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Autore: Spankie_13    03/07/2011    1 recensioni
Le porte scorrevoli si aprirono al nostro passaggio e sia io che la mia amica entrammo, ignare che da quella sera, proprio in quel piccolo supermercato di quartiere, qualcosa di importante sarebbe accaduto; qualcosa, o meglio qualcuno, che avrebbe stravolto completamente la mia vita.
Infatti, proprio qualche istante dopo, qualcun altro entrò in quello stesso supermercato…
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Uscì di casa cercando di non pensare alla discussione avuta con Sebastian a colazione. Non volevo rovinarmi per nessuna ragione al mondo la mia giornata.
 
Ah ma prima di continuare il mio racconto devo fare la mia di presentazione!!
 
Mi chiamo Julianne Marie Elizabeth Rinaldi e sono una ragazza di 28 anni. Sono nata a Milano anche se ormai da 4 anni vivo stabilmente a Londra e mi guadagno da vivere lavorando in uno studio legale.
La mia famiglia?! Beh un gan bel casino!
Mio padre Lorenzo, uno stronzo patentato, è un ricco imprenditore milanese con un fiuto per gli affari da vero segugio e una fissa per il denaro da far invidia persino a Paperon de Paperoni.
Mia madre Sophie invece è morta quando avevo 12 anni a causa di un tumore al cervello. Era la donna più dolce, sensibile ed affettuosa che chiunque potrebbe mai incontrare nella propria vita, o almeno per me lo è sempre stata. Figlia di ambasciatore inglese e di una contessa di un casato inglese dal nome impronunciabile (questo spiega il mio nome molto snob e soprattutto lungo!), sposò mio padre alla giovane età di 22 anni.
Era una donna fantastica, sempre sorridente, allegra, gentile con tutti e soprattutto molto altruista. Mi amava con tutta se stessa e io ovviamente la ricambiavo e probabilmente se non fosse venuta a mancare molte cose nella mia vita sarebbero state diverse.
 
 
Ma torniamo al mio racconto…Dov’ero rimasta?! Ah si!!
 
Prima di recarmi presso lo studio legale per il quale lavoravo ormai da tempo passai a prendere la mia migliore amica e collega, Alice.
 
Alice è una ragazza di origine scozzese della mia stessa età, capelli castano chiaro, occhi verdi, corporatura minuta. La conobbi per caso durante l’erasmus fatto al terzo anno di università e a seguito del quale decisi che Londra sarebbe stata la mia dimora permanente.
All’inizio mi stava un po’ antipatica poi però, conoscendola meglio, si è rivelata essere una ragazza fantastica, con la testa sulle spalle, allegra, spiritosa, piena di vita sempre pronta ad ascoltarmi, ad aiutarmi quando ne ho bisogno e a consolarmi quando sono giù di morale. Le voglio un bene dell’anima ed orami siamo praticamente inseparabili.
 
 
Eccola lì, ferma ad aspettarmi al solito angolo, alla solita ora, impeccabile nell’abbigliamento come sempre.
 
“Jojo sbrigati!! Ma è possibile che ogni mattina tu debba far tardi?!”  gridò dall’altra parte del marciapiede.
 
Jojo. Ogni tanto mi chiamava così perché diceva che le ricordavo un personaggio dei cartoni animati inglesi per quanto ero buffa a volte. Mah…le amiche, valle a capire!!
 
“Eccomi arrivo!! Mamma ma che avete tutti quanti stamattina?!” dissi sbuffando mentre attraversavo la strada.
 
“Eh?! Tutti?!” esclamò guardandomi con espressione interrogativa.
 
Scossi la testa facendo segno con un braccio di lasciar perdere.
 
“Niente, niente! Andiamo che si è fatta una certa ora!”
 
“Vabè andiamo allora altrimenti Simonetta s’incavola e sarà la volta buona che ci licenzia!” esclamò facendo spallucce per poi prendermi sottobraccio e cominciare a trascinarmi verso lo studio legale che distava da lì 10 min. circa.
 
