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Autore: Essemcgregor    04/07/2011    5 recensioni
Un diario per non dimenticare.
Blaine Anderson si riteneva diverso, considerava il suo orientamento sessuale un problema per gli altri. Aveva paura. Decide di riportare le sue esperienze in un diario, per non dimenticare.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Agosto: sono gay, qualche problema?
 
Ok è ufficiale, odio i cambiamenti.
L’unica cosa che mi consola è che in quella benedetta scuola non c’è tolleranza per i bulli. Sopportai di buon grando anche le divise, era un modo per mischiarmi con gli altri, e anche se non le trovavo proprio bellissime, mi sarei adeguato. Giacca blu bordata di rosso, camicia bianca e cravatta a strisce oblique blu e rosse. Ok la parte di sopra è accettabile, ma non parliamo del pantalone e delle scarpe! Pantalone di un grigio topo molto deprimente, e scarpe lucide nere. Ok ho detto abbastanza.
Non avevo dubbi sul fatto che la scuola mi sarebbe piaciuta, tra l’altro i miei genitori avevano deciso di pagare la retta completa, ovvero avrei vissuto lì a scuola, esclusi i giorni di festa.
Era una novità per me, avrei cambiato drasticamente vita. Mia madre non era d’accordo ma mio padre pensò fosse la cosa migliore da fare. Il viaggio fino alla Dalton era lunghetto e potevo comunque tornare a casa per il finesettimana.
Passai il resto dell’estate riprendendomi dallo scontro con quei bulli, sentii ancora per un po’ gli amici del Glee ma presto i rapporti si gelarono com’era giusto che fosse.
Da una parte preferii non sentirli più, soffrivo sapendo che non li avrei più rivisti e nemmeno avrei più cantato con loro. Mia madre divenne iperprotettiva, mi obbligò a fare un po’ di palestra per scaricare i nervi, più un corso di autodifesa. La cura del corpo divenne presto un passatempo, non mi pesava affatto, a nessuno importava se ero gay o meno e tutti erano molto gentili.
Ad agosto ero pronto per ricominciare da capo, di nuovo. L’unica nota negativa era che non sarei stato a casa durante la settimana, sarei stato lontano da casa ed avrei dovuto condividere la mia stanza con un altro ragazzo.
La mia prima visita alla Dalton fu breve, il tempo dell’iscrizione, un breve giro della scuola e l’acquisto della divisa. La seconda visita fu più lunga. Dovetti portare la mia roba nella mia stanza. Mi accoppiarono insieme ad un ragazzo di nome  Thad Harwood, un ragazzo non molto alto, moro dall’aria simpatica. Quando mi vide mi venne incontro sorridendomi e salutando anche i miei genitori.
- E così tu sei Blaine! Piacere di conoscerti.-
Strinsi la sua mano e mormorai un “piacere mio” tenendo lo sguardo basso. Quando entrai nella stanza, notai che vi erano due letti disposti in modo da creare uno spazio personale ad entrambi. La stanza era quadrata, i due letti erano disposti adiacenti alle pareti, e le due scrivanie erano disposte adiacenti alle pareti opposte. Gli armadi erano disposti ai piedi dei letti, ed al centro vi era un grosso tappeto ricoperto in quel momento di palline di carta e vestiti.
- Scusami sono arrivato ieri e non ho ancora finito di mettere a posto.-
 Declinai le sue scuse con un sorriso, avrei fatto lo stesso casino anche io tra qualche giorno. Mi limitai a trascinare gli scatoloni e le valigie in un angolo, mentre il mio futuro compagno di stanza era sdraiato sul letto leggendo una rivista. I miei genitori rimasero fuori, avevano deciso di lasciarmi ambientare da solo. O meglio li avevo costretti ad aspettarmi fuori i dormitori per evitare scene imbarazzanti dove mia madre mi stringeva e piangeva preoccupata.
- Cavolo quello è il tuo guardaroba?-
