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Autore: Mue    03/07/2011    2 recensioni
Alla fine della guerra i Malfoy sono stati espropriati di tutte le loro proprietà e Draco s'è ritrovato costretto a lavorare. Dopo un numero spropositato di umiliazioni, però, eccolo finalmente tornato in vetta, a capo della Frogink, una prestigiosa azienda austriaca di archiviazione e distribuzione di ingredienti per pozioni.
Ma quando lo raggiungono le voci su una certa misteriosa ed affascinante collega, la curiosità e l'ambizione sono più forti di lui e...
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Non aggiorno da secoli Ave, lo so, ma sono stata coinvolta dalla cara Silvershiver nella maratona notturna del CoS prima di poter ricominciare e quindi questa notte scriverò solo per questa iniziativa.
Dedicata a tutti i lettori che sono stufi dell'angoscia di Ave, per alleggerirvi l'animo e l'attesa :)
Non vogliatemi male!
Disclaimer: I personaggi e gli elementi creati da J.K. Rowling presenti in questa fanfiction sono suoi e solamente suoi, il resto della storia è tutto una mia invenzione. Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP! I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

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La misteriosa Maestra Archivista



Salisburgo, otto anni dalla seconda guerra magica.
O, per meglio dire, otto anni da schifo. Almeno per Draco Malfoy.
Fare il rappresentante di pozioni casalinghe della Risile Bang non era mai stata la risposta che avrebbe dato da bambino al celebre quesito “cosa farai da grande”. Soprattutto perché da piccolo ancora non sapeva che la fine della Seconda Guerra Magica gli avrebbe portato via tutte le ville e i possedimenti del padre ex-Mangiamorte in cambio della libertà del suddetto. Draco si era ritrovato espropriato di tutta la sua eredità per la scarcerazione del padre.
E, come tutti i Maghi normali, aveva dovuto cercarsi un lavoro.
Dopo l'umiliante esperienza della Risile Bang era passato a pozionista nei laboratori della SonPoi, una celebre ditta cinese di filtri farmaceutici, maggiore fornitrice degli ospedali magici. Quando aveva ricevuto tutti quegli inviti ad eventi importanti per rappresentare la ditta aveva pensato di aver fatto il grande salto, di essere entrato nel mondo del successo… fino a quando non si era svegliato un giorno con strani puntini blu sulla faccia e aveva scoperto che sotto le mascherine tutti gli altri nozionisti in fabbrica erano cinese fuggiti dal loro paese e sottopagati, e che gli ingredienti che maneggiavano erano tutti intossicati. Si era licenziato immediatamente, consapevole del fatto che la SonPoi l'aveva usato solo per mandarlo in giro con la palese -a tutti meno che a lui- intenzione di usarlo come facciata dei suoi colleghi dall'aspetto palesemente schiavizzato.
Ma alla fine ce l'aveva fatta. Alla fine era arrivato al vertice, e in meno di un anno: la Frogink, azienda austriaca di archiviazione e distribuzione di ingredienti per pozioni aveva un nome rinomato anche in Inghilterra. In dieci mesi era salito da Assistente di Insalamazione Rane a Vice-Responsabile Esportazioni Europee.
Poco importava che non facessero che chiamarlo “Drako, Drako” con quelle loro “r” arrotondate e quelle loro “k” aspirate. Ce l'aveva fatta.
E ora, nel suo ufficio nuovo di Vice, un numero indefinito di sensazioni lo stordiva: incredulità, orgoglio, paura. Ma, più di tutte, riscatto. Dopo tutte le umiliazioni passate -bussare alla Tana per digrignare alla faccia ilare di Weasley lo slogan del Risile Bang era forse stata la peggiore- stare là, nel lusso di pannelli di legno di abete, antichi libri dalla copertina in seta e poltrone in pelle di Erumpent lo facevano finalmente sentire in pace con se stesso.
Mancava solo una cosa al compimento della sua ascesa: l'iniziazione che tutti nella ditta sognavano e nessuno riusciva a ottenere. Mancava lei.
Nella Frogink era una leggenda: si diceva che stesse tutto il giorno là, nel buio dell'Archivio Principale, tra gli scaffali degli ingredienti rari e che non uscisse che per nutrirsi esclusivamente di latte intero e miele durante la notte; si diceva che i pochi ad averla vista insistessero a descriverla con i capelli del colore dei raggi di luna e l'aspetto dolce e etereo come un angelo. Si diceva che nemmeno il Presidente della ditta fosse riuscito a conquistarla. Era la misteriosa Maestra Archivista.
E Draco era deciso a scoprire se tutto ciò che si diceva era vero.
Non a caso quella sera aveva aspettato nell'ufficio la chiusura dell'azienda e si era procurato le chiavi dell'Archivio Principale con qualche invito a cena qua e là. Poi si era alzato e aveva camminato lungo i corridoi lussuosi degli uffici amministrativi all'ultimo piano, tutti ricoperti di legno di abete, fino a svoltare nel grande corridoio dove si trovata il portone di accesso al luogo tanto anelato. Il portone della preda tanto anelata.