“Aspetta prima però passiamo da Starbucks. Ho bisogno di un caffè!”  le dissi facendole cenno di entrare nella famosa caffetteria a pochi metri di distanza.
 
“Perché?! Non l’hai bevuto stamattina a colazione?!”
 
“Macchè!! Stamattina Sebastian mi ha fatto un po’ incavolare e il mio caffè mattutino è andato a farsi benedire.”
 
“Come mai il principe di Sassonia ha fatto incavolare vostra grazia?!”
 
Mi voltai a guardarla in cagnesco.
 
“Che fai sfotti?! Sai che sono parecchio irritabile al mattino se non bevo il mio caffè quindi non mi provocare. E comunque è una storia lunga che ti racconterò più tardi dopo aver bevuto il mio caffè perciò muoviamoci!!”
 
Alice è da anni la mia migliore amica, le voglio bene e ci diciamo sempre tutto ma in realtà ora non avevo molta voglia di riaffrontare il discorso perché mi faceva ripensare a mio padre e all’enorme casino che invadeva la mia vita da un po’ di anni…e poi avevo bisogno del mio caffè.
 
“Comunque domani andiamo ad una festa. Ho chiesto a mio fratello se potevi venire anche tu ed ha detto di sì…”
 
Non feci in tempo a terminare la frase che i suoi occhi sembravano aver assunto la forma di due cuoricini facendo comparire sulla sua bocca un gran sorriso da ebete.
 
“Aaaawww tuo fratello è straordinario, lo adoro!!” esclamò accoccolandosi sulla mia spalla.
 
Ecco ci risiamo.
 
“Uff…Ali per l’amor del cielo non attaccare con la solita storia che vorresti scopartelo e cose varie” dissi scocciata volgendo gli occhi al cielo.
 
Alice si era presa una cotta stratosferica per Sebastian sin dal primo momento in cui lo aveva visto. Oddio, Alice prendeva praticamente una cotta per qualsiasi tipo di ragazzo che trovava particolarmente sexy ed affascinante. Lei era fatta così! La si potrebbe descrivere come una mina vagante, innamorata della vita e dell’amore soprattutto.
 
“Non posso farci niente Julie! Sebastian mi piace un sacco!! E’ così bello, sexy, affascinante e…arrapante!! E’ il classico tipo che mi scoperei giorno e notte fino allo sfinimento! Tu non sei una buona amica…”  disse alla fine fingendo un broncio
 
“Ancora con questa storia?!” sbottai esasperata “Ali sai che ti voglio bene e proprio per questo non metterò una buona parola con mio fratello per te. Non è il tipo di ragazzo adatto a te e ti farebbe solamente soffrire, credimi. Come amico è splendido ma come fidanzato meglio lasciar perdere!” conclusi illudendomi che avesse recepito il messaggio una volta per tutte.
 
Tacque fissando il marciapiede per qualche secondo.
 
“Neanche come scopamico?!”  esordì speranzosa.
 
“Neanche come scopamico!” sentenziai decisa.
 
“Stronza…” esclamò fingendosi offesa.
 
Scoppiai a ridere. Era estremamente buffa quando si comportava come una bimba alla quale non avevano voluto comprare le caramelle.
 
“Andiamo a prendere questo benedetto caffè e poi dritte a lavoro! Oggi sarà una giornata molto intensa…” esclamai intonando la frase come avrebbe fatto un generale dell’esercito.
 
“Yes, Sir!!” rispose la mia amica mettendosi sull’attenti come un bravo cadetto.
 
Prendemmo i nostri caffè tra altre chiacchiere e risate e poi filammo dritte al lavoro pronte per iniziare la giornata.
 
 
 
********************** contemporaneamente***********************
 
 
Qualcuno dopo mesi aveva finalmente fatto ritorno a Londra.
 
“Fiù…Dio che stanchezza!!” mormorai uscendo dal gate dell’immenso aeroporto londinese.
 