Gli occhi di Thad scivolarono sui miei abiti, pantaloni a sigaretta alcuni un po’ aderenti, sciarpe e maglie di vari colori.
- Hey amico fa tanto gay.-
La sua battuta mi fece alzare la testa di scatto dalla mia valigia.
- Hai qualcosa contro i gay?-
Il mio tono fu freddo e duro, ed il ragazzo alzò le mani in segno difensivo.
- E-era solo una battuta! Non ti scaldare.-
Portai il mio sguardo di nuovo sui miei abiti.
- Allora non farle almeno con me visto che lo sono.-
Thad si portò le mani alla bocca e si sedette sul letto a disagio.
- Non volevo, scusami. Io non ho niente contro i gay, era solo una battuta per rompere il ghiaccio non potevo immaginare.-
Disse quelle parole tutte d’un fiato. Sentivo nel suo tono che era davvero dispiaciuto, così decisi di sorridergli e di lasciar correre.
Il ragazzo si tranquillizzò un poco e tornò a leggere la sua rivista evitando di parlare di nuovo con me.
Il trasferimento fu ufficiale la settimana seguente, e trovai in camera un Thad ancora dispiaciuto per ciò che era successo.
Fece di tutto per aiutarmi con i vestiti e con le altre cose. Lo assicurai che potevo fare da solo e mi dispiaceva che si sentisse ancora a disagio con me. Fui costretto a fermarlo facendolo sedere sul letto.
- Facciamo così, partiamo da capo. Piacere mi chiamo Blaine sono il tuo nuovo compagno di stanza.-
Dapprima il ragazzo mi guardò perplesso, poi stette al gioco e mi strinse la mano.
- Thad.-
Fu così che abbattemmo entrambi l’imbarazzo per quel piccolo incidente, Thad si dimostrò un buon amico, mi fece conoscere i alcuni ragazzi della scuola, compreso il suo gruppo di amici. Conobbi Wesley Montgomery e David Thompson. Invece in giro per la scuola, conobbi Jeff Sterling e Nick Duval.
Jeff e Nick li conobbi alla mensa, ebbi un piccolo incontro scontro con loro, che incluse i nostri vassoi del pranzo.
Entrambi i ragazzi mi buttarono a terra mentre ero intento a tenere d’occhio la porta della mensa in attesa di Wes David e Thad. Il mio pranzo andò a farsi benedire, ma in compenso conobbi questi due simpatici ragazzi.
Come inizio non è male, se penso che nella prima settimana che sto qui non ho ricevuto insulti da parte di nessuno, nessun tipo di battuta, a parte quella di Thad, e nessun altro tipo di cose sgradevoli.
Che altro aggiungere? A parte i nuovi amici e l’atmosfera bellissima, mi manca casa mia. Mio padre continua ad essere ancora un po’ freddo con me, ma ha capito almeno che sono il suo unico figlio e che il minimo che possa fare è accettarmi per quello che sono. Il suo ulivo di pace venne rappresentato da un piccolo regalo: una macchina nuova. Lo presi come un buon segno e lo chiamai per ringraziarlo.
Sapevo che le cose tra noi non sarebbero cambiate, ma almeno avrei avuto un minimo di dialogo con lui e un trattamento abbastanza civile.
Dimenticavo di aggiungere che stasera Jeff e Nick hanno deciso di voler provare la mia macchina nuova, così mi hanno chiesto di portarli alla Crawford Country Day School.
Non so cosa aspettarmi, visto che è una scuola femminile. Non ho detto di no solo perché voglio comportarmi da bravo amico. Ora vado, sento che mi bussano alla porta. Se non mi vedete tornare e leggete questo diario, sapete dove venire a salvarmi!





Questo piccolo angolo è per i ringraziamenti:

Fragola: grazie per il tuo commentino sei adorabile come sempre <3 e sai quanto ti voglio bene!

Grazie a ColferAddicted: non ricevo mai molti commenti e vedere che almeno due persone mi hanno commentato il capitolo mi ha fatto piacere.
Non reputo la mia Fan Fiction bellissima, ma spero sia gradevole per la maggior parte dei fan di Glee :)
   
 
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