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Autore: Eryca    03/07/2011    6 recensioni
La ciurma del cappello di paglia è una squadra della C.I.A., e tutto sembra essere relativamente tranquillo nella loro vita. Fino a quando il Diamante di Desperate Island viene rubato da Barbanera, e i nostri amici hanno l'incarico di recuperarlo. Ma le cose andranno esattamente in questo modo? La nostra ciurma preferita non é al corrente di ciò che il destino ha in serbo per loro, soprattutto Nami e Zoro, che dovranno fare i conti con i loro sentimenti..
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ATTENZIONE: Rating passato ad Arancione a causa dei contenuti del capitolo 18;
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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  *CAPITOLO 1* - LA C.I.A.
   

 

-Tra quanto tempo arriva questo completo demente?-
Zoro si era ormai stancato di aspettare. Erano stati convocati nella sala riunioni dal loro cosiddetto “capo”.
Ma l’unica persona a cui dava retta Zoro era Rubber. Quindi non gliene fregava niente di ascoltare le parole dell’uomo che tutti stavano aspettando impazienti.
Insomma, non si era fatto vedere per tutto questo tempo, perché d’un tratto si esponeva a loro?
Aveva pure un dannato sonno. Avrebbe potuto schiacciare un pisolino.. Si sarebbe stata una buona idea..
Si assopì con la testa sul grosso tavolo bianco.
-Svegliati brutto rincitrullito!- urlò Nami scangliandogli un fastidiosissimo pugno in testa.
-Dannazione! Tu sei proprio matta! Mi hai fatto male!- le urlò in faccia
-Ben ti sta! Ti sembra il caso di addormentarsi in un momento come questo?-
Non fece in tempo a risponderle che Rubber, con il suo solito sorrisone stampato in faccia, s’intromise.
-Su, ragazzi, basta! È un giorno importante! Dovremmo collaborare!-
Zoro sbuffò e si lasciò cadere sulla scomodissima sedia, mentre Nami si sedeva al fianco di Sanji, che come al solito la stava riempendo di complimenti. Quell’uomo lo infastidiva parecchio.
Mai quanto la rossa, certo.
In quell’istante la porta si aprì e apparve un uomo alto e molto, molto grosso.
Dannazione, quant’era grosso!
Zoro non si preoccupò di assumere una postura adeguata. Sapeva benissimo di essere una perla rara per la C.I.A. e che non l’avrebbero mai sbattuto fuori. Esattamente come il resto della squadra di Rubber.
-Buongiorno signori!- esclamò il loro capo. – Sono Arlong, il vostro superiore-
Zoro si sarebbe voluto alzare e dargli un pugno in testa, o meglio trafiggerlo con una delle sue amatissime spade. Nessuno era il suo superiore. Poteva ammettere solo Rubber come capo.
-Buongiorno a lei!- esclamò Rubber elettrizzato come sempre.
-Andiamo al punto- disse Zoro, che si era già stufato di quei patetici convenevoli.
-Impaziente, eh?- Arlong gli sfoderò un sorriso, che era più una smorfia a dire: “fai attenzione, ragazzo”
-Bene, allora procediamo.-
Accese un proiettore nel quale apparve la foto di un preziosissimo diamante.
Zoro sapeva che i suoi compagni stavano pensando esattamente quello che stava pensando lui: averlo in tasca risparmierebbe parecchia merda da buttare giù con questa dannata C.I.A.
Certo, Zoro odiava essere in quell’organizzazione, ma dopo tutti i crimini che aveva commesso, quella era stata la sua ultima spiaggia.
