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Autore: FeBookworm    02/07/2011    6 recensioni
Ciao a tutti!^^ Questa è la mia prima ff su Dramione, spero vi piaccia ^^ Scusate il titolo in tedesco, ma adoro questa lingua...in italiano vuol dire "Solo noi".
“Lenticchia ci sta fissando” gli sussurrò lei. Draco rise sulla sua pelle calda. L’aveva contagiata. E per la barba di Merlino, ne andava fierissimo.
“Era proprio quello che volevo ottenere” le sussurrò all’orecchio prima di baciarla di nuovo. Dopo svariati minuti si costrinse a lasciarla andare.
“Grazie per avermi fatto da spalla, Hermione. Spero di sentirti presto”.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Quarto anno, Ballo del Ceppo.
Avere quelle donzelle francesi e quei bestioni bulgari in mezzo non era facile. Specialmente con un ballo, con il ballo in questione. I bulgari avevano invitato le ragazze più belle di tutta la scuola magica ospite del torneo. Era una completa ingiustizia. E questo Draco Malfoy lo sapeva benissimo.
All’inizio aveva accettato di invitarla per scommessa. Blaise gli aveva detto che non aveva le palle per farlo e lui, da Purosangue qual’era e da Malfoy qual’era non si era ritirato indietro. Poi però il suo amichetto Krum era venuto a dirgli in parole più rudi ed a grandi giri:”Ehi, grazie per i consigli con le pollastrelle. Sai, sono riuscito ad invitare quella che voi chiamate la secchiona Granger”.
Da quando il ballo era iniziato però, era diventato il suo ossessivo incubo. Doveva ballare con lei, stringerla e parlarle anche solo per insultarla. Doveva o sarebbe morto.
Era incredibile quella sera. Dannatamente bella. La farfalla era finalmente uscita dal bozzolo. I capelli erano acconciati in modo sublime e le lasciavano scoperto il collo lungo e bianco. Attorno agli occhi aveva solamente un leggero strato di ombretto, necessario solo per far luccicare le palpebre con la luce e catturare l’attenzione dello spettatore sui suoi occhi ambrati. Il vestito era elegante e semplice, lasciava intravedere le forme da giovane donna che ormai aveva assunto il suo corpo. Stramaledettamente bella.
Si allontanò da Zucca Vuota Krum e si diresse al buffet per bere qualcosa. Fu allora che la Serpe strisciò verso la sua preda.
“Ti stai divertendo, Granger?”
“Prima di sentire la tua viscida presenza sì, Malfoy”.
“Ehi, ritira gli artigli Grifone! Volevo solo fare due chiacchiere!” disse lui con aria innocente.
“Tu non vuoi mai fare solo due chiacchiere, quindi che cosa vuoi Serpeverde?”
Lui la stupì col suo solito ghigno e la voce calma:”Vuoi ballare con me?”
Hermione rimase scioccata da quella proposta. Insomma, lui era Draco Malfoy!
“Dove sta il barbatrucco, Malfoy?”
“Nessun barbatrucco. Solo io, te e la pista da ballo. L’hai sentito il discorso di Silente stamattina, no? Stasera al ballo non esistono né Serpeverde né Grifondoro, né Tassorosso né Corvonero. Siamo solo noi. Inviterei anche Potter o Weasley, ma non ballo con gli uomini. I miei gusti sono diretti verso il sesso femminile, non so se intendi” le ultime frasi le disse con un tono malizioso e i suoi occhi brillarono.
Oh, anche lui era cambiato. Non era più completamente pieno di gel come i primi anni. Adesso i capelli biondi gli ricadevano ribelli sugli occhi. E il suo fisico…si era alzato parecchio e grazie agli allenamenti stava diventando muscoloso e slanciato. Dannatamente bello.
Hermione gli sorrise:”Capisco. Ma sei accompagnato ed anch’io. Sto già sfidando abbastanza la sorte stando con il bel bulgaro di turno Krum”.
“Beh, la mia accompagnatrice è già ubriaca, il tuo sta ballando con una Corvonero. Che ne dici di sfidare ancora un po’ la sorte ballando con il Principe delle Serpi?” Draco le sorrise di nuovo. Un sorriso a cui, ed Hermione fu costretta ad ammetterlo, era impossibile dire di no.
“D’accordo Malfoy. Devo essere completamente impazzita!”
Draco ghignò a quel commento. Si misero al centro della pista e aspettarono il la. Il maestro intonò un valzer ed Hermione si maledisse per aver accettato proprio quel ballo. Il valzer li costringeva a stare vicini, troppo vicini.
Le voci riguardanti loro iniziarono a diffondersi con l’iniziare della musica. Hermione si irrigidì. Bel modo di dare spettacolo.
“Non badare a loro, Granger. Niente Case, niente faide. Solo noi, ricordi?” dette queste parole, Draco iniziò a ballare portandosela dietro. Hermione era ancora rigida tra le sue braccia, ma stavolta per un motivo diverso. La mano di Draco le bruciava la pelle, come se il suo corpo non aspettasse altro che il contatto con le sue mani per essere davvero felice.
Hermione gli sorrise quando la fece girare per evitare di dover affrontare lo sguardo incriminante di Ron e Harry.
La musica finì fin troppo presto, o almeno così parve a Draco. Le sue mani, il suo corpo, i suoi stessi occhi si erano abituati talmente tanto alla vicina presenza che adesso non avevano per niente voglia di lasciarla.
Finirono di girare e si fermarono per guardarsi un attimo. Un lunghissimo attimo. Poi Draco le prese entrambe le mani e gliele baciò senza toglierle gli occhi di dosso. Si avvicinò ancora per sussurrarle all’orecchio:”Grazie per il ballo, Hermione”. Le diede un innocente bacio sulla guancia e si allontanò.
Subito Ron e Harry le vennero a fianco:”Ti ha insultata?”
Hermione si toccò istintivamente la guancia baciata:”N-no…è stato…gentile”.
Mentre usciva dalla sala, Draco poté sentire su di sé lo sguardo ambrato della Grifondoro che lo seguiva allontanarsi.
 
