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Autore: ary_gg    02/07/2011    7 recensioni
Post lotta Klaus è un piccolo omaggio interamente Delena. Elena e i suoi sentimenti. La morte si sa ci mette di fronte a nuove consapevolezze.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ALBA

 

CAPITOLO SEDICI

 

Alaric prese per mano Elena e la portò al centro della pista, mentre Jenna era impegnata a ballare con Jeremy. "Come diavolo l'hai convinto? Damon odia questo genere di cose." Disse Elena a bruciapelo.
Rick sorrise. "Mi dispiace solo averci messo tanto."
Elena lo guardò interrogativa. "Che intendi?"
"Ricordi quando ti dissi che mi aveva chiamato qualche settimana dopo che se n'era andato?"
Certo che ricordava. Ricordava tutto. Il suo dolore era sempre lì, non se n'era mai andato. Alaric prese a raccontarle finalmente tutto.

"Pronto?" Rispose Alaric al telefono mentre apriva la sua auto.
"Dove sei?" Disse perentorio Damon al telefono.
"Damon?" Disse Alaric sorpreso.
"Ti ho fatto una domanda." Disse Damon alterato.
"Fai sul serio?"
"Rick non farmi pentire di questa chiamata, anzi non fare in modo che tu ti penta di questa chiamata."
Alaric sospirò. "Sono di fronte al grill, sto per andare a casa..."
"Sei solo?"
"Si."
"Dì ad Elena che mi dispiace."
"Mi dispiace." Disse lui continuando a guardare la ragazza negli occhi.
"Alza il tuo culo centenario e vieniglielo a dire tu!" Disse Alaric arrabbiato.
"Non posso."
"Che significa non posso? Damon hai idea di quello che le stai facendo passare?"
"Se è lontanamente simile a quello che sto passando io, si Rick, ne ho esattamente idea!" Disse Damon spazientito."Sono a New York, presto lascerò l'America."
"Perchè me lo stai dicendo? Potrei dirglielo."
"Non lo farai."
"Sei troppo sicuro di te."
"Me lo prometterai. Ricordi quando ti ho nascosto di voler uccidere Elijah quella sera a casa mia, quando poi ci hai pensato tu?"
Alaric assunse un'aria interrogativa. "Si..."
"Hai detto di essere mio amico. Quindi ora mi prometterai di non dirle niente."
Alaric rimase in silenzio per un pò. Poi acconsentì. "Va bene, te lo prometto. Ad una condizione" disse poi.
Damon sospirò. "Sentiamo."
"Ho bisogno che tu mi faccia da testimone quando sposerò Jenna."
"Rick, non lo farò mai."
"Si invece." Affermò Rick.
"Sei troppo sicuro di te."
"Per lo stesso motivo per cui io manterrò la mia promessa, tu manterrai la tua."
Damon sospirò dall'altro capo del telefono. "D'accordo. Rick...una promessa è una promessa."
Per Damon una promessa è una promessa.
"Hai la mia parola..." disse. "Damon..." lo richiamò.
"Che altro c'è!" Disse il vampiro.
"Una promessa è una promessa."

Ora Elena riuscì a capire finalmente il senso del discorso di Alaric. Allora non lo aveva capito. "Scusa se non ho potuto dirtelo prima."
"Non importa..." Disse Elena con gli occhi lucidi, mentre continuavano a muoversi al centro della pista.
"Sai il matrimonio doveva avvenire in poco tempo, io e Jenna ne stavamo già parlando." Disse poi guardandola. "Ma Miranda ha allungato un pò i tempi. Così mi sono ritrovato vittima della mia stessa strategia. Forse avrei dovuto dirtelo."
Elena scosse la testa e gli sorrise. "Non importa Rick. Grazie." Disse lei sorridendogli ancora.
"Posso ballare con mio marito?" Disse Jenna sorridente.
"Certo" rispose Elena allontanandosi.
"Dove scappi balla un pò con me." Disse Matt prendendo Elena per un braccio.
Elena sorrise e lo guardò sorpresa. "A cosa devo l'onore di questo ballo signor Donovan?" Disse lei prendendolo in giro.
"Oh bè, non potevo non ballare con la ragazza più bella del ricevimento."
"Mmm sei coraggioso a dire una cosa del genere, Caroline potrebbe sentirti e...mordere." Disse lei ironica.
"Come siamo diventati ironici." Disse lui ridendo. "Infatti ho detto ragazza, lei è un vampiro." Scherzò.
Elena sorrise. "Non sono l'unica ad essere ironica a quanto pare."

