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Autore: _YeongWonhi_    02/07/2011    0 recensioni
"A volte,prima di riuscire a raggiungere la felicità,bisogna passare momenti difficili,dolorosi. Quest'ultimi,una volta che saranno stati affrontati,lasceranno lo spazio alla pace,alla gioia,alla Vita..."
Allora,i nostri protagonisti dovrebbero essere al settimo cielo,ma non è così. Lei,una ragazza di nome Alexa,dona il suo aiuto alle persone,facendo volontariato....Loro,sono un gruppo di nota fama...Ma dietro quei sorrisi apparenti,che sono costretti a donare alla gente,si celano delle verità devastanti...Cosa c'entrano loro con la giovane donna? Delle difficoltà respiratorie porteranno Jared alla sede dove lei offre il suo aiuto. Tutto ha inizio al Rock in Roma.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti!! Per vostra sfortuna sono tornata con il secondo capitolo!! Muahahahaha! Scherzi a parte,ci tengo a ringraziare un paio di persone: Lisa_Rioter,per aver aggiunto la storia tra le preferite ;  FloEchelon e  lolamars89 per averla aggiunta tra le seguite!....CARI LETTORI,SAPPIATE CHE SE RECENSITE NON VI MANGIO MICA,u.U...ANZI,MI RENDETE MOLTO FELICE,NON VERGOGNATEVI,QUALUNQUE COSA ABBIATE DA DIRE,CHE SIA BELLA O BRUTTA,VA BENISSIMO...HO BISOGNO DI ESSERE CRITICATA ANCHE IN CASO NEGATIVO,COSì DA POTER CRESCERE CORREGGIENDOMI! GRAZIE IN ANTICIPO! SPERO CHE LA STORIA SIA DI VOSTRO GRADIMENTO!! KUSSEN,ALICE...

CAPITOLO 2:                       

                                            "SURPRISE"

Alexa,ancora sorpresa dall’atteggiamento di Jared,stava ripensando all’accaduto. Non si rendeva conto di  aver soccorso il cantante dei 30 Seconds To Mars,ma era sicura che se ci fosse stata un'altra ragazza al suo posto,a quest’ora sarebbe stata già nel mondo dei sogni,magari a fantasticare su un futuro amore tra loro. Ovviamente senza percepire la differenza tra sogno e realtà. Era seduta sulla sedia appena fuori dal capanno,quando i primi colpi di batteria risuonarono per tutto l’Ippodromo,era il segno che il concerto stava avendo inizio. Lei si ritrovò a guardare l’orario,e constatò che cominciavano con più di mezzora di ritardo. Dopo circa un minuto dall’inizio,la voce di Jared si mescolò al suono della batteria e della chitarra,suscitando un effetto meraviglioso. Scoprì che li aveva già sentiti molte volte,e che li aveva anche apprezzati. Mentre socchiudeva gli occhi per godersi il momento un coro si elevò dal pubblico. Sembravano gridare “This is War”,ma non ne fu poi così sicura,l’unica cosa di cui era certa era che le piaceva anche quello,riusciva a percepire l’unità che c’era tra i loro fan. Erano fortunati come gruppo. Nel frattempo Claudio uscì dalla sede e si sedette accanto a lei.

-“Allora,come ti sembrano?” le chiese.

-“Mi piacciono,li avevo già sentiti altre volte,ma non sapevo che fossero loro. Hanno fatto anche “The Kill”,giusto?” In risposta lui annuì con un cenno.

-“Effettivamente non sono male. Ma c’è di meglio.” Alexa lo guardò interrogativa, chiedendosi quale gruppo avesse colpito così tanto Cla. Quest’ultimo intuì la domanda non pronunciata,così disse:

-“Il mio gruppo preferito sono i Linkin Park.”

-“Ah,capisco… Loro li conosco,lui c’era fissato.” Replicò con un velo di amarezza nella voce.

-“Lui chi…?” le domandò,ma poi fece un sospiro di comprensione,quando giunse da solo alla conclusione di quella risposta non detta.  “Allora,che ne dici di andarci a fare un giro al concerto?”

-“Ma…non penso che si possa,io prima stavo scherzando. Non vorrei finire nei casini.”