Cinque anni dopo. Ballo degli ex-alunni. Prima sera.
Era quella una novità per tutti i maghi e le streghe della famosa scuola di magia che aveva ospitato la Guerra Finale. Mai avevano fatto un ballo per gli ex-alunni. Tante cose erano cambiate da quando i protagonisti di questa storia erano riusciti a sconfiggere Voldemort e molti erano ritornati a scuola per prendere i M.A.G.O. Harry e Ginny erano ormai una coppia fissa. Ron e Hermione avevano provato a mettersi assieme, ma non aveva funzionato. Lui le aveva spezzato il cuore rimettendosi con la Brown. Draco Malfoy era ufficialmente un Mangiamorte pentito e riusciva ancora a camminare a testa alta per il mondo magico. Ed era ancora single visto che, dopo la morte di entrambi i suoi genitori, aveva annullato il suo fidanzamento con chissà quale Purosangue.
Hermione per l’occasione aveva lasciato i capelli mossi sciolti, ma ben definiti. Il vestito azzurro che aveva scelto per l’occasione le lasciava scoperta metà schiena. E stavolta lascava poco spazio alla fantasia.
Hermione era ancora una volta al banco del buffet e stava sorseggiando un po’ di burrobirra. Stava fulminando con lo sguardo quei due “simpaticoni” di Ronald e Lavanda. Si diceva che prima della prossima estate si sarebbero sposati.
“Se continui a guardarli così, Granger, finirai per appiccare un fuoco di dimensioni epiche” disse una voce calda e sensuale alle sue spalle.
Si voltò di scatto riconoscendo la voce:”Ma..Mal..”
“Malfoy” concluse lui:”Devi essere proprio sconvolta se non ti ricordi neanche il mio cognome!” rise lui. Cielo, non era cambiato di una virgola. Tratte per il semplice fatto che si era fatto dannatamente più bello e sensuale da quando l’aveva visto l’ultima volta alla consegna dei diplomi. Il suo fisico era diventato quello di un vero atleta ed Hermione riusciva a intravedere i pettorali dalla camicia lasciata leggermente aperta.
“Che ci fai qui, Malfoy?”
“Sono un ex-alunno anch’io, ricordi? Ma forse sei troppo occupata a pensare al tuo ex…” Ahia. Tasto dolente. Gli occhi di Hermione si incupirono ancora di più.
“Forza, Granger. Andiamo a ballare” le disse prendendola per mano. Si trattenne dal lasciarla andare data la scossa che aveva sentito. Per la barba di Merlino! Pensava che gli fosse passata la sua quasi-cotta-vero-e-proprio-innamoramento-non-ammesso per la Granger. E invece…
Si ritrovarono di nuovo al centro della pista, con di nuovo un valzer.
“Stiamo sfidando al sorte. Sempre la stessa musica” disse Hermione sorridendo.
“Non ti offendere, Granger, ma mi piace sfidare la sorte con te. Specialmente quando il tuo vestito non lascia molto spazio all’immaginazione” ghignò lui guidandola in quella danza lenta.
Hermione gli tirò un finto pugno sul braccio, trovandolo sorprendentemente muscoloso:”Smettila di fare lo scemo, Malfoy. O ti pesterò i piedi per non farti parlare”.
“Tu mi pesti già i piedi normalmente, Granger. Non c’è bisogno che ti sforzi!”
Non era vero, ma adorava vedere i suoi occhi che si stringevano per la rabbia o per il divertimento come questa volta. Aveva un viso bellissimo…
“Non mentire anche se è nella tua indole da Serpeverde. Sono molto brava a danzare!”
Lui le sorrise sincero:”La miglior ballerina che abbia mai portato. Ah, quasi dimenticavo…” ma non finì la frase. Notò come i suoi occhi divennero tristi e seguì la loro traiettoria. Weasley e la Brown, avvinghiati come due sardine in una scatola, che tra un giro e l’altro si scambiavano qualche bacio.
“Ti va di scoprire quanta essenza Serpeverde c’è nel tuo sangue, Granger?”
“Hai detto solo e semplicemente “sangue” e non cose del tipo “sangue sporco”, “sangue infetto”…Sei davvero cambiato, Malfoy.”
“Anche i serpenti fanno la muta, sai? Comunque, ci stai?”
“Istruiscimi” disse con un bagliore di determinazione negli occhi.
“Appena vedi Weasley che ci guarda, fai scendere la tua mano dalla mia spalla alla mia tasca destra posteriore dei jeans. No, non fraintendermi, lì c’è la mia bacchetta. Prendila”.
Quando la timida mano di Hermione gli sfiorò il tessuto dei pantaloni, Draco desiderò ardentemente poter avere quel contatto su tutto il corpo.
“Bene. Adesso divertiti a pronunciare incantesimi a caso che possano mettere in ridicolo sia lei che lui. Anche se, siamo onesti, sono già ridicoli di loro.”
“E come faccio a tenere in mano la bacchetta e a ballare?”
“Metti la mano con la bacchetta sul mio petto. Adesso ti stringo un po’ di più, così non si nota”.
Per quanto quell’idea fosse distante dal suo solito comportamento, Hermione si divertì un mondo. E ringraziò Merlino per avere accanto uno come Draco.
Quando lui la riaccompagnò alla sua carrozza, gli disse:”Credo di non essermi mai divertita così tanto!”
“Questo perché esci con la gente sbagliata, Hermione. Dovresti uscire più spesso con un Serpeverde.”
“Allora domani sera ti prenoto per un’altra serata, Draco.”
“Ci puoi contare!”.
 