Si avvicinò alle pesanti ante lucide, accarezzò il legno scuro, poi posò una mano sulla maniglia dorata e con l'altra infilò la chiave nella toppa e la girò.
Quando entrò tutto ciò che vide fu solo buio.
Fece qualche passo, e intravide degli scaffali ricolmi di barattoli dai contenuti più strani: scorpioni, scarafaggi, rane; e oggetti di altre forme come candele consumate, anfore… era una bambola voodoo, quella?
Draco cominciava a essere irrequieto: si spostò leggermente indietro e avvertì una ragnatela appiccicarsi al suo braccio. Ma non lo pulivano quel posto?
Fece un altro passo indietro ma una voce lo fermò.
«Chi è?»
Draco sobbalzò. Era una voce… di donna. Una voce soffice, evanescente, come di qualcuno a cui non importi di questo mondo.
«Sono… sono il Vice-responsabile Esportazioni Europee… mi hanno appena promosso.»
«Oh, davvero?» Una figura snella si stagliò contro l'unica finestra del luogo, in controluce -per quanta luce potesse entrare di sera da una finestra a un piano così alto. Draco strinse gli occhi per vederla meglio, e distinse i lunghi capelli chiari, quasi opalescenti nel bagliore delle luci esterne.
«E cosa fai qui?» chiese lei.
Draco esitò, poi deciso che raccontare la verità era il minore dei mali. «Sono venuto a conoscere la Maestra Archivista.»
L'altra sospirò. «Anche tu? Sai, non sei l'unico che entra qui la notte con questo scopo. Sono venuti tanti altri prima di te.»
Draco ora aveva due possibilità: fare lo sfacciato o essere timido, riservato e cortese come un vero cavaliere. Contando che con la seconda tattica a Hogwarts aveva visto le ragazze considerare puntualmente i corteggiatori come migliori amici e confidenti, preferì optare per la prima.
«Non sono come gli altri. Sono speciale» replicò ostentando sicurezza -in realtà era ancora dubbioso: non riusciva a guardarla in faccia.
«Davvero?» chiese lei, incuriosita. «E perché?»
«Ho mentito» inventò lui. «Prima, quando dicevo perché sono qui. Non è per la Maestra Archivista.»
«E per cos'è?»
Si era avvicinata, e la luce da fuori si rifletté su uno specchio lì vicino, che rimandò il suo riflesso al viso di lei. Draco poté scorgere per un fuggevole istante il colore dei suoi occhi: un argento purissimo, quasi trasparente. Sembra davvero un angelo.
«Per te» gli sfuggì, incantato.
«Cosa?» fece quella, ridendo incredula ma sempre con quel tono di vacua dolcezza.
Draco si accorse di essersi appena contraddetto e si corresse precipitosamente. «E' che… ecco, intendevo… per te, sì. Non mi importa della Maestra Archivista, delle leggende, eccetera. Solo di te, come… come donna, del tuo carattere... Come, ecco, persona normale.»
«Persona normale?» fece quella, e ora era seriamente stupita. «Davvero mi vedi come persona normale?»
«Certo!» affermò lui, incoraggiato dalla sua reazione. «So che tutti ti ritengono diversa, quasi come se venissi da un altro pianeta. Ma non lo sei: sei una persona normale come tutti noi e sicuramente ti sentirai molto sola trattata così.»
«Oh» fece lei pensierosa. «Continua.»
Draco cominciò a sorridere tra sé. Forse non era così impossibile come impresa: possibile che tutti gli altri idioti non sapessero come trattare una donna? Che nessuno avesse mai adottato quello stratagemma così semplice?
«Scommetto» disse, gongolando silenziosamente e compiacendosi della sua trovata, «che ti sei ritirata qui per evitare tutti quegli sguardi stralunati e tutta quella gente che non ti apprezza per ciò che sei davvero. In fondo al tuo cuore sai che è così.»
Lei rimase immobile per un lungo attimo. Poi osservò pacata: «Nessuno mi ha mai detto queste cose, ma credo siano vere. Ma tu come puoi sapere tutto questo? Ci conosciamo?»
«No, ma vorrei. Vorrei potermi avvicinare e guardarti in viso.» Si alzò e si avvicinò a lei piano, perché non fuggisse: vedeva il profilo del suo abito svolazzante, e si accorse che era colorato di fiori vivacissimi. Tra i suoi capelli riverberavano perline, forse di fermagli. «Vorrei poterti toccare.» Tese una mano e le sfiorò una spalla: lei non reagì. Draco sentiva che era in attesa, sebbene non capisse se si era davvero decisa a dargli una chance. Poco importa, pensò. Con le donne è meglio buttarsi e rischiare che aspettare e vederle scappare. «Vorrei abbracciarti» e le prese gli avambracci. «E vorrei… baciarti» sussurrò l'ultima parola vicino alle sue labbra e infine appoggiò su di esse le proprie.
Lei era ferma, non si muoveva, non rispondeva al bacio. Draco rise tra sé: l'aveva sbalordita, e ora ce l'aveva in pugno. Mancava solo una cosa a concludere in grande stile la sua impresa, una piccolezza che aveva imparato a Hogwarts.
Un'uscita di scena memorabile.
«Vieni da me, domani. Non ti costringo. Se lo vorrai, ti aspetterò. Ma devi essere tu a decidere.»
Ecco, ora non c'era proprio storia.
La vittoria era sua.
L'angelo era suo.
Draco Malfoy era in vetta.

