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Autore: makeba    03/07/2011    2 recensioni
"Se non si sbriga, sarò io a fargli sapere cos’è il terrore."
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

In occasione della maratona notturna a base di FANON!





- Allora, te l’ha chiesto?

- No. – rispose secca.

Pansy sembrò delusa più di lei, ma si affrettò a far sparire il broncio dal viso per sorriderle: - Che imbranato!

- Non è imbranato, Pansy, è solo tardo. – soffiò fuori Daphne affondando il cucchiaino nello zucchero quasi come se volesse accoltellarlo. - Sono settimane che si porta dietro quel maledetto cofanetto. Lo so! Cosa aspetta a darmelo? Se l’ha comprato per me, è giusto che io lo abbia!

- Magari sta aspettando il momento adatto.

- Settimane! – ripeté con voce acuta mentre girava il thé con impeto, facendolo schizzare da tutte le parti.

Pansy ebbe la premura di non farle notare che aveva bagnato anche il quadro della sua prozia e si portò la tazza alle labbra.

- È normale essere insicuri con una madre del genere. Sette, Daphne, sette mariti morti. E nessuna prova ad incolparla. È chiaro che le donne lo spaventino.

Daphne posò la tazza sul piattino con forza e altro thé si rovesciò sul tavolino e sul tappeto ai loro piedi.

- Se non si sbriga, sarò io a fargli sapere cos’è il terrore.

- Abbi pazienza e non essere precipitosa. Vedrai che il momento arriverà presto.

 

*

 

Il braccio di Blaise le cinse un fianco nudo e la sua testa si posizionò nell’incavo del suo collo per baciarle un lembo di pelle.

Se avesse chiuso gli occhi, Daphne avrebbe potuto addormentarsi senza difficoltà, accompagnata dal ritmo ancora irregolare del respiro dell’amante e dal calore del suo corpo.

Daphne avrebbe potuto. Avrebbe dovuto.

- Blaise?

- Mh?

- Blaise, io non ti ucciderò per ottenere i tuoi soldi. – disse chiaramente.

Passò qualche secondo di assoluto silenzio. Daphne sapeva che l’altro non dormiva. Avrebbe respirato, nel caso.

- Cosa?- bofonchiò infine, più perché spinto dal bisogno di ossigeno che da una vera e propria spiegazione.

Lei cercò il suo sguardo: - Ti ho detto che non hai nulla da temere. Non ho nessuna intenzione di ucciderti.

- Ma io non…

- Oh sì che lo hai pensato, altrimenti non si spiegherebbe perché non mi hai ancora chiesto di sposarti.

Lui tentò una risatina:- Ma Daphne, è una cosa di cui non abbiamo mai parlato...

- Bene, parliamone. Voglio vedere l’anello. – disse mettendosi seduta sul letto.

- Quale anello?

Avrebbe perso la pazienza lo sapeva. Al diavolo Pansy Parkinson, non era lei a dover sopportare la faccia fintamente interrogativa di Blaise.

- Zabini, tira fuori l’anello o giuro che io ti ammazzo. – fece minacciosa.

Ora il ragazzo rideva della grossa e questo non fece che farla infuriare ancor di più.

- Non avevi detto che non l’avresti fatto?

- Per i tuoi soldi no, per la mia salute sì! – tuonò battendo i pugni serrati sul materasso.

Così finalmente lui prese la bacchetta dal comodino di fianco a letto e richiamò a sé un cofanetto quadrato di velluto nero.

Ancora ridacchiava quando glielo porse.

- Sono pazzo a voler passare il resto della mia vita con te.

Sul viso di Daphne appena colorito si era stampato un morbido sorriso. Lo rigirò tra le mani, ne accarezzò la superficie, misurò il suo peso con la mano.

Le sembrò improvvisamente assurdo che in quel cubetto fosse contenuto tutto il suo futuro.

- Allora?- la incitò Blaise – Adesso non vuoi più aprirlo?

Alzò gli occhi su di lui e fu nell’incrociare i suoi occhi ancora ridenti e un po’ emozionati che capì. Non era il suo futuro. Non lo era quell’anello, né gli arazzi, né il maniero.

Solo Blaise lo sarebbe stato. E per adesso l’importante era che lui volesse esserlo.

Lo posò quindi sul comodino dalla sua parte:- Non ne ho bisogno.

- Dammelo di nuovo allo...

- No.- disse lapidaria.

   
 
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