Seconda sera
La serata non fu affatto come Hermione aveva sperato. Draco non era ancora arrivato quando Ronald aveva deciso di fare due chiacchiere con lei. E non era andata affatto bene. L’aveva insultata, l’aveva umiliata davanti a tutti, ma più di tutto l’aveva fatta sentire uno straccio. Poteva ancora sentire quelle parole orribili che le massacravano il suo già debole cuore.
Hermione adesso piangeva nel bagno delle ragazze al secondo piano. Mirtilla aveva smesso di consolarla da un bel po’.
Sentì la porta aprirsi e cigolare:”Chiunque tu sia, lasciami in pace!” urlò lei.
Dei passi leggeri le si avvicinarono. Due braccia calde l’abbracciarono.
“Shh, non piangere. Non per lui” la rassicurò una voce dolce.
Hermione strinse nelle sue mani la camicia di Draco e se lo avvicinò ancora di più (come se fosse possibile…). Aveva bisogno del suo contatto freddo e sicuro.
Rimasero immobili per un tempo infinito. Poi lui si staccò leggermente da lei per asciugarle le lacrime:”Adesso basta, Hermione. Abbiamo dato spettacolo fin troppo. Tira fuori gli artigli!” le disse con tono dolce e rassicurante.
L’aiutò ad alzarsi e la baciò sulla fronte:”Adesso torniamo di là, d’accordo? Non badare a loro. Niente Case, niente faide. Solo noi, ricordi?”
Hermione lo ringraziò con il sorriso più bello che Draco avesse mai visto. L’avrebbe vendicata. Di questo era certo.
 
