Come
avevano potuto rinchiuderla lì?, si chiedeva
tentando di forzare la serratura della porta.
Era
una delle streghe più abili della sua età, come
era possibile che non fosse ancora riuscita a scappare in qualche modo?
Finalmente
la porta cedette e si aprì di scatto,
scaraventandolo in ginocchio all’interno della stanza semi
buia.
Una
grande vetrata ad archi si apriva sul muro
esterno dietro di lui, dando a quel luogo una luce magica e sospesa, la
luce
dolce della luna piena. Alzò la testa ansimando, si
guardò intorno e finalmente
la vide.
Al
lato opposto della grande stanza, intrappolata in
quella che sembrava una grande cornice dorata. Forse era quello
l’incantesimo
che le impediva di uscire. Sembrava un uccellino in gabbia,
pensò per un
momento fugace, poi si alzò in piedi mentre lei tendeva le
mani verso il suo
volto sorridendo, e le corse incontro, finalmente l’avrebbe
abbracciata… dopo tanto
tempo, pensò col cuore in gola
pronto a farla volare tra le sue braccia. Solo un passo lo separava da
lei,
ora, e si accorse che entrambi avevano le lacrime agli occhi, e non la
sentì,
ma la vide scandire il suo nome, “Severus, sei
tornato!”, e finalmente era
abbastanza vicino da poterla toccare, ma ancora una volta,
come
ogni volta,
come
ogni notte di speranza,
le
sue mani trovarono soltanto vetro. Vetro freddo e
perfido come il vento d’inverno.
Severus
si accasciò contro lo specchio a capo chino,
mentre la faccia di Lily si oscurava di malinconia. Avrebbe voluto
romperlo, liberarla
da quella prigione di vetro, ma un briciolo di consapevolezza sepolto
sotto i
suoi sensi gli diceva che se lo avesse fatto, della sua Lily avrebbe
perso
anche l’immagine.
Niente
più occhi verdi di Lily, né i suoi sorrisi,
né quell’apparenza così realistica di
vita. Singhiozzando, accarezzò la
superficie fredda
con delicatezza, senza
osare permettersi più intensità, per paura di
rovinarla.
Dall’altra
parte dello specchio, in un mondo
migliore dove Severus Snape e Lily Evans erano ancora insieme, lei si
inginocchiò accanto a lui e lo abbracciò. Ma lui,
quel calore che c’era
dall’altra parte, non lo avrebbe mai sentito, come non
sentiva le braccia di
lei intorno al collo, come non avrebbe mai più sentito la
sua voce. E avrebbe
continuato così fino alla fine dei suoi giorni, a sperare di
ritrovare un amore
perso per sempre, di poter rimanere ancora una volta senza fiato di
fronte a
lei. Era così che viveva. Come quando si cerca di soffocare
i singhiozzi. Senza
fiato.
***
Vabbè,
l’unica
giustificazione per questa storia è che dare esami di
spagnolo nuoce
gravissimamente all’umore. Fatto sta che ieri notte,
nell’ansia dell’esame che
avevo stamattina, per cercare di svuotare un po’ il cervello
ho pensato di
fantasticare un po’ su Severus e Lily, cosa che non faccio
mai (si,
certo)…ecco, non l’avessi mai fatto. XD Mi
è tornata in mente una fan art che
avevo visto tempo fa, penso piuttosto conosciuta, in cui Snape
è accasciato di
fronte allo Specchio delle Brame, dove ovviamente vede Lily. Non so
come mai il
semplice ricordo di una Fan Art mi abbia dato una stretta allo stomaco
forte
come quella che ho provato ieri sera…comunque, alla mia
notte di ansie
spagnoleggianti si deve questa fan fiction piccina picciò,
la più corta che io
abbia mai scritto. Ma visto che mi ha preso così alla gola,
è come se si fosse
scritta da sola, non ho cambiato nulla di quello che mi veniva in mente
lì per
lì. E’ una sensazione strana, ma ci piace! J
Spero piaccia anche a voi!