*


Il giorno dopo non fu il famoso angelo a presentarsi nel suo ufficio alle dieci del mattino, ma il suo capo, il Responsabile Esportazioni Europee in persona.
«Ho una persona da presentarti, Malfoy» esordì senza troppi preamboli. «Di solito non la facciamo conoscere a nessuno, ma per te ha detto che farà un'eccezione: a quanto pare sa molte cose positive sul tuo conto.»
Draco sentì il cuore riempirsi di speranza: aveva funzionato? Poteva essere davvero lei?
«Maestra Archivista, il Vice-Responsabile Esportazioni Europee, Draco Malfoy. Malfoy, lei è Christabel Glorya Vicarion, la Maestra Archivista.»
La porta si aprì.
Malfoy smise di respirare.
Era una visione.
Capelli biondo platino.
Alta, flessuosa, snella. Un angelo, davvero.
Si avvicinò, dolce, sinuosa. Camminata sexy e sguardo modesto, timido, da cucciolo. Un mix esplosivo.
Draco si sentì smuovere qualcosa, e non era solo il cuore.
Lei lo fronteggiò, e lui avvertì il suo profumo, dolce e intenso.
«Signor Malfoy» gli tese la mano, e Draco stringendogliela pensò a quanto avrebbe potuto prendersi anche tutto il resto. La pelle era morbida, delicata, calda. «Sono felice di poterla vedere, finalmente. Dopo ciò che è successo ieri nell'Archivio Principale non vedevo l'ora di incontrarla.»
«Da… davvero?» balbettò lui.
Lei annuì, e i suoi capelli si mossero come onde del mare al movimento del suo capo. «Sono pochi quelli che possiedono la sua sensibilità d'animo e la sua gentilezza. Io… non so davvero cosa dire.»
Draco era inebetito e le parole gli sfuggirono di bocca. «Mi basta ripetere ciò che è accaduto ieri» disse estatico.
Lei sorrise dolcemente, puro miele. «Lei è davvero un uomo meraviglioso. E sia!» Draco si protese impercettibilmente, aspettando il bacio… che non venne.
L'angelo Maestra Archivista Christabel Glorya Vicarion si voltò. «Vieni, Luna. Il tuo uomo misterioso di ieri vuole rivederti. »
Un'altra persona entrò dalla porta: bionda, snella, dall'aria vagamente svanita e il sorriso felice simile a quello di chi è ancora inebetito da una botta in testa.
«Signor Malfoy, anche se già vi siete conosciuti ieri voglio presentarle la mia assistente, Luna Lovegood.»

 

Fine.
 

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Allora, ve l'aspettavate? No? Qualcuno vuole tirarmi un pomodoro?
Sono curiosa di sapere la vostra reazione. In attesa dei vostri commenti e dei vostri pomodori,
Amorevolmente vostra Mue ^-^

   
 
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