“Già…Alla fine del tour è sempre così!! Ma per fortuna ora siamo a casa per goderci un po’ di meritato riposo!”  rispose il mio amico Matt sollevato.
 
Io gli sorrisi annuendo per poi dirigerci a ritirare i nostri bagagli.
 
“Prendiamo una macchina o un taxi per tornare a casa?!”  gli domandai mentre controllavo che nessuna delle mie valige mancasse all’appello.
 
“No viene a prenderci Violet…L’ho sentita ieri sera…”
 
Alzai di scatto il capo sgranando gli occhi.
 
“Violet?! E che palle però Matt!!” sbuffai un po’ rabbioso.
 
“Oh dai Dom non cominciare a frignare come una ragazzina! E’ l’assistente di Tom, nonché nostra amica ormai da anni e si è semplicemente offerta di venirci a prendere. Cosa avrei dovuto dirle?!” rispose un Matt seccato.
 
“Qualunque cose tranne di sì!!” esclamai mentre caricavo i miei bagagli sul carrello.
 
Matt scosse la testa cominciando a gesticolare animatamente con le mani.
 
“Io non capisco quale sia il tuo problema, davvero Dom!?”
 
“Eh certo! A te non te ne frega niente perché non sei tu quello di cui è innamorato praticamente da sempre!” sbottai parecchio infastidito. Stavo cominciando ad innervosirmi parecchio. “So già che mi si incollerà addosso peggio di una cozza allo scoglio e allora addio tranquillità, addio vacanze, addio riposo!!” conclusi sbattendo l’ultimo bagaglio sul carrello.
 
Matt cercò di mantenere la calma e alzò gli occhi al cielo.
 
“Dai non essere melodrammatico come al tuo solito. In qualche modo avrai “la tua tranquillità e le tue vacanze”!!” disse sottolineando le mie stesse parole. “Guarda eccola li che ci aspetta…” disse poi indicando la figura femminile che ci aspettava all’uscita.
 
Immediatamente mi voltai a guardare e una smorfia di disgusto apparve sul mio volto. Cominciai a spingere il carrello con le valige verso la ragazza con Matt che mi dava pacche sulla spalla. Quanto avrei voluto dargli un pugno in faccia ma fortunatamente riuscì a trattenermi.
 
Violet era una ex groupie che aveva avuto la fortuna di incontrarci durante il nostro primo tour agli inizi del 2000. Ci seguiva praticamente ovunque diventando nostra cara amica e poi assistente di Tom, il nostro manager.
Era una ragazza di origine francese, dai capelli rossi, lunghi e ondulati, carnagione chiara, occhi scuri. Segni particolari: era da sempre follemente innamorata di me ma senza essere corrisposta.
Le uniche attenzioni che io le abbia mai rivolto erano durante le innumerevoli orge che organizzavamo dopo ogni concerto a bordo del tour bus o nelle nostre camere d’albergo. Per il resto, ciò che ho sempre nutrito per lei è una semplice amicizia.
 
“Violet!” gridò Matt alzando un braccio e facendole cenno con la mano.
 
La ragazza si girò di scatto verso di noi.
 
“Ragazzi!” esclamò cominciando a saltellare e a gesticolare con le braccia. La solita storia, la solita figura di merda in pubblico…
 
Matt e io ci dirigemmo verso la ragazza con i carrelli carichi di valigie.
 
“Oddio come sono felice di rivedervi!! DOM!!”
 
Mollò la sua borsa gettandomi le braccia intorno al collo abbracciandomi più forte che poteva e cominciandomi a baciare sulle guance. Le solite moine…le solite pallosissime ed esasperanti moine!!
 
“Quanto sono felice di rivederti! Mi sei mancato tantissimo!”
 
“Si, si anche tu…Violet, Violet…Ora mollami perché mi stai soffocando!!”  la implorai sempre più seccato.
 
“Ah si scusami tanto” rispose lei mollando finalmente la presa e sfoggiando un sorriso per nascondere l’imbarazzo.
 