Si, perché la squadra di Rubber era composta da ex ladri e rapinatori professionisti. Tutti avevano fatto qualche colpo grosso per il quale erano finiti sui telegiornali nazionali, e anche in gattabuia.
Però alla C.I.A. servivano degli esperti in materia per poter recuperare gli oggetti di valore che venivano rubati. Così avevano messo in piedi quella squadra.
-Bello! Maa.. che cos’è?- se ne uscì Rubber. Zoro si ritrovò a ridacchiare, mentre Nami sferzò un pugno in faccia a Rubber, riempiendolo di insulti. Tipico della rossa.
-è il diamante di Desperate Island, capitano Rubber. Ed è stato rubato l’altro ieri dal Museo Internazionale di Reperti, dell’omonima isola. Questo diamante è diverso dagli altri.- spiegò Arlong
Tutti parvero notare gli occhi di Rubber che si illuminarono. Quando si parla di tesori..
-In che senso?- la voce di Nami suonò brillante e bramosa. Zoro sapeva bene che la bella rossa era più avara di un vecchio milionario. Soprattutto perché era indebitato fino al collo con lei.
Quella ragazza lo mandava fuori di testa.
- è il diamante più grosso e più puro di tutto il mondo- rispose Nico Robin, che come al solito sapeva tutto.
A quel punto ogni singolo elemento della squadra stava bramando quel diamante. Eppure sapevano benissimo che non potevano farlo. Dovevano riportarlo alla C.I.A.
-E noi dovremmo pescare il ladro, o sbaglio?- chiese Zoro, ormai stanco di tutte quelle parole. Voleva sapere cosa avrebbe dovuto fare, e quanto sangue avrebbe dovuto versare.
Già, Zoro era uno degli ultimi spadaccini rimasti al mondo. Ed era anche per quel motivo che la C.I.A. lo aveva contattato: se bisognava uccidere, Zoro non se ne preoccupava.
Esattamente come il resto della sua squadra. Erano, in un certo senso, la feccia ma nello stesso tempo il meglio che si potesse desiderare. Una vera chicca incontrollabile.
-No, non sbaglia Sig.Roronoa Zoro.- Arlong non gli piaceva neanche un po’.
-Allora ci dica cosa dobbiamo fare e quando dobbiamo partire!- esclamò Rubber che non stava più nella pelle. Tipico di lui.
-Calma, Capitano Rubber.- A quelle parole Rubber si risedette ma non perse l’entusiasmo.
-Come prima cosa, i ladri in questione sono la famigerata banda di Barbanera.-
-E come fate ad essere certi che siano stati loro?- chiese Chopper, con la sua ingenuità.
-Hanno lasciato il loro marchio, ovviamente.- Come se fosse scontato..
-Ovvero?- fece Zoro.
-Una faccia sorridente disegnata con il sangue. Questa volta era colorata nella parete dietro alla teca in cui era custodito il diamante. Il sangue con cui è stata fatta era della guardia notturna.-
Robin fece una smorfia di disgusto. Era pur sempre una donna.
Si girò per vedere se anche Nami era almeno un poco scandalizzata.. ma la trovò intenta a guardarsi le unghie. Non poté fare a meno di ridacchiare. Ma nessuno ci fece troppo caso.
-Dove dobbiamo andare?- riprovò Rubber, sperando di ottenere una risposta.
-A Desperate Island. Si spera che lì troviate gli elementi giusti per capire dove si è rifugiato Barbanera.-
Tutti si guardarono con aria di chi sta aspettando qualcosa..
Rubber si alzò in piedi sorridente: -Allora, si parte ragazzi! Verso Desperate Island!-
Ecco, era esattamente questo ciò che stavano aspettando.
 