Caroline si avvicinò a passo spedito verso Stefan e Damon che si avvicinarono nuovamente al ricevimento.
"Andiamo ho voglia di ballare." Disse Caroline rivolgendosi a Damon. Il vampiro la guardò accigliato.
"Dov'è il tuo fidanzato?"
"Oh, non so." Disse lei sorridente.
"Cercalo allora" disse lui sorridendo fintamente.
"Damon." Disse lei categorica.
"Il mio fratellino qui è un ballerino migliore di me." Disse poi bevendo un pò del suo scotch.
"Damon, mi devi cinque minuti di ballo, ricordi?" Disse lei perentoria fissandolo negli occhi e incrociando le braccia al petto.
Damon colse l'allusione e lasciò il suo bicchiere sul tavolo. "D'accordo biondina, solo cinque minuti."
Caroline sorrise vittoriosa e lo trascinò sulla pista. "Allora, mister acidità, dove è stato di bello?"
"Dobbiamo necessariamente fare conversazione?" Disse lui.
"Sei sempre lo stesso eh?" Disse lei piccata.
"Ovviamente, Damon Salvatore, l'unico e il solo." Disse ghignando.
Caroline alzò gli occhi al cielo e sospirò. "Dio come sei egocentrico."
"Cinque minuti passano in fretta anche senza parlare." Disse lui guardandola.
Caroline gli fece una smorfia, poi finalmente scorse sulla pista Matt ed Elena. Il ragazzo si accorse della sua ragazza e lentamente fece in modo di avvicinarsi a loro.
"Grazie al cielo!" Esclamò Caroline.
"Che?" Disse Damon fissandola.
Caroline sorrise a Matt che si era avvicinato mentre ballava con Elena. Damon ed Elena erano praticamente l'uno alle spalle dell'altro.
"Non vi dispiacerà uno scambio, vero?" Disse Caroline interrompendo la danza di entrambe le coppie. "Damon è insopportabile, preferisco il mio ragazzo." Disse prendendo Matt per mano. "E poi è tradizione che damigella e testimone facciano almeno un ballo insieme."
"Barbie..." Sussurrò Damon stingendole un braccio.
"Sta zitto per una volta..." Sussurrò lei di rimando, allontanandosi con Matt.
"Matt Donovan! Chi è la ragazza più bella del ricevimento? Credo di aver sentito male." Disse Caroline gettandogli le braccia al collo.
"Ovviamente tu" disse lui sorridendo e scuotendo la testa.
"Così va meglio" disse Caroline baciandolo dolcemente.

Elena aveva lo sguardo basso mentre era ferma al centro della pista. Fece per andarsene, ma Damon la bloccò per un polso e l'avvicinò a sè. Prese una mano tra la sua e mise l'altra sulla schiena nuda di Elena a causa del vestito. La ragazza appena sentì la sua mano a contatto con la sua pelle, sentì un brivido attraversarle la schiena. Le faceva lo stesso identico effetto. Sembrava che tutto quel tempo non fosse passato. Elena alzò lo sguardo incontrò finalmente quegli occhi azzurri, che tanto aveva sognato nelle sue notti senza di lui. "E' passato un anno, due..."
"...mesi e ventitre giorni" proseguì lui. "Lo so..." Disse appoggiando la sua fronte su quella di lei.
"Andrai di nuovo via?" Chiese lei guardandolo negli occhi.
"Vuoi che vada via?" Le sussurrò lui accarezzandole la schiena liscia.
Elena socchiuse gli occhi a quel tocco. "Non voglio che tu vada via."
"Credo che resterò allora..." Disse lui accennando un sorriso.
Elena riaprì gli occhi. "Mi dispiace, avrei dovuto capire prima."
Damon le lasciò la mano e le spostò appena i capelli che le ricadevano mossi sul viso. "Mi dispiace di essere andato via."
"Non importa..." disse lei.
"Ti ho sempre amato Elena e continuerò a farlo per sempre."
Elena lo guardò e sorrise appena. "Ti amo anche io Damon."
Il vampiro le prese il mento con le dita e si avvicinò lentamente alle sue labbra baciandola dolcemente.