Ormai sempre più innervosito mi sistemai il mio amatissimo giubbotto di pelle.
 
“Erm…Violet so che tutte le tue attenzioni sono rivolte a Dom però ecco…ci sarei anch’io!!” intervenne Matt sentendosi trascurato.
 
“Ah si vero…Ci sei anche tu!! Che sciocca che sono, ciao Matt!! ”  rispose lei con sufficienza limitandosi a dargli un bacio sulla guancia.
 
“Eh si direi…” bisbigliò un Matt sarcastico.
 
“Si vabbè possiamo andare ora?! Vorrei andare a casa a farmi una doccia e a disfare le valigie…” sbottai io sempre più seccato.
 
“Sì, sì certo andiamo! Ho la macchina proprio qui fuori venite.” rispose Violet tutta felice per poi avvinghiarsi ad un mio braccio e cominciando a trascinarmi fuori dall’aeroporto.
 
Stava iniziando a diventare appiccicosa, troppo per me.
 
Mi voltai verso Matt sgranando gli occhi e sottovoce gli dissi:
 
“Visto?! Come una cozza allo scoglio!”
 
Il mio amico sorrise facendo spallucce e mostrandomi il suo dentino storto mentre ci seguiva verso la macchina con il carrello carico di bagagli.
 
“Eccoci qua! Ora vi apro il portabagagli.”  disse la ragazza indicando la sua macchina.
 
“Grazie.” Rispose educatamente Matt che fu prontamente ricambiato con un sorriso.
 
Io ormai sempre più infastidito mi infilai i miei Ray-Ban neri ed aiutai il mio amico a sistemare le valigie nel portabagagli.
 
“Diamine Matt fa attenzione! In quel borsone ci sono le mie scarpe!” esclamai rimproverandolo.
 
“Scusami tanto!! Un borsone solo per le scarpe poi?! Cavoli Dom a volte sei peggio di una donna!” rispose lui non riuscendo a trattenere una risata che contagiò immediatamente anche Violet.
 
“Vaffanculo!! A tutti e due!” risposi offeso chiudendo con un colpo secco il portabagagli rischiando quasi di tranciare le mani al mio amico.
 
“Dai su basta litigare voi due! Montate in macchina.” ci incitò Violet continuando a ridere.
 
“Io dietro!” esclamò Matt precipitandosi verso lo sportello posteriore.
 
“COOSAA?!!” gridai io lanciandogli un’occhiata minacciosa attraverso gli occhiali.
 
“Io dietro! Tu soffri sempre di un po’ mal d’auto quando scendi dall’aereo Dommy caro, ed è giusto che “tu” vada davanti…” concluse il mio amico alquanto divertito.
 
Uno scherzo davvero di cattivo gusto Matt. Sei un vero amico ma a volte sai essere un grande stronzo.
 
Matt prese posto velocemente sul sedile posteriore.
“Questa me la paghi stronzo!” gli sussurrai dal finestrino puntandogli l’indice contro.
 
Matt mi ignorò continuando a ridacchiare. Che idiota!!
 
“Su forza Sali a bordo! Stai tranquillo che non c’è pericolo che io ti mangi! Mi esortò Violet sfoggiando un sorriso.
 
“Eh quasi…” bisbigliai io salendo in macchina.
 
“Come scusa?!”
 
“Erm dicevo…parti!” mi inventai poco dopo.
 
Così dopo aver messo in moto partimmo ed ovviamente per tutta la durata del viaggio verso casa fu tragica per entrambi, soprattutto per me visto che Violet non faceva altro che far domande, parlare, fare altre domande anche molto invadenti, parlare, parlare e ancora parlare. Dio quanto era logorroica e petulanteeee!! Avrei voluto saltare fuori dalla macchina e scappare a gambe levate.
 
Ovviamente il più paziente dei due fu Matt il quale sembrava non essere infastidito dalla voce stridula e dall’eccessiva invadenza della ragazza, a differenza mia visto che dovevo sorbirmi anche le sue continue carezze sulla coscia e sulla mano.
 