-“Certo che si può. Con la scusa che vogliamo controllare che tutti stiano bene si può fare tutto.” Le fece l’occhiolino e qualche istante dopo erano già tra la folla agitata. Inizialmente Alexa fu spaventata da quella marea di persone che si dimenavamo a ritmo di musica come degli scalmanati,ma alla fine ci prese gusto. L’unica cosa che la faceva rimanere imbarazzata era la sua divisa da volontariato,infatti non erano in pochi ad osservarla,probabilmente controllavano che non ci fossero feriti o robe varie. Stettero lì,ad ascoltare la band per una ventina di minuti,poi bastò uno sguardo per stabilire che era l’ora di rientrare nelle loro postazioni. Durante l’intero concerto ci furono si e no tre svenimenti soli,fortunatamente,e un solo caso un po’ più grave. C’era una ragazza,in prima fila ,già debole,che era stata spinta più volte,poi le aveva cominciato a girare la testa e non capiva più niente,quando era arrivata al capanno l’avevano subito sdraiata,con Claudio che le teneva su le gambe,ma non era servito a molto. Infatti la ragazza svenne,e quando si risvegliò ebbe un paio di conati. A parte quello,si era mostrata una serata generalmente tranquilla. Ma solo fino a quel momento. Alexa era di nuovo fuori,quando Jared giunse alla sede,ancora una volta, mentre respirava a fatica. Ma non c’era nessuno con lui. Ale chiamò Claudio in aiuto,e lo andarono a prendere da sotto i bracci,per portarlo all’interno.

-“Giorgio,vieni qua! Il cantante sta di nuovo male!” urlò il ragazzo,mentre la aiutava a depositare Jared su di una branda. Il medico li raggiunse subito,con il sopracciglio destro inarcato leggermente,che stava ad indicare la sua preoccupazione. Cercò di aiutarlo a respirare più lentamente,come di solito si faceva dopo tanta attività fisica,sperando in qualche miglioramento. Per fortuna lo videro riacquistare un po’ di colorito,anche se le sue condizioni non erano delle migliori. Allo stesso tempo entrò un'altra ragazza che aveva perso i sensi. Così il dottore fu costretto ad assegnare il compito ad Alexa e Claudio. Quest’ultimo le andò a prendere l’occorrente per ascoltare il battito del cuore e per misurare la pressione. Dopo un doppio controllo la giovane donna annunciò che anche stavolta non c’era niente che non era al suo posto. Ma Jared non si fidò molto dei suoi esami.

-“Ne sei sicura?” le domandò,con espressione corrucciata.

-“No,non sicura,ma sicurissima!” rispose lei di sbieco. “Vedi che riesci anche a parlare e ora respiri?”

-“Si,è vero.” Replicò lui,tastandosi il petto all’altezza del cuore,come ad assicurarsi di essere ancora vivo. A quel punto la ragazza si ritrovò a ridere sommessamente.

-“Cosa c’è da ridere?” sbottò Jared,incredulo.

-“Ma ti sei visto? Sembra che con ci credi di essere tra noi. Tranquillo,non sei ancora morto.”

-“Ma tra poco…Vedrai che è questione di qualche minuto.” Aggiunse Claudio,menomale che anche lui sapeva l’inglese. Alle sue parole il cantante spalancò gli occhi,ansioso.

-“No,ma io sono troppo giovane per morire…e…e poi i miei fan…Poverini!” cominciò a parlare a raffica,ripetendo che non poteva morire di lì a qualche minuto. Inutile dire che scatenò due risate. Alexa aveva le lacrime agli occhi da tanto che rideva.

-“Jay…Caro Jay…” cominciò lei,a mò di presa in giro “Stavamo scherzando!”

-“Ma siete matti!!!!!!!!!!” urlò,guadagnandosi l’attenzione di tutti i volontari.

-“Vedi come stai bene ora?! Puoi anche andartene,probabilmente si trattava di un attacco di panico,o era lo stress.” Disse Ale. Lui la fissò stupito,nel mentre fecero irruzione nel capanno anche Shannon e Tomo. Il primo si precipitò vicino al fratello,dicendo:

-“Lo sapevo che eri di nuovo qui. Ci hai fatto spaventare,cretino! Sei sparito senza dire nulla.”

