Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Nykyo    14/03/2006    9 recensioni
Una storia che avevo iniziato a scrivere durante le vacanze, a Dicembre.
Che cosa penserà davvero il Professor Piton dei suoi più celebri allievi? E cosa pensa del Natale?
NB: Non so con precisione quando la storia si svolga. Non ha importanza collocarla temporalmente. Una cosa però è certa: siamo in un momento successivo al primo anno di Harry a Hogwarts, e precedente il suo sesto anno.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Neville Paciock, Ron Weasley, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un altro Natale a Hogwarts.

 

“Fra poco ci siamo” – si disse annoiato il Professor Piton, appoggiandosi con le braccia alla cattedra e osservando con il solito cupo cipiglio gli allievi chini sui loro calderoni – “Un altro Natale a Hogwarts…”.

L’idea non gli sorrideva particolarmente.

Natale. Come ogni anno, qualsiasi cosa accadesse nel mondo fuori dalle mura di Hogwarts, la sala grande sarebbe stata tirata a lucido e adornata per la festa. I soliti enormi abeti, tagliati personalmente da Hagrid, le solite ghirlande, le luci, la neve che veniva giù lenta dal soffitto stregato, i dolci e tutti quei gufi con i regali…risate, calore, auguri ed abbracci…

Severus Piton non andava proprio matto per il Natale. Al solo pensarci gli angoli della sua bocca curvarono verso il basso in una smorfia che i suoi allievi scambiarono per disapprovazione, dal momento che nessuno di loro, nemmeno i Serpeverde, neanche Hermione Granger, era ancora riuscito a preparare correttamente la pozione che gli era stata richiesta.

Il motivo per cui Piton non amava il Natale non riguardava il suo significato profondo.

Intanto, non amava l’ipocrisia dimostrata da molti in occasione di quella festività. In tanti accusavano lui di avere una natura infida, falsa ed ipocrita, ma, pur non ritenendosi privo di difetti, il professore di Pozioni non si riconosceva in questo tipo di critica. Ma molti – oh, sì, molti altri - tra quelle mura si sarebbero riempiti la bocca di auguri e belle parole che non sentivano affatto.

Inoltre, il periodo che precedeva la vigilia era sin troppo caotico per i suoi gusti. Gli studenti, con le vacanze alle porte erano più che mai svogliati e distratti, scordavano quasi del tutto la disciplina e, durante le lezioni, il chiacchiericcio si faceva irritante. Persino nella sua classe, sebbene di solito gli bastasse guardarli in un certo modo per mantenere il silenzio per tutta la durata della lezione.

A Severus Piton non piaceva che lo studio passasse in secondo piano, nemmeno per quei pochi giorni. Durante la sua giovinezza, molte passioni si erano accese in lui, tanti ideali gli avevano fatto brillare gli occhi, ma solo uno dei suoi amori di gioventù finora non lo aveva mai tradito, rimanendo fermo e costante: la conoscenza.

Piton lo sapeva bene, gli ideali tramontano, o peggio ancora si rivelano dolorosamente sbagliati, oppure divengono logori e lisi sino a mostrare quanto esile sia la loro trama. Le passioni bruciano troppo in fretta e troppo impetuosamente per essere durature ed eterne. Le persone - oh, le persone, sì - possono tradirti, ferirti o comunque morire. Alle persone si può far terribilmente e irrimediabilmente del male, anche quando è l’ultima cosa che si desidera fare. L’amore, poi, lui avrebbe voluto conoscerlo meglio, quel sentimento più potente di molti sortilegi. Finora, però, non aveva mai avuto tempo per dedicarvisi, né fortuna in questo campo. Aveva quasi smesso di sperare che qualcosa sarebbe cambiato e riteneva che, comunque, con la minaccia non ancora sopita di Voldemort e con il suo passato, l’amore fosse un lusso che non poteva concedersi e che non meritava.

Ma la conoscenza, una volta acquisita non ti tradisce mai e non può stancarti, dal momento che, nemmeno dopo tutta una vita, si può dire onestamente di possederla interamente.

Ovviamente, anche la conoscenza poteva portare le persone sulla strada sbagliata, se veniva offuscata dall’ambizione smodata e dall’immaturo desiderio di potere. Una volta appresa, però, persino la sapienza più terribile e oscura poteva essere volta al bene, da chi avesse la volontà di compierlo.

Il professor Piton riteneva che i suoi studenti non prendessero abbastanza sul serio la questione. Certo, alcuni di loro ottenevano degli ottimi voti, erano studenti brillanti e si impegnavano al massimo, ma, persino questi ultimi, sembravano ritenere che l’unico fine di tanto impegno fosse avere in futuro una buona “sistemazione”. Una posizione sociale più elevata, un posto “sicuro” al Ministero.

“Sciocchezze” – rifletté – “Non c’è proprio nulla di sicuro di questi tempi, se mai c’è stato”.

La cultura era molto più di questo, possibile che non lo capissero? Il sapere avrebbe fatto la differenza un giorno. L’orgoglio nell’appartenere ad una determinata famiglia, i bei voti, persino il coraggio o l’intelligenza, non sarebbero serviti a molto, un domani, senza sapienza. Ciò che avrebbero imparato in quegli anni ed anche in seguito, se avessero mantenuto la mente aperta alla curiosità, invece, poteva davvero elevarli, renderli più degni di stima e, forse, in alcuni casi, anche salvare loro la vita. E, nonostante ciò, eccoli lì a borbottare sui loro calderoni lamentele sul fatto che aveva assegnato loro una pozione troppo difficile, proprio ora, sotto Natale.

 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nykyo