Come dicevo prima stava diventando appiccicosa, troppo appiccicosa!!
 
Dopo circa un’ora giungemmo a Grovenson Square.
 
Eh ti pareva che dovesse accompagnare prima Matt!!
 
Violet accostò la macchina al marciapiede proprio di fronte al portone dell’enorme palazzo antico  dove abitava Matt.
 
“Eccoci arrivati Matt!” esclamò la ragazza voltandosi a guardarlo.
 
“Grazie mille del passaggio.” Le rispose sorridente.
 
“Ti serve una mano con i bagagli?!” mi offrì io. Tutto pur di scendere anche solo per qualche secondo da quella macchina.
 
“No, no vuoi due andate pure…posso farcela da solo. Non ho mica tanti bagagli come te Dom!” 
 
Entrambi scoppiarono nuovamente a ridere mentre io preferì voltarmi dall’altra parte per non esplodere e mandare a quel paese entrambi.
 
Il mio amico nel frattempo prese i suoi bagagli e li posò davanti al portone di casa per poi tornare indietro a salutarci.
 
“Beh ragazzi io vado…grazie ancora del passaggio Violet!”
 
La ragazza gli sorrise calorosamente.
 
“Ah Dom ricordati di procurarti quelle cose per la festa” concluse Matt prima di andare via.
Io sbiancai girando la testa verso loro due.
 
Violet ci guardò entrambi interrogativa.
 
“Quale festa?! Perché non ne so niente?!”
 
“Erm…veramente…” tentai di inventare una scusa ma Matt mi precedette.
 
“Erm…Tom ci ha invitati ad una festa domani, così tanto per farci svagare un po’!” disse Matt con molta nonchalance.
 
Mi irrigidì di colpo. Maledizione Matt quando capirai che ci sono momenti in cui devi tener chiusa quella boccaccia!?
 
“Uh che bello! Posso venirci anch’io?!” Dai, dai vi prego!!” chiese insistentemente la ragazza con le mani giunte. Ci stava pregando.
 
Decisi di intervanire per cercare di riparare al danno fatto prima dal mio amico.
 
“Violet veramente…era una cosa solo tra noi e…”
 
“Però per te…” intervenne Matt
 
Io tentai disperatamente di farlo tacere facendo cenno di no con la testa.
 
Lui mi sorrise malizioso “…per te possiamo fare un’eccezione!” concluse poi sorridendole e facendole l’occhiolino.
 
Accidenti a te e alla tua boccaccia Matt!! Lo aveva fatto apposta solo per sfottermi. Ha sempre adorato sfottermi sin da ragazzini.
 
La reazione di Violet al contrario fu più che gioiosa e positiva.
 
“Wow grazie mille ragazzi!! Vi adoro!!” gridò baciandoci entrambi sulle guance.
 
Io mostrai un falso sorriso mentre rivolgevo qualche imprecazione fra i denti al mio amico che invece mi guardava divertito mentre raggiungeva il portone di casa sua.
 
“Beh ora vi lascio…Dom ci sentiamo più tardi…Ciao piccionciniiiiii!!” gridò prima di sparire dentro il portone.
 
Violet nello stesso istante mise in moto e partì alla volta di casa mia. 15 min. dopo giungemmo a destinazione.
 
Non appena la macchina si fermò cercai subito di congedarmi dalla ragazza raggiungendo scarsi risultati.
 
“Beh allora grazie del passaggio!! Ci vediamo domani, ciao!!” dissi tutto ad un fiato mentre scendevo velocemente dalla macchina.
 
“Ma Dom…Aspetta ti do una mano!”  rispose lei scendendo frettolosamente dalla macchina per seguirmi.
 
“Ma no! Tu hai già fatto abbastanza…Lascia stare faccio da solo!” esclamai mentre tiravo fuori i bagagli.
 
Proprio non voleva capire eh!
 
“Per te non è mai abbastanza…” mi sussurrò dolcemente facendomi gli occhi dolci.
 