 
Nami stava ammirando il panorama di fronte a sé. Il mare era calmo, e blu come non l’aveva mai visto.
Il cielo era così limpido che si stava chiedendo se mai sarebbe potuto tornare grigio.
Il sole splendeva alto, e Nami si sentiva rassicurata da quella presenza.
Erano a bordo della Going Merry, la nave che la C.I.A. gli aveva affidato per arrivare fino a Desperate Island.
In qualità di cartografa, doveva occuparsi della rotta. E ci sarebbe voluto due giorni e una notte per arrivare a destinazione. Comunque, erano già in marcia da un po’.
Quel diamante..
Oh, quanto avrebbe voluto accaparrarsi quel diamante e diventare ricca. Era una tentazione troppo grande.
Eppure sapeva che era già stata fortunata ad avere avuto quell’incarico alla C.I.A., se no a quest’ora si sarebbe ritrovata in gatta buia invece che sulla Going Merry.
Tutto sommato non le era andata troppo male.
Mentre si girava per tornare con gli altri, notò un uomo stravaccato su una sedia a sdraio. Era a torso nudo, e i suoi addominali spiccavano come disegnati. I muscoli non gli mancavano di certo.
Stava sorseggiando una bottiglia di Rum.
-Quando la smetterai di bere come una spugna, Zoro?- chiese Nami seccata allo spadaccino.
Lui la guardò male. –Non sono affari tuoi, ragazzina.-
Gli sferzò un pugno in faccia,e lui imprecò.
-La devi finire di prendermi a pugni ogni volta- disse bloccandole il polso.
Lei si scrollò. –Fammi sedere- gli disse facendosi spazio sulla sdraio. Ma lui, la spinse via.
-Questa è la mia sdraio! Trovatene un’altra!-
-Si da il caso che non sia proprio per niente tua!- continuò.
-Vattene e non rompere!-
Alla fine Nami gli si sedette sulle gambe. Zoro inarcò un sopracciglio.
-Io adesso sto qua, e tu non mi romperai.- concluse incrociando le braccia sul petto.
-Sei tu che sei venuta qui a rompere!- esclamò lui difendendosi
Nami, però, non riusciva a staccare gli occhi da Zoro. Era così bello. Avrebbe voluto mettere le mani tra i suoi capelli verdi e corti, e accarezzarglieli.
Aspetta, ma che diavolo…! Stava davvero pensando quelle cose di Zoro?
Zoro! Quell’idiota senza cervello che le doveva un mare di soldi!
Si stupì dei suoi pensieri. Certo, le cose non miglioravano restandogli seduta addosso. Eppure..
-Nami- la chiamò
-Dimmi-
-LEVA LE TUE CHIAPPE DALLE MIE GAMBE!- le urlò quasi sul naso.
Per lo spavento cadde a terra, sul ponte bagnato. E si infradiciò completamente.
-Io ti ammazzo Zoro! Giuro che ti ammazzo!- A quelle parole fece per tirargli un pugno in testa, ma lui si era già alzato e stava correndo dentro la nave. Nami, che non poteva arrendersi, lo rincorse.
Lo avrebbe riempito di botte. Le aveva sporcato tutto il completino nuovo. Presa dalla furia di quei pensieri, scansò dei lampadari per un pelo, e continuò a correre dietro quella testa verde che rideva come un matto.
Entrarono nella sala comune, dove trovarono gli altri membri della squadra.
Ma Nami era troppo occupata a rincorrere Zoro, che si nascose dietro ad un mobile.
-Vieni fuori da lì, Zoro! Sei un codardo!- urlò rossa dalla rabbia.
-Ci risiamo- disse Rubber ridacchiando. Robin si coprì il viso con le mani per rassegnazione.
-Finiscila, Nami! Sei infantile!- le urlò contro Zoro.
A quel punto Nami sbottò. Andò dietro al mobile e lo prese per un orecchio. Iniziò a prenderlo a pugni in testa, facendolo gemere di dolore.
-Chi è che sarebbe infantile? Eh, Zoro? Sei un’idiota!- esclamò lasciandolo a terra dolorante.
-E tu sei una psicopatica! Fatti vedere!-
-Io, psicopatica? Sei tu il fuori di testa qui!-
Rubber ridacchiò con gli altri compagni. Era normale che quei due litigassero.
-Per quanto ne avranno secondo voi?- chiese Robin.
-Spero che per cena abbiano finito. Ho cucinato una delle mie prelibatezze, e vorrei proprio che la principessa Nami la assaggiasse.- intervenne Sanji.
A quel commento scoppiarono tutti a ridere.
Beh, non proprio tutti.. Qualcuno era ancora troppo occupato a insultarsi.
 
NOTE DELL’AUTORE:
La grafica è stata aggiunta solo di recente grazie allo splendido lavoro di TheBlackCat, che vi consiglio! Come potete vedere ha fatto un lavoro fantastico. Grazie! :3

Buondì JBene. Allora eccoci qua con una nuova storia sulla nostra amata Ciurma del Cappello di Paglia.
Che ne pensate di questo capitolo? Ho voluto riadattare un po’ le cose, e inserirle in un contesto moderno.
Ma aspettatevi di tutto, può succedere qualsiasi cosa. Ovviamente è una Zoro x Nami! J
Fate recensioni! Tante recensioni! Fatemi sapere cosa ne pensate! J
Bye J,
Snap.
 

  
   
 
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