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Autore: Back To Vegas Skies    03/07/2011    4 recensioni
- Lui lo ama, B. Lo ama da sempre. E anche Frank. Non... non volevo essere io a dirti queste cose. Sapevamo che prima o poi l'avresti scoperto...
Bandit non disse nulla. Si sentiva piccola, si sentiva sola. Voleva vedere suo padre, voleva abbracciarlo, voleva chiedergli spiegazioni.
Bisbigliò un "Grazie zio Mikes", si voltò e camminò lentamente verso casa.
Le faceva male il cuore. Ormai lo aveva accettato, aveva capito come stavano le cose, si era arresa all'evidenza. Ma faceva male. Perchè non poteva avere una famiglia normale? Perchè non poteva essere come tutti gli altri ragazzini della sua età?
Pensò a Cherry e Lily, al fatto che loro sembravano convivere in modo leggero con quella situzione, per loro era semplice: si amano, quindi stanno insieme. Ma per lei no, non era così.
[Frerard]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4:
Maybe Memories.
 

 Bandit dovette aspettare un paio di giorni prima di avere il via libera per poter cercare su in soffitta. Sì, perchè era lì che aveva pensato di poter trovare qualcosa. Ricordava di aver sentito dire da suo nonno che tutte le cose vecchie dei "suoi ragazzi" non le avrebbe mai e poi mai buttate via, niente, nemeno un pezzettino di carta, perchè tenere le loro cianfrusaglie era un po' come tenere ancora un pezzettino di loro in casa. Aspettò che Donald uscisse per il torneo di bowling e Donna andasse dall'estetista come ogni sabato pomeriggio, prima di salire ed immergersi a capofitto nel passato di suo padre.
Ma prima c'era qualcosa che doveva fare.
- Lily, sono Bandit.
- Oh, ciao - rispose un po' sorpresa la voce dall'altro capo del filo.
- C'è anche Cherry lì?
- Si, certo.
- Insomma, io...Volevo solo chiederevi scusa... Mi sono comportata da schifo, me ne rendo conto! Non mi aspetto che vi mi perdoniate, ma volevo solo farvi sapere che mi dispiace tanto di avervi chiamato "bugiarde" e di aver urlato in quel modo!
- Tranquilla, B...- iniziòla voce di Lily, dolce come sempre.
- Tranquilla un corno! Dammi qua! - evidentemente Cherry aveva strappato la cornetta dalle mani della sorella. Bandit si preparò al peggio.
- Tu! Sei solo un'arrogante bambina viziata! Nessuno, e sottolineo NESSUNO, ha mai dato della bugiarda a Cherry Iero!
- Ti ho chiesto scusa - squittì Bandit, quasi piagnucolando.
- Vuol dire che credi a quello che ti abbiamo detto o ti scusi solo perchè hai gridato come quando nostro padre vede un ragno? No, perchè se ancora non ci credi, continui a darci delle bugiarde anche se non urli!
- Io... io vi credo. Ci ho pensato tanto, e beh... avete ragione voi.
- Sei sicura? Non vogliamo ulteriori sbraitate! - la voce di Cherry si era rilassata, e ora aveva ripreso il solito tono scherzoso e acuto di sempre.
- Sicura!
- Allora foooooorse ti perdoneremo, dobbiamo prima consultarci!
- Mentre vi consultate, spicciatevi e venite qui. C'è una cosa che dobbiamo fare.
 
* * *
 
- Secondo te, qui potrebbe esserci ancora qualcosa di tuo padre che se n'è andato tredici anni fa? - disse Cherry, abbastanza scettica.
- Lo so che suona assurdo, però se davvero si amano da vent'anni deve pur esserci qualche traccia, qualche oggetto che lo provi!
Lily annuì, Cherry continuava a scuotere la testa dubbiosa.
- Potrebbe aver fatto sparire tutto... Li avràbuttati via, o portati a casa e nascosti da qualche parte, no?
- Se io amassi qualcuno di certo non butterei via le cose che mi ha regalato... i nostri ricordi, o cose così. E io so che mio padre è come me. Insomma, ha conservato il mio primo dentino, il primo foglietto su cui ho scritto "papà", le foto del suo primo ballo di fine anno, i vecchi fumetti suoi e di zio Mikes... Non è un tipo che butta vie le cose tanto facilmente. E poi, tu parli di nascondere qualcosa in casa nostra! Con mia madre?! Lei troverebbe un ago in un pagliaio in trenta secondi. Non le si può nascondere nulla! Inoltre lui è sempre in giro per il mondo, non potrebbe portare tutto con sé. Quindi, sono sicura che qui c'è qualcosa! Però ho bisogno del vostro aiuto - concluse, guardando prima l'una, poi l'altra.
- Io ci sto - disse Lily, sorridendo.
- Okay, va bene! Ma se mi rovino il vestito me lo ricompri!
 