-“Come facevo a dirti qualcosa quando non riuscivo nemmeno a respirare? La prima cosa possibile che mi è venuta in mente era quella di venire qui.” Alexa interruppe il loro breve scambio,insinuandosi nella conversazione.

-“Shannon,potrei parlarti?”  l’interpellato la guardò circospetto,ma poi accettò. Lei lo prese da parte,assicurandosi di non essere a portata d’orecchio di Jared.

-“Tuo fratello…quante altre volte si è sentito male in questo modo?”

-“Ora che ci penso non è la prima volta…è da circa due mesi che ogni tanto gli prendono questi attacchi.”

-“Sapresti dirmi in quali circostanze?”

-“Mmmmm…a volte prima dei concerti,come in questo caso...A volte quando dobbiamo fare qualcosa di importante per la band.” L’impressione della ragazza si rivelò così giusta.

-“Come temevo. Ho paura che Jared soffra di attacchi di panico.”

-“Ma non ne ha mai avuti prima d’ora!” esclamò Shannon.

-“Quello non vuol dire niente. Si vede che è un periodo in cui siete molto sotto stress, forse ha bisogno di una pausa ,secondo me lo aiuterebbe. È capace che abbia paura di commettere degli errori durante il concerto,allora prima si sente male,a volte capita. Non so se mi sono spiegata.”

-“Si,si…Forse hai ragione,in fondo è quasi due anni che siamo in tour…”

-“Due anni?! Ma siete matti!” sbottò Ale “Ci credo che quel povero cristo stia male!”. Non appena la conversazione fu troncata lì,tornarono dagli altri. Alexa cercò di tirare fuori uno dei suoi sorrisi migliori,come era solita fare alla fine di ogni cura. La band ricambiò un sorriso di gratitudine,e dopo ulteriori ringraziamenti e saluti uscirono dal capanno. La ragazza tirò un sospiro di sollievo,che stava a rappresentare per lei la conclusione del suo lavoro. Ma si sbagliava,e anche di grosso. Nel giro di un quarto d’ora ,Tomo fece “irruzione” nella sede. Alexa si stava cambiando,quando Claudio l’andò a chiamare,dicendole che era richiesta dal chitarrista. Si vestì in fretta e lo raggiunse.

-“Ehi!” le uscì dalle labbra sorridenti,e sfinite allo stesso tempo.

-“Dovrei farti una proposta da tutto il gruppo,per mostrarti la nostra gratitudine,dato che stasera ti sei occupata di uno degli uomini più irritanti del mondo, probabilmente.” Disse lui,ricambiandole il sorriso.

-“Sono tutta orecchie…” cominciò lei.

-“L’idea è stata di Jared,ovviamente…” si interruppe ,alzando gli occhi al cielo. “Ti andrebbe di venire a cena,ora? Offriamo tutto noi. Sempre che tu non abbia già mangiato.” Sull’ultima frase alzò un sopracciglio,indagatore.

-“Accetto volentieri. Effettivamente ho un po’ di fame.” Acconsentì,sorprendendosi di averlo fatto. Era una cosa assurda finire la serata in quel modo. Nonostante non fosse loro fan,non poteva non scoprirsi un po’ emozionata all’idea di cenare con loro.

-“Bene,allora ti aspettiamo qui fuori. Fortunatamente i fan non ci sono già più,solo qualche d’uno all’uscita. Ma non ci creeranno disturbi,facciamo autografi volentieri.” In risposta lei gli sorrise,poi si affrettò a salutare con garbo i suoi colleghi e raggiunse il gruppo.

-“Eccomi! Spero di non avervi fatto aspettare troppo.” La confidenza con cui lo disse la lasciò estranea a sé stessa,uno dei suoi difetti era quello. A volte dava troppa confidenza alle persone.

-“No,no…Tranquilla.” A rivolgerle la parola fu Shannon. “Ti va bene una pizza? O preferisci qualcosa di più sofisticato?”. Alexa si ritrovò a ridere,poi indicò il suo completo semplice,un paio di jeans strappati e una t-shirt monocolore.

