L'orologio di casa Weasley era sempre stato particolare. Dove solitamente sono raffigurati i numeri, vi
erano stampati nomi dei luoghi e le condizioni in cui erano i membri della famiglia, come:
'Casa', 'Giardino', 'Lavoro', 'Viaggio', 'Pericolo Mortale' e 'Morte'. E, al posto delle lancette che
indicavano i minuti e i secondi, vi erano delle piccole asticelle; al vertice di ognuna vi erano le
foto di ogni Weasley: una lancetta per Arthur, per Molly, per Bill, per Charlie, per Fred&George
(la loro era in comune), per Ronald e per Ginevra.
Da qualche anno a questa parte, però, le lancette non erano più sette. Ne era stata aggiunta una: non
perchè fosse nato un altro bambino dai capelli rossi, ma perchè una nuova persona era entrata a
far parte della famiglia Weasley senza speciali legami di sangue o parentela. Al vertice
dell'ottava lancetta vi era la foto di un giovane uomo dagli occhi verdi, con i capelli neri e disordinati,
un sorriso che non gli apparteneva.. Harry Potter. E la sua lancetta era inclinata verso la scritta
'Pericolo Mortale'.

Il giorno che la famiglia Weasley stava vivendo era tra i più tesi e angoscianti che avessero
mai passato. Ginny, Ron, Hermione e il Signore e la Signora Weasley erano riuniti nel salotto
della Tana, aspettando che quell'ultima lancetta si muovesse verso 'Viaggio', e poi verso 'Casa'.
Ma quella piccola asticella non si muoveva, rimaneva immobile, come se provasse piacere a far
tenere sulle spine quelle poche, ma care, persone.

Harry era diventato un prestigioso Auror in carriera, famoso in tutto il mondo per aver
sconfitto il Signore Oscuro e per aver portato a termine molte missioni difficili contro gli altrettanto
famosi Mangiamorte. E quella stessa notte era stato contattato nella sua abitazione di Godrick's
Hallow per una nuova prova, questa volta ancora più pericolosa. I nemici avevano
improvvisamente attaccato l'Ospedale del S.Mungo, nel centro di Londra, distruggendo vite e
massacrando innocenti. Il numero di quegli spietati assassini era maggiore rispetto alle truppe degli
Auror. Il pericolo che questi correvano era molto alto, ma dovevano salvare la Comunità Magica
e rendere giustizia a tutte quelle vite già strappate.

Nel frattempo, la famiglia Weasley attendeva il ritorno di Harry..
Arthur e Molly sedevano sulle scale della casa, guardando di continuo lo strano orologio e il vialetto esterno della
Tana. Consideravano Harry come un figlio già da molto tempo, e perderlo sarebbe stato
straziante. La donna lanciava qualche occhiata fugace al figlio, seduto al tavolo. Aveva nascosto il
viso tra le mani, e la sua pelle aveva un colorito giallastro; fissava un punto impreciso del tavolo
e le sue gambe si muovevano nervosamente.

Ron era diventato un uomo di successo al Ministero: cooperava col padre, Vice-Ministro.
Ma questo suo cambiamento non danneggiò il suo lato 'immaturo': sapeva tornare bambino ogni
volta che ne aveva l'occasione. Ed Hermione questo lo sapeva bene: quante litigate fatte e rifatte
durante gli anni alla scuola di Magia e Stregonerie di Hogwarts, le litigate che ancora facevano
nella loro casa, la ormai famosa sfuriata di Hermione al suo 'quasi' marito per aver perso le fedi.

Quel giorno la giovane donna camminava nervosamente avanti e indietro, guardando i
proprio piedi con le lacrime agli occhi. Non aveva il coraggio di guardare in faccia nessuno, né di
alzare lo sguardo su quel maledetto orologio, che segnava il destino del suo migliore amico.
Hermione aveva sempre sostenuto che Harry aveva un carattere difficile: molte volte era nervoso,
freddo, distante. Sapeva farti sentire in colpa con un solo sguardo, sapeva fartela pagare se
commettevi un errore. Ma Harry era anche altruista, pronto a tutto per difendere lei e la famiglia
Weasley. Semplicemente, Harry aveva un cuore d'oro. Quando lei e Ron litigavano, scappava a casa
sua, anche alle tre di notte, perchè sapeva di poter trovare conforto. Lui e Ginny erano le persone
migliori al mondo.

Ginny sembrava quella all'apparenza più calma e tranquilla, seduta sul divano per vedere
meglio i movimenti della lancetta del suo ragazzo. Si accarezzava il ventre con fare materno,
guardandolo di continuo. La pancia era l'unico ostacolo che non le permetteva di vedere il
bambino che stava crescendo dentro di sè. Il sogno della sua vita.
Il frutto dell'Amore con Harry. Quando Harry era stato chiamato quella notte, lei era nel loro
letto e stava dormendo. Avevano appena passato una giornata infernale a causa del malessere
della ragazza, che aveva accusato i primi sintomi della gravidanza. Ma poi, grazie all'aiuto di
Harry, tutto era passato. La mattina, quando Ginny si era svegliata, non aveva trovato il suo
uomo nel letto. Si era alzata leggermente per capire dove fosse, e solo in quel momento aveva visto
una lettera..