Terza sera. Momento dei saluti
Era giunto ormai il momento di salutarsi. Era strano rivedersi tutti dopo tanto tempo e la tristezza si faceva sentire nell’aria. Però c’era anche la dolce consapevolezza che si sarebbero rivisti di nuovo l’anno prossimo. Hermione strinse forte Luna e le disse:”Dobbiamo tenerci assolutamente in contatto, Luna. Mi era mancato parlare con te”.
Dopo aver salutato la bionda, Hermione si girò verso un altro biondino. Draco.
Gli porse una mano, che lui baciò:”Grazie per queste tre bellissime serate, Draco. Non so cosa avrei fatto senza di te”.
Sul volto scolpito del ragazzo si formò il solito ghigno da Serpeverde:”Vuoi aiutare me in una piccola vendetta, Grifondoro?”
Hermione gli sorrise:”E che cosa dovrei fare, Serpeverde?”
Draco ghignò di nuovo:”Semplicemente lasciarti baciare, Hermione” e, prima che lei potesse ribattere, la spinse contro il muro e fece scivolare le sue fredde labbra su quelle calde di lei. La sua pelle profumava d pesche appena colte, i suoi capelli mossi erano così setosi e morbidi al tatto…Draco sentì le mani di Hermione scivolare tra i suoi capelli biondi. Un invito fin troppo esplicito ad andare avanti. Lasciò le sue labbra solo per lasciare una scia di baci incandescenti lungo la linea del suo collo bianco.
“Lenticchia ci sta fissando” gli sussurrò lei. Draco rise sulla sua pelle calda. L’aveva contagiata. E per la barba di Merlino, ne andava fierissimo.
“Era proprio quello che volevo ottenere” le sussurrò all’orecchio prima di baciarla di nuovo. Dopo svariati minuti si costrinse a lasciarla andare.
“Grazie per avermi fatto da spalla, Hermione. Spero di sentirti presto”.
Dopo che lui si smaterializzò, lei rimase immobile ancora per alcuni istanti per imprigionare dentro di sé gli ultimi aloni del suo profumo alla menta.
 
Terza sera. Tre ore dopo
Draco la stava aspettando. Sapeva che sarebbe venuta da lui per chiedergli delle spiegazioni. Anche se lui sperava che le cose prendessero una piega del tutto diversa…
“Mi stavi aspettando, Malfoy?” gli chiese una voce alle sue spalle. Era in anticipo rispetto all’orario che aveva pensato lui.
“Una donna torna sempre dopo che l’ho baciata, Granger” si costrinse a girarsi verso di lei. Era dannatamente bella quando aveva quello sguardo determinato. Era così dannatamente sicura si sé…
“Esigo delle spiegazioni. Perché l’hai fatto?”
Lui le si avvicinò, ma lei non diede segno di indietreggiare:”Volevo far capire a quello stupido di Weasley che tu non sei più un suo territorio. Inoltre credo che ti sia venuta qui per un’altra ragione”. Ormai era davanti a lei…
“Ah sì? E quale?”
“Volevi sapere come dev’essere il mio tocco su tutto il tuo corpo” le passò un dito sulla linea del collo e lo fece salire fino a sfiorarle i capelli:”Volevi sapere come dev’essere il mio bacio sulla tua pelle” percorse lo stesso tragitto con le labbra:”La camera è incantata, Hermione. Non puoi smaterializzarti per uscire. La tua bacchetta è dall’altra parte della stanza e tutte le porte sono sigillate con una password che conosco solo io. Hai due possibilità: o rimani qui e tenti di tornare a casa oppure mi segui su di sopra e solo certo che ti…divertirai”.
Prima di salire al piano di sopra, si tolse la camicia e gliela mise sulle spalle, lasciando in bella mostra il suo addome scolpito:”Non voglio mica che tu prenda freddo” le sussurrò sulle labbra.
Hermione seguì i suoi movimenti lenti e studiati e non si meravigliò quando si ritrovò a seguirli frettolosamente…
 
Dieci anni dopo.
“Scorpious! Andromeda! Sbrigatevi o arriveremo tardi dallo zio Blaise!” urlò Draco dal salone. I suoi piccoli bambini scesero e si misero sull’attenti per scherzo. Lui sorrise e dolcemente disse:”Prendete i cappotti. Io saluto mamma e arrivo”. Si smaterializzò al piano di sopra dove sua moglie lo attendeva appoggiata allo stipite della porta con su solo la sua camicia che aveva tenuto fino a due ore prima. La strinse a sé e la baciò con trasporto:”Sarò di ritorno tra meno di mezz’ora. Non provare a vestirti e a studiare, secchiona”.
Hermione rise tra un bacio e l’altro:”Ho altri pensieri per la testa. Ora vai o ti tratterranno a lungo”.
Lui intrecciò un’ultima volta le mani in quelle di lei. Due fedi uguali decoravano le loro mani sinistre. Adesso sarebbero rimasti solo loro due. Per sempre.

   
 
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