-“Vi sembro il tipo da locale sofisticato?” aggiunse. Loro si guardarono,e Jared trasse una conclusione:

-“Vada per la pizza allora!”. Subito dopo stavano già camminando,diretti all’uscita dell’Ippodromo,dove trovarono una decina di fan,con i quali fecero foto e firmarono autografi. Quest’ultimi la guardarono sospettosi,chiedendosi chi mai fosse quella ragazza in loro compagnia,ma poi fecero finta di niente. Ad aspettargli c’era una macchina. Shannon aprì con eleganza lo sportello ad Alexa,la quale arrossì visibilmente. Non era abituata a ricevere tutte quelle attenzioni. Il tragitto fu breve,con pochi minuti arrivarono a destinazione. Il locale era accogliente e piacevole,e per di più quasi vuoto,a causa della tarda ora. Si accomodarono al primo tavolo a disposizione e quando furono sistemati un cameriere venne loro incontro. Li riconobbe,infatti ,dopo aver preso l’ordine,si fece fare un autografo da tutti e tre,per poi soffermarsi con lo sguardo sulla ragazza. Le loro pizze furono pronte dopo una buona mezz’ora passata a chiacchierare del più e del meno. Shannon e Jared trangugiarono letteralmente le loro porzioni,e ,vedendo che Tomo rallentava ad ogni trancio, gli proposero il loro aiuto nel portare a termine la cena. Quando ebbero finito,stettero ancora un po’ lì,fino all’assurda proposta di Jared,che se ne uscì fuori con la frase che cambiò,forse per sempre,la vita di Alexa.

-“Ale,posso chiamarti così vero?” lei annuì impercettibilmente “Ci ho riflettuto parecchio mangiando…” strano,lei era sicura che pensasse solo al cibo “…e sono giunto alla conclusione che forse dovremmo avere un’infermiera sempre con noi in tour,visto i miei ultimi “malori”.” Lei quasi si strozzò con l’acqua che stava bevendo,e ricevette una pacca sulla schiena dal batterista,che la causò un lieve bruciore.

-“E…?” intervenne lei,chiedendo ulteriori conferme a ciò che pensava.

-“E…insomma…Ti piacerebbe essere tu la nostra infermiera personale? Ovviamente ti pagheremo.”

-“C’è solo un problema. Io non sono un infermiera,ma una volontaria.”

-“E cosa farebbe una volontaria?” chiese il cantante,sforzandosi di capire.

-“Beh…Io offro gratuitamente,volontariamente,il mio aiuto alle persone che stanno male. Sai,anche le persone che vanno a prendere i pazienti con le ambulanze sono volontari.”

-“Ah…ho capito. Ma a noi va bene lo stesso.” Insistette. Poi lei intuì che prima non ne aveva parlato con gli altri.

-“Accetto,ma solo a condizione che prima acconsentano anche Shan e Tomo.” Disse,a mò di sfida. Di certo non immaginava che sarebbe stata presa in parola.

-“Fratello? Tomo?” domandò Jared,girandosi verso loro.

-“Per me va bene,in fondo ci vorrebbe una come te.” Disse Shannon. Mentre il chitarrista indicò l’ultimo interpellato,concordando a gesti. Jared tornò a fissare la ragazza,facendole perdere un battito del cuore,da tanta che era l’intensità con cui la guardava. E ora? Cosa avrebbe dovuto fare?

-“Ma…io…pensavo fosse uno scherzo. Uffa!” sbuffò come una bambina “E va bene!” sbottò,in fondo le sarebbe piaciuto molto poter viaggiare e girare il mondo,e quella era un ottima scusa per farlo,gratis. Non se lo sarebbe potuto permettere altrimenti. “Ma dovete darmi il tempo di fare le valige e prendere le mie cose! Quanto durerà il tour ancora?”-“Finirà a Novembre…quindi tra cinque mesi.” Lei ci pensò su di nuovo. Le sarebbe andato bene,in fondo era incinta da solo un mese,e a Novembre sarebbe stata di sei mesi,non avrebbe avuto problemi ne era certa. Così si risparmiò anche di informarli del suo stato di gravidanza,magari fingendo di non saperlo ancora. La serata si concluse con il suo accompagnamento al parcheggio dell’Ippodromo,dove Alexa prese la sua macchina e si diresse verso casa sua. Erano rimasti d’accordo che si sarebbero incontrati il pomeriggio seguente,sempre lì nel luogo del concerto.

   
 
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