i battiti di Kate. Stava giocando con lei, voleva eccitarla senza concederle il piacere definitivo. Nella penombra la vedeva dimenarsi, sentiva il suo corpo contrarsi e l’idea di essere lui a dettare i tempi ad averla sotto giogo lo faceva impazzire.
-Perché mi torturi in questo modo, Rick? –Chiese quasi implorante lei
-Devo farti scontare un’attesa di mesi! –Disse lui accennando un sorriso

Lei continuava a mordergli il labbro, con la testa leggermente all’indietro, aspettando la sua mossa …
Finalmente la spinse ancora contro la porta, ormai era evidente per entrambi come l’eccitazione fosse padrona di lui e di lei. Le sfilò l’ultimo brandello di stoffa che ancora divideva i loro corpi poi strinse con decisione i suoi glutei e prese entrambe le gambe della detective che lo assecondò cingendogli la vita. Rick afferrò l’anca verso di sé mentre concretizzava la fusione dei loro corpi, quell’ultimo, definitivo intimo contatto.

La penetrazione fu decisa, quasi sorprese Kate quel gesto così risoluto dopo una lunga attesa, tanto che si lasciò sfuggire un gemito che sapeva di piacere e anche di dolore. Questo frenò Rick nella sua spinta, ma fu lei ad incitarlo a continuare:

-Più forte Rick, non ti fermare! –Mentre era completamente in balia di lui, delle sue mani, della sua bocca, del suo sesso dentro di lei! La porta, che sembrava volesse cedere ad ogni spinta, fece da scudo ai due amanti per tutto il tempo, finché entrambi non furono travolti da un piacere immenso e quasi catartico.

Si rivestirono a fatica, si scrutavano nella penombra, in silenzio.
-Sai, devo dire che ho rivalutato le cabine porta abiti! – Disse lui sorridendo e suscitando in lei un sorriso analogo.

Uscirono di soppiatto da quell’ufficio e dal palazzo. Kate si mise alla guida e lui la seguì lato passeggero, in quel gesto automatico che avevano ripetuto infinite volte in quegli ultimi tre anni.
-Non andiamo al distretto? – Chiese lui, dopo che Kate svoltò per la Kensinton, anziché per la Avenue!
-E’ tardi Castle, andiamo a casa!
-Ma casa mia è dall’altra parte
-Infatti andiamo da me! - Disse Kate, come se fosse la cosa più ovvia del mondo e guadagnandosi un sorriso soddisfatto di lui.

Tornati da lei, si tolsero i vestiti salendo le scale e baciandosi selvaggiamente, come se poco prima non fosse successo nulla, come se non si vedessero da mesi. Si concessero una replica tra le lenzuola altrettanto concitata, stavolta con Kate a dettare i tempi sopra di lui, e si addormentarono sfiniti.

Kate aprì gli occhi un paio di ore dopo. Guardò l’orologio, erano le 3:15. Si voltò verso Rick e lo vide dormire beato, gli passò una mano sul torace caldo; il contatto con la sua pelle gli regalava un brivido nuovo ogni volta. Si rese conto di non aver ancora smaltito del tutto l’adrenalina di poco prima, così si avvicinò all’orecchio di Castle e lo chiamò con voce suadente, ma lui non rispose. Con un fare più deciso lo scosse fino a svegliarlo. Lui sobbalzò in modo scomposto
-Che c’è? Dobbiamo andare al distretto? Stai bene? Un omicidio? – Era confuso e agitato
-Calmati Rick!
-Stai bene?
-Sì, tutto ok!
-Ma che ore sono?
-Sono le 3 e un quarto!
-Ti hanno chiamato dal distretto? Dobbiamo andare?
-No!
Castle la guardava confuso, non capiva perché l’avesse svegliato, ma ebbe timore di chiederglielo, magari voleva buttarlo fuori di casa!
-Avevo voglia di te! – Disse lei, portandosi un dito in bocca, come una bambina, con un tono dolce
-Scusa?
-Ok, ti ho svegliato perché volevo fare l’amore con te, va bene? –Disse frustrata dal suo non capire
Castle rimase qualche secondo pensieroso
-Non te lo  ripeterò un’altra volta – Disse lei stizzita, come se le fosse costato parecchio ammetterlo
-Fammi capire: mi hai svegliato, nel cuore della notte, solo perché eri in preda ad un istinto sessuale? – Disse lui con un non so che di disapprovazione.

Poi si stese, si coprì con il lenzuolo e tornò a dormire, voltandosi dall’altro lato.
Kate rimase impietrita. Dopo un paio di secondi Rick si voltò di scatto e disse:
-Non potevi svegliarmi prima?

Lei sorrise appena e si trovò le labbra dello scrittore contro le sue e i loro corpi furono di nuovo vicini. Se non ci fosse stata la sveglia e il lavoro al distretto, avrebbero continuato a fare l’amore per tutto il giorno. Dei due Castle sembrava quello più provato, non si ricordava neanche Meredith così scatenata! Kate era così incontenibile, che era difficile tenere il suo passo …
 
 


Eccoci qua,
un altro magazzino, Kate che non rispetta gli ordini, Castle che anticipa le mosse della detective … Sembra proprio che sia tornato tutto alla normalità, Logan a parte, che è ancora dietro l’angolo! Spero di essermi fatta perdonare per i capitoli precedenti in cui ho sfinito psicologicamente il nostro duo preferito e anche voi.

Non so se avete notato che manca il titolo, mi aiutate a sceglierlo? Suggerimenti? Grazie davvero per il vostro affetto, vi lascio col solito mantra

Remember: keep calm, there’s a 4th season!
   
 
Leggi le 21 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: cutuletta