 * * *
 
- Ragazze! Venite un po' a vedere - Bandit e Cherry si fiondarono, per quanto possibile dal casino accumulato da anni e anni, nel punto dove Lily stava frugando tra gli scatoloni accatastati. La ragazzina teneva tra le mani una scatola rossa, delle dimensioni di una scatola da scarpe, che sembrava abbastanza vecchia e consumata.  Dal coperchio semiaperto sporgeva l'angolo di una foto dove si intravedevano dei capelli neri e il viso di un ragazzo pallido.
Bandit, trepidante, estrasse la foto con delicatezza.
Suo padre, che doveva avere piùo meno vent'anni, con i capelli lunghi e scuri, sorrideva a Frank che, altrettanto giovane, con i capelli rossi e neri rasati a metà, era seduto sulle sue ginocchia, mentre gli stringeva le braccia al collo e lo guardava con l'espressione piùzuccherosa che Bandit avesse mai visto.
Sembravano così felici...
Si sedettero intorno alla scatola a gambe incrociate, tra la polvere della soffitta e le scatole ammassate. Lily poggiòla scatola sul pavimento e sollevò il coperchio, con le mani che le tremavano.
Era calato nella piccola stanza un silenzio irreale: le ragazze sapevano che stavano per affrontare la verità, che stavano per imbattersi in qualcosa che andava aldilà delle normali esperienze delle ragazzine della loro età.
- Wow - sussurròCherry.
- Si, wow - le fece eco Bandit.
La scatola era strapiena di quelle che sembravano lettere, foto, biglietti, piccole scatoline. Estrassero con delicatezza tutti quei "reperti", tutte e tre trattenendo il fiato, con il cuore che batteva forte. 
Le foto erano tantissime, soprattutto vecchie polaroid, con date e frasi scritte dietro.
In una c'erano loro due abbracciati, in un'altra Frank sorrideva come un bambino, in un'altra ancora era Gerard a ridere, con un'espressione che Bandit non gli aveva mai visto.
- Guardate questa - disse Lily, sorridendo alla polaroid che aveva in mano.
La scritta dietro recitava "20/11/2005,Quattro anni insieme, Ti amo".
Bandit girò la foto e vide suo padre, con i capelli spettinati e la faccia un po' rossa, attorcigliato tra le lenzuola, che stringeva contro il suo petto Frank che gli sorrideva dolcemente. L'aveva scattata suo padre quella foto, si capiva dal braccio alzato, Frank si limitava ad abbracciarlo e a guardarlo come se al mondo esistesse solo lui.
Cherry intanto continuava a frugare nella scatola.
C'erano tante lettere e biglietti, ma una più di tutte attirò l'attenzione delle ragazze: era datata "Settembre 2011" e sulla busta c'era la scritta "Per il mio unico, vero amore" con la calligrafia disordinata di Frank.
- La... la leggiamo? - chiese Lily, che nonostante tutto temeva ancora le reazioni di Bandit.
Le altre due annuirono e Lily la aprì con attenzione, poi si schiarì la voce e cominciò:
- "Caro G, sei qui che dormi accanto a me, mentre scrivo. Mi sento il tuo profumo addosso, mi sento come se tu fossi - la ragazzina deglutì - ancora dentro di me, come pochi minuti fa, forse è per questo che ho deciso di buttare giù queste quattro righe, anche se so di non essere bravo come te con le parole. O forse l'ho fatto semplicemente perchè di questo giorno voglio che resti un'impronta, qualcosa di concreto.
Sì, perchè oggi sono dieci anni che sono innamorato di te, amore mio!
So che suona sdolcinato, ma (nonostante tutto) sono stati i più belli della mia vita.
Noi, quelli "sbagliati", quelli che "è solo fanservice", quelli che "non può essere amore vero", ce l'abbiamo fatta, abbiamo resistito, contro tutto e tutti, spesso anche contro noi stessi.
Sono dieci anni che la nostra storia va avanti, dieci anni di delusioni, di paura di non essere accettati, di lacrime, di baci nascosti e sesso nei camerini, ma anche dieci anni di dolcezza, di complicità, di amore.
Dieci anni sono tanti!
Hai mai pensato a come saremo tra altri dieci? Le nostre bambine saranno cresciute, saranno amiche!
- le ragazze si guardarono e si sorrisero - e noi, cosa saremo? E loro cosa penseranno di noi?
Ma sto divagando (come mio solito).
L'intento di questa umile letterina (se lettera si può definire), è semplicemente ribadire quanto ti amo e quanto tu sei essenziale per me, ormai da dieci anni.
In tutto questo tempo non mi sono mai stancato di te, non mi sono mai pentito, neanche un attimo, di averti baciato quella sera di settembre. Ti amo, Gerard Way, e lo farò per sempre.
E, quando tra altri dieci, venti, cinquant'anni, saremo ancora insieme, continuerò a ricordare con un sorriso quella meravigliosa sera di settembre in cui un ragazzetto con i capelli strani e la maglietta dei Misfits si alzò sulle punte delle sue Converse per baciare il pallido ragazzo con le labbra un po' storte che con il suo sorriso gli aveva fatto perdere la testa".

Lily sorrideva, guardando la lettera.
- Che dolce - sussurrò poi.
- Ma... - iniziò Cherry, risvegliando le altre due dai loro pensieri - Nel 2011 noi eravamo già nate!
- E allora? - chiese Lily alzando un sopracciglio.
- Allora, signorina saputella, vuol dire che anche dopo che si è sposato ha continuato a conservare le cose qui!
- Ma come...
Mentre stava per parlare, la voce squillante ed energica di sua nonna che la chiamava dal salotto le fece sobbalzare.
- Bandit! Tesoro, dove ti sei cacciata? Scendi, c'è una sorpresa per te!
 
* * *
 
Note:
Gvvvvvvvazie a chi ha letto e recensito *-*
Spero che la storia vi stia piacendo <3

 

   
 
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