Oddio ecco che va all’attacco!!
 
Cercai di evitare il suo sguardo con un sorriso di cortesia e velocemente mi diressi carico di valigie verso il mio portone.
 
Lei prontamente afferrò l’ultimo borsone e mi seguì.
 
“Beh ora posso proseguire da solo…grazie!” e “levati dai piedi” avrei voluto aggiungere ma fortunatamente riuscì a trattenermi.
 
“Aspetta dai…” sussurrò lei mollando il borsone abbracciandomi.
 
Eccola là. Sapevo saremmo arrivati a questo.
 
Mi irrigidì alzando gli occhi al cielo e sospirando.
 
“Mi sei mancato…” mi sussurrò ancora avvicinandosi sempre di più al mio viso per poi posare un dolce bacio sulle mie labbra.
 
E che cazzo!!
 
Immediatamente Violet tentò di infilarmi la lingua in bocca senza però alcun successo visto che le mie labbra rimasero serrate.
 
A questo punto aveva raggiunto veramente il limite e così decisi di prendere in mano la situazione. La afferrai per le braccia staccandomi da quel bacio.
 
“Senti Violet…non mi sembra il caso…”
 
“Ti capisco amore mio…sei stanco, stressato…Ti va di fare qualcosa nel pomeriggio?!” mi interruppe lei accarezzandomi il petto.
 
“No…non posso…” Sospirai tentando di mantenere la calma e fissando il pavimento.
 
“Allora stasera?!” continuò lei sempre insistente.
 
“No nemmeno!” dissi stavolta alzando gli occhi al cielo. Mantieni la calma Dom, mantieni la calma!
 
“E’ la stanchezza amore mio…” fece lei sorridendo mentre tentava di baciarmi ancora.
 
“No non è quello porca miseria!” urlai alla fine spazientito ma vedendo la reazione impaurita della mia amica riacquistai un po’ di calma.
 
“Senti Vi…Non mi va di uscire da solo con te né stasera, né domani, né mai!”
 
Lei continuava a guardarmi interrogativa come se stessi dicendo una marea di frottole.
 
“Sei una buona amica ma…ma io non posso darti di più, ecco!” conclusi deciso.
 
La ragazza fece spallucce, come se niente fosse.
 
“Vabè sarà per un’altra volta, magari quando ti sarai riposato.” disse sorridente per poi andare via.
 
Io rimasi a bocca aperta sorpreso, poi scossi la testa rassegnato.
 
Come al solito Violet era solita ignorare i rifiuti soprattutto se presti provenivano dal sottoscritto. Aveva un ego grande quanto una casa a due piani e non accettava affatto le sconfitte.
 
“Ci vediamo, ciao!” gridò mentre usciva dal portone diretta alla sua macchina.
 
“Non c’è proprio speranza che io possa togliermela di torno!! Ma perché, perchèèè??!!” esclamai mentre caricavo i bagagli in ascensore.
 
Non vedevo l’ora di rimetter piede nel mio amato appartamento per fare una doccia e rilassarmi un po’.
 
 
 
 
 
Salve a tutti :D
 
Finalmente sono riuscita a prendere il coraggio a due mani e a pubblicare una delle mie tante storie, la migliore a mio parere.
Per questo ringrazio di cuore le mie amatissime sorelline che con i loro commenti e i loro incoraggiamenti hanno contribuito a far sì che pubblicassi questa storia. Ragazze vi adoro e vi voglio un mondo di bene.
Questi due capitoli forse li troverete un po’ noiosi perché sono solo l’inizio di una lunga storia però, man mano che andrò avanti con i capitoli, vi prometto che sarà molto più bella, coinvolgente e soprattutto piena di sorprese.
Sentititeli libere di scrivere qualunque cosa vogliate nelle vostre recensioni, anche le critiche o consigli per migliorare la storia sono ben accetti!
Non mi resta che augurarvi una buona lettura e…spero che vi piaccia!! ;D
 
A presto, Spankie.
  
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