Elena si dimenticò velocemente di tutto e di tutti. Si dimenticò che fosse al matrimonio di sua zia, si dimenticò di dover fare tantissime cose. Voleva solo stare con lui. L'aveva trovato di nuovo e non aveva nessuna intenzione di lasciarlo andare. Si ritrovò in piedi nel bel mezzo della camera di Damon, che la baciava senza accennare a spostarsi su altra parte del suo corpo. Era avido delle sue labbra. Elena si sentiva completamente sommersa dal suo profumo, dal suo sapore, dal suo corpo. Gli era mancato come l'aria, e ora, come l'aria, ne aveva bisogno. Damon lentamente iniziò a spostare le sue labbra sulla guancia, poi sul collo e sulla sua spalla. Elena infilò la mano tra i suoi capelli aggrappandosi con l'altra alla sua camicia. Damon lentamente la avvicinò al letto, le sfilò il vestito e la fece stendere posizionandosi su di lei. Le spostò i capelli per poterle vedere meglio il viso. Elena gli sbottonò la camicia e lui se ne liberò velocemente. Il vampiro iniziò ad esplorare il suo corpo centimetro per centimetro, quasi a doverne riprendere confidenza. Elena faceva lo stesso con lui, ma Damon le lasciava raramente tenere il comando della situazione, lei lo sapeva, infatti lui tornò velocemente ad accarezzare il suo corpo. Elena lo lasciò fare, era completamente nelle sue mani. Damon le stuzzicò il seno facendola gemere. Lui sorrise, scendendo sempre più giù, e facendola impazzire letteralmente sotto il suo tocco. Elena si aggrappò a lui quando sentì le sue mani osare di più. Quando fu il momento giusto Damon entrò dentro di lei, potendola finalmente amare completamente.

Elena era avvolta tra le braccia di Damon che le lasciava dei baci qua e là sul collo e sulla spalla scoperta dal lenzuolo. "Mmm che ore sono?" Chiese lei ad occhi chiusi, mentre si lasciava coccolare dal vampiro.
"Non ne ho idea." Gli sussurrò lui all'orecchio mordicchiandole sensualmente il lobo.
Elena sorrise ancora ad occhi chiusi. "Siamo chiusi qui da un pezzo!" Disse poi lei, voltandosi verso di lui e sorridendogli.
"Pazienza..." disse lui continuando a guardarle il viso e accarezzandole una guancia. "Sicuramente avranno capito che fine abbiamo fatto." Disse lui sorridendole maliziosamente. Elena arrossì e gli diede un colpo sul petto. "Ancora arrossisci, sei adorabile." Disse lui prendendola in giro.
Lei gli fece una smorfia. "Me lo hai già detto." Disse appoggiando la testa sul suo petto.
"Comunque non sento più nessuno..." Disse poi lui accarezzandole il braccio nudo. Lei chiuse gli occhi crogiolandosi in quella carezza. "Dormi ora, sei stanca..."
"Non è vero." Disse lei ad occhi chiusi.
Lui sorrise. "Si invece, non fare la bambina." Elena sbuffò. "Avanti, so che non ne hai mai abbastanza, ma devi pur riposare." Disse lui malignamente.
Elena aprì gli occhi e si mise a sedere di scatto sul letto, rossa in viso e gli assestò un colpo sul braccio. "Damon!" Lo rimproverò sentendosi piccata.
Lui la prese per i polsi e la trascinò su di sè. Elena cadde rovinosamente su di lui, a pochi centimetri dalla sua bocca. "Vedi? E' troppo semplice metterti in imbarazzo." Disse lui sorridendole.
Elena gli guardò le labbra. "In realtà sei tu che hai la dote di mettere tutti in imbarazzo." Gli soffiò lei baciandolo poi avidamente.
"Altro che prenderti in giro." Disse lui staccandosi da lei. "Mi sa che ho ragione."
"Idiota." Le disse Elena sorridendogli.
"A dormire signorina." Disse Damon facendola cadere sul letto e abbracciandola di nuovo. "Domani sarò ancora qui e potrà soddisfare tutte le sue voglie."
Elena alzò gli occhi al cielo e sospirò divertita. "Buona notte."
Damon sorrise e aspettò che Elena si addormentasse, poi le lasciò un bacio sulla fronte. "Buona notte principessa." Le sussurrò. Poi chiuse anche lui gli occhi e si lasciò cullare dalla notte.

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

Innanzitutto scusate per il ritardo ma sono impegnatissima con gli esami universitari e quindi ho poco tempo. Comunque...questo è stato il penultimo capitolo. Dopo questo ci sarà la conclusione di questa storia..sono triste vi dico la verità. Però ho scritto un extra che pubblicherò dopo l'ultimo capitolo e volevo sapere se per voi dovrei pubblicarlo sempre all'interno della storia o come one-short. Credo che forse sia meglio dentro la storia visto che è solo un extra e non più di uno. Ora veniamo a noi. Vi avevo detto di tenere a mente il discorso di Rick quando parla ad Elena ed ecco perchè. Quel "mi dispiace" sulle scale era in realtà il "mi dispiace" di Damon e quando dice "una promessa è una promessa" usa le stesse parole di Damon. Ha cercato di dire ad Elena tutto quello che era successo in modo criptico, ma non poteva essere chiaro per via della doppia promessa. Lui manteneva il segreto e Damon tornava per il matrimonio. Diciamo che Alaric voleva incastrare Damon come lui aveva incastrato lui, ma diciamo che se in quel momento Rick sapeva che al massimo il matrimonio si sarebbe tenuto dopo qualche mese, diciamo che non sapeva che in realtà ci sarebbe stata Miranda che avrebbe ritardato il tutto almeno di altri nove mesi...in realtà di un anno...visto che la bambina ha tre mesi durante il matrimonio. Altra cosa. Damon sapeva quello che provava Elena. Si è arrabbiato e se ne è andato, ma nel momento in cui stava andandosene lo ha capito, ma ha proseguito per la sua strada pensando che comunque sarebbe stato meglio così. Lo dice anche a Stefan "può avere una vita normale". Ma diciamo che ho messo in bocca a Stefan nel capitolo precedente, una mia opinione "che vita è senza amore?" Non è vita a parer mio. Credo che la cosa che più mi spaventi è la possibilità di non essere amati, di non avere una persona accanto che ti supporti, che ti accetti così come sei, che ti faccia vivere. Forse è per questo che amo Damon così profondamente. Se notate sto cominciando a chiarirvi un pò tutta la storia, insomma come è nata...giusto per ricordarci che siamo agli sgoccioli ahahah. Bene mi pare che non ci sia altro da dire. Damon è sempre lo stesso dolce, ma irriverente. Elena testarda e sognatrice. Ma sono cambiati. Io credo comunque di avergli fatto fare un percorso...e credo che davvero perchè possano stare insieme anche nel telefilm, debbano un tantino smussare i loro caratteri. Insomma in realtà io non credo si possa cambiare...il mio cambiare è relativo...è solo un mostrare se stessi in un modo che non si sapeva di avere. Ed è quello che ho cercato di fare. Ok basta...altrimenti le note conclusive dell'ultimo capitolo saranno ripetitive. Ora rispondo alle recensioni e poi aggiorno la storia Nian e vorrei ringraziare quelle persone che mi stanno seguendo anche in quella avventura! Siete stupende <3 davvero. Ok alla prossima...cioè alla conclusione di questa avventura. Baci Ari <3

   
 
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